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Autore: aoimotion    09/04/2016    8 recensioni
1 - Più la guardava, più Nick si stupiva di quanto Judy Hopps fosse piccola.
5 - Nick tirò indietro le orecchie, leggermente offeso. «Le tue insinuazioni mi feriscono, Judy. Quale agente di polizia darebbe la colpa agli altri per la propria malasorte?»
11 - Nel buio, una voce a lei terribilmente nota sussurrò parole divertite ad un soffio dal suo orecchio. Judy si voltò di scatto e tentò di acciuffare le tenebre, ma ottenne solo di sbilanciarsi e finire col muso per terra.
«Nick!» gridò, al colmo della misura. «Vuoi darci un taglio, sì o no?»

13 - «Tu mi farai morire» le disse, sorridendo appena. «Sei una minaccia per la mia sanità mentale, Carotina.»
16 - Ma intanto le sue zampe erano già corse al telefono con l’urgenza di chi, annegando nell’oscurità, cerca disperatamente l’interruttore della luce.
20 - «È proprio questo il punto» le disse. «Che tu non capisci. Fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo istante, tu non capisci.»
[Post-film] [I'm nothing but furry trash]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde
Note: Raccolta | Avvertimenti: Furry
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~Volpe~
17 - Luce


 
 



Non sapeva quando fosse cominciato tutto quanto; Nick sapeva solo che, un bel giorno, aveva iniziato a vedere le cose in modo differente.
Era come se, per la prima volta nella sua vita, si fosse davvero alzato il sipario che fino a quel momento aveva tenuto nascosto il mondo attorno a lui.
Improvvisamente tutto era diverso; ogni cosa era piena di aspettative, di opportunità, di gioia e bellezza… e luce.
Nick non capiva da dove provenisse la luce che rischiarava le sue giornate. Era tutto uguale, eppure, allo stesso tempo, profondamente diverso, in un modo così sottile che lui stesso, certe volte, faticava ad accorgersi della differenza.
Di punto in bianco, i colori erano affluiti nella sua grigia esistenza e adesso tutto risplendeva, risplendeva in quella luce bella e misteriosa di cui Nick avrebbe tanto voluto conoscere l’origine.
E poi, una bella mattina, qualcosa cambiò.
 
Era una giornata come tutte le altre; Nick stava stilando un rapporto quando lo sguardo gli cadde su Judy, intenta a fissare con un certo astio il calendario appeso alla parete. La coniglietta spiccò un balzo e tentò di afferrarne l’estremità superiore ma, per qualche ragione, non ci riuscì. E allora ci riprovò una seconda volta, e poi una terza, e poi una quarta, ma per qualche stupidissima e inspiegabile ragione continuava a mancare il gancio che lo teneva sospeso, e questo la stava visibilmente irritando.
E allora Nick sogghignò tra sé e cominciò mentalmente a stilare un elenco di battute con cui avrebbe potuto prenderla in giro ma, quando aprì la bocca per dare voce al suo sarcasmo, si ritrovò invece ad osservarla intensamente mentre faceva un passo avanti e due indietro, tre a destra e quattro a sinistra, cercando la giusta angolazione da cui spiccare il balzo finale che le avrebbe permesso di afferrare il dannato calendario, perché lei era Judy Hopps e figuriamoci se si lasciava battere da qualcosa di tanto triviale quanto uno stupido gancio. E che diamine.
Nick la guardò, come se la vedesse davvero per la prima volta, e improvvisamente la nebbia si diradò.
E la consapevolezza lo colpì dritto in faccia.
 
«Nick?» Quasi come se avesse sentito i suoi pensieri, Judy si voltò verso di lui.
«Sì?»
«È da cinque minuti che mi fissi come un ebete.»
«Davvero?» Nick scrollò le spalle, continuando a sorridere beato. Dannazione, era così bella che sarebbe rimasto a guardarla per tutta la vita.
«Vedi? Lo stai facendo di nuovo.» Judy sospirò e andò a pararglisi davanti, zampe incrociate al petto e sguardo perplesso. «Si può sapere che ti prende?»
Brillava così tanto da farlo stare male; senonché, in quel male, vi era nascosta una gioia che non poteva essere spiegata a parole.
E, negli occhi che bruciavano di fronte a quella visione, un’immagine era ormai impressa a fuoco. Era l’immagine di una stella, il cui bagliore era capace di rischiarare qualunque tenebra si parasse sul suo cammino.
Persino quelle annidate nel cuore di una furba, sciocca volpe come lui.
Fu in quel preciso momento che Nick lo realizzò.
«Lo sai, Carotina…»
«Cosa?»
Che non aveva senso negarlo.
«Ho una cosa da mostrarti. Vieni qui.»
Che non aveva senso sopprimerlo.
«Uh?» Judy mosse il nasino, come a voler annusare nell’aria l’odore di una possibile bugia. «Di che parli, Nick?»
Che non aveva senso combatterlo.
«Di questo.» La volpe si alzò dalla propria postazione e si chinò su di lei. «Stupida, bellissima coniglietta» le sussurrò, prima di lasciarle un bacio sulla fronte. «Come farei senza di te?»
Judy si pietrificò sul posto per una manciata di secondi. Poi, lentamente, molto lentamente, parve realizzare cosa era appena accaduto e fece un brusco balzo indietro.
I suoi grandi occhi viola erano spalancati e gridavano, gridavano una miriade di sentimenti che Nick raccolse e bevve avidamente, nutrendosi di quello stupore così genuino e assolutamente delizioso.
«T-tu…» balbettò, prendendosi il viso tra le piccole zampe.
«Già.» La volpe ricadde sulla sedia e incrociò le braccia dietro la testa. «E stai attenta, d’ora in poi, perché potrebbero arrivarne altri.»
«Altri?» Judy parve strozzarsi con la sua stessa voce. «Altri di questi?» chiese, paonazza, indicandosi la fronte con un dito.
Nick annuì, il sorriso così ampio di fargli quasi male alla faccia.
Ma non gliene poteva importare di meno.
«Oh, suvvia, quante scene per un bacetto sulla fronte.»
«Nick!»
«Dovresti sentirti onorata» dichiarò la volpe. «Sul serio, quanti mammiferi pensi che abbia baciato in tutta la mia vita?»
«Nick!» ripeté lei, la voce che si faceva sempre più acuta, gli occhi sempre più grandi e traboccanti di qualcosa che lo stava facendo impazzire. «Ti rendi conto di quello che…»
«Shhh.» Nick si portò un dito alla bocca. «Se continui a strillare in quel modo, qualcuno là fuori finirà per sentirti. E tu non vuoi che questo accada, vero, Carotina?»
Come se avesse appena realizzato qualcosa, Judy si coprì immediatamente la bocca con entrambe le zampe e prese a guardarsi intorno, probabilmente alla ricerca di potenziali testimoni.
Peccato che nell’ufficio ci fossero solo loro due.
‘È così stupida che vorrei riempirla di baci’, pensò lui, osservandola. Ma probabilmente lo avrebbe voluto fare a priori, semplicemente perché… beh, perché era Judy.
La sua Judy.
«N-ne riparleremo» promise la coniglietta, cercando di riguadagnare la sua compostezza. «Questa storia non finisce qui, Nick.»
«Oh, queste minacce spaventose, agente Hopps. Guarda, mi hai fatto rizzare tutti i peli della coda.»
«Sono seria, io.»
«Anche io» rispose Nick. «Posso darti un altro bacio?»
«Cos– no!» E di nuovo la voce si acuì, come se un palloncino pieno di elio si stesse sgonfiando proprio dentro la sua gola.
La volpe ridacchiò sommessamente. «Stavo scherzando, Judy» le disse, prima di voltarsi verso lo schermo del computer e riprendere a scrivere da dove si era interrotto prima.
E a Nick sembrò che i colori della sua vita fossero appena diventati un po’ più brillanti.
 
‘Ti ho trovato, finalmente.
Mia sciocca, sciocchissima luce.’









__________________
Angolino dell'autrice:
E insomma, ogni tanto un po' di Nick cuccioloso ci vuole.
E che diamine.
(prometto che risponderò a tutte le vostre recensioni, prima o poi. Ve lo giuro. Perdonatemi se ci metto così tanto ;_;)




 
   
 
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