Non parlavo con Gabriella tutto il giorno. La situazione mi faceva sentire a disagio, mi sentivo dannatamente solo... non avevo il padre, la madre, la sorella. Ma se un giorno andassi a guardare mamma di nascosto per vedere come vive? Ho perso tutto e tutti per colpa del Death Note, per colpa della mia follia, che mi portò a sacrificare la mia vita per della gente ingrata. Ora ho iniziato a capire un po’ di cose: inizio a sentirmi confuso. Gabriella mi sta cambiando.
- Ehm sai... – iniziò a parlare, ma si fermò e abbassò lo sguardo.
- Io... scusa. Ho esagerato. – dissi.
- No, io devo chiedere scusa. Se non sono abbastanza giuro che proverò a migliorare, mi sto impegnando al massimo! - iniziò a piangere.
- Non ho amato mai nessuno come ho amato Kira che non ho nemmeno conosciuto. – si asciugò le lacrime.
Ero ancora più confuso. Mi amava. Quanta altra gente mi amava un tempo? Mi avvicinai e lei mi abbracciò.
Ricambiai l’abbraccio e la cosa mi sorprese: era un abbraccio sincero che mi fece venire la voglia di rimanere così con lei all’infinito.
- Certo che sei proprio strana! Stai abbracciando un Dio della morte e non hai nemmeno paura! – prima di dire qualcosa ridacchiò – Sai che domani vado alle prove di canto? Tra 20 giorni sarò negli Stati Uniti e lo ucciderò. –
- E io ho per te una sorpresa. Ti porto da una parte. Stasera.