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Autore: the_phoenix34    09/04/2016    1 recensioni
Una semplice descrizione morale di quello che potrebbe aver pensato lawliet poco prima di andare incontro al suo destino.
Se non hai visto l'anime o letto il manga o se non li hai completati non conviene leggere.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Elle, questo è il mio soprannome, dato da me. Anzi guadagnato, i miei sforzi mi hanno premiato con una lettera dell'alfabeto: la Elle, iniziale del mio vero nome, Lawliet. " Questo era l'inizio dei soliti pensieri di Elle , come se fosse la solita introduzione che poi lo avrebbe portato a pensare intensamente fino a portarlo altrove con la testa. Questa era una delle poche cose che amava fare sin da quando frequentava la Wammy's house, poiché tendeva ad isolarsi dal resto. Elle era davanti al computer, doveva risolvere quel caso; è stata la cosa più divertente che egli potesse provare. Cliccava con furia il mouse mentre accanto a lui c'era un Kira in incognito con lo sguardo puntato sul cursore che schizzava da destra a sinistra , da cartella in cartella sul monitor. Dopo una decina di minuti, gli occhi neri di Elle si sorpresero cercando di non farlo vedere e si soffermarono su un documento del padre di Light. Elle leggeva, assorbiva le informazioni del testo per farle sue e sfruttarle quando gli si sarebbe presentata l'opportunità. Ruotò di poco la testa in modo da portare lo sguardo su Light: egli stava scrutando attentamente il testo, senza però sobbalzare o restare sorpreso di qualche particolare che magari aveva notato. "Elle, lo sai che agli shinigami piacciono le mele? " questa frase Elle la ripeteva a mente ogni giorno : secondo lui , fra quelle parole, si celava l'identità di Kira. Continuò a fissare Light. "Altro che 7%,qui saliamo al 57% di probabilità che tu sia Kira. Anche se mi dispiace molto" Elle lo sapeva: non era più questione di calcoli, era questione di Sesto senso, di esperienze. Light Yagami era Kira! Non c'era dubbio. Elle un po' scosso portò indietro le spalle sullo schienale della sedia. Light si girò pizzicando il suo sguardo - tutto bene Ryuzaki? Light cercava di tenere calma la voce, ma ad un bravo detective non sfuggiva proprio nulla! Elle notò nella frase un po' di malizia, di divertimento. Quella era la conferma! "Certo, ti ho dato il permesso di chiamarmi Ryuzaki, non Elle. Come sono stato sciocco. E in un modo o nell' altro mi ucciderai. Lo so benissimo Light Yagami" Elle cercò di tranquillizarlo, ma più se stesso che il killer, afferrando la tazza di caffè fumante. Aggiunse 4 zollette molto lentamente spiegando un dito alla volta. -Si! Light, tutto bene per il momento. Si azzardò a sorridere amaramente, nascondendo il filo delle labbra sotto i capelli neri arruffati. Light sorridendo con malizia, con quello sguardo pieno di sicurezza di vincere tornò a guardare lo schermo. Elle abbassò le gambe dalla sedia e si alzò lentamente. Aveva udito qualcosa che nessun altro in quella stanza aveva fatto. Tutti ricurvi fra appunti, computer , giornali, con le teste piene di calcoli e domande. Ma l'obiettivo di elle era la porta di ferro, quella che dava all'esterno. - che succede? Che vuoi fare? Hai qualche idea forse? Ryuzaki? Anche se il suo falso nome lo aveva marcato per dispetto, Elle sembrò non ascoltarlo, tanto da spingersi e camminare ricurvi verso la porta. Light osservò quella schiena con le spalle basse, che avanzava a passo lento verso quella porta. "Oh si, ho vinto vero? E ora scappi. Ora ti rifugi, cercherai un modo, ma non esiste un modo! Io sono il dio, tu un sottoposto. E io decido come fare giustizia! " Pensò light non accorgendosi di sorridere malvagiamente. Elle era arrivato a destinazione. Allungò una mano sulla porta, sul freddo ferro quasi ossidato. Le lunghe dita bianche cercavano la maniglia argentata. La sfiorarono, la impugnarono. Era fredda, come la vittoria schiacciante e sicura di Light, anzi Kira, e per quanto gli dispiacesse tutto era sicuro al "99%" poiché non gli restava che accusarlo con poche prove, per giunta neanche molto fondate. Aprì la porta e la sbattè alle sue spalle. Solo allora il corpo di polizia si accorse di quel movimento. Prontamente Watari arrivò a distogliere i dubbi dalle teste di quasi tutti - lo fa spesso, quando ha bisogno di riflettere. In fondo fuori sta piovendo. Stava piovendo e nessuno tranne Elle se n'era accorto. Ma non passò Molto che tornarono a capo chino sul lavoro. Eccetto Light, lui si alzò e si accostò alla porta. Elle perciò era fuori, il suo naso rivolto verso l'altro bagnato dalle gocce. Era tutto bagnato, ma pareva indifferente : mani in tasca ed anche scalzo come era solito fare. Un lieve suono di campane rieccheggiava in fondo. Il rumore si faceva sempre più forte. Elle volse lo sguardo assente verso l'orizzonte : non si poteva distinguere tra la città grigia e il cielo dello stesso colore. - Ryuzaki che stai facendo? Chiese light , ed Elle si chiese il motivo di quella domanda: lo aveva scoperto, perciò era inutile continuare a giocare. Elle era tentato di sbattergli in faccia la realtà. Ma si contenne. Portò una mano all'orecchio fingendo di non aver sentito. Voleva continuare a giocare. Light fu costretto ad avvicinarsi ma di poco. Dopo si sarebbe bagnato poiché era sotto una sporgenza, e altrettanto fu costretto ad aumentare il tono di voce. -Ryuzaki che stai facendo! Elle voleva almeno vincere quella battaglia. Voleva ottenere un segno di umiltà nei confronti di Light,perciò avvicinò di nuovo l'orecchio. Il ragazzo si arrese cadendo apposta nella trappola. Si avvicinò parecchio bagnandosi, incrociò le braccia al petto e con tono tranquillo riprese. -Ryuzaki che stai facendo? Elle non poteva più fingere ed esordì normalmente -ascolto le campane, sono veramente chiassose oggi . Light assunse una smorfia strana. Era un tranello o faceva sul serio? - campane? Ma che stai dicendo Ryuzaki? Elle rammendò che le campane le sentiva soltanto lui. Per un po' aveva inutilmente pensato che light potesse comprendere il suo dolore. Che pensiero sprecato. Come quel cielo. Lawliet non rispose. Light finse un sorriso solidale. -avanti torniamo dentro, sei tutto bagnato. Ai due non restò che tornare. Elle sapeva a cosa andava in contro.
   
 
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