RedHenko
17. Casa dolce casa
Mi rannicchio di più non volendo svegliarmi, non volendo
tornare alla cruda realtà, spero che tutto sia solo un sogno e che sia
finalmente giunto al termine.
Ma dei lievi cigolii mi costringono subito a tornare alla
realtà. Apro gli occhi e distinguo una figura ossuta ai piedi del mio letto. Mi
tiro di scatto su a sedere mentre i miei occhi incrociano i piccoli occhietti
di The Rake che mi guardano in quel suo solito modo fisso. Lo guardo confusa sentendo poi la porta aprirsi e mi
giro sorpresa quando vedo Kate.
Spalanco gli occhi mentre lei si avvicina velocemente al
letto quando vede che sono sveglia.
“Sono davvero nella mia stanza allora…”
< Iris ti sei svegliata! Come stai? > lo chiede
preoccupata guardandomi con qualcosa di diverso e strano nello sguardo, quasi
fosse triste per qualcosa.
< S-sto bene > balbetto appena mentre rimango al
quanto confusa con ancora la mente a quel… sogno, se così si può chiamare.
< Menomale… > mi risponde lei più tranquilla mentre
passa una mano fra i miei capelli che ora non mi arrivano nemmeno alle spalle.
< Hai dormito tutto il giorno ieri. > continua poi
guardandomi e posando la sua mano sulla mia spalla.
< Ma… cos’è successo? Stavamo alla CPHS e… >
Kate sospira interrompendomi con un gesto.
< Poi ti spiegherò ora pensa solo a riprenderti ok? Sappi
che ora sei di nuovo a casa… > Lo
dice nel suo tono dolce e mi abbraccia stretta mentre io non ho idea di cosa
risponderle e quindi rimango in silenzio anche quando rompe l’abbraccio. <
Ora ci sistemiamo un po’ ok? > Mi dice sorridendo e mi sembra quasi di
essere tornata bambina a quando ogni mattina veniva lei stessa ad aiutarmi a
vestirmi e devo ammettere che è una bella sensazione.
La vedo poi guardare The Rake on un espressione più seria e
fredda. < Ora potresti uscire? > usa un tono freddo e come irritato.
< Io devo rimanere qui. > ribadisce lui con la sua
voce acuta.
< Ah sì? E se ti buttassi fuori a calci nel culo? >
continua lei mentre io li guardo in silenzio. Vedo The Rake sospirare e
pensarci un poco su come valutando la situazione.
< Ok ho capito. > dice infine scendendo dal letto e
sgattaiolando fuori dalla stanza. Vedo Kate seguirlo e chiudere la porta con un
espressione soddisfatta che mi fa nascere un lieve sorriso.
Mi levo pian piano il lenzuolo sentendo l’aria fresca della
mattina. Poso i piedi a terra e mi alzo lentamente notando subito le varie
fasciature che mi ricordano la battaglia avuta due giorni fa.
Mi guardo un po’ intorno andando poi a sedermi davanti al vecchio
tavolino con lo specchio in cui vedo riflesso il mio viso. Il mio collo è
nascosto dalle fasciature, ed i miei occhi rossi sembrano stanchi e vuoti…
“In fondo mi manca una parte di me…” Penso mentre mi guardo
perdendo il sorriso.
< I capelli… ecco Iris quando ti hi spiegato tutto sugli
Henko ho evitato questo dettaglio aspettando che succedesse > la vedo
avvicinarsi dal riflesso nello specchio sentendo le sue mani fra i miei capelli.
< Succede ad ogni Henko, chi più lentamente chi più
velocemente ma succede a tutti… > la sento dire piano.
< …E come mai? > chiedo potendo però immaginarlo visto
quello che mi ha detto Leo…
< Non lo so > mi dice lei facendo spallucce per poi
prendere un tono più dolce mentre guarda il mio riflesso. < Ma non sono male
no? Sembra che te li sei tinti > la sento ridere appena in modo leggermente
triste.
< Richard… Come sta Richard? > lo chiedo piano appena
spaventata dalla possibile risposta.
< Sta bene però… è
strano nel senso che… si sta comportando in modo strano in questi
giorni… è anche più freddo del solito. > dice pensierosa mentre passa la
spazzola fra i miei capelli.
Stringo i denti per
il lieve dolore preoccupata sapendo bene cosa gli sia successo.
< Non è venuto a vederti nemmeno una volta… > la sento
sussurrare e percepisco bene una fitta al cuore.
“Come dovrei comportarmi ora? Cosa dovrei fare?” penso fra
me e me guardando il vuoto in silenzio.
Finisce di pettinarmi i capelli e fruga nell’armadio per
scegliermi lei i vestiti da mettermi. So già cosa tirerà fuori ma sta volta non
mi oppongo lasciandola fare.
< Ah, um… non ti conviene parlare con Toby in questi
giorni… è arrabbiato con te. >
< Cosa? Perché? > le chiedo sorpresa.
< Perché te ne sei andata alla CPHS. Ad essere sinceri
non capisco nemmeno io perché l’hai fatto. > dice in tono arrabbiato e
preoccupato mentre posa i vestiti sul letto. < Avrebbero anche potuto
ucciderti e poi… Credo sappia anche te quanto siano stronzi gli umani… Non lo
capisco davvero… >
La guardo rimanendo in silenzio e non posso non ammettere
che tutto quello che ha detto sia vero ed abbasso lo sguardo.
< Ma non sono arrabbiata… > sussurra le avvicinandosi
e carezzandomi la testa. < Ora vestiti su. > e detto questo esce dalla
mia stanza lasciandola vuota e silenziosa.
Rimango ferma per non so quanto tempo. Sento un profondo vuoto nel cuore e per
la prima volta nella mia vita mi sento davvero sola… Davvero…
Cosa dovrei fare ora?
Mi alzo e prendo il vestito bianco e semplice che Kate ha
posato sul mio letto. Lo guardo un poco pensando che erano anni che non le
permettevo di scegliermi i vestiti.
Ma oggi mi sento un po’ come il primo giorno in cui sono
entrata in questa casa.
Mi levo il pigiama senza correre e mi infilo il vestito con
la gonna lunga fino al ginocchio. Chissà dov’è finita la mia divisa della CPHS…
L’avranno probabilmente buttata infatti sembra essere rimasto solo il
giacchetto lasciato appoggiato su una sedia nella stanza.
Lo prendo e me lo infilo sopra il vestito bianco anche se
con esso non ha nulla in comune e non fa certo freddo ma orami ci sono
affezionata.
Mi guardo allo specchio un ultima volta e mi rifaccio la
stessa domanda di prima mentre nella mia testa passa l’idea di ignorare tutto e
riprendere la vita di prima ma so che non è possibile… Ma allo stesso tempo
cosa posso fare? Ora mai hanno rotto l’Amisus io non potrei mai risistemarlo e
se anche ci riuscissi a cosa servirebbe? Il problema sarebbe lo stesso…
Un leggero bussare mi fa rinsavire e mi giro verso la porta
vedendo Masky affacciarsi da essa e gli faccio un leggero sorriso cercando di
nascondere la tristezza. Lui entra nella camera chiudendosi la porta dietro
velocemente come se avesse paura che entrasse qualcun’altro.
Lo so lo so sono di nuovo in ritardo ^^””””
Mi metto sempre ad iniziare il cap all’inizio del mese e poi
lo finisco verso gli ultimi giorni XD
Abbiate pietà di questa autrice idiota ^^”
Comunque sono qui per rompervi, come al solito, con le mie
scuse inutili e per chiedervi una cosuccia: A seguire questa storia ci sono, mi
pare, 11 persone (contando anche i preferiti) eppure sono sempre i soliti tre
gatti a recensire. Mi piacerebbe sapere cosa hanno da dire le altre otto
persone (sempre contando che qualcuno non abbia smesso da mesi di leggere la
storia, cosa che credo sia successa per almeno la metà di questi otto ^^”). Mi
piacerebbe comunque sentire cosa ne pensate, anche con un commento negativo va
bene lo stesso!
Grazie per aver letto fin qui e spero che il cap vi sia
piaciuto
Holy ^w^”