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Autore: lightblue96    12/04/2016    1 recensioni
La sorella di Louis nasconde un segreto. Qualcosa che le ha rovinato la vita, che l'ha fatta cambiare radicalmente. E Louis è intenzionato ad aiutarla, anche se non sa la verità. E forse, non la saprà mai.
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Meglio essere felici nell'ignoranza che infelici nella consapevolezza. Preferisco così.
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E' così che inizia il suo diario. E' l'inizio della tragedia. La porta del suo inferno personale.
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Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Charlotte's Pov

Nonostante mi fossi addormentata tardi, quella mattina mi svegliai relativamente presto. Erano le nove e avevo un mal di testa tremendo. Andai in bagno, presi un antidolorifico e mi feci una doccia veloce. Quando scesi di sotto, trovai due paia di occhi puntati su di me.

"Ciao Harry" dissi al riccio sorridendo. Poi mi girai verso Louis. "Fratello" lo salutai. "Quale onore! Qual buon vento ti porta qui? Ti sei ricordato improvvisamente di avere una famiglia anche tu?"

Mi stava fissando attentamente: era confuso, poi sconvolto e infine un po' incazzato. Capivo il motivo. Lo capivo davvero. Se fosse stato qualche anno fa lo avrei stritolato in un abbraccio da orso, mentre ora gli avevo rivolto parole con un tono che non avevo mai usato con nessuno.

"Non mi sono dimenticato di avere una famiglia, Lottie. Ma forse tu hai dimenticato di avere un fratello"

Sorrisi freddamente. "Effettivamente un fratello ce l'avevo, peccato che se ne sia andato e che sia letteralmente scomparso dalla mia vita" dissi.

Mi diressi verso la cucina e misi a bollire un po' d'acqua. Loro mi seguirono e si misero a fare colazione.

"Comunque sono arrivato ieri" fece lui. "E tu non c'eri"

"Oh, sai com'è! Non sei l'unico ad avere una vita" gli risposi io, ridendo.

"Dove sei stata?"

"Chi sei? Mio padre?" risi io.

"No, tuo fratello maggiore"

"Ah beh, allora hai il diritto di saperlo" dissi io sarcasticamente. Lui mi lanciò un occhiataccia ed io risi. Non potevo fare altro. Chi si credeva di essere? Non si è interessato di me per cinque fottuttussimi anni e adesso pretende pure che gli rispondo. Bah. "Se proprio ci tieni.. sono stata con Beth in un locale" mentii io.

"Tutto il giorno" chiese scettico.

"Oh no, prima ci siamo fatte un po' di canne" lo stuzzicai io. Quasi si strozzarono. La scena era veramente esilarante. E non riuscii a non ridere. "Sto scherzando"

Beh, avevo bevuto tutta la giornata, ma questo lui non lo avrebbe saputo. Non che mi interessasse la sua opinione. Perché ormai non mi importava più di niente e di nessuno. Solo che non volevo che mi facesse la paternale. Dopotutto non sapeva niente di me, ed era meglio continuare così.

"Quindi.. come mai siete qui?"

"Siamo in pausa" rispose Harry. "Un anno. Ma rimarremo in città per poco"

"Ma che bella notizia!" esclamai falsamente.

"Eh si" fece Louis guardandomi pensieroso.

"Se continuate così mi sciupate. Una foto dura di più" gli dissi sarcasticamente. Lui scosse la testa.

"Cos'è successo, Lottie?"

"Charlotte. Il mio nome è Charlotte, Louis. E sei pregato di utilizzarlo. E non è successo nulla." –nulla che possa interessarti, aggiunsi mentalmente.

"Sei cambiata"

"Tutti cambiano, Louis" gli risposi. "Io, tu, Harry.. le persone cambiano. Fa parte della natura umana"

"Adattarsi" disse sovrappensiero Harry.

-Si, mi sono dovuta adattare. Da sola- pensai. Feci spallucce senza rispondere.

"Non mi hai neanche abbracciato" disse Louis.

"Odio gli abbracci" risposi.

"Non ti riconosco più, Lottie. Che fine ha fatto la mia sorellina?"

Mi avvicinai a lui e con un sorriso crudele gli disse queste parole: "è morta. La piccola e dolce Lottie non esiste più"





Louis’ Pov


“Verrà con me a Londra” dissi a mia madre. Lei scosse la testa.

“Non lo farà” rispose. “Avevo ragione, vero?”

Annuii. “È un'altra persona” risposi. “E per farla diventare così, dev’essere successo qualcosa di grande. Non è normale, mamma”

“Lo penso anche io” disse lei sospirando. “Ma non si è mai aperta con me”




Charlotte’s Pov


Volevo che andassero via, volevo che se ne ritornassero a Londra. Lo odiavo. Odiavo mio fratello per non esserci stato. Odiavo me stessa. Mi odiavo perché era stata colpa mia. E odiavo lui. Lo odiavo per avermi rovinata.

Quella sera tornai a casa completamente ubriaca. Ad aspettarmi ci fu Louis.

“Hey fratellone!” lo salutai allegramente. Come un tempo. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. “Mi sei mancato tanto, sai?”

Lui mi guardò. “Hai bevuto”

Risi. “Cosa te lo fa pensare?” e risi ancora. “Allora, dimmi la verità: perché sei qui?” gli puntai un dito sul petto, sul cuore, ma non so se lo centrai. Mi girava tutto.

“Mi mancavi” rispose lui.

Risi più forte. “Bella battuta, davvero. Sei diventato bravo a dirle”

“E con questo che vorresti dire?” mi chiese bloccandomi il polso.

Mi irrigidii. “Non. Toccarmi” gli dissi, scandendo ogni sillaba. “Togli quella mano dal mio polso, Louis. Adesso” e lui lo fece, troppo sorpreso forse.

“Allora?” ridomandò lui.

Sospirai. “Niente, Lou. Sono stanca e ubriaca e voglio dormire” dissi io ritornando allegra. Mi alzai e me ne andai in camera mia, lasciandolo solo.

 




 

  
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