Cap.2
Tuesday
Foggy
si sedette sul
divanetto accanto a Matt e gli posizionò un cerotto sulla
fronte insanguinata.
“Socio,
sono contento
che finalmente tu abbia deciso di raccontarmi alcuni di
questi… casi che segui
diversamente” sussurrò.
Matt
inarcò un
sopracciglio.
“Ora
inizi a
considerarli anche tu un prolungamento del nostro fare gli
avvocati?” domandò.
La
luce perenne dei
cartelloni pubblicitari illuminava il salotto.
“Non
proprio. Il fatto
che sono un avvocato non devo nasconderlo a Karen”
ribatté Foggy. Si voltò e
frugò nella cassetta del pronto soccorso, appoggiata sul
divano insieme a loro.
“Forse
avrei dovuto fare
il macellaio. Il mio socio al massimo poteva essere sadico, ma solo
verso gli
animali. No, aspetta, poteva capitarmi un cannibale. Ecco, quello forse
era
peggio…”. Continuò a parlare per
qualche minuto, Matt si concentrò sulle voci
in strada, udiva rumori di macchine, clacson e segreterie telefoniche.
“Il
numero da lei
chiamato non è…”. “Siamo al
verde!”. “Entro fine mese…”.
Si deconcentrò dai
vari discorsi e tornò alla voce di Foggy.
“Dai,
nessuno ti benda
meglio di me. Sono meglio della tua infermiera”. Si stava
vantando il suo
socio.
Matt
accentuò il
sorriso.
“Oggi
ti sento più
rilassato di ieri” sussurrò.
Foggy
finì di bendargli
l’abrasione alla spalla.
“È
martedì e finalmente
abbiamo dei ventilatori portatili in ufficio”.