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Autore: Yati    10/04/2016    0 recensioni
Raccolta di brevi storie su Yuna e i suoi eoni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Yuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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SKY AND SEA
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly
Perhaps, perhaps

Lasciare Besaid non fu difficile come pensavo che sarebbe stato. Forse era perché mi dicevo che sarebbe stata un'avventura; una grandiosa avventura finale, l'epica liberatoria del bene contro il male. Forse era perché sarei stata finalmente in grado di seguire i passi di mio padre lungo quelle coste lontane e trovarlo: trovare mio padre, l'uomo che mi amava e mi ha cresciuta e mi ha lasciata, e non Lord Braska, il Grande Invocatore riverito da tutta Spira.

Forse incontrare nuove persone, nuovi amici, rendeva tutto più semplice. Forse le loro storie mi davano speranza. Con la coda dell'occhio riuscivo a vedere Tidus che spiegava una qualche strategia di blitzball agli Aurochs, le mani che gesticolavano, ed era tutto energia e risate e vita. Si grattò la nuca e perse il filo quando notò che lo guardavo. Gli sorrisi e lui mi fece un cenno con la mano, un sorrisone stupido sul viso. Wakka lo colpì con una palla e io mi voltai, e il sorriso che cercavo di nascondere sembrò più reale di quello che avevo rivolto a lui.

Mi chiesi se tutti questi affetti avrebbero reso più dura la fine, ma la fine, per quanto ignominioso suonasse, sembrava insieme lontanissima e vicinissima. Forse ero egoista, ma non potevo dire no a quello che avevo nel presente.

Ci stavamo avvicinando a Kilika quando qualcuno gridò "Sin!" a squarciagola. Forse era Datto. O forse era Letty. O forse non era nessuno dei due, solo qualche marinaio della nave. Non importava; non voleva dire niente. La nave ondeggiava e io stavo scivolando verso il bordo e Tidus mi afferrò la mano, sembrando sorpreso (e forse spaventato) quanto me. La sua presa si fece meno salda, e prima che potessi comprendere pienamente che stavo cadendo, ero tra le braccia gentili di Kimarhi.

Valefor tremolò, a disagio per l'avvicinamento di Sin. Non sembrava spaventata - perché avrebbe dovuto esserlo? Di sicuro era stata invocata molte, molte volte davanti a Sin? - ma la sua rabbia era palpabile. "È il distruttore" mormorò e anche da lei proveniva malinconia, e non capivo perché. "È sorto di nuovo."

Non le feci domande - la invocai e lei volò nel cielo, tutta maestà e bellezza e grazia. I suoi attacchi erano implacabili ma alla fine non fu comunque abbastanza.

I nostri sforzi non importavano. Sin si allontanò e non c'era nulla che potessimo fare. Sedevo sul ponte, con la testa di Tidus in grembo (era stato gettato in acqua ed era solo semicosciente quando Wakka lo aveva riportato a galla), e fissava il cielo rosso come incantato. Sembrò confuso e stanco e disperato, e mi chiesi se stava pensando alla sua Zanarkand e allo stadio di blitzball tutto illuminato di notte.

Che meraviglioso posto deve essere, quella Zanarkand. Forse, un giorno...

Il sospiro di Valefor risuonò come vento che fruscia nell'erba, e mi fece pensare a mille anni di dolore.

*****
Nota della traduttrice: ogni recensione e commento, anche in messaggio privato, sarà tradotto e inviato all'autrice, e ogni eventuale risposta verrà poi riportata qui. Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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