31 Days - December
~And Night With Different Stars
[MinaKushi]
La stanza era avvolta nell’ombra, la poca
luce che entrava dalla finestra spalancata bastava appena per rendere visibili le
scure sagome dei mobili. Il ragazzo rise sommessamente nel notare come
un’esatta metà della camera sembrasse un campo di battaglia,
mentre l’altra un salone di bellezza discretamente attrezzato. Unico
comune denominatore, il disordine tipico degli adolescenti.
A tentoni si diresse verso la finestra e,
nonostante la cautela e le sue famose qualità di shinobi,
inciampò rumorosamente in un paio di sandali, venne
travolto da una pila di rotoli, atterrò su un mucchio di vestiti, venne
quasi strangolato da una benda e rischiò seriamente di cavarsi un occhio
con uno shuriken incautamente abbandonato sul
pavimento.
Si rialzò dolorante, imprecando mentalmente.
Con un movimento rapido si liberò dalla stretta della benda e
ringraziò il grande demone celeste -o chi per lui- di avere entrambi i
bulbi oculari intatti e funzionanti. Sì, avrebbe dovuto farle un discorsetto anche riguardo al fattore “ordine”.
Con passi attenti raggiunse il davanzale e rimase
immobile per qualche attimo, beandosi della brezza che soffiava su Konoha quella notte. La strada sotto di lui era ancora
illuminata e gli abitanti del villaggio sciamavano per le vie, inebriati dal
clima estivo. Poi, con un agile balzo saltò sul cornicione,
allungò una mano verso la sporgenza successiva e in poche, rapide mosse
raggiunse il tetto dell’edificio.
Fece vagare lo sguardo sulla distesa di tegole
verdognole e strinse gli occhi finché i contorni di ciò che lo
circondava si fecero più nitidi. In fondo sulla destra, accanto ad un
comignolo di forma tubolare, una ragazza giaceva supina, con entrambe le
braccia dietro la testa. Il rumore dei passi non sembrò richiamare la
sua attenzione, anzi, quando il ragazzo le si distese
accanto, lei non sembrò nemmeno farci caso.
« Stai giocando a “ignoriamo
Namikaze”? Sembra divertente » esordì tranquillo, puntando
gli occhi sul manto blu scuro che si stendeva sopra di loro fino
all’orizzonte. « Posso partecipare? ».
La ragazza arricciò il naso.
« Scemo » si limitò a
commentare, senza muoversi di un millimetro.
« Lo so, lo so » continuò lui.
« Questo gioco deve essere più divertente con Arisa,
lei se la cava decisamente meglio di me nel fingere che le persone non
esistano. Che ci vuoi fare Kushina, sono ancora un
principiante ».
La risata trattenuta di Kushina
fece sì che anche le sue labbra si incurvassero in un timido sorriso.
« Scemo » ripeté. « Come
puoi ignorare te stesso? Il gioco non avrebbe più uno scopo così.
E poi è vero, non potresti mai vincere contro una veterana come me
».
« Veterana o no, mi spiace farti notare che
hai appena infranto la regola principale » le fece notare, rotolando su
un fianco e voltandosi verso di lei. Kushina
piegò appena il collo.
« E cioè? » domandò
inarcando le sopracciglia.
« Mi stai rivolgendo la parola, ovvio »
rispose Minato, con tono volutamente saccente.
« Scemo » decretò nuovamente
lei, per la terza volta in quaranta secondi. « Se tu mi parli,
risponderti è il minimo ».
Minato sorrise, tornando a sdraiarsi sulla schiena.
« Stiamo facendo progressi allora ».
« Che intendi? ».
« Beh… » Minato si grattò
la testa, come un cerca delle parole esatte. «
Diciamo che fin dalla tua prima comparsa qui a Konoha,
il tuo atteggiamento nei miei confronti è sempre stato… come
dire… un po’ ostile ».
« Ah ».
« Ma, insomma, va bene così! »
si corresse rapidamente il ragazzo, questa volta sorridendo apertamente.
« Lo trovo divertente ».
Kushina scosse
il capo, un po’ per disapprovazione, un po’ per scostare una
fastidiosa ciocca di capelli rossi che le era caduta sul volto.
« Se lo dici tu » commentò poco
convinta, per poi rinchiudersi nuovamente nella silenziosa apatia iniziale.
Minato tornò a sedersi, portando lo sguardo
su di lei e studiandone il profilo. Vedere Kushina Uzumaki seria e pensosa aveva uno strano effetto su di lui,
abituato a vederla sempre rumorosa e in movimento.
L’aveva prima aspettata al palazzo
dell’Hokage, dove avrebbe dovuto consegnare il
resoconto della missione appena svolta, ma Yuiko
–una stramba kunoichi dalle gote rossissime,
responsabile dell’archiviazione dei rapporti- gli aveva detto che il team
di Uzu non si sarebbe fatto vivo fino al giorno successivo. Per nulla rassegnato, si era poi
recato al chiosco del Ramen dove la ragazza passava
ogni suo momento libero; lì aveva trovato Ichiro
sensei, Arisa e Yuichi, intenti a consumare la cena. Da loro aveva appreso
che Kushina si era rifiutata di uscire dalla camera,
lamentando un banale e poco credibile mal di pancia.
Infine l’aveva trovata sul tetto, intenta a
fissare il cielo.
« È per via della missione? »
azzardò, dopo aver taciuto per un istante.
« Eh? ».
« Sei triste per quello? ».
Kushina scosse
il capo, negando silenziosamente.
« Non sono triste » aggiunse infine,
nonostante una nota amara nella sua voce indicasse il contrario. « Va
tutto bene, davvero ».
« Perché non sei a mangiare ramen con la tua squadra? » le chiese nuovamente, ma
con meno cautela. Questo fece scattare la kunoichi
sulla difensiva.
« Perché non sei a farti i fatti tuoi?
» borbottò imbarazzata. Facendo leva sulle braccia si
sollevò e si sedette, portando gli occhi alla stessa altezza di quelli
di Minato.
« Perché altrimenti tu saresti qui da
sola » rispose con semplicità. « E passeresti tutta la notte
al freddo, rimuginando sui tuoi problemi senza riuscire a risolverli. Anzi,
questi diventerebbero ancora più grandi e… ».
« Scusa » Kushina
lo interruppe con aria colpevole.
« Scusa? ».
« Sì. Non devi preoccuparti, va tutto
bene. Tutto bene, sul serio » ripeté. « È solo
che… insomma… ».
Incapace di trovare le parole adatte, la ragazza
cominciò a mordersi l’interno delle guance. Voleva parlare, voleva
spiegare tutto a quel fastidioso individuo che era Minato Namikaze, certa che
l’avrebbe capita, ma il suo orgoglio le impediva di proferire parola.
« Sì? » la incalzò con
tono pacato.
Kushina si
passò una mano fra i capelli, arrossendo per l’imbarazzo.
« Ve-vedi…
è difficile da spiegare » balbettò visibilmente a disagio.
« Se non ti va di dirmelo… ».
« No, no. Voglio dirtelo » lo interruppe con
sguardo supplicante. « Potrei parlarne con Arisa,
ma ho paura che mi rida in faccia. Ho bisogno di dirlo a qualcuno ».
Minato annuì lentamente, tornando ad
osservare l’orizzonte.
« Il fatto è… che mi manca Uzu » esalò la ragazza, come se le mancasse il
fiato. «
Lui continuò ad osservare il panorama
notturno, fingendo di non accorgersi delle lacrime che erano spuntate dagli
occhi di Kushina.
« Cosa c’è di diverso? » chiese
realmente interessato, ma senza guardarla. Lei gliene fu grata.
« Non saprei… le persone, forse »
sussurrò. « La mia famiglia, i miei amici e anche semplicemente i
miei conoscenti. È diverso uscire in strada e vedere ovunque facce
familiari, entrare nell’unico locale e trovare qualcuno con cui scherzare
a qualunque ora… Anche stare
con Arisa e Yuichi è
diverso a Uzu. Non ci sono pressioni o aspettative su
di noi, riusciamo perfino ad andare d’accordo e a ridere insieme senza
litigare. Poi l’aria: il profumo del mare invade le strade vicino al
porto, arrivando anche alle case più lontane con l’avvicinarsi di
qualche tempesta; oppure il sole che si riflette sulle onde ed infine tramonta
dietro le case. Molte cose, insomma ».
« Credo di capirti » decretò
Minato, che nel frattempo aveva allungato una mano fino a posarla su quella di
lei che, inaspettatamente, non l’aveva spostata.
« …e poi le stelle »
mormorò Kushina, spostandosi lentamente verso
di lui, leggermente rincuorata dal calore della sua mano.
« Le stelle? » chiese lui, distogliendo
definitivamente lo sguardo dal cielo notturno. « Cos’hanno le
stelle di Konoha che non va? ».
Kushina fece
una smorfia strana e corrucciò le sopracciglia.
« Sono diverse » disse infine, quando i
loro nasi arrivarono quasi a sfiorarsi. « Ma in senso buono ».
Che il blocco sia finalmente finito? Non lo so, so
solo che devo ringraziare Lè, ovvero Kaho_chan, per
avermi inconsapevolmente aiutata a superarlo. Tutto ciò che ho
pubblicato negli ultimi mesi era in realtà bello e
pronto da tempo, personalmente non metto mano a word dai primi di
gennaio.
Fortunatamente (per me, non per voi!) eccomi di
nuovo qui con la mia molesta presenza e le mie infestanti MinaKushi
<3
Per chi non l’avesse capito,
Yuiko –la ninja con
le gote rossissime XD- è Lè. Grazie.
Come al solito ringrazio anche
i quattro gatti che mi leggono, ovvero eleanor89,
bambi88, Talpy e Tya °u°
Le vostre recensioni mi danno una spinta in
più XD
Mela