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Autore: Itsamess    15/04/2016    2 recensioni
[Steve Rogers + Bucky Barnes]
Idealmente ambientata dopo CATWS: Bucky lascia il lato oscuro e si unisce allo SHIELD, ma la sua prima, nuova, missione è recuperare un rapporto ammaccato dal tempo più di uno scudo di vibranio.
Bucky fece un passo verso di lui ma si fermò nel vedere l’amico indietreggiare. Davvero aveva paura di lui? Non gli avrebbe mai fatto del male.
Mai più, almeno.
«Steve-»
«Il fatto è che mi manchi. E vorrei poterti abbracciare in questo momento ma non riesco a smettere di pensare che abbracciandoti potresti pugnalarmi alla schiena. Quindi non lo farò. Perché non ce la faccio. Non ora»
Steve parlava a scatti, come se ogni parola gli costasse un quantitativo di energia superiore alle sue forze e dovesse fermarsi per riprendere fiato.
«Ma sappi che mi manchi. Sono- anni che mi manchi»
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Steve aveva accettato di depennare la prima delle saghe fantascientifiche solo dopo aver accuratamente verificato la preparazione di Bucky, interrogandolo sui rapporti di parentela fra che univano Dart Fener, Luke Skywalker e la principessa Leila e domandandogli in cosa consistesse il cosiddetto Machete Order, eppure l’amico era riuscito a superare il test, infilando anche qua e là qualche citazione dai film solo per fare sfoggio della propria neo acquisita conoscenza in materia.
Si erano allora gettati a capofitto sui film di Star Trek, che avevano divorato in meno di quattro ore e che li lasciavano con molte domande inespresse sulla relazione ambigua fra Spock e Kirk e il desiderio irreprimibile di replicare il famoso saluto vulcaniano.
«Andiamo, non è difficile» gli ripeté Steve per l’ennesima volta «Devi creare una V con le dita, unendo l’indice al medio e l’anulare al mignolo»
Ma non era la parte teorica il problema: per quanto ce la mettesse tutta, Bucky non riusciva proprio a mantenere la mano in quella posizione tanto innaturale.

«È troppo difficile» si arrese abbassando il braccio.

«Provaci ancora una volta, dai»

«Fare o non fare, non c’è provare» lo corresse il moro con un sorriso, rialzando la mano

Steve gli rivolse un sorriso divertito nel sentire l’ennesima citazione di Yoda «Hai ragione. Allora fallo e basta»

Sul volto di Bucky apparve un sorriso sghembo, simile a quello che avrebbe avuto un giocatore di poker al momento di mettere sul tavolo la propria scala colore. Era certo che ce l’avrebbe fatta, stavolta. Anche se con un piccolo aiuto non proprio corretto.
Sollevò la mano sinistra.
Bucky chiuse gli occhi e le dita metalliche si disposero esattamente a formare il saluto vulcaniano.
«Lunga vita e prosperità» disse con voce solenne, aspettandosi di veder quantomeno sorridere l’amico, ma rimase deluso.
 
Steve stava fissando con occhi sbarrati  la sua protesi, come se temesse di vederla colpire da un momento all’altro e non si fidasse a perderla di vista. Era più forte di lui: il coraggio davanti a Bucky lo aveva perso da tempo, circa un paio di coltellate prima.

«È solo una protesi» mormorò il moro con scarsa convinzione, sperando comunque di rassicurarlo sulle proprie buone intenzioni.

Steve abbassò immediatamente lo sguardo, imbarazzato dall’essere stato colto a fissarlo in un modo così sgradevole «Lo so, scusami»

«Non devi scusarti… lo capisco. Anzi, credo che anche io non staccherei gli occhi dal tuo scudo, se ce l’avessi bizzarramente attaccato alla schiena, come una di quelle Tartarughe Ninja»
La battuta riuscì a farlo sorridere per un istante, eppure Bucky voleva chiudere le questioni rimaste irrisolte una volta per tutte, perché non poteva sopportare la situazione che si era venuta a creare. Tutto o niente, era sempre stato così fra lui e Steve. O si prendevano a cuscinate o si abbracciavano, l’indifferenza non faceva per loro. Non erano cambiati, dopotutto - semplicemente dalla battaglia di cuscini si era passati ad una un po’ più cruenta.
«Puoi chiedermi quello che vuoi, lo sai vero?»
 
Il biondo scosse la testa, perché anche se odiava il silenzio fra loro non voleva fare domande di cui lui si sarebbe pentito e l’altro si sarebbe addolorato.

Ma Bucky aveva già deciso per entrambi «Come vuoi, ma io sono stanco di tutti i segreti e le cose non dette - carte in tavola, tanto non ho niente da perdere. Allora, dove cominciare? La mia tecnica di combattimento è basata sulle mosse di arti marziali apprese fra le file dell’HYDRA ed è inoltre stata integrata con l’addestramento dal KGB; mi hanno iniettato un siero simile al tuo per potenziare le mie abilità fisiche, per questo sono considerevolmente più forte e più veloce di un normale essere umano; parlo fluentemente russo ed inglese; il lavaggio del cervello mi ha reso per anni fedele alla causa del Teschio Rosso; ho ucciso più persone di quante voglia a ricordare - e l’HYDRA in questo mi ha davvero aiutato, azzerandomi la memoria ogni volta che completavo una missione -; a causa dell’incidente al convoglio ferroviario ho perso il braccio sinistro, che mi è stato sostituito con uno prostetico. No, non è fatto di vibranio perché tutto quello disponibile sulla faccia della Terra è stato utilizzato per forgiare il tuo scudo, quindi hanno dovuto usare un derivato del carbonio molto resistente per creare il mio braccio. E se te lo stessi chiedendo, lo controllo con i neuroni periferici del sistema afferente, o almeno così mi pare abbiano detto- sai la maggior parte delle volte ero sedato o congelato»

«Bucks, non capisci che non mi interessa?!» sbottò Steve, sapendo di non poter sentire oltre.  C’era una profondo dolore in quelle parole così disperatamente ironiche e gli occhi lucidi di Bucky non facevano che farlo sentire peggio. Non voleva sapere la verità, se doveva essere così dolorosa per entrambi. Colmò la distanza fra di loro e gli strinse la mano.
Quella sinistra.
«La senti?»

Il moro strinse le dita metalliche argentee intorno alle sue e mormorò «La sento»

«È tutto quello che mi importa sapere»

Angolino dell'autrice:
*Il Machete Order lo conosceranno gli hardcore fan della saga, ma per tutti gli altri:
  il “Machete Order” è un particolare ordine di visione dei filme, che prevede di guardare il quarto e il quinto episodio – usciti nel 1977 e nel 1980 – per poi passare al secondo e al terzo – usciti nel 2002 e nel 2005 – e poi concludere col sesto, uscito nel 1983, saltando completamente il primo episodio, che è unanimamente considerato il peggiore (da qui la decisione di tagliarlo di netto, come con un colpo di machete ahahah)
*è opinione comune che a Bucky sia stato inettato il siero da super soldato, più che altro per riuscire a sopportare l'impianto di un braccio metallico di tali dimensioni e peso, tuttavia nei film (io seguo il moveiverse, essendo ignorantissima di fumetti) non viene mai detto esplicitamente. Tuttavia una prova del fatto che Bucky sia stato oggetto di esperimenti da parte dell'HYDRA lo si ha anche nel primo film, perchè quando vengono catturati e imprigionati gli Howling Commandos, Bucky è separato da loro - tant'è che Steve lo trova legato su una specie di barella
*questo è uno dei miei capitoli preferiti btw :')
*se non avete presente il saluto vulcaniano lo trovate qui 
http://www.artspecialday.com/wp-content/uploads/2015/02/Mr-Spock-mr-spock-10874060-1036-730-890x395.jpg
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate
Un abbraccio
itsamess

ps: ieri al cinema prima di Batman vs superman hanno proiettato il trailer di Civil War ed io ho seriamente rischiato l'infarto, quindi se non mi vedrete più aggiornare vorrà dire che altri trailer stucky mi hanno mandata KO. Scherzo. Ma anche no


 
  
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