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Autore: darkroxas92    01/04/2009    2 recensioni
Ed ecco qui il seguito de "Il vero piano di Xehanort". come il primo capitolo, racconterà le nuove avvanture di Sora, Riku e Kairi. siete rimasti con l'universo che veniva investito da una luce, come finirà?
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 44: Uno strano bambino

La Gummyship procedeva come sempre diretta.

“Uffa! Certo che questi viaggi sono piuttosto noiosi…” si lamento Kairi.

“Già. Ma è la maniera più sicura per arrivare a destinazione” disse Sora.

“Purtroppo…”

All’improvviso delle spie si accesero, e un fastidiosissimo suono cominciò a riempire la Gummyship.

“Che succede?” chiese Kairi, alzando la voce per farsi sentire

“Non lo so” rispose Riku. “Qui sembra impazzito tutto. Stiamo perdendo potenza. Di questo passo andremmo a schiantarci su quel mondo!” disse, indicando un mondo davanti a loro.

“Ma come mai?”

“Scusate la domanda…” disse Sora. “Ma l’avete rifornita di carburante la Gummyship?”

Kairi e Riku si guardarono, poi guardarono insieme Sora.

“Come temevo…” disse Sora.

“Quindi fammi capire bene…” disse Kairi. “Vuoi dire che siamo rimasti senza carburante? Ma se le cose stanno così…”

“Non ci restano molti minuti prima che la Gummyship…”

La Gummyship emesse strane rumori, dopodiché cessò di fare qualsiasi rumore

“… si spenga” disse Sora, mostrando una minima preoccupazione.

“Quindi tra poco…” disse Riku

Per rispondere alla sua domanda, la Gummyship cominciò a prendere velocità, dirigendosi verso il mondo davanti a loro

“Aiuto!” urlò Kairi, aggrappandosi ai sedili per non venire scaraventata via dalla velocità, e come lei, anche Riku e Sora si aggrapparono a qualcosa.

 

Intanto, su quel mondo

“Guarda, una stella cadente” disse una ragazza, rivolta ad un bambino.

“Già. Esprimi un desiderio, chissà se si avvera” disse il bambino, con un tono da indifferenza

“Beh, tentare non nuoce?” rispose la ragazza, rivolgendo gli occhi nuovamente verso la stella cadente, che però era già sparita.

“Come? È già sparita!” disse la ragazza, mettendo il broncio. Il bambino invece si porto la mano sul mento. “Strano… non può essere caduta così velocemente…”

 

Sulla Gummyship, nel frattempo, Riku stava smanettando con gli strumenti.

“Per piacere, accenditi. Almeno per l’atterraggio!”

“Temo che lo dovremo effettuare da soli. Ci conviene uscire e fermarla manualmente”

“Vengo anch’io” disse Kairi.

“No, tu rimani qui. Non si può mai sapere…” disse Riku, uscendo insieme a Sora, sfruttando Glide.

I due amici si portarono davanti alla Gummyship.

“Prima di tutto, credo ci convenga raffreddarla” disse Riku, lanciando un Blizzaga verso la Gummyship.

“Io penso a rallentare la sua caduta! Aero!” disse Sora, facendo partire dal Keyblade un enorme colpo di vento che rallentò notevolmente la caduta della Gummyship.

“E ora facciamola diventare invisibile. Non credo ci convenga farla vedere a tutti, almeno finché non sappiamo qualcosa in più su questo mondo” disse Riku, lanciando insieme a Sora l’incantesimo, per poi rientrare nella Gummyship, che rimase visibile solo a loro, e che intanto si andava ad appoggiare su una pianura, fortunatamente deserta.

“Ci è andata bene stavolta” disse Riku

“Già. Ma ora rimane il problema più grande… come riforniamo la Gummyship?” chiese Kairi.

La domanda colse impreparati tutti

“Bella domanda” disse Sora. “Anche se credo che vada bene qualsiasi tipo di carburante”

“Beh, per il momento andiamo a vedere com’è questo mondo. Magari siamo fortunati e troviamo subito del carburante”

“Si, e magari anche un negozio con scritto ‘Tutto quello che cercate per le vostre Gummyship gratis’, vero?”

I tre si misero a ridere, dopodiché scesero dalla Gummyship, accorgendosi che poco lontano c’era una città.

“AHHHH!!!”

I tre si girarono verso la fonte dell’urlò. Poco lontano da loro, videro diversi Heartless che stavano attaccando un bambino e una ragazza. La ragazza era evidentemente spaventata, mentre il bambino sembrava quasi che stesse tentando di proteggerla.

“Anche qui?” disse Kairi, evocando il Keyblade

“Ricordati che seguono i Keyblade, e noi ne abbiamo ben tre, quindi è naturale che li troviamo ovunque” rispose Riku, evocando anche lui il Keyblade, seguito anche da Sora.

“Ma che cosa sono questi esseri?” chiese la ragazza

“Non lo so…” rispose il bambino. Poi si abbassò e toccò un punto preciso della scarpa, che si illuminò. Poi tirò un calcio ad un sasso, spedendolo addosso ad un Heartless, che però rimase incolume.

“Maledizione…” disse il bambino.

Kairi intanto era pronta ad attaccare gli Heartless, ma venne fermata da Riku.

“Non attaccarli direttamente. Usiamo la magia. In questo modo non sapranno che siamo stati noi” disse lui.

Kairi capì il perché. Non potevano permettersi di finire nei guai, nel caso fossero finiti in un mondo ostile. E negli altri mondi avevano già commesso diversi errori.

“E va bene. Allora ci penso io” disse lei. “BRISINGR!” urlò, facendo partire dalla sua mano delle fiamme, che avvolsero gli Heartless, facendoli sparire. Subito dopo i tre amici fecero sparire i Keyblade.

“Sai Kairi” disse Sora. “Forse dovevamo veramente farci aiutare da te contro Xemnas. Lo avremmo fatto fuori molto più facilmente”

Kairi sorrise. “Io ve l’ho sempre detto di farvi aiutare da me, ma non me lo avete mai permesso”

E i tre si misero a ridere. Non si accorsero però che il bambino li stava osservando, e sembrava avesse sentito tutto.

“State bene?” chiese Kairi, rivolta ai due.

La ragazza si rialzò. “Si grazie. Chissà che cos’è successo, e soprattutto chi erano. Comunque piacere, il mio nome è Ran, mentre lui è Conan!” disse, prendendo il bambino per le spalle.

“Piacere. Noi siamo Sora, Riku e Kairi”

Il bambino li guardò con interesse.

“Scusa, ti possiamo fare una domanda?” disse Riku, rivolto alla ragazza

“Certo, dite pure” disse Ran

“Sapresti dirci dove potremo trovare un po’ di carburante? Il nostro mezzo è rimasto a secco” continuò Sora

“Certo. In un distributore di benzina. Purtroppo il più vicino si trova in città”

“E per caso sapresti dirci quanti munny costa?” chiese Riku

Munny? Che moneta è?”

“Ecco, vedi… noi siamo di… un altro paese, quindi abbiamo un'altra moneta. Siamo venuti qui in vacanza, ma non abbiamo pensato al cambio” si affrettò a intervenire Kairi, lanciando un occhiataccia a Riku. Occhiataccia che non fuggì a Conan.

“Piuttosto strano che dei turisti non pensino ad un particolare così importante” disse lui, squadrando i tre ragazzi.

“Conan, che cosa dici?” si affrettò a dire Ran, tappandoli la bocca. “Scusatelo, ma ormai è abituato a sospettare di tutti. Questo è un inconveniente del fatto di vivere con un detective” disse Ran, quasi rassegnata

“Siete fratelli?” chiese Riku.

“No, no” disse Ran. “Semplicemente teniamo Conan mentre i suoi non ci sono, cioè praticamente sempre”

Il bambino però sembrò quasi imbarazzato. E questo sembrò molto sospetto a Riku.

“Capisco…” disse lui. “Comunque grazie per le informazioni. Domani andremo a cercare di farci cambiare i soldi, visto che ormai adesso è tardi” disse, guardando il sole tramontare.

“Ma voi avete un posto dove dormire?” chiese Ran

“Beh, ecco, noi a dir la verità… no” disse Kairi. “Ma non vi preoccupate, troveremo una soluzione”

“Non se ne parla nemmeno!” disse Ran. “Non avete nemmeno dei soldi. Perché non venite da noi? Tanto lo spazio c’è”

Ran, lo sai che non dovresti invitare degli sconosciuti!” disse Conan

“Suvvia Conan, non possiamo di certo lasciarli in mezzo alla strada”

“Non preoccupatevi. Abbiamo un amico qui. Forse ci ospiterà lui” disse Riku. Preferiva dormire nella Gummyship. Poi quel bambino gli dava una strana sensazione… come se stesse nascondendo qualcosa…

“Siete sicuri?” chiese Ran

“Si, è un tipo molto ospitale. Non ci farà problemi” disse Sora.

“Ok. Non posso di certo obbligarvi. Allora ciao. Chissà, magari ci incontreremo di nuovo domani” disse Ran.

Nel frattempo Conan si era messo a cercare qualcosa in tasca, ma sembrò non avesse trovato quello che cercava.

“Forza Conan, andiamo” disse Ran, prendendolo per mano, e passando davanti ai tre ragazzi. A quel punto, Conan inciampò, e cade addosso a Riku.

Ops! Scusami, non volevo” disse Conan, spostandosi. A Riku parve di vedere un lieve sorriso sulla faccia del bambino.

“Allora ciao” ripete Ran, portandosi via Conan.

I tre aspettarono alcuni minuti prima di parlare di nuovo.

Fiu! Ci è andata bene” disse Kairi. “E guai a voi se fate qualche altra gaff come quella di prima. Se decidiamo di non farci scoprire, facciamo il possibile perché ciò non avvenga”

“Scusa, ma non ho saputo trattenermi” disse Riku. “Piuttosto, voi non avete avuto una strana impressione su quel bambino?”

“No, mi sembrava un normale bambino. Magari un po’ più sveglio della norma, è vero, ma non credo che possa anche solo aver immaginato chi siamo realmente”

“Speriamo”

 

Intanto, in una casa in città, Conan aveva indossato un paio di cuffie, e sembrava molto interessato a quello che ascoltava. Una strana luce brillò sui suoi occhiali per il riflesso della luce.

“Esco a prendere il latte” disse, correndo fuori dalla porta.

 

“Riku, tutto bene?” chiese Kairi

Riku però non rispose. Era riuscito a far ripartire il computer della Gummyship, e ora guardava allarmato un puntino rosso che continuava a lampeggiare sullo schermo.

“No” disse lui. “Lo sapevo che quel bambino non la raccontava giusta…”

“In che senso scusa?”

“Ci ha fregati. Sta sicuramente venendo qui”

“Beh, non ci vedo niente di strano”

“Non qui come posto dove ci troviamo. Qui come Gummyship!”

“Ne sei sicuro?” chiese Sora

“Si. Il computer sta segnalando che qui c’è una cimice che trasmette il nostro segnale.”

“E come mai sei così sicuro che l’abbia messa quel bambino?”

“Perché è l’unico con cui siamo entrati in contatto in questo mondo in modo diretto. Infatti scommetto che…” disse Riku, cominciando a toccarsi la maglietta. Poi ad un certo punto fece come per prendere qualcosa.

“Eccola qui… l’ha messa quando è caduto prima” disse, mostrando un piccolo microchip, quasi invisibile.

“Maledizione!” disse Sora. “Non possiamo nemmeno partire o spostare la Gummyship”

“Che possiamo fare?”

“Speriamo solo che venga da solo o in pochi. Non vorrei mettermi a combattere contro altre persone”

 

Intanto Conan era arrivato nel parco dove aveva incontrato quei tre ragazzi. Continuava a fissare il suo orologio.

“Ma che succede?” si domandò. “Il segnalatore indica che sono qui, ma io non vedo nessuno. Possibile che si siano accorti subito del segnalatore?” disse, continuando a camminare.

“Mi sa che si è rotOuch!” disse, andando a finire per terra.

“Ahia. Ma che cos… ma qui non c’è niente” disse, vedendo che dove doveva aver sbattuto non c’era niente.

“Avevo ragione. Tu non sei un bambino qualunque, vero?” disse Riku, apparendo davanti a lui, come se fosse uscito da una porta, accompagnato da Sora e Kairi.

“E voi tre a questo punto, per quanto detesti ammetterlo, non siete di un altro paese, vero? Ma di un altro pianeta immagino”

“Credo sia il caso di fare quattro chiacchiere, non credete” disse Sora, prendendo Conan di forza e portandolo dentro la Gummyship.

Ehi, fermo! Che cosa volete farmi?” urlò Conan

“Non ti preoccupare. Non ti mangiamo mica, sai?” disse Riku

“E allora perché prima parlavate di aver fatto fuori una persona!” disse Conan, ricordandosi di quello che aveva sentito prima.

“La persona in questione era uno che mirava alla distruzione di tutti i mondi per ottenere quello che voleva. E comunque non credo si possa reputare una persona, sai?”

“Non importa, voi avete comunque commesso un omicidio!” disse Conan, premendo un tasto sull’orologio. In quel momento lo schermo si alzò, e videro che era una specie di mirino. Poi Conan premette un altro tasto e fece partire qualcosa verso Riku.

Ad una velocità incredibile, Kairi evocò il Keyblade e distrusse il misterioso oggetto.

“Cos… Come hai fatto? Sia a far apparire quell’arma che a vedere la freccia?” chiese Conan.

Solo in quel momento si accorse dell’interno della Gummyship, che assomigliava ad una semplice casa in miniatura, con in più gli strumenti per la navigazione.

“E questa sarebbe un astronave? Mi aspettavo qualcosa di più tecnologico…” disse.

“Bada a come parli. Questo tipo di Gummyship ci ha portato in giro per variati mondi!” disse Sora.

“Se ti sentisse Paperino… meglio per te che non è venuto…” disse Kairi, soffocando una risata.

“Già. L’ultima volta, quando ho distrutto la precedente navicella, per un secondo ho temuto per la mia vita” disse Sora, facendo finta di sorridere anche lui.

“Ma voi chi o cosa siete?” chiese Conan.

“Siamo semplici esseri umani” rispose Riku.

“Si, certo. E io sono un ragazzo delle superiori” rispose Conan. “(Tanto non potranno mai scoprire che è vero)” pensò tra se.

“Da come ti comporti sarei propensa a dire che è vero” disse Kairi

C-come?” chiese Conan, cominciando a preoccuparsi.

“Suvvia Kairi” disse Riku. “Nemmeno con tutti i poteri dell’organizzazione potrebbe succedere una cosa del genere”

“E chi è che si è trasformato in Ansem?” chiese Sora

Riku fece una strana espressione, per poi girarsi verso Conan, che era improvvisamente diventato bianco.

“L’org-organizzazione?” disse con un filo di voce.

I tre ragazzi si girarono verso di lui

“Conosci l’organizzazione XIII?” chiese Riku

“Organizzazione XIII?” chiese Conan, riprendendo un po’ di colore. “No, non l’ho mai sentita… credevo stesse parlando di un'altra organizzazione…”

“Un'altra organizzazione?” ripeté Riku. “Qualcosa mi dice che non è un organizzazione semplice, vero? Scommetto che centra qualcosa con la tua intelligenza, eh?”

N-no. Non centra niente!” disse Conan, sempre più preoccupato per il suo segreto.

“Riku…” disse Sora, evocando il Keyblade. “Per quanto mi riguarda, ci sta nascondendo qualcosa. Se mi permettete, visto che i metodi buoni non funzionano, vorrei tentare con i cattivi”

“Ma è solo un bambino!” disse Kairi

“Non ti preoccupare. Non lo ferirò mortalmente, e poi comunque dopo che avrà parlato lo guarirò dalle ferite. Sarò anche senza cuore, ma posso immaginare il limite della sofferenza. Dopotutto ho avuto anch’io il cuore, e per molti anni”

C-come sarebbe a dire che non hai un cuore?” chiese Conan, preoccupato.

“Non credo che ti possiamo rivelare tutto. Almeno fino a quando tu non ci dirai la verità” disse Sora, colpendo con il lato del Keyblade la pancia di Conan, che emesse qualche colpo di tosse e perse gli occhiali.

“Allora, insisti?” chiese Sora

M-maledizione” disse Conan. “Non vedo possibilità… anche se hai detto che non mi uccideresti, non mi va l’idea della tortura… ma prima voglio una sola cosa” disse, rivolgendogli lo sguardo. Uno sguardo che tutto sembrava tranne quello di un bambino

“Quale?” chiese Riku

“Non dovrete dire a nessuno ciò che vi dirò. Soprattutto a Ran. Vi chiedo solo questo”

“Non ti preoccupare. Dopo che avremmo rifornito la Gummyship, ripartiremmo, e difficilmente ci rivedrai, quindi non temere. Una regola che non possiamo violare e quella di confondere l’ordine dei mondi”

Conan abbassò la testa. “Va bene. Avete ragione, non sono un normale bambino. In realtà ho diciassette anni”

“COSA?” urlò Kairi, sorpresa da tale affermazione.

“Dici di avere diciassette anni, eh? Allora prima ci credevi che eravamo semplici esseri umani” disse Sora.

“Quello non ne sono ancora convinto nemmeno adesso… io vi ho rivelato la mia storia, che è tutta qui al momento, ora tocca a voi”

Sora fece un sorrisetto. “Mi dispiace, ma non possiamo rivelartela”

“Perché?” chiese Conan. “Avevate detto che se io avessi raccontato la mia storia, voi avreste fatto altrettanto!”

“È vero, ma non possiamo. L’abbiamo detto per spingerti a dirci la verità. Ma tu la nostra non la puoi sapere. Ti possiamo giusto dire che…”

Riku venne interrotto dal suono di una spia sul computer. Sullo schermo in pochi secondi apparvero centinaia di pallini colorati.

“Oh, no. Se vengono qui potrebbero distruggere la città” disse Kairi

“Chi potrebbe distruggere la città?” chiese Conan, sperando di aver capito male

“Gli stessi esseri che vi hanno attaccato prima” rispose Sora. “Prima siamo riusciti a farli fuori in men che si dica, ma questa volta sono centinaia”

“COSA? Ma allora per la città è la fine!” disse Conan, correndo verso la porta.

“Dove vai?” chiese Kairi

“Devo correre ad avvisare Ran e gli altri. Non posso di certo permettere che corrano rischi”

“Non se ne parla nemmeno. Tu rimani qui. Avrai anche la mente di un diciassettenne, ma il tuo corpo è pur sempre quello di un bambino. Perciò ora scusami” disse Riku. Poi colpì Conan con il Keyblade in testa, facendolo svenire.

“Non l’ho colpito forte. Dovrebbe riprendersi tra qualche ora” disse, guardando la faccia di Kairi.

“Ora però andiamo!” disse Sora, uscendo fuori.

 

In città intanto si era scatenato il caos. Gli Heartless stavano attaccando tutti e tutto.

Firaga!”

Thundaga!”

Blizzaga!”

Le tre magie colpirono alcune decine di Heartless, distruggendoli all’istante.

“Fortuna sono tutti Shadow” disse Riku. Poi fece per colpirne uno, ma questo saltò all’indietro. Ad una velocità insolita per uno Shadow.

“Che succede?” chiese Sora, vedendo che tutti gli Heartless stavano indietreggiando.

Poi un dubbio lo raggiunse. “PRESTO! DOBBIAMO DISTRUGGERLI IL PRIMA POSSIBILE, O ALMENO LA MAGGIOR PARTE!” disse, lanciando un altro Thundaga contro altri Heartless, che stavano indietreggiando.

“Perché?” chiese Kairi

A sua risposta, all’improvviso un enorme colpo di vento li investì, facendo volare tutti gli Shadow in un unico punto, dove sparirono nel nulla.

“Sora, dimmi che non stai pensando la stessa cosa che sto pensando io” disse Riku

“Purtroppo temo che sia proprio così. Gli Heartless si stanno unendo tutti insieme per formarne uno più potente”

Sotto i loro occhi, infatti, due enormi occhi gialli si aprirono nell’oscurità.

Tutti quelli che erano rimasti a vedere scapparono via il più velocemente possibile.

“Quello è…” disse Kairi, riconoscendo l’Heartless. E non fu l’unica. Anche Riku lo riconobbe, come anche Sora.

Era il Darkside, lo stesso Heartless che in passato aveva distrutto il loro mondo.

“Se non lo fermiamo, distruggerà anche questo mondo!” disse Sora

I tre amici partirono all’attacco, mirando alla testa, ma il Darkside, con un moviemento velocissimo, li compì con il pugno, facendoli finire addosso ad un grattacielo. I tre non cadero giù usando Glide, in modo da rimanere sollevati, sotto gli occhi stupiti di chi, da lontano, stava osservando la scena, compreso Conan, che si era ripreso.

“Meno male che con me ci sono andati leggeri…” disse tra se, massaggiandosi la testa. “Se sono in grado di volare, di sicuro sono anche più forti di quanto credessi”

Nel frattempo, i tre amici erano atterrati.

“È più forte dell’ultima volta… nemmeno quando era Ansem a controllarlo era così potente” disse Sora.

Sotto gli occhi di tutti, il Darkside alzò le mani. Sopra di lui cominciò a generarsi un enorme sfera d’oscurità.

“Oh, no. Se riesce a mettere a segno quel colpo, per noi e per questo mondo è finita” disse Riku.

“Proviamo a lanciare tutti insieme Ultimaga” disse Sora

“Buona idea” disse Kairi.

Poi i tre ragazzi puntarono i Keyblade verso il Darkside, e urlarono insieme:

“ULTIMAGA!”

Dai loro Keyblade partirono tre raggi di una luce fortissima, che si unirono per formarne uno solo, che sembrava ancora più potente, e che colpì in pieno l’Heartless, provocando un esplosione che distrusse tutti i vetri dei palazzi la intorno.

C-c’è l’abbiamo fatta?” chiese Kairi, stremata per lo sforzo.

Con loro sgradita sorpresa però, l’Heartless emerse dal fumo provocato dall’esplosione illeso.

Non è possibile!” urlò Sora. Quell’attacco finora non aveva lasciato scampo a nessuno.

“Se è fallito questo, è finita. Non abbiamo altri attacchi a disposizione” disse Kairi.

“No, ti sbagli. Uno l’abbiamo ancora. Vi ricordata il potere che ci ha dato Mushra? Aveva potenziato i nostri Keyblade in quell’occasione. Se riuscissimo a ritrovare quel potere, potremo tentare di nuovo!” disse Riku.

“Si, hai ragione” disse Sora. “Dobbiamo provarci!”

In quel momento, il Darkside si alzò in volo, e si mise dietro la sfera che aveva creato

“E in fretta anche!” disse Kairi, capendo che l’Heartless stava per attaccare

I tre amici si misero uno vicino all’altro, e chiusero gli occhi. Cercarono di rilassarsi, per potersi concentrare.

 

“Ma che cosa fanno? Dormono?” si chiese Conan, vedendo grazie ad un binocolo che si era portato dietro che i tre che avevano chiuso gli occhi, mentre quel mostro stava per attaccare loro e la città.

 

Il Darkside lanciò la sfera d’oscurità verso i tre custodi, che in quel momento cominciarono a venire ricoperti da una strana aurea dorata. In quel momento i loro Keyblade divennero d’oro. Immediatamente i tre ragazzi aprirono gli occhi e urlarono insieme:

“FINAL ULTIMAGA!” facendo partire nuovamente dai loro Keyblade un unico raggio, stavolta d’orato, che colpì la sfera. In quel momento la forza d’urto dello scontro tra i due attacchi spazzò via tutte le macchine che erano li vicino, distrusse i pochi vetri che erano rimasti interi, e le persone, anche se erano a parecchi metri di distanza, vennero scaraventate ancora più lontano. Anche Conan, nonostante si trovasse fuori città, sentì la spaventosa forza d’urto, che lo fece spostare di alcuni centimetri.

Urg… e io che avevo anche pensato di opporre resistenza prima… menomale che ci ho ripensato” disse lui.

Intanto, sul campo di battaglia, i tre custodi stavano sostenendo un enorme sforzò per mantenere l’attacco, che stava ancora provando ad avere la meglio su quello del Darkside, che era nella medesima situazione.

“FORZA! UN ULTIMO SFORZO!” urlò Sora. In quell’istante, il loro attacco aumentò d’intensità, e coprì interamente la sfera, andando a colpire il Darkside.

I tre custodi videro come l’enorme Heartless cominciava a sparire, sotto l’enorme forza dell’attacco subito, che includeva anche il suo stesso attacco.

Sotto gli occhi stupiti dei tre ragazzi però, quando l’Heartless sparì insieme ai due attacchi, al suo posto apparve una figura umana, che si disintegrò, diventando una specie di aurea.

“Quella è un'altra mia parte!” disse Sora. Subito la strana aurea si diresse verso di lui, e arrivata di fronte, svanì.

L’aurea che ricopriva i tre custodi sparì pochi secondi dopo, facendo tornare anche i loro Keyblade normali.

“Allora si può proprio dire che non tutte le sfortune vengono per nuocere, vero?” disse Riku. “Se non fossimo rimasti senza carburante, non saremmo mai arrivati qui e non avresti mai trovato un'altra tua parte”

“Già…” disse Sora. “Ma mi piacerebbe sapere che cosa ci faceva dentro quell’Heartless…”

“Forse so dove potremo trovare la risposta. Forse negli appunti di Ansem c’è scritto qualcosa in proposito” disse Riku

“Quindi stai dicendo di tornare alla fortezza oscura?” chiese Kairi.

“Si, credo anch’io sia la soluzione migliore. Prima però, Riku, meglio che ci teletrasporti direttamente sulla Gummyship. Se torniamo indietro normalmente, rischiamo che qualcun altro la scopra” disse Sora.

“Si, hai ragione. Datemi una mano” disse Riku, porgendo le due mani, che vennero prese una da Sora e l’altra da Kairi. Subito dopo i tre sparirono.

 

Intanto Conan era rimasto letteralmente con gli occhi fuori dalle orbite.

“Ti sei già ripreso?” chiese Riku, apparendo dietro di lui insieme a Sora e a Kairi.

Conan si girò verso di loro. “Per la prima volta in vita mia, rinuncio a capire cosa sia successo. Qualcosa mi dice che è meglio così. Soprattutto perché non mi conviene farvi arrabbiare, vero?” disse lui. Poi continuò: “Comunque vi devo la vita, io come tutte le persone che abitano la città. vi fornirò io il carburante. Aspettatemi qui.” e corse a prendere uno skateboard, che aveva nascosto in un cespuglio, e prima che i tre custodi potessero dire qualsiasi cosa, partì ad una velocità che i tre credevano impossibile da raggiungere su uno skateboard.

I tre aspettarono diversi minuti prima di vedere ritornare Conan, che però stava ritornando in macchina con una persona che sembrava un po’ in là con l’età.

“Perché hai portato anche lui?” chiese Riku quasi arrabbiato verso Conan.

“Non vi preoccupate. Lui conosce il mio segreto, e non parlerà con nessuno. In più ha anche assistito al vostro ‘piccolo’ combattimento di prima, perciò sa già tutto. E poi, non sarei riuscito a portarvi il carburante” disse Conan, aprendo il bagagliaio della macchina, rivelando diverse taniche di carburante.

I tre custodi non sapevano che cosa dire. Ringraziarono Conan e la persona che l’aveva accompagnato, e dopo aver rifornito la Gummyship, decisero si salutarli.

“Grazie mille, Conan. Senza di te non avremmo saputo come muoverci” disse Riku

“Di niente. Noi senza di voi a quest’ora non ci saremo più” rispose il bambino. “Ma ora dove andrete?” chiese, senza riuscire a trattenere la curiosità.

“Torneremo da un nostro amico. Dobbiamo chiedergli alcune cose. Per fortuna il carburante che ci avete fornito è sufficiente per arrivare da lui. Però dobbiamo sbrigarci” disse Sora.

“Ciao” disse Kairi. Poi si rivolse a Conan, dicendoli nell’orecchio: “Comunque io glielo direi a Ran la verità, anche perché non vorrei essere nei tuoi panni quando lo scoprirà. Sai, noi ragazze sappiamo essere molto vendicative” concluse con una lieve risata.

C-come?” disse Conan.

“A differenza di quello che credi, puoi diventare un libro aperto” disse lei, prima di salire sulla Gummyship insieme a Sora e a Riku. Pochi minuti dopo, la Gummyship decollò, sotto gli occhi meravigliati di Conan e del suo amico.

 

   
 
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