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Autore: Roberto_Yoda    02/04/2009    1 recensioni
Un ultimo addio tra vittima e carnefice. Nei capitoli successivi a quelli della vicenda di Hitomiko, Naraku riceve una visita da un fantasma del passato, rivive eventi da tempo trascorsi ...
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kikyo, Naraku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte seguente, i rami del basso albero la cullano mentre dorme

La notte seguente, i rami del basso albero la cullano mentre dorme.

Ecco una cosa che l’ha davvero stupita. I morti dormono. E sognano tantissimo. E’ da quando era bambina, che non sognava più così tanto. Sogna il passato di un’altra vita, sogna di altri mondi, sogna il futuro. Per la gran parte, sono sogni dolorosi; comunque, più sopportabili dell’incubo che la aspetta da sveglia.

 

Accanto a lei, c’è il bisbiglio di un’altra presenza. Appena la avverte, il sonno la abbandona. Apre gli occhi raddrizzando la schiena.

 

Sei riuscita ad attraversare la mia barriera, dunque? Già, è vero; tu sei me.”

 

La ragazzina la guarda perplessa. “Una barriera?” Poi la sua attenzione si sposta sugli shinidamachu che fluttuano tutt’attorno. Dice qualcosa di poco importante sul fatto che dovrebbe lasciare libere le anime delle donne morte.

Senza neppure ascoltarla, Kikyou le sfiora la fronte con le dita. Così facendo, getta su di lei un incantesimo che la paralizza e le permette, al tempo stesso, di sbirciare la sua mente.

 

La comprensione che la illumina è più accecante del sole.

 

 

Ora la ragazzina è imprigionata all’albero; gli shinidamachu attorcigliati intorno a lei impediranno a chiunque altro di vederla e sentirla.

 

Se la uccidessi adesso, potrei riavere la mia tamashii.

 

E’ un pensiero freddo, astratto. Non le è possibile.

 

Uccidere se stessa … quale ironia. Se lo facesse, la risata del Kami si trasformerebbe in un ululato beffardo.

 

La Furia che la divora non glielo permetterà mai. Perché quel che le verrebbe restituito finirebbe per annichilire l’odio che la sostiene, che la spinge ad andare avanti, la lascerebbe nuda ad affrontare un dolore tale da distruggerla.

Eppoi, la Furia vuole vivere, vuole continuare a banchettare indisturbata coi brandelli della sua tamashii.

 

Uno shinidamachu le porge un’anima. Mentre la lascia entrare dentro di sé, sussurra “Inuyasha è qui.

“Non certo per salvarti. E’ qui per vedere me. E io non permetterò alcuna interferenza.”

 

Lo sguardo della mocciosa è intimorito, ma non si lascia scoraggiare.

 

“Cos … vuoi ancora uccidere Inuyasha, Kikyou? No! E’ stato qualcun altro a spingervi l’uno contro l’altra! Siete stati ingannati!”

“Non è stato Inuyasha a ucciderti!”

 

La ragazzina ha un’aria soddisfatta. Kikyou la fissa attentamente. Sta dicendo la verità. O quella che lei crede essere la verità. Non è tanto stupita di quel che le è stato appena detto. Ciò che davvero la sorprende è che la ragazza del futuro sia davvero convinta che questo, ora, possa fare la minima differenza. Sbuffa sprezzante.

 

E credi che questo possa farmi contenta, adesso? Cosa cambia, chi sia stato a uccidermi? Se costui, chiunque sia, morisse, potrei forse tornare in vita? Credi che voglia uccidere Inuyasha per vendicarmi? Sei davvero una sciocca.

“I morti hanno un solo, irrealizzabile desiderio. Tornare in vita. E questo non è possibile. Ride piano. Quanto ha amato, un tempo. Quanto ha desiderato. Ma è nulla a confronto del bisogno che ora le brucia dentro. I vivi non capiscono, non possono capire … solo i morti conoscono il vero significato della parola desiderio.

 

La passione e la rabbia prendono a tingere la sua voce fredda.

 

“Ma un vecchio e una bambina il cui cammino ha incrociato il mio, mi hanno dato la risposta che ero stata così stupida da non vedere da me.”

“Posso prendermi il suo cuore. Il cuore di colui che non perdonerò mai, se soltanto osa dimenticarsi di me.”

“C’è una macchia di angoscia dentro di lui, per il modo in cui lasciammo, cinquanta anni fa.”

“Il tempo … non gli consentirò di lasciarmi alle spalle, come se nulla fosse accaduto, come se non fossi …” Si interrompe per un solo istante, tremando di gelida frenesia a stento trattenuta.

E finché, almeno lui … lui non riuscirà a dirmi addio, io sarò ancora viva … viva, almeno, nel suo cuore tormentato!”

 

La ragazza è confusa. Non ci si può aspettare che capisca. Così, risponde come può e come sa.

 

Ma anche adesso, Inuyasha ti pensa! Non è abbastanza? Inuyasha ti ama; non ha mai smesso! Cos’altro vuoi?!”

 

E’ concitata. Quest’ammissione le è costata. E Kikyou sa perfettamente quanto.

 

“Io e Inuyasha ci siamo separati odiandoci. L’amore di cui parli, è servito solo a rendere ancora più intenso e profondo l’odio che l’ha rimpiazzato. Vedi quanto lo odio?! Immagina quanto l’ho amato! Ma tu non hai bisogno di immaginare nulla.

“Tu, sciocca ragazzina. L’amore che si nutre di te, e ti consuma, come di me si nutre l’odio, tu non puoi capirlo. Io potrei. Io posso. Ascoltami bene, ragazzina. Se tu potessi vedere, se tu potessi comprendere quale scherzo crudele e contorto è quello di cui entrambe siamo vittime, appassiresti nella più nera disperazione. Siamo entrambe in miseria. Ma tu sei più patetica perfino di me.

 

La ragazza la guarda ammutolita. E’ forse panico inespresso quel che le toglie la voce e irrigidisce i suoi lineamenti?

 

“Guardami. Avanti! Ho cercato sempre di fare la cosa più giusta. Volevo solo una vita comune, una vita mia! E guardami adesso! Dannazione, guarda!”

 

Spalanca le braccia, i palmi rivolti verso di lei, il mento puntato in avanti.

 

Gli shinidamachu, avvertendo la sua frustrazione, le volano accanto, per confortarla come possono. Carezza la loro pelle liscia come seta. Con uno sforzo, si calma.

 

In quanto a Inuyasha, se davvero mi ama, ebbene, che ami l’odio che consuma la mia pietrificata tamashii. E io, io amerò il suo cuore smarrito e incapace di perdonarsi e di dimenticarmi.

 

La ragazza sta per ribattere.

 

Piedi nudi schiaffeggiano l’erba umida.

 

Si voltano entrambe.

 

Inuyasha.

  
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