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Autore: MaryFangirl    14/04/2016    1 recensioni
Ian Gallagher e Mickey Milkovich fanno sesso e si innamorano l'uno dell'altro con il passare del tempo. La storia parte dalla prima volta in cui i due consumano il rapporto, nella prima stagione, e continua lungo la serie, permettendosi di interpretare il punto di vista dei protagonisti e di descrivere i momenti che la macchina da presa non ha mai mostrato.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Sono uscito dall'ospedale da tre giorni, ed è difficile riadattarmi alla mia routine. Ogni volta che starnutisco o tossisco qualcuno dà di matto.
Fiona ha un nuovo lavoro in un posto chiamato Patsy's Pies. Il suo capo è davvero attraente. Suppongo che sia per questo che non ha smesso di parlare di lui per tutta la mattina.
"Sean ha il culo migliore di sempre" dice.
"Sul serio, scopatelo e basta" le dico mentre infilo una cotoletta di maiale in un sacchetto per alimenti e la agito nel pangrattato. Quando è ben ricoperta, la metto nella padella elettrica che Mickey ha rubato per noi. Lui è fuori con i suoi fratelli. Penso che stiano escogitando un modo per guadagnare più soldi.
"A proposito di scopare, tu e Mickey stavate filmando un porno ieri sera? Cosa cazzo erano quei rumori dal bagno?"
Sorrido apertamente. Mickey e io potremmo aver recuperato un po' di tempo perduto in bagno ieri sera. Non possiamo farlo in camera mia per via di Carl e Liam, ma non abbiamo perso tempo in bagno.
"Recuperavamo il tempo perso"
"Cristo, Ian. O tu sei davvero bravo, o Mickey è uno che gode facilmente"
"Possiamo non parlarne?"
"Del vostro porno?" dice Lip spegnendo la sigaretta e prendendo in braccio Liam.
"Hai sentito?" chiede Fiona.
"No. Ho visto lo spettacolo dal vivo. Sì, è un'immagine mentale che mi rimarrà perennemente impressa nel cervello"
"Avresti dovuto bussare"
Preparo diverse cotolette di maiale e poi metto il coperchio sulla padella. Mi occupo delle verdure. Abbiamo dei cavolini di Bruxelles. Fiona sta preparando l'insalata e io voglio fare i maccheroni al formaggio ma lei crede che poi ci sarebbero troppi amidi.
Fiona sta preparando dei biscotti da zero. Lavoriamo insieme per la cena. Io faccio le cotolette di maiale perché a Mickey piacciono e voglio ringraziarlo per essersi preso cura di me mentre stavo male. Un po' di grasso delle cotoletta scoppietta e quasi mi brucia i peli del braccio.
"Stai bene?" interviene Fiona.
"Sì"
Mickey torna a casa quando la cena è pronta. Calcia via le scarpe e ha l'aria di chi sta per tirare un pugno a qualcuno. Si siede al tavolo e gli porgo una birra prima che possa chiederla. Mi ringrazia, ottenendo una smorfia da Lip. Preparo la tavola. Debbie e Carl stanno discutendo della pubertà o di qualcos'altro, do un bacio a Debs e un colpetto sul braccio a Carl.
"Mickey sta ancora qui?" chiede Carl.
Starnutisco. Tutti mi guardano. Rovescio gli occhi al cielo e continuo ad apparecchiare. Smettono di guardarmi quando non arriva un secondo starnuto. Ci sediamo tutti insieme. Mi piace. Mi siedo tra Lip e Mickey. Da una parte, Lip mi parla della scuola; dall'altra, Mickey è muto come un cazzo di pesce.
"Queste cotolette non sono ben cotte" dice Carl. "La mia è bruciata da un lato e mezza cruda dall'altro"
Oh. Carl continua a lamentarsi della mia cucina e io arrivo a un punto di rottura. Mi alzo, batto il pugno sul tavolo, e prendo il suo piatto. "Bene, non devi mangiarla"
"Ian" dice Mickey.
"Mi dispiace di aver rovinato la fottuta cena a tutti"
Sparisco al piano di sopra e tiro un calcio al cassettone. Ci ho provato. Mickey mi ha ubbidientemente seguito. Ha messo la cotoletta sul pane e la mangia come fosse un panino. "Non so di che cosa cazzo stia parlando. Per me è buona"
"Stai mentendo"
"Fanculo. Non sto mentendo. È buona"
"Non trattarmi con condiscendenza, Mick. Fa schifo. Sono un cuoco di merda. Volevo fare qualcosa di carino per te ma ho rovinato tutto"
"Merda, Ian. Non ricominciare. Pensavo che l'avessi superata, quella stronzata"
"Quale stronzata?"
"La cosa bipolare"
"Non sono bipolare. Sono solo incazzato"
"Cazzo" Mickey dà un enorme morso al suo panino.
"Smettila di mangiare quella stupida cotoletta"
"Non dirmi cosa fare. Posso mangiarla se mi va"
Mickey si siede accanto a me sul letto continuando a mangiare. Incrocio le braccia sopra il petto. Volevo solo preparare a tutti una bella cena. Carl entra.
"Ehi, mi dispiace, stavo scherzando. Sono davvero buone"
"Sì, sono buone, Ian" dice Lip. "Torna di sotto e mangiamo"
"Gliel'hai detto tu di dire quelle cose, vero?" chiedo a Mickey.
"Cosa? No"
"Chi ha preparato la cena? È deliziosa, cazzo" dice Kev con la bocca piena.
"Non sapevo nemmeno che Kev fosse qui" dice Mickey. "Per favore, smettila di rompere le palle e vieni di sotto"
"Scusa tanto, cos'è che rompo?"
"Merda. Ian, non volevo"
Spingo Mickey. Spingo tutti fuori dalla mia stanza e sbatto loro la porto in faccia. Inizio a lanciare le cose di Mickey nella federa di un cuscino e apro la porta. Gliela lancio e gli dico di lasciarmi in pace. Nell'istante in cui chiudo la porta, Mickey la riapre e me lo ritrovo di fronte. Lip, Carl e Kev spariscono di sotto, ma non finché Kev si assicura di tirare un cazzotto a Carl e di farmelo vedere.
"Vattene"
"Non dirmi cosa cazzo devo fare, Gallagher"
"Oh, quindi adesso siamo tornati a Gallagher". Vaffanculo, Mickey.
"Finché non sistemiamo la faccenda, sì, sei di nuovo Gallagher. Ho intenzione di parlare, e tu mi ascolterai. Sono stato accanto a te fin dall'istante in cui ho fatto coming out all'Alibi. Ho affrontato i tuoi alti e bassi, e ho affrontato i tuoi momenti 'folli', ma sono rimasto con te. Quindi perché cazzo pensi che dovrei mentire per una cena che mi hai preparato? Carl stava scherzando. I tuoi fratelli sono degli stronzi. Gli unici membri della tua famiglia che riesco a sopportare sono Fiona, Debbie e il ragazzino nero – Liam, penso. Ehi, mi dispiace di averti detto che rompevi le palle, però lo stavi facendo"
Prendo la borsa di Mickey e inizio a svuotarla appoggiando i suoi vestiti sul letto. Lo bacio sulla testa per fargli capire che lo perdono. Mi prende per mano e torniamo di sotto per mangiare insieme alla mia famiglia. Mi hanno aspettato.
"E' tutto davvero squisito, Ian" dice Fiona.
"Mi dispiace di aver esagerato"
"Stavo scherzando. Sei mio fratello; non posso prenderti in giro?" chiede Carl.
Tutti stanno zitti. Ho la sensazione che manchi qualcosa. Mi tuffo nella mia cotoletta. È buona. Tiro uno schiaffo a Carl. Lip ride e mi imita. Mi accarezza la spalla. Stavano solo scherzando.
Dopo cena, io e Mickey ci intratteniamo in una considerevole sessione di pomiciamento in camera mia. Mickey si ferma per parlare di alcuni problemi di coppia. Anche se sono felice che voglia occuparsene, voglio pomiciare ancora. Intreccio la mia mano nella sua maglietta e poso l'altra dietro il suo collo. Lo attiro per incontrare le sue labbra.
Mickey si strofina contro di me. Sento la mia erezione che inizia a formarsi nei jeans. Mickey armeggia per sbottonarmi i pantaloni. Gemo piano mentre mi morde il labbro inferiore. Mickey pratica su di me il rimming, una cosa che non fa spesso. Mi stuzzica penetrandomi con le dita. Sollevo un sopracciglio e lui sorride. Lo lascio continuare. È fantastico, cazzo. Mickey si cosparge un dito di lubrificante e me lo infila dentro. Gli mordo il labbro per comunicargli il mio piacere. Fa entrare un altro dito.
"Oh merda" squittisco.
È bello. Non faccio il passivo da un sacco di tempo e avevo dimenticato la sensazione. Mickey posa la bocca sulla mia erezione e inizia a succhiare mentre mi infila dentro un altro dito. Gemo ad alta voce e poi mi viene il singhiozzo. Mickey ghigna ma non si ferma.
"Ew" dice Carl entrando in camera. Non ci fermiamo. Non sono certo che potremmo riuscirci. Mi disturba enormemente che Carl rimanga lì a osservare per un bel po' di tempo. "Cristo, esci da qui!" gli ringhio.
"Neanche per idea, finalmente so dove vanno le salsicce dei gay" dice Carl.
"Carl" dice Lip. "Merda. Chiudete la porta la prossima volta" Lip trascina via Carl e chiude la porta. Mickey mi fa venire con vigore nella sua bocca. Corre in bagno mentre io mi rimetto su i pantaloni. A malapena riesco a muovermi.
"Merda, Mickey" gli dico. Starnutisco due volte. Mickey mi fa sdraiare e mi controlla la temperatura.
"37, controllavo per sicurezza"
"Smettila di preoccuparti. È stato meraviglioso" gli sussurro e lo bacio.
Durante la notte, Mickey e io ci tocchiamo silenziosamente. Lui tenta di gemere e io gli metto la mano contro la bocca. Mickey e io riusciamo a trovare un modo per farlo senza svegliare Carl né Liam. Sentiamo un movimento dal letto a castello e ci fermiamo. Porto un dito davanti alle labbra e zittisco Mickey.
"Si sta masturbando?" sussurra Mickey.
"Carl?" chiedo.
"Se voi due potete scopare io posso masturbarmi" ribatte Carl. Non si può negare la sua logica. Mi alzo e raggiungo il letto di Carl e lo colpisco in pancia.
"Ti prego, dimmi che non ti stai segando su di noi"
"Megan Fox" Carl indica il soffitto.
Do un'occhiata a Liam. Sta ronfando piano. Lo bacio e ritorno a letto con Mickey. Voglio fare le coccole, lui no. A un certo punto, mi alzo. Mi metto le scarpe per fare una corsetta notturna. È ancora buio, ma non riesco a dormire.
Corro fino al sorgere del sole. Mi volto e torno a casa. Mickey e Fiona stanno fumando sotto il portico. So che mi stavano aspettando.
"Che succede?" chiedo.
"Fiona e io abbiamo parlato, io e te torniamo a casa mia. Prendi la tua roba"
Faccio i bagagli. Sono felice di ritornare a casa di Mickey. Mickey cammina accanto a me. Ci teniamo per mano. Una tizia ci fissa troppo a lungo e Mickey le dice di andare a fanculo, ma non lascia la mia mano. I fratelli di Mickey sono ancora a casa. Mi innervosisco un po' e mi avvicino ulteriormente a Mickey.
"Ehi" dice Colin scrutandomi come se fossi un fottuto pezzo di carne.
"Cosa cazzo ci fa ancora qui?" Mickey indica Kenyatta.
"Non rimarrò a lungo. Se ottengo questo lavoro me ne vado in Indiana"
"Bene. Ciao" Mickey vaga per la casa come se stesse cercando qualcosa. Entra due volte in ogni stanza. Mi volto nel tentativo di seguire il suo treno di pensieri, ma non ci riesco. Lo fermo. È un po' frenetico.
"Dov'è Ryan?"
"Il ciccione è tornato da sua madre" dice Jamie. "A quanto pare non gli piacevamo. Ci ha dato degli psicopatici, ha preso la sua roba e se n'è andato. A casa dalla sua mammina"
"Merda" sussurra Mickey.
Gli ci vogliono dieci minuti per decidere qualcosa a cui io ero arrivato subito. Vuole rintracciare Ryan. Decido di andare con lui. Mickey protesta, ma non può fermarmi. Sul treno non parliamo. Almeno sa dove vive Ryan?
La casa di Ryan è in una zona di periferia tranquilla. Sapevo che non era del Southside. Non mi sarei mai aspettato questo posto. Mickey e io siamo pesci fuor d'acqua qui. Sembriamo degli sporchi bianchi. Non ci sono sirene, né spazzatura sulle strade, né graffiti, né Frank svenuto in giardino. È tranquillo.
Mickey bussa alla porta finché non risponde qualcuno. È ovvio che Mickey non abbia pazienza per le buone maniere. Faccio un passo avanti e parlo. La donna gentile alla porta sembra terrorizzata. Mickey si fa di lato così che lei veda solo me. È un po' più calorosa con me che con Mickey.
"Ryan non tornerà in quel buco infernale. Ha sopportato abbastanza. È tutta colpa di Mickey. Chi di voi è Mickey?" Mickey le mostra il dito medio. Lei sospira. "Stai alla larga da mio figlio"
"Vaffanculo, signora" Mickey mi sposta di peso e la spintona per entrare in casa. Non gli importa di aver urtato la madre di Ryan. Lo capisco dalla sua espressione che vuole saccheggiare questa casa. Io aspetto di essere invitato.
"Accomodati" mi dice lei. Mi siedo sul divano mentre Mickey esplora la casa alla ricerca di Ryan.
"Mickey, no"
"Ehi Ryan, porta qui il tuo grasso culo"
Ryan esce dalla sua stanza con un gran sorriso. Lo osservo mentre abbraccia Mickey. Mickey non è così aperto o affettuoso con nessuno. È bello vedere che Ryan gli è entrato nel cuore.
"Non hai più bisogno di me" gli dice Ryan.
"Che stai dicendo?"
"Il Southside non è casa mia, Mick. Questa lo è. Tu hai Ian, la tua vita. Non c'è spazio per me. È così che deve essere. Hai imparato tutto quello che potevi da me"
"Imparato da te? Cosa cazzo dici, Yoda"
"Sei libero. Sii te stesso, devi esserlo" Ryan dice imitando Yoda morente. Mickey sorride.
"Tu sei mio amico, okay. Sei parte della famiglia" dice Mickey. Ho voglia di piangere. Mickey è così dolce. "Per sempre"
"Grazie, Mick. Verrò a farti visita"
Mickey gli dà una pacca sulla spalla e ce ne andiamo prima che la madre di Ryan chiami la polizia. Becco Mickey a rubare qualcosa di costoso e glielo faccio rimettere a posto. Sul pullman vedo una lacrima rotolare lungo la guancia di Mickey prima che possa fermarla. Gli prendo la mano. Lo bacio sul viso. So come si sta sentendo. Ma Ryan aveva ragione su molti aspetti. Mickey non ha più bisogno della sua guida. È esattamente dove deve essere.  
  
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