XVIII
~Emma’s
side~
Mi
sollevo dopo poco e vedo su un albero affisso un ricercato, con la faccia di
mia madre stampata su. Siamo arrivati nel momento in cui volevo giungere.
Uncino mi dice di ripararmi perché stanno arrivando i cavalieri neri. Ci
nascondiamo dietro degli arbusti e giunge una carrozza, la persona che ne esce
non me la aspettavo così. Indossa un vestito rosso e sotto dei pantaloni di
pelle neri. La guardo bene.
Quella
è Regina? – chiedo a Uncino mentre mi nascondo bene.
No
tesoro, quella è la Regina cattiva! – risponde.
Oh,
wow quest’abbigliamento è molto meglio dei suoi tailleur firmati! – dico mentre
la guardo, si sta minacciando questo paesino, ma è così tremendamente sexy. A
un certo le sue guardie tolgono il cappuccio a una donna, che urla che la
Regina, la voglia uccidere. Non permetterò che lo faccia, mi alzo ma Uncino,
dice che è veramente pericoloso cambiare il corso degli eventi.
Mi
convince a cambiarmi, dicendomi che non posso girare in giacca rossa di pelle.
Dobbiamo trovare Tremotino quindi ci addentriamo nella foresta.
Le
cose si mettono male perché per la mia sbadataggine, a guardare i miei
genitori, ho cambiato il corso degli eventi, non si sono incontrati come c’è
scritto nel libro di Henry.
Mentre
ancora pensiamo a come arrivare al castello del signore oscuro, lui di fa
visita alle spalle, vuole ammazzare Uncino, per il loro passato, ma io con un
bel discorso sulle sue intenzioni future, lo convinco ad aiutarci.
Nel
suo castello scopriamo che le pagine del libro sono diventate bianche a causa
del mio piccolo danno, e che devo risolvere la questione cercando Biancaneve e
invitandola al ballo che ci sarà questa sera. Così andiamo alla taverna, e devo
impedire a un Uncino diverso di tornare alla nave. Mentre quello che mi
accompagna diventa geloso. Che storia assurda, mi ritrovo dopo alcuni bicchieri
di rum ad andare alla Jolly Roger, dove dopo un battibecco con l’Uncino del
futuro, quello del passato, scende di sotto e inizia a baciarmi. Beh dopo un
bel pugno da quello odierno ce ne andiamo, è riuscito a convincere mia madre a
rubare l’anello.
Tremotino,
ci fa ottenere un invito al ballo e dopo un incantesimo scintillante, ci veste
con degli abiti sontuosi, diventiamo così per quella sera il principe Charles e
la principessa Leyla. Essere lì fa quasi strano, giacché mia madre e mio padre
nominano sempre questi balli. Non avendoli mai visti dal vivo non potevo
credere che fosse così bello, ovviamente Uncino non perde occasione per
invitarmi a ballare e accetto.
Proprio
mentre mi stavo lasciando andare al ballo e forse anche al bell’aspetto di
Uncino nel suo abito, fa ingresso nella sala grande, Regina. A differenza
dell’abito vistole stamattina, questo non mi fa impazzire e un po’ troppo, a
questo punto preferisco i suoi tailleur. A ogni modo Uncino si accorge della mia
tensione e mi dice di respirare. Il tutto si complica nel momento in cui,
scoprono che a palazzo c’è Biancaneve, il re ordina di catturarla, così io e
Killian vediamo che fare. Mia madre sta scappando, ma ha perso l’anello, devo
portarlo a lei, ma a ragion veduta i soldati cercano di colpirla, così Killian
li contrasta mentre io corro nella sala. Lì una guardia e altri soldati mi
accerchiano dicendo che ho aiutato la fuori legge, mi si para davanti anche
Regina.
Regina,
ascolta! – la guardo e mi mordo un labbro.
Come
siamo spudorati! – mi guarda mettendo le mani sui fianchi – Un po’ di rispetto!
Dovresti chiamarmi vostra maestà!
Io
la guardo senza proferire più parola, tentando solo di divincolarmi quando le
sue guardie mi vogliono portare via.
Molto
bene in cella accanto a me c’è la donna che volevo salvare al villaggio, anche
se non credo potrò farlo giacché domani saremo tutti giustiziati.
Giocherello
con l’anello dei miei, è così bella quella pietra che scintilla incastonata.
Per un momento di speranza, trovo il modo per aprire la cella che m’imprigiona
e resto per un attimo a guardare la mia amica di cella. Vorrei liberarla
affinché Regina, non sia responsabile anche di quella morte in futuro.
Così
ormai decisa, ci stiamo dirigendo verso l’uscita e ci ritroviamo davanti Uncino
mio padre e Ruby. Uncino non è molto d’accordo del fatto che io abbia liberato
me e la prigioniera, ma mio padre ci invita ad andare via.
Mentre
stiamo cercando mia madre, la vediamo attraverso un’enorme finestra. Regina l’ha
condannata a morte. Non posso permettere a Regina di farlo, non è così che va
nel libro, ci sarà un enorme cambiamento, così tutto cambia, tutto.
Ormai
Regina ha ucciso mia madre ed io provo un odio profondo per lei. Siamo davanti
al fuoco quando a un certo punto un insetto inizia a infastidirci, mio padre
afferma che sia Biancaneve e che dobbiamo solo capire cosa vuole dirci. E così
che appare la fata turchina che dopo aver chiesto il mio nome, capisce che le
sto mentendo. Ci manca che adesso lei faccia saltare la mia copertura. Fa
tornare mia madre alla forma umana ed io con uno slancio la abbraccio con un
affetto che mi era mancato ultimamente, lei è stupita quanto me.
Uncino
riprende con la tiritera che ho sbagliato a salvare la prigioniera, ma dovevo,
come potevo non farlo? Sono la salvatrice infondo ed è quello che faccio.
Tornati
da Tremotino, lui non sa esserci d’aiuto. Sta solo preparando una pozione di
amnesia e ci spedisce in una camera, dove lui stesso non entra mai.
Uncino
continua a dirmi, che dovrei semplicemente accettare quello che sono e riuscirò
a riavere la mia magia. Infatti, solo quando ammetto che Stoorybrooke è casa
mia, la bacchetta che poco prima Tremotino mi aveva dato, si illumina grazie
alla mia magia.
Così
apro il portale, Uncino ci entra con la prigioniera, mentre io sono trattenuta
dal mago, che mi chiede di Bealfire, ma lo invito nonostante quello che gli ho
appena detto, a bere la pozione. E così fa, lasciandomi andare nel portale.
Catapultati
fuori, lascio Uncino con la donna e mi precipito da Granny, dove sono sicura di
trovare i miei. Appena li vedo gli abbraccio con tutto l’affetto con cui non
l’avevo mai fatto prima. Dico loro che non tornerò a New York, perché
Stoorybrooke è casa mia.
Mentre
stiamo sfogliando il libro delle favole, ridendo sull’idea del mio nome per non
farmi scoprire nel mondo incantato, chiedo ai miei il nome del mio fratellino.
Non
posso continuare a chiamarlo Ehilà, non credete? – dico guardandoli. Infatti,
poco dopo mio padre inizia il discorso ed è mia madre a dire che il piccolo si
chiamerà Neal. Mi commuovo e chi non lo farebbe in quel momento? Pensando a
sacrificio che lui a fatto per noi? Adesso però devo ringraziare anche Uncino.
Sei
qui! Non ti piace la confusione? – dico sedendomi accanto a lui.
Volevo
ringraziarti per quello che hai fatto per me! – continuo guardandolo.
Era
la cosa giusta da fare! – dice – Ho rinunciato alla Jolly Roger per procurarmi
il fagiolo magico per tornare a recuperarti. Non ne ho rimorsi! – dice ed io lo
bacio in segno di ringraziamento.
~Regina’s
side~
Io
Robin e Roland stiamo tornando da Granny dopo aver preso al piccolo un gelato.
Quando arriviamo nell’atrio, vedo Emma con il pirata, questa volta si stanno
baciando. Appena Roland si allontana un po’, attiro a me Robin e lo bacio con
dolcezza. Sento i passi dei due allontanarsi e mi stacco sorridendo.
Quando
entriamo, stranamente provo la sensazione di essere osservata. Resto a guardare
quella donna assieme ad Emma.
Regina
– dice lei avvicinandosi – C’è una cosa che devi sapere! Ho portato qualcuno dal
passato.
Bene
miss Swan e chi sarebbe? – chiedo mentre la guardo.
Beh
lei pensa che tu sia ancora – la interrompo.
Cattiva!
– dico mentre lei va a chiamarla e poggia una mano sulla spalla del pirata.
Quando
è quasi vicino a me, è Robin a riconoscere la donna e la stringe a se. Roland
la chiama mamma e così capisco che lady Marian è la moglie di Robin. Mi volto a
guardare Emma ed esco dal locale. Mi porto le mani tra i capelli e sospiro.
Sento la vetrina aprirsi poco dopo e mi volto.
Grazie
Swan, davvero! – dico con tono irascibile.
Regina,
io quando l’ho salvata non sapevo minimamente chi fosse.
Certo
che non lo sapevi! – dico incrociando le braccia al petto, con lei lo facevo
spesso.
Senti,
se posso fare qualcosa per aiutarti!- dice sembra sincera.
Non
voglio il tuo aiuto, ormai hai mandato in fumo il mio futuro! – le dico
allontanandomi.
Io
non lo sapevo e poi dovresti conoscerla. L’ho liberata dalle tue prigioni! – mi
guarda avvicinandosi.
Sta
lontana da me! Quindi l’hai fatto per me? Volevi salvarmi? – dico e la guardo.
Dannazione
Regina, hai ucciso anche mia madre in quel passato, sei una grandissima
stronza! – dice e alzo un braccio a colpirla sul viso.
Quella
era la Regina che non sono più da qualche tempo, dovresti saperlo- dico con il
braccio ancora a mezz’aria, che lei afferra.
Infatti,
sei cambiata – mi attira a se e fa scontrare le nostre labbra con rabbia, sento
la sua lingua battere suoi miei denti, ma mi stacco sentendo la porta aprirsi.
È Robin che mi vuole presentare sua moglie. Marian si altera perché tutti sono
preoccupati per me, vorrei incenerirla, ma ci sono Roland e Henry, e non sono
più quella di una volta. Così giro i tacchi e me ne vado. Sento il flebile eco
del mio nome pronunciato da Emma, ma poco m’importa.
Il
giorno dopo Robin viene da me, nel mio ufficio con l’intenzione di parlarmi.
Non so cosa succederà, ma le sue parole sono una conferma, lui tornerà con sua
moglie e così la profezia era un'altra presa in giro per me, chiederò allo
Specchio il suo aiuto.
~Emma’s
side~
Siamo
a passeggio con i miei, Henry e Neal. Sto provando inutilmente a chiamare
Regina, ma ha il cellulare staccato e mio figlio afferma che magari è con me
che non vuole parlare. Mi allontano da lui avvicinandomi a mia madre che spera,
che Regina, non si trasformi in quello che era tempo fa.
Henry
mi sembra in forma, ricorda tutto e non sembra infastidito che le sue mamme
frequentano altri uomini – mi dice ed io la guardo. Vorrei tanto frequentare
Regina, almeno tutta questa situazione non si sarebbe venuta a creare.
Tra
me e Uncino non c’è nulla! – dico mentre proprio in quel momento lui appare e
ci allontaniamo in disparte. Subito però Brontolo e Pisolo vengono ad avvisarci
che sono stati attaccati da qualcuno che usa una magia di ghiaccio. Infatti,
sull’asfalto c’è una scia di ghiaccio che presto io e Uncino seguiamo. Giunti
all’interno di quella che dovrebbe essere una fabbrica abbandonata, si para
davanti a noi un enorme mostro di neve, no perché un pupazzo non è!
Io
e Uncino corriamo via, perché il pupazzo di neve non pare voler collaborare, lo
vediamo poi andare verso la foresta. Dobbiamo avvisare Robin, così corriamo in
quella direzione, ma andando da un'altra parte. Quando avvisiamo quelli
dell’allegra brigata, il mostro è già quasi arrivato. Incoraggiata da Uncino,
scaglio sull’essere di ghiaccio della mia magia, ma quello s’infuria, uscendo
gli artigli come si suon dire e ci colpisce tutti.
~Regina’s
side~
Avevo
sentito dei rumori provenire all’esterno della cripta. Dopo aver rinchiuso di
nuovo Sidney nello specchio, per farmi mostrare dove avessi incrociato Marian
nel passato, seguo la scia di quello che deve essere un mostro di neve. Quando
arrivo Marian è l’unica ancora in piedi dopo l’attacco del mostro. Si potrei
benissimo lasciarla morire, ma all’ultimo secondo, distruggo il mostro
vaporizzandolo. Tutti rinvengono ed è Marian a parlare.
Allora
non sei un mostro – dice guardandomi ancora con l’arco impugnato.
Sì,
infatti, non lo sono, vero miss Swan? – dico quando vedo che si avvicina,
svanisco nella mia nuvola viola.
~Emma’s
side~
Sto
passeggiando nella foresta con una palla di neve tra le mani. Killian mi
raggiunge e vorrebbe che passassimo del tempo insieme.
Killian
la crisi non è ancora passata! Io mi sento in colpa! – rispondo alla sua
domanda.
Per
Regina? – mi chiede.
Sì,
ho sbagliato a liberare Marian, ma sono fatta così! E adesso per colpa mia lei
sta soffrendo – dico ma c’è altro e spero lui non lo percepisca.
Non
è solo per Regina! – dice e lì lo bacio per far si che non continui.
Vado
nell’ufficio del sindaco, metto mano alla maniglia ma non si apre.
Regina,
dai lo so che sei lì dentro, vedo la luce accesa! – dico appoggiandomi alla
porta.
Ascolta
mi dispiace ancora per quello che è successo! Puoi essere felice, sono la
salvatrice appunto per questo, tutti in città avranno il loro lieto fine! –
dico – Inclusa te! – mi sto allontanando quando sento la porta aprirsi. Non me
lo aspettavo di certo, mi volto. Lei è lì nascosta dietro la porta che si
affaccia appena.
Emma
entra! – dice guardandomi, scostando la porta, incrocia le braccia al petto ed
io mi concentro sui suoi occhi. Ha pianto si vede e mi fa male.
Regina,
mi dispiace io sono stata un incosciente, avrei dovuto ascoltare Killian –
dico.
Eh
beh certo adesso lo chiami per nome! – dice trattenendo una vena di nervosismo.
Ti
sto chiedendo scusa e tu pensi a come chiamo o no le persone?- la guardo
avvicinandomi.
Non
avvicinarti – alza un dito guardandomi, ma non le do ascolto e le prendo quel
braccio, tirandola a me – Non fare così! – dice tentando di divincolarsi.
Che
cosa sto facendo? – chiedo continuando a tenerla per un braccio.
Mi
stai confondendo Swan! – dice abbassando lo sguardo ed io le sollevo il viso
dal mento.
Pure
tu mi confondi! – dico onestamente. Non so cosa mi succede quando siamo sole,
quando sto così vicino a lei. La attiro a me e la bacio, con rabbia e
desiderio, catturo le sue labbra più volte, volendo sempre di più. Voglio la
sua lingua e la prendo, iniziando una danza assieme a lei. La spingo vicino
all’enorme tavolo bianco e nero in marmo e scosto la sedia con forza, facendola
salire con le gambe sulla superficie liscia e fresca. Sussulta sulle mie labbra
e mi guarda.
Emma!
– mi guarda accarezzandomi il viso e la vedo sorridere, oh si amo il suo
sorriso.
Regina!
– sussulto prima di scendere a baciarle il collo, sfilandole la giacca e
accarezzando il suo seno subito dopo, da sopra la maglia che indossa. Poi porto
le mani lungo la sua gonna con spacchi laterali e la sollevo velocemente.
Che
fai? – mette le mani sulle mie e mi guarda con il fiato corto.
L’amore
con te! – sussurro riprendendo a baciarla e porto le mani più sotto della sua
gonna e porto una mano sul suo centro iniziando a muoverla, dentro le sue
mutandine.
Emmaaa
– sussulta ed io scendo a baciarla il collo lentamente continuando il mio
movimento in lei. La sento stringermi dalla vita e manda la testa indietro. Non
so se è sbagliato o no. Se dobbiamo o no, ma quando stiamo insieme, è tutto
così perfetto, anche se poi ci allontaniamo. Ne ho bisogno però, non so
spiegarlo. Vorrei ma adesso non voglio, voglio solo Regina. Sento che vuole
sfilarmi la giacca e glielo lascio fare. Poi mi toglie il maglione, tra un
bacio e l’altro. Un suo sorriso e uno mio. Io sfilo la sua maglia e poi abbasso
la cerniera della sua gonna, lanciandola sulla sedia. E poi la sollevo sul
tavolo, facendola sdraiare completamente e le accarezzo tutto il corpo, ormai
seminudo sotto il mio. Porta le mani sul bottone del mio jeans.
Toglilo
Emma! – dice mentre mi guarda con quei suoi occhi scuri e profondi. Non me lo
faccio ripetere due volte e scaravento stivali e jeans dedicandomi poi a
sganciarle il reggiseno e a far mio tutto il suo corpo.
Quando
ormai stanche ci abbandonammo sul divano, Regina ci avvolse in una coperta. Era
la prima volta che restavamo così dopo diverso tempo. La guardo accarezzandole
le labbra, ormai prive del suo rossetto preferito.
Come
spieghi tutto questo? – dice fermando la mia mano e intrecciando le nostre
dita.
Il
fatto che finiamo sempre a fare l’amore nei momenti più ardui? Cioè quando c’è
qualcuno che minaccia la nostra famiglia? – dico guardandola.
La
nostra famiglia? – mi guarda.
Si
nostro figlio, anche se sei la mia nonnastra in principio-, la vedo arricciare
le labbra e poi sorridere.
E
già lo sono, ma - non continua non so perché.
Chi
pensi possa essere, il creatore di quel mostro? – chiedo cambiando discorso per
non metterla in imbarazzo.
Non
lo so, ma adesso non voglio pensarci! Vorrei solo capire come cambiare le sorti
del libro, ci sarà un autore – mi dice e per un momento, spero voglia farlo per
noi. Anche se dubito possa esistere un’ autore di favole al momento.