Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Soly_D    10/04/2016    2 recensioni
[Fanfiction scritte per il gruppo Facebook We are out for prompt]
#01. Anna e Kristoff non hanno bisogno del fuoco del camino per scaldarsi l’un l’altra.
#02. L’anima tace. E quando parla, parla in sogni.
#03. Modern!AU: Anna è stata umiliata da Hans, il belloccio della scuola, durante il ballo di fine anno. Meno male che a consolarla c’è Kristoff, un improbabile aspirante scultore da sempre invaghito della ragazza, sua vicina di casa.
[Kristoff/Anna♥]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Kristoff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction scritta per il gruppo Facebook We are out for prompt.
Event:
Drabble Flash - 3 aprile 2016
Prompt
: Anna e Kristoff non hanno bisogno del fuoco del camino per scaldarsi l’un l’altra.


Di montanari e principesse
[You melted my frozen heart]




#01. Caldi abbracci


Quando sentì bussare alla porta della sua baita, Kristoff si chiese inizialmente chi avesse avuto il coraggio di attraversare una bufera di neve solo per venire a trovarlo, ma poi non si stupì molto di trovare sulla soglia della porta la sua ragazza avvolta solo da un misero cappottino primaverile. Nemmeno una sciarpa o un cappellino di lana.
«C-ciao».
Anna batteva i denti per il freddo e teneva le braccia incrociate sotto il petto cercando di riscaldarsi. Il naso era rosso e lucido, i capelli e le sopracciglia erano diventati bianchi per la neve come quando Elsa l’aveva colpita con la sua magia. Al solo ricordo di quel corpicino freddo e duro come il ghiaccio, Kristoff sentì un’oppressione insopportabile al cuore.
«Hai i-intenzione di lasciarmi qui a morire di fr-r-reddo?».
Kristoff scosse la testa, mandando via tutti i brutti pensieri.
Si mise da parte e lasciò che Anna entrasse in casa barcollando a causa delle gambe intirizzite.
«Non saresti dovuta uscire con questo tempaccio».
«P-prima c’era il sole. Non e-era prevista una b-bufera di neve, o-okay?», borbottò la principessa, accasciandosi sul pavimento di fronte al camino e avvicinando le mani al fuoco per riscaldarsi. Emise un sospiro di sollievo. «Non sei nemmeno un po’ contento di vedermi?».
«Certo, ma l’idea di un ghiacciolo come fidanzata non è che mi alletti molto».
«Ma come?! A te piace così tanto il ghiaccio!», scherzò Anna.
Kristoff pensò che lui, il ghiaccio, non avrebbe potuto abbracciarlo, baciarlo e... sentì le gote arrossarsi, quindi preferì sviare l’argomento con una risatina nervosa. Sparì per qualche minuto, poi tornò con una coperta e una tazza di cioccolata calda.
Il volto di Anna si illuminò. «Oh, questo è proprio quello che mi ci vuole!», squittì contenta, coprendosi con la coperta e stringendo la tazza fra le dita congelate. Soffiò sul bordo e ne bevve un sorso assumendo un’espressione deliziata.
«Hai ancora freddo?», le chiese Kristoff sedendosi vicino a lei.
Anna nascose il mento nella coperta. «Un po’».
«Magari...», tentò il montanaro sentendo nuovamente le guance calde. Non riusciva a capire perché gli venisse meno l’uso della parola ogni qualvolta si trattasse di gesti affettuosi. «Be’, potrei... ecco...».
«Oh, Kristoff, siamo fidanzati», gli ricordò Anna sorridendo. «Non c’è bisogno che tu mi chieda il permesso per abbracciarmi».
Kristoff si grattò la testa imbarazzato, poi si sistemò alle spalle di Anna e la abbracciò da dietro. La principessa voltò la testa verso di lui, stampandogli un bacio sulle labbra in segno di ringraziamento. Kristoff la baciò a sua volta, assaporando il gusto della cioccolata direttamente dalla bocca di Anna.
Non seppe come, non seppe nemmeno quando, ma all’improvviso si ritrovò le braccia sottili di Anna strette intorno al collo e il suo corpicino incollato al proprio. La coperta giaceva per terra insieme alla tazza ormai vuota, ma Anna non sembrava più avere freddo.
I vestiti scivolarono lentamente lungo i corpi di entrambi con un leggero fruscio.
Nudi, stretti l’uno all’altro, si amarono per la prima volta con un po’ di incertezza e imbarazzo. Anna non avrebbe mai dimenticato il tocco delle grandi mani callose di Kristoff che vagavano sul suo corpo, non avrebbe mai dimenticato la delicatezza con cui l’aveva fatta sua e quel “Ti amo” che le aveva sussurrato in un orecchio facendola fremere tra le sue braccia.
Con la testa poggiata sul petto di Kristoff, Anna guardò le fiamme del camino crepitare ancora un po’ e infine spegnersi.
Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal battito cardiaco del ragazzo.
Decisamente lei e Kristoff non avevano bisogno del fuoco del camino per riscaldarsi l’un l’altra.



  
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