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Autore: Little Redbird    17/04/2016    6 recensioni
La prima volta che successe, durante una riunione riservata ai membri anziani del Clan dei Vampiri di New York, i presenti trattennero il respiro – loro che non respiravano da decenni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Raphael Santiago, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che successe, durante una riunione riservata ai membri anziani del Clan dei Vampiri di New York, i presenti trattennero il respiro – loro che non respiravano da decenni.

Raphael stava spiegando il piano di disinfestazione – così l'aveva chiamato lui – per liberare il perimetro del loro territorio dai lupi solitari che si aggiravano nei dintorni. Con la cartina spiegata sul lungo tavolo di legno scuro davanti a sé, stava segnando con un pennarello rosso le posizioni delle squadre che avrebbe mandato in quella breve missione.

Simon, che era presente – con stupore da parte di tutti – per facilitare le comunicazioni con il branco di Luke, il quale li aiutava a catturare i suoi simili, si avvicinò al capo-clan e gli impedì di tracciare la x successiva, posando una mano sul suo braccio e sfilandogli il pennarello dalle dita.

Nessuno fiatò in quel breve attimo, tutti in attesa della furia di Raphael, che avrebbe sicuramente staccato la mano che aveva osato toccarlo.

Simon tracciò la sua x leggermente più a destra e Raphael annuì, concordando che quella scelta dal suo Primo Consigliere fosse una posizione migliore.

I vampiri si lanciarono qualche occhiata stranita, ma bastò uno sguardo da parte di Raphael per far intendere a tutti che nessun altro avrebbe dovuto azzardarsi ad invadere il suo tanto amato spazio personale.

Quel genere di contatto era diventato frequente tra i due. Simon era il tipo di persona bisognosa di un tocco fisico, a prescindere dalla situazione o da chi si trovasse davanti. Lo toccava in continuazione: quando lo chiamava in disparte per mormorargli qualcosa di importante, quando lo raggiungeva lungo i corridoi e gli posava la mano sulla schiena o quando faceva una battuta stupida e gli dava qualche gomitata per indurlo a ridere – cosa che, comunque, lui non faceva mai.

Raphael era l'opposto, odiava qualsiasi tipo di contatto, dagli abbracci alle strette di mano. Lo sapevano tutti, compreso Simon. E nessuno lo toccava, tranne Simon.

All'inizio, Raphael non l'aveva ammonito per non spaventarlo e indurlo a odiarlo più di quanto già non facesse, ma i contatti si erano fatti sempre più frequenti e familiari, al punto che avevano smesso di infastidirlo.

Adesso, quando Simon si sedeva al suo fianco sul divano, Raphael non ritraeva più il ginocchio che sfiorava quello dell'altro, e non sbuffava più quando veniva preso a braccetto per essere condotto lontano da orecchie indiscrete. Si era abituato al tocco entusiasta ma sempre leggero del vampiro più giovane, alle dita lunghe che gli artigliavano una spalla per indurlo a voltarsi.

In quel momento, sebbene non si stessero toccando, Raphael era ben consapevole del corpo di Simon al suo fianco. Seduti ad un tavolo circolare in uno degli edifici posseduti da Magnus – una delle poche zone neutrali della città –, al fianco di Licantropi e Shadowhunter, stavano chiarendo gli avvenimenti della sera prima, quando si era scatenata una rissa tra vampiri e lupi in uno dei locali frequentati da entrambe le specie.

Ognuno dei rappresentati si era presentato con due accompagnatori e Raphael aveva scelto Simon e Stan, due dei membri più fidati del suo clan, ma al tavolo c'era spazio solo per due membri per specie, e Stan se ne stava in piedi a qualche metro dietro di loro, poco distante da Alec e un ragazzo lupo. Di fronte a loro, Jace e Clary discutevano su quali Shadowhunter fossero di guardia al locale, Luke sembrava solo tanto ansioso di lasciare l'edificio, mentre la ragazza al suo fianco guardava in cagnesco Simon.

Magnus entrò nella stanza con un'andatura annoiata, facendo un passo di danza solo per voltarsi a sorridere ad Alec, che arrossì e alzò gli occhi al cielo.

“Credo che la soluzione migliore sia che i due rappresentanti chiedano scusa per i loro giovani e imprudenti protetti” disse, mescolando il suo drink con un leggero fruscio di magia.

Simon, al fianco di Raphael, percepì subito la tensione calata nella stanza e la sua gamba cominciò a muoversi ininterrottamente in un tic nervoso.

“Mi sembra giusto” concordò Clary, i capelli che svolazzavano mentre guardava un capo e poi l'altro.

Il tic di Simon si fece più insistente.

Raphael si sistemò la giacca sull'addome. “Aspetto” annunciò, le labbra piegate in un'espressione di sufficienza.

Gli occhi di Luke si illuminarono in avvertimento. “Dopo di te” disse, in un tono tanto cortese quanto finto.

“I miei ragazzi dicono che sono stati i tuoi ad iniziare” obiettò il leader dei vampiri.

“I miei dicono l'esatto opposto” ribatté Luke.

La gamba di Simon cominciò a muoversi a velocità soprannaturale.

Raphael odiava quei suoi tic nervosi, producevano il solo risultato di innervosire anche lui.

Sotto il tavolo in mogano, allungò una mano sulla coscia del suo consigliere, intimandogli di smetterla con una stretta.

La gamba di Simon si rilassò sotto il suo tocco, ma Raphael non lasciò la presa. Adesso poteva sentire i suoi occhi su di sé e, anche senza voltarsi a guardarlo, sapeva che erano spalancati per la sorpresa, le sopracciglia folte aggrottate per il fiume di pensieri che scorreva inesorabile nella sua testa.

“Siamo quasi tutti adulti, qui” pronunciò solenne Raphael. Tutti gli altri si guardarono a vicenda. “Non rendiamola più lunga del necessario.”

“Allora chiedi scusa” offrì Luke.

Raphael gli mostrò i canini e la ragazza lupo gli ringhiò di rimando, come un bravo cagnolino al servizio del suo padrone. Ma Raphael riuscì appena a concludere quel pensiero che, al suo fianco, Simon sibilò.

Si voltò a guardarlo, un sopracciglio alzato e la bocca tesa in un sorriso divertito.

Simon si tirò indietro, rimpicciolendosi nella sedia.

Raphael, la mano ancora sulla coscia dell'altro, strofinò piano il pollice per rassicurarlo di non essere arrabbiato per la sua presa di posizione.

La gamba di Simon vibrò in risposta e subito dopo la sua, di mano, corse a stringere le sue dita.

Raphael ingoiò la sorpresa e ricompose la propria espressione, volgendosi di nuovo al lupo.

“Forse basterebbe anche solo una stretta di mano” suggerì Magnus, gli occhi che roteavano in segno di noia, prima che si scatenasse un'altra rissa.

La mano di Simon si allontanò repentinamente e la sua, seppur con più calma, fece lo stesso.

I due capo-clan si alzarono in piedi, subito imitati dagli altri. Le loro mani si tesero in avanti all'unisono e si strinsero per meno di un secondo. Subito dopo, Luke si pulì sui jeans e Raphael guardò la sua stessa mano come fosse un insetto schifoso. Si voltò verso Simon e, afferrato un angolo della sua giacca, lo strofinò con energia sul palmo.

“Lo sai che questa giacca è tua, vero?” domandò allora Simon.

Raphael lo guardò esasperato. “Smettila di fregarmi i vestiti, Lewis.”

L'altro sorrise innocente e Raphael scosse la testa, gli angoli delle labbra sollevati in un sorriso indulgente.

Quando si voltarono per andarsene, Stan era dietro di loro, un sorriso a trentadue denti sul volto.

“Che hai da sorridere tanto?” domandò Simon, ma l'altro si limitò a sorridere – se possibile – ancora di più.

Raphael chiuse gli occhi per un momento, costringendosi a non uccidere immediatamente entrambi i suoi vampiri più fidati.

Stan era rimasto dietro di loro tutto il tempo. Anche mentre posava la mano sulla coscia di Simon e l'altro la stringeva.

“Non una parola, Stan” gli sibilò minaccioso.

Afferrò Simon per un braccio e lo spinse fuori dalla porta, mentre lui ancora gridava i saluti ai suoi amici.

Stan sorrise fino al giorno dopo.




 


AN:
Questa shot mi è stata promptata dalla fantastica Donnie, che mi ammazza di feels ogni benedetta volta.
Spero di aver reso giustizia al tuo prompt.

Perdonatemi eventuali errori, ma sono di fretta. Se me li segnalate vi vorrò bene.
Dopo il pippone angst dell'altro giorno, spero vi abbia fatto piacere un po' di fluff (ᵔᴥᵔ)

Oh, probabilmente cambierò il titolo, quando me ne verrà in mente uno decente, ché ho già una storia intitolata così ^^

Red
   
 
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