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Autore: Little_Lotte    05/04/2016    2 recensioni
"Di un po', capitano... Ti sei mai accorto di quanto radicalmente possa cambiare la vita di una persona nel corso degli anni? Guarda noi due, per esempio."
[Un breve dialogo fra Ken e Kojiro, un percorso a ritrovo attraverso le fasi della loro vita in un momento di estrema importanza per entrambi. Ispirata ad un link di Tumblr.]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Kojiro Hyuga/Mark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Di un po', capitano... Ti sei mai accorto di quanto radicalmente possa cambiare la vita di una persona nel corso degli anni? Guarda noi due, per esempio: Chi lo avrebbe mai detto che ci saremmo ritrovati qui, ad appena ventidue anni d'età, a giocare fianco a fianco nella nazionale di calcio Giapponese per la conquista del titolo olimpionico? Ricordo ancora la prima volta che tu ed io giocammo un'intera partita nella stessa squadra... Avevamo appena undici anni, eppure rammento ogni singolo istante come se fosse ieri! Te lo ricordi, capitano?


E come dimenticarselo, Ken!

Ricordo che alla fine di quella partita tu ti accollassi a me come un francobollo, non volevi più lasciarmi in pace! All'epoca io ero molto più cupo ed introverso di adesso ed ignoravo costantemente ogni tentativo di socializzazione da parte di un compagno di squadra; povero Ken, immagino di averti ignorato parecchio durante quel periodo.


Oh, sì... Per tutti noi eri un vero idolo, capitano, ti ammiravamo ed al tempo stesso non potevamo fare a meno di sentirci in soggezione; eri così diverso da noi, così distante... Tanto che con il tempo ci stancammo persino di avvicinarci a te e rinunciammo definitivamente a diventare tuoi amici. Per noi non eri nient'altro che il nostro capitano, un maestro da seguire ed un compagno da ammirare... Ma nessuno di noi avrebbe mai potuto sperare di diventare tuo amico.

E la cosa, lo ammetto, mi feriva profondamente.


Già, ma con il tempo sei stato proprio tu a rompere quel muro dietro al quale mi nascondevo.

Non ho mai permesso a nessuno di avvicinarsi a me, non abbastanza da poter osservare da vicino le mie debolezze. In un primo momento tu eri come tutti gli altri, fastidioso e petulante: Non facevi che chiamarmi “Mio capitano”, mi ronzavi attorno come un'ape su di un fiore ed eri così tremendamente sdolcinato che più di una volta ho pensato di chiamarti “femminuccia”.


Qualche volta lo hai fatto, Capitano.


Sì, beh... Può darsi.

Cerca di capirmi, Ken, è trascorso talmente tanto tempo!


Già, siamo stati assieme talmente tanti anni... Persino alle superiori abbiamo continuato a giocare assieme ed è stato proprio in quel periodo che il nostro rapporto si è effettivamente rafforzato: io ho smesso di essere un ragazzino infantile e petulante, e tu hai iniziato a mostrare agli altri il tuo animo nobile.


Adesso non esageriamo, Ken... Non sono certo diventato una femminuccia!


No, certo che no... Eppure qualcosa in te è cambiato, Capitano: Con il tempo ho imparato a conoscerti meglio ed anche se fingevo di essere molto più distaccato di quanto non fossi mai stato in passato, non ho mai smesso di osservarti e di scrutare dentro al tuo animo. Le tue debolezze, i tuoi dubbi e la tua confusione, ti rendevano ai miei occhi ancora più bello ed affascinante di quanto tu non sia mai apparso ai miei occhi.

E questo, in un certo senso, mi faceva paura.


Per questo motivo hai iniziato ad essere così distante?


Beh... Sì.

I miei sentimenti mi facevano paura, non ero sicuro di ciò che provassi davvero... E poi, alla fine, le nostre strade si sarebbero separate comunque, dunque a che cosa poteva mai servire continuare a tormentarmi di domande? Era molto meglio restarmene in silenzio e dimenticare.


Eppure il destino non è riuscito a tenerci separati troppo a lungo, Ken: ricordi quanto faticosamente ho tentato di convincerti a non rinunciare alla squadra, durante il World Yuth?


Oh, e come potrei dimenticarlo?

Ero così furioso con il Mister, furioso al pensiero di essere stato ancora una volta scavalcato da Wakabayashi! Chissà, forse avrei davvero mollato la squadra se non fosse stato per te; se tu non mi avessi convinto a restare, guardandomi negli occhi come solo tu hai sempre saputo fare, forse non sarei mai rimasto.


E forse non saresti rimasto al mio fianco neanche durante gli anni successivi.


Oh, no... No, capitano, io non ti avrei mai abbandonato! E' stato allora che ho capito, allora ho compreso che non potevo più mettere a tacere i miei sentimenti e che la cosa peggiore per me sarebbe stata voltarti le spalle! Volevo restarti accanto, persino nei momenti più difficili.

Sopratutto nei momenti più difficili.


Come quando ho affrontato quel terribile periodo di crisi durante la mia permanenza nel campionato italiano? Oh, sì... Me lo ricordo eccome! Sono stati allenamenti talmente intensivi che credevo di non farcela.


Invece hai superato anche questo scoglio, capitano, e adesso sei qui... Insieme a me.

Riusciremo a guadagnarci anche questa vittoria: La medaglia d'oro alle olimpiadi.

E lo faremo insieme, capitano, come abbiamo sempre fatto.


Già... Come abbiamo sempre fatto.


Capitano?


Che c'è, Ken?


Allora, non ti sembra davvero incredibile quante cose possano cambiare nell'arco di una vita?


Oh, sì... Davvero incredibile! Eppure, mi piace pensare che certe cose siano destinate a non cambiare mai.

Come noi due, ad esempio.


 


Ispirato a questo link di Tumblr e dedicato alla bellissima Ai_1978

  
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