Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Onaila    29/03/2016    1 recensioni
Qualcosa di nuovo crebbe dentro di lei, niente che avesse a che fare con l'amore.
Non provava tenerezza nel vederlo e come poteva?
Non era il suo bambino. Era il figlio di sua sorella, Zelena.
Solo al pensiero di quel nome riuscì a identificare il sentimento che le stava ribollendo dentro: Invidia.
Le sue mani cominciarono a tremare.
Era gelosa?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 17

Qualche mese prima nel futuro.
 

Una figura nera scivolava nella notte di Storybrooke, oscurando le luci dei lampioni che illuminavano le strade della città, fino a fermarsi davanti al Hole, il Bar o meglio la topaia che nemmeno il Signore Oscuro aveva voluto annoverare tra le sue proprietà.
<< Perché hai voluto che ci vedessimo qui? >> domandò Gabriel spuntando dal vicolo dietro il locale << Vuoi il mio aiuto sì o no? >> anche la sua voce sembrava provenire da un altro mondo, oscura anche essa come tutto il suo aspetto << Tu riesci a capire i desideri delle persone non è vero? >> la donna rise alzando lo sguardo alla notte << Posso sentirli certo, ma padroneggio meglio gli incubi e tu questo lo sai >> disse sempre con tono divertito abbassando il cappuccio che le copriva il volto, rivelando una bellissima chioma nera che le ricadeva fino alla vita. Gli occhi erano del medesimo colore, ma spenti come se in essi non si riflettesse alcuna luce così che la carnagione chiara appariva in netto contrasto con entrambi, quel pallore che potevano vantarsi di avere solo quelle persone che non hanno mai sentito la luce del sole riscaldarli la pelle << Allora sai cosa voglio Obscuria >> << Quello che chiedi Gabriel è tanto >> il ragazzo si avvicinò alla donna con passo deciso << Pagherò qualsiasi prezzo >> la donna scoppiò a ridere nuovamente << Sappiamo entrambi che non puoi permetterti niente di quello che posso offrirti >> << Non saresti qui se non volessi qualcosa da me >> la ragazza si voltò a guardarlo senza però celare il suo divertimento << Sei una persona intelligente Gabriel >> pronunciò il suo nome più lentamente, assaporandolo quasi << Ebbene io voglio i tuoi incubi, le tue paure o timori. Voglio tutto ciò che ti fa vacillare o esitare, voglio poter calpestare i tuoi stessi passi e non potrai mandarmi mai via, nemmeno se la follia minacciasse la tua mente >> il ragazzo non sembrò riflettere molto sulle parole della donna << Va bene >> Obscuria fece un passo minaccioso verso Gabriel << E cosa più importante, non sono vincolata a te in alcun modo. Io non ti devo niente Gabriel e potrò fare tutto ciò che mi aggrada >> << Va bene! >> fece esasperato il ragazzo porgendo la mano alla donna che sorrise guardando il braccio teso del ragazzo << Sono all'antica Gabriel e stipulo i patti alla vecchia maniera >> fece colpendo la mano per allontanarla, avvicinandosi poi per prendere il volto del ragazzo tra le mani e baciarlo con passione, Gabriel sentì una scossa percorrergli la spina dorsale, fino a divenire un tenue calore che scomparve non appena Obscuria si scostò da lui << Sai come trovarmi >> disse prima di dissolversi in mezzo alla notte.

Presente


Regina fece un lungo respiro prima di bussare alla porta del dottor Hopper, passarono alcuni istanti prima che venisse ad aprire.
Aveva la cravatta leggermente storta, i capelli scompigliati e Regina non riusciva a ricordarsi l'ultima volta che l'aveva visto così trasandato <> il Grillo scosse la testa ripetutamente << No, entra pure >> fece facendole segno di accomodarsi mentre si dirigeva all'archivio che conteneva il suo fascicolo.
Ormai era diventata un abitudine, da quando Henry l'aveva costretta la prima volta non aveva smesso di frequentare lo studio del dottor Hopper, avendo messo ben in chiaro che non dovesse rivelare niente a nessuno << Di cosa vuoi parlare oggi? >> chiese assestandosi gli occhiali sul viso roseo e aprendo il fascicolo che teneva tra le mani mentre la donna si portava una mano sul pancione, che cominciava a risaltare ormai, eppure non le dispiaceva affatto << Immagino siate preoccupata per il bambino...o meglio bambina >> si corresse in un sorriso facendo sorridere anche lei che annuì, tutti e due sapevano quanto fosse difficile per la donna esprimere i propri sentimenti, così il Grillo aveva imparato a leggere il suo comportamento che rendeva le cose più facili per entrambi << E cosa ti turba? >> Regina ripensò alla discussione che aveva avuto con lui quando aveva avuto paura per Henry e le sembrò di rivivere quel momento << Il timore di non essere abbastanza >> l'uomo rise facendo irrigidire la donna << Nessuna brava madre crede di essere abbastanza per il proprio figlio >> la donna spostò lo sguardo su Pongo che dormiva beatamente e quasi invidiò il cane << Regina pensate a come avete cresciuto Henry e sopratutto a come vi prendete cura di Roland sono certo che non avrete problemi con Annabelle >> continuò il dottor Hopper e Regina tornò a guardarlo << Non è di quello che ho paura >> l'uomo si accigliò << Non so se sarò in grado di proteggerla, non solo da Gabriel, ma... >> << Avete paura che qualcuno le possa fare del male >> al Sindaco sembrò di notare un tono diverso, come se provasse una sorta di malsana gelosia, ma non era possibile << Sì, sopratutto adesso che l'ho vista e ho potuto vedere il dolore che l'affligge >> la donna si alzò in piedi dirigendosi alla finestra che dava sulla piazza dell'orologio << Qualche giorno fa l'ho trovata che piangeva in camera da letto e... >> la donna abbassò lo sguardo nascondendo il volto tra i capelli e il Grillo si alzò per affiancarla << Regina ci sarà sempre qualcuno che minaccerà le persone che amate, questa volta è Gabriel, ma la prossima potrei essere persino io. Sta a voi decidere se vivere nell'ansia o meno >> << Ma come potrei vivere tranquilla se qualcuno sta minacciando mia figlia ancora prima che venga al mondo? >> fece irritata, tornando a sedersi sul divano << Avete così tanto timore di Gabriel? >> la donna guardò il Grillo ancora per qualche secondo prima di sospirare e passarsi le mani prima sul volto e poi tra i capelli << Non ho paura di lui, ma di me e dei miei poteri. Potrei rischiare di perdere il controllo e anche solo mantenerlo mi esaurisce. Ho promesso di proteggerla, ma non so se ne sono capace >> l'uomo annuì lentamente << Forse non dovete contare solo sulle vostre forze, dopotutto anche Robin è il padre e sono più che certo che sia disposto ad aiutarvi >> Regina venne attirata dall'ombrello abbandonato su un lato della stanza << Questo lo so, ma Gabriel è pur sempre suo figlio >> il Grillo avanzò con il busto << Ma questo non gli impedirà di fare la cosa giusta. Ricordatevi cosa accadde quando trovaste la pagina ventitré >> la donna si lasciò sfuggire un sorriso al ricordo << Avevate di nuovo speranza. E per quanto oscuro possa sembrarvi questo momento sappiate che finirà e ci sarà un bellissimo lieto fine ad attendervi. Regina quello che sto cercando di dirvi è di avere fede e di non contare solo su voi stessa >> Regina sembrò riacquistare lentamente la propria sicurezza << Grazie dottor Hopper >> fece lei notando che stava calando il sole e che la sua ora era finita << Ci vediamo alla prossima seduta Regina >> disse il Grillo vedendola uscire.

*

<< Ci vediamo alla prossima seduta Regina >> disse nel vederla uscire, dopodiché con un gesto della mano chiuse il chiavistello e con un altro tornò a vestire i propri panni << Mi hai quasi commosso, Gabriel >> sentì nella sua mente e conosceva fin troppo bene quella voce, all'inizio gli era sembrato strano, ma ormai aveva cominciato a farci l'abitudine << Dove si sta dirigendo? >> domandò e chiunque avrebbe potuto prenderlo per un folle, ma in realtà stava comunicando con lei << Al suo ufficio, credo che il tuo piano abbia funzionato >> il ragazzo sorrise, smaterializzandosi e nascondendosi dietro gli alberi << Sei stato molto furbo a ricordarle della pagina >> il ragazzo si chinò sui talloni nel vedere arrivare la Mercedes << Sappiamo entrambi che non è stato solo merito della mia furbizia, ma anche del tuo potere Obscuria >> sussurrò lui e dopo poco la sentì ridere << Ovvio che è merito mio, ci vuole ben altro che un semplice aneddoto per portare qualcuno a fare ciò che desideri >> << Che cosa hai fatto di preciso? >> << Le ho fatto nascere il seme del dubbio, prima cominci a domandarti quando l'hai vista l'ultima volta, poi dove e infine hai il timore di averla persa. E' solo un piccolo trucchetto che ho imparato molti secoli fa >> quanti anni aveva? << Molti Gabriel, troppi persino per il Signore Oscuro >>.
Videro le luci dell'ufficio accendersi e Regina dirigersi alla scrivania per prendere la pagina che teneva ben custodita nel cassetto, ma non appena la prese tra le mani quella prese fuoco per poi spargersi per tutta la stanza, come sotto un incantesimo << Ora! >> sentì Gabriel che con mano veloce eresse un incantesimo di clausura impedendo alla donna di sfuggire alle fiamme << E adesso? >> la voce di Obscuria giungeva sempre più ovattata e Gabriel capiva che stava per andarsene << E adesso lei brucia >> sussurrò scomparendo solo dopo aver visto l'intero ufficio completamente in fiamme.

*

Le fiamme si propagavano velocemente e non sembravano volersi spegnere.
Questo fece capire a Regina che non era niente meno che un incantesimo.
Gabriel.
Il Sindaco tossì bruscamente quando ispirò altro fumo e si lasciò scivolare contro la parete, quando l'ennesima finestra non si disintegrò sotto la sua magia.
Il respiro si faceva sempre più corto mentre il fumo si propagava velocemente.
Si alzò nuovamente e a stentò riuscì a raggiungere la porta segreta che portava al mausoleo, ma trovò anche quella sigillata dall'incantesimo.
Era sempre un passo davanti a lei, un passo davanti a tutti e questo la fece infuriare, ma una lingua di fuoco le sfiorò un braccio costringendola ad indietreggiare scottata fino a raggiungere il centro dell'ufficio.
Tossì nuovamente mentre analizzava la ferita al braccio, ma la vista le si appannava e a malapena riuscì a vederla.
Regina si sentì le ginocchia cedere e il petto bruciare.
Doveva uscire da lì, ma come?
Cominciava a sentirsi stanca e la lingua impastata << Regina! >> sentì << Regina! >> tossì convulsamente, ma riuscì comunque a distinguere Darell alla porta, lo vide fare un passo in avanti, ma poi Regina udì una risata femminile riempire la stanza e la sagoma di Darell arretrare fino ad uscire.
Che cosa stava facendo?
Una mela non cade mai troppo lontana dall'albero, pensò Regina prima che l'oscurità l'avvolgesse.

 

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Onaila