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Autore: littlepink6690    13/04/2016    1 recensioni
Dalla storia:
Il primo incontro con Regina non era stato dei migliori. Henry mi aveva in pratica catapultato nel suo mondo e nella sua vita, e in quella della sua mamma adottiva.
Vi anticipo subito che ci saranno vari stravolgimenti. Le cose saranno diverse dalla tram propria di Once Upon a Time! Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella è Regina?
Vi sono mancata? Scusatemi davvero tanto ma sono stata con la febbre. Diciamo che il delirio che ha portato mi è servito per buttar giù l'ultima parte del capitolo! Spero vi piaccia! Aspetto le vostre opinioni, consigli o critiche! Buona lettura! Alla prossima xoxo

XVIII

~Emma’s side~

Mi sollevo dopo poco e vedo su un albero affisso un ricercato, con la faccia di mia madre stampata su. Siamo arrivati nel momento in cui volevo giungere. Uncino mi dice di ripararmi perché stanno arrivando i cavalieri neri. Ci nascondiamo dietro degli arbusti e giunge una carrozza, la persona che ne esce non me la aspettavo così. Indossa un vestito rosso e sotto dei pantaloni di pelle neri. La guardo bene.

 

Quella è Regina? – chiedo a Uncino mentre mi nascondo bene.

 

No tesoro, quella è la Regina cattiva! – risponde.

 

Oh, wow quest’abbigliamento è molto meglio dei suoi tailleur firmati! – dico mentre la guardo, si sta minacciando questo paesino, ma è così tremendamente sexy. A un certo le sue guardie tolgono il cappuccio a una donna, che urla che la Regina, la voglia uccidere. Non permetterò che lo faccia, mi alzo ma Uncino, dice che è veramente pericoloso cambiare il corso degli eventi.

Mi convince a cambiarmi, dicendomi che non posso girare in giacca rossa di pelle. Dobbiamo trovare Tremotino quindi ci addentriamo nella foresta.

Le cose si mettono male perché per la mia sbadataggine, a guardare i miei genitori, ho cambiato il corso degli eventi, non si sono incontrati come c’è scritto nel libro di Henry.

Mentre ancora pensiamo a come arrivare al castello del signore oscuro, lui di fa visita alle spalle, vuole ammazzare Uncino, per il loro passato, ma io con un bel discorso sulle sue intenzioni future, lo convinco ad aiutarci.

Nel suo castello scopriamo che le pagine del libro sono diventate bianche a causa del mio piccolo danno, e che devo risolvere la questione cercando Biancaneve e invitandola al ballo che ci sarà questa sera. Così andiamo alla taverna, e devo impedire a un Uncino diverso di tornare alla nave. Mentre quello che mi accompagna diventa geloso. Che storia assurda, mi ritrovo dopo alcuni bicchieri di rum ad andare alla Jolly Roger, dove dopo un battibecco con l’Uncino del futuro, quello del passato, scende di sotto e inizia a baciarmi. Beh dopo un bel pugno da quello odierno ce ne andiamo, è riuscito a convincere mia madre a rubare l’anello.

Tremotino, ci fa ottenere un invito al ballo e dopo un incantesimo scintillante, ci veste con degli abiti sontuosi, diventiamo così per quella sera il principe Charles e la principessa Leyla. Essere lì fa quasi strano, giacché mia madre e mio padre nominano sempre questi balli. Non avendoli mai visti dal vivo non potevo credere che fosse così bello, ovviamente Uncino non perde occasione per invitarmi a ballare e accetto.

Proprio mentre mi stavo lasciando andare al ballo e forse anche al bell’aspetto di Uncino nel suo abito, fa ingresso nella sala grande, Regina. A differenza dell’abito vistole stamattina, questo non mi fa impazzire e un po’ troppo, a questo punto preferisco i suoi tailleur. A ogni modo Uncino si accorge della mia tensione e mi dice di respirare. Il tutto si complica nel momento in cui, scoprono che a palazzo c’è Biancaneve, il re ordina di catturarla, così io e Killian vediamo che fare. Mia madre sta scappando, ma ha perso l’anello, devo portarlo a lei, ma a ragion veduta i soldati cercano di colpirla, così Killian li contrasta mentre io corro nella sala. Lì una guardia e altri soldati mi accerchiano dicendo che ho aiutato la fuori legge, mi si para davanti anche Regina.

 

Regina, ascolta! – la guardo e mi mordo un labbro.

 

Come siamo spudorati! – mi guarda mettendo le mani sui fianchi – Un po’ di rispetto! Dovresti chiamarmi vostra maestà!

 

Io la guardo senza proferire più parola, tentando solo di divincolarmi quando le sue guardie mi vogliono portare via.

Molto bene in cella accanto a me c’è la donna che volevo salvare al villaggio, anche se non credo potrò farlo giacché domani saremo tutti giustiziati.  

Giocherello con l’anello dei miei, è così bella quella pietra che scintilla incastonata. Per un momento di speranza, trovo il modo per aprire la cella che m’imprigiona e resto per un attimo a guardare la mia amica di cella. Vorrei liberarla affinché Regina, non sia responsabile anche di quella morte in futuro.

Così ormai decisa, ci stiamo dirigendo verso l’uscita e ci ritroviamo davanti Uncino mio padre e Ruby. Uncino non è molto d’accordo del fatto che io abbia liberato me e la prigioniera, ma mio padre ci invita ad andare via.

Mentre stiamo cercando mia madre, la vediamo attraverso un’enorme finestra. Regina l’ha condannata a morte. Non posso permettere a Regina di farlo, non è così che va nel libro, ci sarà un enorme cambiamento, così tutto cambia, tutto.

Ormai Regina ha ucciso mia madre ed io provo un odio profondo per lei. Siamo davanti al fuoco quando a un certo punto un insetto inizia a infastidirci, mio padre afferma che sia Biancaneve e che dobbiamo solo capire cosa vuole dirci. E così che appare la fata turchina che dopo aver chiesto il mio nome, capisce che le sto mentendo. Ci manca che adesso lei faccia saltare la mia copertura. Fa tornare mia madre alla forma umana ed io con uno slancio la abbraccio con un affetto che mi era mancato ultimamente, lei è stupita quanto me.

 

Uncino riprende con la tiritera che ho sbagliato a salvare la prigioniera, ma dovevo, come potevo non farlo? Sono la salvatrice infondo ed è quello che faccio.

 

Tornati da Tremotino, lui non sa esserci d’aiuto. Sta solo preparando una pozione di amnesia e ci spedisce in una camera, dove lui stesso non entra mai.

Uncino continua a dirmi, che dovrei semplicemente accettare quello che sono e riuscirò a riavere la mia magia. Infatti, solo quando ammetto che Stoorybrooke è casa mia, la bacchetta che poco prima Tremotino mi aveva dato, si illumina grazie alla mia magia.

Così apro il portale, Uncino ci entra con la prigioniera, mentre io sono trattenuta dal mago, che mi chiede di Bealfire, ma lo invito nonostante quello che gli ho appena detto, a bere la pozione. E così fa, lasciandomi andare nel portale.

 

Catapultati fuori, lascio Uncino con la donna e mi precipito da Granny, dove sono sicura di trovare i miei. Appena li vedo gli abbraccio con tutto l’affetto con cui non l’avevo mai fatto prima. Dico loro che non tornerò a New York, perché Stoorybrooke è casa mia.

Mentre stiamo sfogliando il libro delle favole, ridendo sull’idea del mio nome per non farmi scoprire nel mondo incantato, chiedo ai miei il nome del mio fratellino.

 

Non posso continuare a chiamarlo Ehilà, non credete? – dico guardandoli. Infatti, poco dopo mio padre inizia il discorso ed è mia madre a dire che il piccolo si chiamerà Neal. Mi commuovo e chi non lo farebbe in quel momento? Pensando a sacrificio che lui a fatto per noi? Adesso però devo ringraziare anche Uncino.

 

Sei qui! Non ti piace la confusione? – dico sedendomi accanto a lui.

Volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me! – continuo guardandolo.

 

Era la cosa giusta da fare! – dice – Ho rinunciato alla Jolly Roger per procurarmi il fagiolo magico per tornare a recuperarti. Non ne ho rimorsi! – dice ed io lo bacio in segno di ringraziamento.

 

~Regina’s side~

Io Robin e Roland stiamo tornando da Granny dopo aver preso al piccolo un gelato. Quando arriviamo nell’atrio, vedo Emma con il pirata, questa volta si stanno baciando. Appena Roland si allontana un po’, attiro a me Robin e lo bacio con dolcezza. Sento i passi dei due allontanarsi e mi stacco sorridendo.

Quando entriamo, stranamente provo la sensazione di essere osservata. Resto a guardare quella donna assieme ad Emma.

 

Regina – dice lei avvicinandosi – C’è una cosa che devi sapere! Ho portato qualcuno dal passato.

 

Bene miss Swan e chi sarebbe? – chiedo mentre la guardo.

 

Beh lei pensa che tu sia ancora – la interrompo.

 

Cattiva! – dico mentre lei va a chiamarla e poggia una mano sulla spalla del pirata.

 

Quando è quasi vicino a me, è Robin a riconoscere la donna e la stringe a se. Roland la chiama mamma e così capisco che lady Marian è la moglie di Robin. Mi volto a guardare Emma ed esco dal locale. Mi porto le mani tra i capelli e sospiro. Sento la vetrina aprirsi poco dopo e mi volto.

 

Grazie Swan, davvero! – dico con tono irascibile.

 

Regina, io quando l’ho salvata non sapevo minimamente chi fosse.

 

Certo che non lo sapevi! – dico incrociando le braccia al petto, con lei lo facevo spesso.

 

Senti, se posso fare qualcosa per aiutarti!- dice sembra sincera.

 

Non voglio il tuo aiuto, ormai hai mandato in fumo il mio futuro! – le dico allontanandomi.

Io non lo sapevo e poi dovresti conoscerla. L’ho liberata dalle tue prigioni! – mi guarda avvicinandosi.

 

Sta lontana da me! Quindi l’hai fatto per me? Volevi salvarmi? – dico e la guardo.

 

Dannazione Regina, hai ucciso anche mia madre in quel passato, sei una grandissima stronza! – dice e alzo un braccio a colpirla sul viso.

 

Quella era la Regina che non sono più da qualche tempo, dovresti saperlo- dico con il braccio ancora a mezz’aria, che lei afferra.

 

Infatti, sei cambiata – mi attira a se e fa scontrare le nostre labbra con rabbia, sento la sua lingua battere suoi miei denti, ma mi stacco sentendo la porta aprirsi. È Robin che mi vuole presentare sua moglie. Marian si altera perché tutti sono preoccupati per me, vorrei incenerirla, ma ci sono Roland e Henry, e non sono più quella di una volta. Così giro i tacchi e me ne vado. Sento il flebile eco del mio nome pronunciato da Emma, ma poco m’importa.

 

Il giorno dopo Robin viene da me, nel mio ufficio con l’intenzione di parlarmi. Non so cosa succederà, ma le sue parole sono una conferma, lui tornerà con sua moglie e così la profezia era un'altra presa in giro per me, chiederò allo Specchio il suo aiuto.

 

 

~Emma’s side~

Siamo a passeggio con i miei, Henry e Neal. Sto provando inutilmente a chiamare Regina, ma ha il cellulare staccato e mio figlio afferma che magari è con me che non vuole parlare. Mi allontano da lui avvicinandomi a mia madre che spera, che Regina, non si trasformi in quello che era tempo fa.

 

Henry mi sembra in forma, ricorda tutto e non sembra infastidito che le sue mamme frequentano altri uomini – mi dice ed io la guardo. Vorrei tanto frequentare Regina, almeno tutta questa situazione non si sarebbe venuta a creare.

 

Tra me e Uncino non c’è nulla! – dico mentre proprio in quel momento lui appare e ci allontaniamo in disparte. Subito però Brontolo e Pisolo vengono ad avvisarci che sono stati attaccati da qualcuno che usa una magia di ghiaccio. Infatti, sull’asfalto c’è una scia di ghiaccio che presto io e Uncino seguiamo. Giunti all’interno di quella che dovrebbe essere una fabbrica abbandonata, si para davanti a noi un enorme mostro di neve, no perché un pupazzo non è!

Io e Uncino corriamo via, perché il pupazzo di neve non pare voler collaborare, lo vediamo poi andare verso la foresta. Dobbiamo avvisare Robin, così corriamo in quella direzione, ma andando da un'altra parte. Quando avvisiamo quelli dell’allegra brigata, il mostro è già quasi arrivato. Incoraggiata da Uncino, scaglio sull’essere di ghiaccio della mia magia, ma quello s’infuria, uscendo gli artigli come si suon dire e ci colpisce tutti.

 

~Regina’s side~

Avevo sentito dei rumori provenire all’esterno della cripta. Dopo aver rinchiuso di nuovo Sidney nello specchio, per farmi mostrare dove avessi incrociato Marian nel passato, seguo la scia di quello che deve essere un mostro di neve. Quando arrivo Marian è l’unica ancora in piedi dopo l’attacco del mostro. Si potrei benissimo lasciarla morire, ma all’ultimo secondo, distruggo il mostro vaporizzandolo. Tutti rinvengono ed è Marian a parlare.

 

Allora non sei un mostro – dice guardandomi ancora con l’arco impugnato.

 

Sì, infatti, non lo sono, vero miss Swan? – dico quando vedo che si avvicina, svanisco nella mia nuvola viola.

 

~Emma’s side~

Sto passeggiando nella foresta con una palla di neve tra le mani. Killian mi raggiunge e vorrebbe che passassimo del tempo insieme.

 

Killian la crisi non è ancora passata! Io mi sento in colpa! – rispondo alla sua domanda.

 

Per Regina? – mi chiede.

 

Sì, ho sbagliato a liberare Marian, ma sono fatta così! E adesso per colpa mia lei sta soffrendo – dico ma c’è altro e spero lui non lo percepisca.

 

Non è solo per Regina! – dice e lì lo bacio per far si che non continui.

 

Vado nell’ufficio del sindaco, metto mano alla maniglia ma non si apre.

 

Regina, dai lo so che sei lì dentro, vedo la luce accesa! – dico appoggiandomi alla porta.

Ascolta mi dispiace ancora per quello che è successo! Puoi essere felice, sono la salvatrice appunto per questo, tutti in città avranno il loro lieto fine! – dico – Inclusa te! – mi sto allontanando quando sento la porta aprirsi. Non me lo aspettavo di certo, mi volto. Lei è lì nascosta dietro la porta che si affaccia appena.

 

Emma entra! – dice guardandomi, scostando la porta, incrocia le braccia al petto ed io mi concentro sui suoi occhi. Ha pianto si vede e mi fa male.

 

Regina, mi dispiace io sono stata un incosciente, avrei dovuto ascoltare Killian – dico.

 

Eh beh certo adesso lo chiami per nome! – dice trattenendo una vena di nervosismo.

 

Ti sto chiedendo scusa e tu pensi a come chiamo o no le persone?- la guardo avvicinandomi.

 

Non avvicinarti – alza un dito guardandomi, ma non le do ascolto e le prendo quel braccio, tirandola a me – Non fare così! – dice tentando di divincolarsi.

 

Che cosa sto facendo? – chiedo continuando a tenerla per un braccio.

 

Mi stai confondendo Swan! – dice abbassando lo sguardo ed io le sollevo il viso dal mento.

 

Pure tu mi confondi! – dico onestamente. Non so cosa mi succede quando siamo sole, quando sto così vicino a lei. La attiro a me e la bacio, con rabbia e desiderio, catturo le sue labbra più volte, volendo sempre di più. Voglio la sua lingua e la prendo, iniziando una danza assieme a lei. La spingo vicino all’enorme tavolo bianco e nero in marmo e scosto la sedia con forza, facendola salire con le gambe sulla superficie liscia e fresca. Sussulta sulle mie labbra e mi guarda.

 

Emma! – mi guarda accarezzandomi il viso e la vedo sorridere, oh si amo il suo sorriso.

 

Regina! – sussulto prima di scendere a baciarle il collo, sfilandole la giacca e accarezzando il suo seno subito dopo, da sopra la maglia che indossa. Poi porto le mani lungo la sua gonna con spacchi laterali e la sollevo velocemente.

 

Che fai? – mette le mani sulle mie e mi guarda con il fiato corto.

 

L’amore con te! – sussurro riprendendo a baciarla e porto le mani più sotto della sua gonna e porto una mano sul suo centro iniziando a muoverla, dentro le sue mutandine.

 

Emmaaa – sussulta ed io scendo a baciarla il collo lentamente continuando il mio movimento in lei. La sento stringermi dalla vita e manda la testa indietro. Non so se è sbagliato o no. Se dobbiamo o no, ma quando stiamo insieme, è tutto così perfetto, anche se poi ci allontaniamo. Ne ho bisogno però, non so spiegarlo. Vorrei ma adesso non voglio, voglio solo Regina. Sento che vuole sfilarmi la giacca e glielo lascio fare. Poi mi toglie il maglione, tra un bacio e l’altro. Un suo sorriso e uno mio. Io sfilo la sua maglia e poi abbasso la cerniera della sua gonna, lanciandola sulla sedia. E poi la sollevo sul tavolo, facendola sdraiare completamente e le accarezzo tutto il corpo, ormai seminudo sotto il mio. Porta le mani sul bottone del mio jeans.

 

Toglilo Emma! – dice mentre mi guarda con quei suoi occhi scuri e profondi. Non me lo faccio ripetere due volte e scaravento stivali e jeans dedicandomi poi a sganciarle il reggiseno e a far mio tutto il suo corpo.

Quando ormai stanche ci abbandonammo sul divano, Regina ci avvolse in una coperta. Era la prima volta che restavamo così dopo diverso tempo. La guardo accarezzandole le labbra, ormai prive del suo rossetto preferito.

 

Come spieghi tutto questo? – dice fermando la mia mano e intrecciando le nostre dita.

 

Il fatto che finiamo sempre a fare l’amore nei momenti più ardui? Cioè quando c’è qualcuno che minaccia la nostra famiglia? – dico guardandola.

 

La nostra famiglia? – mi guarda.

 

Si nostro figlio, anche se sei la mia nonnastra in principio-, la vedo arricciare le labbra e poi sorridere.

E già lo sono, ma - non continua non so perché.

 

Chi pensi possa essere, il creatore di quel mostro? – chiedo cambiando discorso per non metterla in imbarazzo.

 

Non lo so, ma adesso non voglio pensarci! Vorrei solo capire come cambiare le sorti del libro, ci sarà un autore – mi dice e per un momento, spero voglia farlo per noi. Anche se dubito possa esistere un’ autore di favole al momento.

  
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