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Autore: roxrox    01/04/2009    8 recensioni
"Aveva proposto a Ginevra di raggiungerlo dopo aver concluso gli esami estivi, “vacanze separate” le aveva però specificato. Ci mancava solo sopportare la sorella maggiore in una delle sue interminabili prediche! Chissà poi perché le aveva detto di venire..."
Quando si è fratelli spesso ci si scontra e si battibecca... Ma questi due sanno anche proteggersi a vicenda, e sono in grado di essere particolarmente complici. Chissà cosa combineranno al Grande Tempio... E soprattutto, chissà perché sono lì...
Genere: Azione, Song-fic, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ginevra e Fabrizio erano seduti su un divano all’interno di un ampio salone, mentre la damina si era accomodata sulla poltrona di fronte. I cavalieri, ora in borghese, avevano trovato posto intorno a loro, un po’ seduti in terra, due sul basso tavolino, uno sul bracciolo del divano, alcuni in piedi dietro la poltrona.
Ginevra, che li guardava di sottecchi cercando di non farsi notare, dovette ammettere che erano veramente notevoli. Arrossì incrociando lo sguardo del Grande Mur, le era improvvisamente tornato in mente che era in grado di leggere nei pensieri altrui. Anche uno dei gemelli ne era capace, ma non era sicura di quale. Scacciò immediatamente dalla mente qualunque considerazione riguardo l’avvenenza o meno di chiunque, prima che si facessero strane idee, e chinò gli occhi sulle proprie mani, incerta.
Il silenzio si stava facendo opprimente, ma nessuno sembrava intenzionato a dire qualcosa.
“Che diavolo stiamo aspettando?” pensò, nervosa.
“Abbi pazienza, Milady ama questi inizi solenni…” una voce sconosciuta parlò nella sua mente. Sollevò la testa di scatto, cercandone l’origine, e incontrò lo sguardo di uno dei due gemelli, seduto a terra accanto al tavolino. Il suo occhio destro si chiuse leggermente con aria sbarazzina.
“Mi sta facendo l’occhiolino?”
“Sì, ma stai tranquilla, non intendo navigare nei tuoi pensieri per tutta la vita, è solo quello che Milady mi ha ordinato di fare, vuole essere sicura che non siate nemici”
“Esci immediatamente dalla mia testa! Ora!”
“Va bene, va bene. Scusa”
- Bene – disse improvvisamente Milady – Ora che siamo tutti qui, forse è il caso che vi spieghiamo alcune cose –
- Sarebbe ora – borbottò Fabrizio, guadagnandosi una gomitata da parte della sorella e una occhiataccia dall’altro gemello.
- Quella che voi conoscete è la versione epica e romanzata della nostra vita. La verità è che Masami Kurumada fa parte della fondazione Kido, che agisce in tutto il pianeta con molteplici nomi diversi, e conosce perfettamente questo mondo. Anni fa ha ricevuto il compito di raccontare la nostra storia come se fosse un fumetto, e poi come cartone animato –
- E come pretendete che noi ci crediamo? – chiese ironica Ginevra.
- Lo vedete da voi –
- Ma è follia! – esclamò Fabrizio – Voi ci state dicendo che esistono dei guerrieri in armatura al servizio di una fantomatica divinità greca che combattono per salvare il mondo contro altre divinità che si servono di altri guerrieri in armatura e vi aspettate anche che noi vi crediamo? –
- Che ci crediate o no – disse serafico uno che non aveva ancora parlato, volto efebico e capelli chiari – non è un nostro problema –
- Oh sì che lo è. Siete stati voi a portarci in questa… casa, tempio, o dove diavolo siamo, e sempre voi avete deciso di raccontarci questa favoletta da bambini. Voi volete che noi ci crediamo, a noi non interessa un accidente –
- Avete ragione – rispose di nuovo il Grande Mur – Il fatto è che non possiamo fare altro che raccontarvi tutto. Sta a voi decidere se prestar fede o meno alle nostre parole –
- Perché vi interessa tanto? –
- Perché abbiamo bisogno di capirvi, e di fidarci di voi per poter comprendere che cosa vi lega a questo mondo –
- Avete paura che usciamo di qui e raccontiamo al mondo di voi? –
- Oh no! – sorrise la statua – Quella è proprio la cosa che ci preoccupa di meno –
- Non vi preoccupa la possibilità che noi sveliamo a qualcuno l’esistenza di questo fantomatico mondo? – Ginevra era sbalordita – E perché mai? –
- Le cose più segrete sono quelle che conoscono tutti – spiegò il gemello che era entrato nella testa della ragazza – Tutti conoscono la storia dei Cavalieri dello Zodiaco, come li avete chiamati voi, ma nessuno crede realmente alla nostra esistenza. Ci siamo cautelati nel caso in cui qualcuno venisse casualmente a sapere che noi non siamo solo un prodotto di fantasia. Se qualcuno proclamasse che esistono dei guerrieri che combattono in nome di Atena, come credete che reagirebbe il mondo? –
- Crederebbero – disse Ginevra, che iniziava a capire – che sia solo un pazzo che racconta balle prendendo spunto da un popolare cartone animato! –
- Esatto –
- Ma è ridicolo! – esclamò Fabrizio – Insomma, va bene tutto questo ragionamento, ma va tutto al diavolo nel momento in cui chiunque può entrare in questo posto così facilmente! –
- Voi siete un problema differente. Quando parlavo della possibilità che qualcuno scoprisse casualmente la nostra esistenza, mi riferivo a eventuali spettatori di combattimenti che avrebbero potuto avvenire all’esterno del Grande Tempio, dove ci troviamo ora. Questo posto è il più protetto del mondo, invisibile ai radar e a qualunque altro strumento del mondo comune, e gli accessi sono strutturati in modo che solo chi ne conosce l’esistenza può entrare –
- Eppure noi ci siamo infilati in un sentiero alla luce del sole! –
- Cercherò di spiegarmi meglio: ogni via di accesso al Grande Tempio è pervasa dal cosmo di Atena e dal potere del Cavaliere di Gemini. Io sono in grado di manipolare la mente, e grazie a questo chiunque si imbatta per caso, come voi, in un ingresso del Grande Tempio senza essere parte di questo mondo, di fatto prende una strada diversa e sbuca su un altro sentiero poco più a valle rispetto all’Acropoli –
- Beh, come incantesimo non è molto efficace, dato che noi siamo qui –
- Voi siete una eccezione: siete capitati per errore su un accesso secondario al Grande Tempio ma ci siete arrivati comunque. Non dovreste essere qui –
- E quindi? –
- Quindi – rispose Milady – resterete qui finché non avremo capito cosa vi lega al Santuario di Atena –
- Ma non se ne parla neanche! – esplose Fabrizio incrociando le braccia – Scordatelo! –
- Non è una proposta – replicò il biondo.
- E la mia non è una contrattazione. Io e mia sorella non resteremo qui ad aspettare che voi decidiate chissà cosa! – si alzò, voltandosi verso Ginevra – Andiamocene da questo covo di pazzi –
- Fermi lì – esclamò un gemello, avvicinandosi – non costringeteci a trattenervi con la forza –
- Ma voi credete davvero – chiese la ragazza, ironicamente – che riuscirete a tenerci qui contro la nostra volontà senza che nessuno fuori si preoccupi per noi? Abbiamo amici, parenti, genitori che smuoveranno mari e monti se non avranno nostre notizie per più di 24 ore! –
- E voi pensate – sorrise sardonicamente la damina – che la fondazione Kido non sarà in grado di tenerli buoni? Entro un paio d’ore saremo in grado di trovare due persone in grado di imitare esattamente la vostra voce ed il vostro carattere, nemmeno i vostri genitori saranno in grado di accorgersene. Se sarà necessario, diranno che avete deciso di fermarvi qualche giorno in più perché vi state divertendo troppo per tornare a casa –
- Certo, e i nostri genitori ci crederanno… Già erano stupiti che andassimo in vacanza insieme e temevano che ci saremmo uccisi a vicenda, chissà cosa penseranno a sentire che ci stiamo divertendo troppo per tornare a casa… Nella migliore delle ipotesi ce li ritroviamo ad Atene entro 3 ore convinti che ci siamo drogati pesantemente e temono una overdose… -
- Dimenticate – ricordò pacato il primo gemello – che ho il potere di manipolare la mente… -
- Se ce l’ha – mormorò Fabrizio – non lo sa usare molto bene, dato che siamo qui –
- …e che sono in grado – continuò come se il ragazzo non avesse aperto bocca – di far credere qualunque cosa a chiunque, se necessario –
- Quindi credo che non abbiate scelta – concluse la statua. Sorrideva, ma non sembrava compiaciuto: la sua era piuttosto l’espressione del padrone di casa che accoglie gli ospiti e si scusa per il disordine.
- E noi? Cosa vi fa credere che resteremo qui solo perché ce lo avete chiesto in maniera così gentile? –
- Se non intendete farlo volontariamente, saremo costretti a trattenervi con la forza –
- Cosa? – due cose mandavano in bestia Ginevra: l’arroganza e l’indisponenza. E la damina ne aveva da vendere di entrambe – State scherzando! –
- Assolutamente no – anche il biondo era particolarmente irritante, con la sua insopportabile flemma.
- Non pretenderete davvero che noi restiamo qui? –
- Non pretendiamo nulla. Voi resterete qui, punto e basta –
- Sentite – propose conciliante uno degli altri, che Ginevra non fu sicura di riconoscere; aveva corti ricci castani e un’aria somigliante alla statua – Noi sappiamo esattamente di potervi trattenere con la forza, ma non ne saremmo felici, e certamente nemmeno voi. Prendetela… come una sorta di vacanza, e noi ci impegneremo affinché vi possiate trovar bene qui –
- Noi eravamo già in vacanza – obiettò Fabrizio, poco convinto.
Ginevra si rivolse verso il fratello:
- Credo che non abbiamo scelta – mormorò, inconsciamente intenzionata a non far sentire a nessuno ciò che diceva, anche se perfettamente consapevole che almeno due dei presenti erano in grado di leggerle nella mente – Forse se facciamo quello che vogliono eviteremo casini… -
- Casomai non te ne fossi accorta, nei casini ci siamo già! Come pensi di uscirne? –
- Purtroppo temo che non ne usciremo. Non da soli, e non contro la loro volontà. Se sono veramente i Cavalieri dello Zodiaco possono davvero tenerci qui con la forza e senza troppa fatica, se sono solo un branco di pazzi psicopatici forse è meglio assecondarli prima che diventino pericolosi –
- E cosa conti di fare? Stare qui? A far cosa? –
- Non lo so. Non so cosa intendano fare, come abbiano intenzione di capire cosa sia successo, ma finchè sono richieste ragionevoli io propongo di accettare. E poi, pensa che figata vivere in un cartone! –
Fabrizio le scoccò uno sguardo ironico e divertito:
- Tu hai decisamente bisogno di una buona dose di caffè molto forte: ti aiuterà a smaltire tutte quelle schifezze che ti sei fumata stamattina, e sono sempre più offeso perché non hai offerto al tuo fratellino –
- Scemo! – gli tirò un pugno scherzoso sul braccio, e poi si voltò nuovamente verso il gemello che le era entrato in testa. Tra tutti sembrava quello che, pur con un minimo di autorità, fosse quello più ragionevole e meno arrogante – Va bene. Ma fino a che si tratterà di situazioni ragionevoli –
- Non siete nella posizione – riprese il biondo – di dettare condizioni –
- Andiamo, Shaka! – esclamò uno che non aveva ancora parlato, grande come un orso – Hanno detto di sì, non stiamo qui a polemizzare! Ci penseremo se e quando ci saranno problemi! –
- D’accordo – Milady si alzò – ormai si è fatto tardi, e non c’è tempo per andare a prendere le vostre valigie ad Atene – Ginevra notò solo in quel momento che all’esterno era scesa la notte – Per stasera, dato che già ci siamo, se a Saga e Kanon non dispiace vi fermerete qui alla terza casa, domattina decideremo dove sistemarvi –
- Dove sistemarci? – borbottò Fabrizio – Non siamo un sacco di patate! –


Ginevra sbuffò, girandosi un’altra volta nel letto. Ora ricordava perché era stata felicissima quando dopo il trasloco di qualche anno prima aveva avuto una camera separata da quella del fratello. Fabrizio, profondamente addormentato nel letto accanto, russava sonoramente da ore.
Lei si era sempre vantata di riuscire a dormire in qualunque situazione (ancora ricordava la volta in cui si era addormentata in discoteca…), ma una cosa che proprio aveva il potere di tenerla sveglia era qualcuno che russava.
Si mise seduta, ringhiando qualcosa di poco comprensibile all’indirizzo del fratello, incrociando le gambe. Aveva bisogno di muoversi un po’, e prese in considerazione l’idea di prenderlo a calci, giusto per fare un po’ di moto, ma alla fine decise di ignorare ciò che indossava (portava una maglietta e un paio di larghi pantaloncini prestatigli da uno dei due gemelli) ed uscì dalla camera, cercando di ricordare la strada che aveva fatto la sera, tentando di raggiungere l’esterno.
Arrivò al porticato e si sedette sul primo gradino, osservando il paesaggio del Grande Tempio avvolto nella penombra. La luna piena nel cielo era particolarmente luminosa, e qua e là erano visibili delle luci. Poco lontano un agglomerato più scuro sembrava un piccolo villaggio immerso nel sonno. L’inquinamento luminoso di Atene misteriosamente non raggiungeva quel luogo, che pareva davvero in un’altra dimensione.
Sussultò quando avvertì qualcuno alle sue spalle, e si girò di scatto, vedendo uno dei due gemelli sorriderle mentre si sedeva accanto a lei.
- Non riesci a dormire? – le chiese, gentile.
- No. Mio fratello russa da morire, e a me da fastidio in maniera viscerale – lo guardò di sottecchi – Tu quale sei? –
- Quello che oggi pomeriggio hai scacciato dalla tua testa –
- Ah, l’intrusore curioso come una scimmia –
Lui rise:
- Se vuoi chiamarmi così… Altrimenti, il mio nome è Saga. C’è stato un tale trambusto che nessuno di noi è riuscito a presentarci. E il tuo nome? –
- Ginevra – abbassò lo sguardo sui propri abiti – E… per questi chi devo ringraziare? –
- Me. Kanon non è troppo contento di ospitarvi, non si sarebbe mai nemmeno sognato di prestarti qualcosa per dormire, e credo che domani mattina chiederà a Lady Saori di spostarvi in un’altra casa –
- Perché gli siamo così antipatici? –
- Non è una questione personale, è il suo carattere. E’ piuttosto ombroso, e spesso diventa un po’ scorbutico, soprattutto con chi non conosce –
Rimasero in silenzio qualche minuto.
- Siamo nei guai? – domandò lei, leggermente ansiosa.
- In che senso? –
- Io e Fabrizio abbiamo capito poco di quello che succedeva stasera, ma è evidente che siamo una eccezione, che non dovremmo essere qui, e che tra di voi c’è chi ci considera una minaccia. Ti confesso che la cosa mi fa un po’ paura: siamo qui, di fatto prigionieri, e i nostri carcerieri temono che possiamo mettere a repentaglio la vostra sicurezza. Ma io, che so di non essere nulla di tutto questo, sono preoccupata. Vorrei non aver mai seguito quel maledetto sentierino, e non aver mai voluto vedere quegli splendidi templi… E quello che mi dispiace più di tutto, è aver coinvolto mio fratello in tutto questo –
- Forse è stato lui a coinvolgere te –
- Come? –
- Non sappiamo come sia stato possibile che voi siate qui, ma non sappiamo nemmeno se sia tu o lui ad avere il permesso di oltrepassare i confini –
- Qualcuno potrebbe decidere di volerlo scoprire? –
- Dovremo farlo, sicuramente –
- Te lo chiedo di nuovo: vista la gente che gira in questo posto, siamo in pericolo? –
Lui sollevò un sopracciglio, osservandola divertito:
- ‘Vista la gente che gira in questo posto’? –
- Ammetterai che non siete esattamente quello a cui siamo abituati… -
- No, hai ragione. Comunque non siete in pericolo, non credo che qualcuno cercherà di attaccarvi, non per il momento, almeno –
- Beh, a giudicare da quello che è successo oggi pomeriggio, credo che questo sia già un passo avanti –
- Non ti preoccupare, nonostante tutto vi accorgerete che sarà molto più semplice e molto meno solenne di quanto non sembra. Sarei pronto a giurare che Al sta già organizzando una cena di benvenuto per voi –
- Al? –
- Aldebaran del Toro, il Cavaliere della seconda casa. Quello grande e grosso, credo che tu l’abbia notato –
- Ah sì, ho capito –
- Bene – Saga si alzò – Io credo che tornerò a dormire. Tu che fai? –
- Resto qui ancora un po’: si sta bene, la notte è fresca, e se torno in camera e ritrovo Fabrizio che russa, credo che i miei nervi a fior di pelle me lo faranno prendere a calci –
Lui rise e se ne andò. Tornato dopo un paio d’ore, la trovò profondamente addormentata, seduta sul duro pavimento di marmo con la schiena appoggiata ad una colonna. Sospirò e, sollevatala, la portò nella propria camera, decisamente più silenziosa, depositandola sul letto e coprendola con il leggero lenzuolo. Uscì chiudendo la porta, e si diresse nel soggiorno, dove si stese sul divano.





Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Sotto esame come non mai e in fase di sacramento con la tesi (cioè sto sacramentando in cinese per risolvere tutti i casini che mi si stanno creando...), rubo un po' di tempo al mio sudatissimo studio (....) per dedicarmi alla pubblicazione del nuovo capitolo...

Vi prego quindi di capirmi e perdonarmi se non mi dilungo e passo velocissima ai ringraziamenti:

Snow Fox: Grazie, grazie! Oh beh, temo che la tua curiosità dovrà attendere ancora un pochino... del resto, se scopro subito tutte le mie carte poi non mi diverto più... ;-) Grazie ancora, a presto, un bacio!!!

Martyx1988: Grazie! Sì, i due fratelli sono veramente agitati... ma solo perchè non hanno ancora capito con chi hanno a che fare... ;-) Grazie ancora, alla prossima, bacio!

Gufo_Tave: Beh, i due ragazzi non sono stati malmenati, ma di sicuro non tutti i Gold l'hanno presa bene... Vedremo come reagiranno... Ma poi, perchè solo i 10 bronze? Onestamente mi sono persa il tuo ragionamento: io faccio semplicemente conto che alla fine di tutto Milady in uno dei suoi (rari) momenti di lucidità abbia "assoldato" Kurumada, e chi di dovere man mano gli ha raccontato tutto (o quasi tutto...), in modo da avere il quadro completo, e poi lui ha trasformato la realtà in un fumetto e poi in un cartone animato... E in effetti forse nemmeno Kurumada sa cosa sia realmente successo alla settima casa, infatti è rimasto sul vago... ;-) Mi sono concessa, lo ammetto, due "licenze poetiche": ho resuscitato tutti alla fine della battaglia con Hades (ma andiamo, anche se nessuno sente la mancanza di Seiya, come si fa senza i Gold?) e ho fatto sapere ai due fratelli che Deathy è italiano (in realtà nell'anime non viene mai detto...). Se mi sono persa qualcosa per strada fammelo sapere, ma proprio non riesco a capire perchè nessuno dovrebbe sapere cosa è successo al di fuori della guerra galattica... A presto, ciao!

HOPE87: Addirittua genio? Grazie! Io qui mi monto la testa... E poi, ammettiamolo, chi di noi qualche volta non si è fatto quelle domande? Tipo "Ma perchè devono proprio entrare nelle case a farsi saccare di botte dal Gold di turno? Non possono girarci intorno???" oppure "Ma i Gold non si sono mai accorti che è improvvisamente sparito il Cavaliere di Gemini senza lasciare alcuna traccia? Tredici anni di assenza ingiustificata (soprattutto nel momento in cui il Grande Tempio viene attaccato da quei quattro sfigati) sono lunghi!"... Ehi, ora che ci penso, un attimo! Chi ha parlato di reincarnazione??? Io no! ;-) Grazie ancora, alla prossima, un bacio!!!

anzy: Grazie!!! Non ti preoccupare per i ritardi, anche io a volte sono talmente presa e impegnata da non avere nemmeno il tempo di respirare... L'importante è che ci siate sempre e che continuiate a leggere... :-) Effettivamente le facce dei Gold ho provato ad immaginarmele anch'io, e un paio erano veramente fantastiche a bene, la smetto di darmi delle arie...). Crepi quel maledetto lupo per il mio esame, speriamo bene, grazie ancora, a presto, bacio!

whitesary: Oh, nessun problema per le assenze, capita anche a me di latitare qualche volta, specie se mi ritrovo in qualche periodo incasinatissimo... L'importante è che continuiate a leggere e che riesca a divertirvi, il resto è tutto un (graditissimo) di più... A presto, un bacio!

Nemeryal: Beh, suvvia, sono proprio l'unica che ha sempre avuto seri dubbi sulla serietà degli occhi chiusi di Shakino e che non poche volte si è fatta contagiare dal dubbio che fosse solo per fare il figo sentirsi superiore agli altri? E poi, io ho una predilezione incondizionata nei confronti di Shun (non si era notato?) ma anche qui, alla settima casa qualche dubbietto ti viene... ;-) Grazie, alla prossima, un bacio!!!

PiccolaSere: Ciao! Bentornata! Grazie!!! Oh beh, insomma, genio, se andiamo avanti di questo passo finisce che mi monto davvero la testa... Grazie ancora, a presto, ciao!!!

Come sempre, grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere in silenzio!
Ciao a tutti, alla prossima!
roxrox
  
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