Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: Coxin98    06/04/2016    4 recensioni
Storia scritta dal punto di vista di Beast Boy, che narra come lui e Raven si sono innamorati
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 17: LA SCONFITTA DI TRIGON Si scatenò una battaglia di proporzioni gigantesche: Trigon era fortissimo, e non solo per la sua corporatura: poteva lanciare enormi quantità di incantesimi senza stancarsi, mentre noi correvamo da una parte all’altra, cercando di sfuggirgli. Intanto, Corvina, sempre immobile sotto al portale, parlò in una strana lingua al padre, pronunciò una formula ed iniziò a muoversi verso di noi (probabilmente era un incantesimo per mantenere aperto quella specie di buco mentre combatteva). Ovviamente, fu messa contro di noi e ci stese tutti quanti senza il minimo sforzo, anche se usò molta della sua forza più con Acqualad e Terra che con noialtri, tranne che con me: lei non riuscì a colpirmi e mentre le parlavo, provando a farla tornare in sé, suo padre mi venne alle spalle e caddi svenuto. Mi ritrovai in mezzo a una strada, legato da degli strani cerchi luminosi come tutti i miei compagni. “Bella mossa, Goblin. Se tu non avessi avuto la brillantissima idea di provocarla, ora saremmo ancora liberi invece di essere appiccicati al cemento!” “Che ne sai Acqualad? Tu che l’hai abbandonata spezzandole il cuore osi anche criticarmi? Mi permetto di ricordarti che io ormai Corvina la conosco e che i suoi attacchi contro te e Terra erano controllati in modo da non potervi uccidere, come con tutti gli altri Titans, perché evidentemente vuole farlo suo padre. Se non ci liberiamo subito, sarà la fine.” Trigon arrivò e sollevò i blocchi di cemento dove eravamo imprigionati, buttandoli qua e là ma in modo tale che potessimo guardarlo negli occhi. In modo del tutto inaspettato, ci liberò, tutti. Ci disse: “Ho deciso di restituirvi la libertà, ma perché voglio che combattiate contro di me al massimo delle vostre forze. Quando sarete stremati, vi darò il colpo di grazia.” Lo affrontammo tutti insieme, ma non riuscimmo a fare granché, anzi, ottenemmo solo il risultato di fare infuriare il demone ancora di più. Oltre a lui, c’era anche Corvina da tenere a bada, quindi immaginate i risultati, ma io non mi arresi: mi mutai in un uccello e colpii Trigon in un occhio, facendolo urlare di dolore. Per tutta risposta, mi afferrò con una mano e mi fece roteare per aria, per poi sbattermi a terra, ferendomi gravemente: sentii Corvina sussurrare il mio nome. Cercai di chiamarla, ma tutto ciò che riuscii a dire furono parole confuse e senza senso: così, mentre Stella mi portava fuori dal campo di battaglia, mi misi a pensare e conclusi che Corvina stava cercando di ricordare i suoi amici. Mi ripresi e tornai subito ad aiutare i miei amici, alcuni dei quali (Bumblebee, Menos, Cyborg e Speedy) ormai senza forze. Il padre di Corvina poi, iniziò ad infierire sui miei compagni, specialmente su Robin, Stella e Bumblebee, infliggendo loro molte sofferenze con i suoi incantesimi, senza che noi potessimo fare nulla, perché eravamo troppo occupati ad impedire a Corvina di fare lo stesso. Senza pensarci troppo, la afferrai alle spalle e la abbracciai con tutte le mie forze: questo sembrò tranquillizzarla e, quando stava per abbassare le mani per non combattere più, un raggio rosso come il fuoco mi sfiorò e perciò la colpì, provocandole un lunghissimo segno dello stesso colore sul collo: la maga rimase immobile. Sconcertato, notai che quella ferita stava creando dei marchi di fuoco come quelli di qualche settimana prima e vidi anche che a lanciarli era stato suo padre, per obbligarla a combattere, infatti era a causa mia che si era rifiutata di continuare e quindi lui l’aveva punita. Pieno di rabbia, mi lanciai contro di lui, che mi derise dicendo: “Vuoi provarci di nuovo? D’accordo, vieni pure, ma sappi che questa volta non ti lascerò in vita come prima, ti ucciderò direttamente.” Infatti, mi colpì in pieno viso con un pugno, mi afferrò per i capelli e mi premette la faccia contro il terreno, poi mi prese per i piedi e mi sbatté contro palazzi semidistrutti, vetrine rotte, blocchi di mattoni ed ogni altra parete. Voleva finirmi, ma si fermò, perché Corvina continuava a ripetere il mio nome, sempre più forte, fino a gridarlo: subito dopo parlò a suo padre, dicendogli: “Padre, per favore, smetti di fargli del male, non se lo merita.” Questo lo fece infuriare ancora di più, ma non rivolse la sua aggressività contro di me, ma contro la figlia che, vessata dal demone, ricordò tutto. Ci disse: “Ragazzi, vi prego di scusarmi se vi ho ridotto in fin di vita, ma agivo sotto l’influenza di quel mostro…” “Come osi chiamare me in quel modo? Io sono tuo padre, il tuo signore e padrone e fai quello che dico io. Distruggi i Titans, a cominciare da lui, che mi ha sfidato.” disse indicandomi. Lei gli rispose: “Se vuoi tanto la sua morte, uccidilo tu, perché non ho alcuna intenzione di togliere la vita a colui che mi ha restituito la gioia di vivere e se lo vuoi morto, dovrai ammazzare prima me!” “Come vuoi, figliola. Vorrà dire che farò un sacrificio e ucciderò anche te, dopo aver preso mio nipote, per creare un essere a mia immagine e somiglianza, visto che con te è stato un fiasco. Colpa di tua madre, indubbiamente.” Io intanto, non stavo capendo più nulla, ma ciò che mi importava veramente era morire insieme a Corvina, l’amore della mia vita. In quei brevi istanti, Corvina mi baciò: ero felice, ma lo fui ancora di più quando mi disse: “Non capisci quale nipote, vero? In queste tre settimane di battaglia, mentre ero ferma sotto al portale, ho iniziato a vomitare del liquido simile a sangue. Mio padre si è messo a ridere e mi ha detto che, su Azarath, chi ha questi sintomi aspetta un bambino.” “No, non ci posso credere, io…” “E invece sì Gar: sono incinta” La notizia mi lasciò senza fiato, non sapevo cosa dire, ma fui interrotto dal demone che, ridendo sguaiatamente, urlò: “Bene, Corvina: sono stato anche fin troppo paziente. Ora che gliel’hai detto posso farvi fuori tutti e due, ma non preoccuparti, penserò io ad educare bene mio nipote!” Detto ciò, ci lanciò un raggio di energia potentissimo, capace di distruggere la vita di un essere umano, ma avvenne un fatto che mi permise di raccontare tutta questa mia storia: infatti Trigon ci mandò contro tutta la sua ira e aggressività, ma Terra, avendo sentito tutto, urlò: “Non ti permetterò di distruggerli, mostro senza cuore!” Si gettò davanti a noi per proteggerci….e ci salvò la vita: fu colpita in pieno petto dal raggio e si accasciò a terra. Con le lacrime agli occhi, Corvina, in preda alla rabbia più sfrenata, cacciò un urlo fortissimo ma, invece di cedere all’influenza del padre come al solito quando si infuriava, i suoi vestiti diventarono tutti bianchi, mentre i suoi capelli si allungarono moltissimo: risplendente di luce bianca, lanciò incantesimi contro suo padre. Lui cercò di difendersi, ma fu sopraffatto dalla figlia che lo ridusse in fin di vita mentre diceva: “Hai ucciso una nostra compagna, non ti perdonerò mai! Non sei il benvenuto su questo pianeta, la mia vera casa. Non farti mai più vedere!” Trigon sparì dentro al portale, che scomparve con lui. Tutti gli esseri umani tornarono ad essere persone viventi: l’incantesimo di Trigon si era spezzato dopo la sua scomparsa. Corvina corse subito vicino a me, che tenevo Terra, ancora viva, tra le mie braccia, ma invece di fare una scenata di gelosia, cercò di curarla, ma presto disse, piangendo: “La ferita è molto grave e non c’è assolutamente niente da fare: le restano pochi minuti di vita.” Terra allora si rivolse prima a Corvina e poi a me: “Corvina…ti prego, perdonami, è…l’ultima volta che chiedo perdono…ma adesso sono pentita davvero. Ho pagato..con la mia vita…il desiderio di riscatto tra i Titans, ma sono felice di aver conosciuto persone come voi, anche se..sono stata la causa di tutto questo male. Se tu mi perdoni Corvina…potrò andarmene in pace.” Corvina l’abbracciò: “Hai salvato la mia vita, quella di Garfield e di una creatura innocente, io ti perdono tutto quanto, Tara” Poi Terra si rivolse a me, dicendomi: “Hai visto? Ho mantenuto la promessa Gar..ho sacrificato la mia vita per salvarti…e sono felice di aver fatto…almeno qualcosa di buono nella mia vita. Sii felice con Corvina, con tuo figlio…e non dimenticarmi.” Dette queste parole, Terra spirò tra le mie braccia. La seppellimmo con tutti gli onori dovuti ad un membro valoroso dei Titans, ed io misi, sulla sua lapide una frase che citava testuali parole: “Qui giace Terra, una membra dei Teen Titans, una vera amica.”
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: Coxin98