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Autore: writer01    30/03/2016    1 recensioni
dal testo:
"Nel leggere quei due numeri separati da una barra non posso fare a meno di provare un moto di gioia dentro di me, alla fine la mia penitenza sta per giungere al termine, un altro incarico compreso questo e sarò finalmente libero. Apro la busta e tiro fuori la lettera. Come sempre c’è scritto il nome, il cognome, l’indirizzo di casa e di scuola del semidio che mi mandano a recuperare o del mostro che mi mandano ad uccidere"
orami gli mancano solo due incarichi prima di tornare ad essere libero, libero dagli ordini divini che vi vengono imposti. solo una cosa però rischia di renderlo di nuovo schiavo, l' amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, I sette della Profezia, Nico/Will, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduto su una sedia in cucina. Sto lucidando pulendo la mia spada di ferro dello Stige con un panno bagnato con un prodotto trovato sotto il lavandino. Da qualche giorno una strana sensazione di ansia mi opprime. Ho un brutto presentimento.

Ho come la sensazione che ben presto succederà qualcosa di pericoloso. Se voglio trarre in salvo Will, devo riuscirci entro il prossimo mese, ormai ho perso già troppo tempo. Da quando mi è arrivata la lettera son già passati due mesi, due mesi durante i quali non ho risolto praticamente niente. Vorrei poter credere che se ancora Will non è al campo è solo perché sto aspettando il momento più adatto per trasferirlo. Ma la verità è un'altra. In realtà voglio passare più tempo possibile con lui e così facendo lo sto solo mettendo in pericolo. Anche se sono consapevole che non torneremo mai quelli che eravamo una volta, mi aggrappo ancora alla speranza che tutto si possa risolvere nel migliore dei modi. In fondo, è questa la natura umana. Se messi alle strette, se portati al limite, gli esseri umani si aggrapperanno a qualsiasi cosa, anche a un sottile filo di ragnatela*.

Eppure, sono fermamente convinto che in fondo ci sia la possibilità che tutto torni com'era prima. Il mio compito è quello di mettere al sicuro Dylan, non Will. Ormai il Will che ricordo io non esiste più, se non nei miei ricordi. Il ferro della spada è sempre stato freddo al tatto. Non ricordo di aver mai percepito una forma di tepore toccando la lama. Ora sembra ancora più freddo, come se si alimentasse della mia tristezza e dei miei sentimenti negativi. A volte, penso che questa lama sia come una maledizione per me, sempre qui, a ricordarmi che solo una parte di me è umana. Guardo l'orologio appeso sul muro, mezzanotte e 20… mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso la camera da letto con ancora la spada in mano. Da quando ho visto quei due occhi rossi come il sangue non dormo mai senza la mia spada vicino, anche se so che nessuno può entrare in casa senza il mio permesso. Riluttante, mi infilo sotto le coperte dopo essermi cambiato.

Ben presto Morfeo mi accoglie nel suo mondo, regalandomi un sonno ricco di incubi.

 

 

 

 

Nel sogno sono privo di peso e osservo la scena come se fossi un osservatore esterno. Sono in un lungo corridoio di pietra rossa che sembra continuare all'infinito. Per tutto il tunnel riecheggia il rumore di passi veloci e versi mostruosi, che vanno quasi a coprire i rumore dei passi. Non vedo nessuno ma ricordo bene la scena, ricordo bene tutto ciò che ci è successo. Inizio a vedere due figure in lontananza, stanno correndo, come se stessero fuggendo da qualcosa di pericoloso. Sono due ragazzi, uno biondo e uno moro. Entrambi sembrano feriti, il biondo perde sangue da un orecchio mentre il moro ha un brutto taglio sulla fronte. Il biondo si gira nella direzione da cui provengono i versi e scocca una freccia dorata, pochi secondi dopo si sente il boato di un'esplosione e dei gemiti di dolore.

<< questo dovrebbe darci un po' di vantaggio>> commenta il biondo con il fiato grosso. Il moro non sembra neanche sentirlo e si guarda intorno.

<< non saremmo dovuti entrare in questo corridoio… più andiamo avanti più questi mostri aumentano, la situazione può solo peggiorare>> gli risponde il moro.

<< dai Nico! Guarda il lato positivo, siamo ancora vivi>> ribatte il biondo con un sorriso stampato in volto. Il moro dal canto suo non sembra voler sorridere, né tanto meno far finta di essere contento.

<< ormai non dovrebbe mancare molto...>> dice il moro all'altro. Il biondo annuisce e ogni tracia di felicità svanisce dal suo volto. I due riprendono a correre verso l'ignoto.

La scena cambia e ora mi ritrovo fuori casa mia, quella attuale donatami da Notte. Non noto niente di strano, la strada è avvolta nel silenzio della notte. Non vedo niente ma ho uno strano senso di irrequietezza che mi attanaglia. C'è qualcosa che non va, il mio sogno, il mio incubo, è stato dirottato qui. In lontananza inizio a vedere due figure maschili, entrambe incappucciate e con il volto coperto. I due continuano a camminare e si fermano di fronte casa mia, sotto proprio sotto il mio fantasma. Osservano casa mia con fare inquisitorio.

Ci sono veramente due persone di fronte a casa mia mentre dormo, due persone che potenzialmente potrebbero spedirmi da mio padre nel peggiore dei modi. La figura sulla destra inizia a parlare.

<< come ti avevo detto, c'è un confine>> dice con una voce fredda e metallica. Non sembra neanche umana, sembra quella di un trasmettitore, troppo bassa e tagliente per poter essere umana.

<< ci mancava solo questa>> commenta la figura sulla destra. La scena inizia a dissolversi, sto per svegliarmi. Poco prima che la scena si dissolva e che mi svegli riesco a scorgere un piccolo particolare dell'uomo sulla destra, un luccichio all'altezza dell'orecchio destro, un orecchino.

 

 

 

 

Mi sveglio di soprassalto. Ho la fronte imperlata di sudore. Mi alzo velocemente dal letto e mi fiondo alla finestra per controllare se le due figure erano frutto della mia fantasia o se fossero veramente lì. Fuori dalla finestra non c'è nient'altro che un cane che dorme accucciato sotto un lampione della luce. Nessuna traccia dei due. Eppure, sono fermamente convinto che ci fosse qualcuno fuori dalla mia finestra. Ho come la sensazione che qualcuno mi stia osservando, è una cosa bruttissima sentirsi gli occhi della gente addosso, tanto più se un mostro dagli occhi rossi è sulle tue tracce.

 

 

 

 

 

 

* frase non mia, presa dal manga “Black Butler”.

 

   
 
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