Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Segui la storia  |       
Autore: crazy lion    17/04/2016    7 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 7.

PROGETTI PER IL FUTURO

Il giorno seguente Selena chiamò Demi.
"Ehi, Dem, ti piacerebbe venire a fare colazione con me da Starbucks?" le chiese, allegra come sempre.
A volte lo facevano, era un modo come un altro per trovarsi e passare un po' di tempo insieme.
"Sì, Sel" le rispose la ragazza, atona.
Mentre bevevano il caffè cominciarono a parlare. "Non ci vediamo da troppo tempo, tesoro!" esclamò la ragazza guardando Demi negli occhi con tutto l'affetto che può dare un'amica.
"Hai ragione; non ci siamo più viste dalla sera nella quale siamo state a cena con Phil. Io sono stata presa dalle mie cose e tu, che cos'hai fatto in questo periodo?"
Era strano per entrambe non essersi viste per alcuni mesi. Prima dell'uscita dell'album di Demi si vedevano molto più spesso e si raccontavano sempre tutto.
"Le solite cose: registro canzoni."
"Non ti hanno proposto di lavorare a nessun film ultimamente?"
"Per ora no e devo ammettere che mi manca recitare. Come sai, la recitazione è sempre stata la mia più grande passione, ancora più del canto."
"Sì lo so. In questo siamo esattamente l'opposto."
"Sai che noia se fossimo uguali in tutto! Come sta Batman?"
"Bene, è allegro come sempre!""
"Gli hai dato un nome proprio strano, povero cane!"
"Non me ne veniva in mente nessun altro. Comunque dai, non è male!"
"Adoro quel cagnolino. Dovrò prendermi un cane anch'io prima o poi. Che fai stamattina? Lavori?"
"No, mi sono presa mezza giornata libera."
"Demi, sai che sei la mia migliore amica, vero?"
"Sì lo so, anche tu sei la mia. Perché mi stai dicendo queste cose? Mi piace che tu lo faccia, ma non capisco cosa mi vuoi dire, perché c'è qualcos'altro, non negarlo. Te lo leggo negli occhi."
"Sì." Selena trasse un profondo respiro e poi le chiese: "Che ti succede? Eri strana al telefono."
"Ecco la fatidica domanda" commentò Demi, sospirando.
Selena sapeva esserci qualcosa che non andava. L'amica non la guardava nemmeno, anzi, fissava il vuoto, cosa che mise l'altra ragazza in allarme.
"Ieri sera Gladis è venuta a trovarmi. Non aspettavo una sua visita."
"Che ti ha detto?"
"Non ha approvato la mia richiesta di adozione."
"Non ci credo!" esclamò Selena. Era allibita. "Allora è per questo che stai così."
"Esatto."
Le mostrò una lettera firmata da Gladis Richardson che diceva che la sua richiesta non poteva essere accolta perché l’aspirante madre adottiva avrebbe potuto ricadere nell’anoressia, nella bulimia e nell’autolesionismo anche se ora nel complesso stava bene. Inoltre era single e, proprio perché non aveva un partner, non avrebbe potuto essere abbastanza per un bambino, non sarebbe riuscita a dargli la stabilità di cui necessitava.
"Perché si è comportata a questo modo?"
"Hai letto le sue motivazioni.”
“Sì, ma allora se pensa questo di te non approverà molte persone.”
“Di sicuro non i single. Quando l'ho saputo, per me è stato uno shock."
"Posso solo immaginarlo. Dev'essere stato un brutto colpo! Mi dispiace, Demi."
"Grazie" disse la ragazza, tristemente e poi domandò: "Non mi dici quello che dovrei fare?"
"Non saprei cosa dire, Demi e non perché non voglia aiutarti, ma semplicemente perché colpi come questo devono essere davvero duri e le reazioni sono molto soggettive. Io credo che tu non debba rinunciare all'adozione, ma la scelta sta a te. Tutto quello che desidero è che tu sia felice."
Anche quelle erano belle parole.
Demi decise che avrebbe riflettuto su ciò che lei ed Andrew le avevano detto e poi, forse, sarebbe stata in grado di decidere.
Offrì il caffè all'amica e, quando uscì con lei dal locale, la salutò e la abbracciò.
Per la settimana successiva lavorò e basta. Holly non si fece sentire, né lei la chiamò. La sera, tornata dal lavoro, cercava di rilassarsi ascoltando musica o facendo esercizi di respirazione e dopo sentiva la sua mente più libera. Quella specie di rituale diventò per lei un modo per riordinare le idee, scacciare pian piano i cattivi pensieri e ritrovare la calma.
Trascorsi quei sette giorni Demi telefonò all'agenzia per le adozioni e prese un appuntamento con il direttore perché, in fondo, aveva sempre saputo di non volersi arrendere. Quella brutta esperienza, lo immaginava, era stato solo uno degli ostacoli che avrebbe incontrato e doveva trovare la forza per andare avanti. Forse un'altra assistente sociale avrebbe capito che lei sarebbe potuta essere una brava mamma.
Quando prese la sua decisione, telefonò ad Andrew, a sua madre e a Selena e tutti e tre furono felici per lei. "Dobbiamo festeggiare, cara!" esclamò Selena.
"Non mi sembra il caso, dato che dovrò ricominciare tutto daccapo" disse la ragazza sorridendo. "Lo faremo quando la mia richiesta sarà approvata."
"Va bene, ma almeno vieni a casa mia per un caffè, devo dirti una cosa."
"Okay, arrivo dopo cena."
Sedute nella cucina di Selena, le due ragazze stavano chiacchierando.
"Allora, cosa dovevi dirmi?" domandò Demi, curiosa.
"Ah già, me ne stavo dimenticando! Sto organizzando una festa in piscina a casa mia per la settimana prossima. Quest'anno non ho festeggiato il mio compleanno perché quel giorno, il 22 luglio, non ero a casa, per cui ho pensato di dare una festa lo stesso, anche se con un ritardo vergognoso."
"Hai aspettato proprio tanto, Sel! Ti ricordo che è passato quasi un anno, non sei normale" le disse Demi, divertita.
"Lo so. Sono un po' stata, come dire… destabilizzata psicologicamente."
"Tu sei sempre destabilizzata psicologicamente, mia cara!" esclamò ancora l'amica, ridendo.
"Ehi! Da quando in qua mi offendi in questo modo?" le domandò Selena, facendole il solletico.
Demi non sopportava che qualcuno glielo facesse, soprattutto ai fianchi.
"Basta, Sel, ti prego!"
"Ritira quello che hai detto e smetterò."
Ridevano come pazze, non rendendosi nemmeno conto di quanto sguaiata fosse la loro risata.
"Va bene, ritiro tutto, ma ti prego, smettila!"
Selena smise di farle il solletico e poi disse:
"Forse è il caso che festeggi il mio prossimo compleanno e non quello passato, che ne dici?"
"Sì, è meglio, ma io sarò in tour a luglio."
"Allora lo farò quando tornerai. Verrai alla mia festa?"
"Sì, ci mancherebbe!"
"Fantastico!"
Selena le sorrise, felice.
"Chi altri hai invitato?"
"Sarà una sorpresa!"
"Va bene."
Il giorno seguente, Demi entrò nell'ufficio del direttore dell'agenzia per le adozioni. Lui la fece accomodare e le chiese di che cosa era venuta a parlargli. Gli spiegò qual era il problema cercando di stare calma e di non farsi sopraffare dall'emozione. L'uomo si scusò moltissimo con lei. Le spiegò che i casi venivano assegnati agli assistenti sociali in maniera casuale e le disse in confidenza, anche se non avrebbe dovuto, che la signora Richardson era, a parole sue, "una maledetta omofoba senza cervello". Demi rise a quelle parole e lui le assicurò che era vero. Era un uomo simpatico, sulla sessantina, con i capelli bianchi, i baffi e un viso dolce.
“Non è ammissibile che non abbia approvato la sua richiesta, visto che dagli esami e dalle visite che ha fatto si evince che sta bene. Quello che ha dato, e che leggo nel report che ho qui…” Andò in un’altra stanza e tornò dopo poco con alcuni fogli. “Vede? È lo stesso che abbiamo inviato a lei. L’ha scritto prima di venire a comunicarglielo. Dice che sta bene e, prima, che potrebbe stare di nuovo male. Lei ha accennato qualcosa, non so, pensieri sul volersi tagliare, su possibili ricadute nei disturbi alimentari?”
“Posso anche aver detto, ed è vero perché lo hanno scritto anche i medici nelle mie valutazioni, che non ci si libera mai del tutto dell’anoressia o della bulimia, nel senso che a volte l’istinto di farlo ‘è. Ma mi capita rarissimamente.”
“E quando succede lei cosa fa? Lo asseconda?”
“No, penso che sono più forte di lui e ontinuo a mangiare, oppure mi distraggo accarezzando il mio cane o guardando la televisione.”
“E da quanto non ha più questi problemi?”
“Sono guarita del tutto da tre anni, ma già dal 2012 mi capitava di ricaderci di meno. Lo so che sembra poco tempo, ma mi creda non avrei mai deciso di adottare un bambino se non mi fossi sentita pronta sotto ogni punto di vista.”
“Ora lei è stabile, lo leggo nei file che ho qui davanti” indicò il computer. “Ho notato il comportamento di Gladis anche in un altro caso, ma avevo sperato che si fosse trattato di un episodio isolato. Visto quello che è appena successo, però, le assicuro che parlerò con lei e che, nel frattempo, le assegnerò un altro assistente sociale. Demetria, lei mi sembra consapevole delle sue forze e delle proprie debolezze, è lucida, stabile, e non credo ricadrà in quei disturbi. Per quanto riguarda l’essere single, ci sono genitori single meravigliosi.”
Una settimana dopo, Demi fu felicissima di trovarsi di nuovo nell'ufficio di Holly Joyce. La donna le disse che Gladis era stata licenziata in tronco.
"Finalmente ce ne siamo liberati!" commentò. "Stava antipatica a tutti, qui dentro, ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di lamentarsi. La coppia gay alla quale non aveva approvato la richiesta di adozione, qualche anno fa, ha cambiato assistente sociale come ha fatto lei ed ora hanno un bambino splendido!"
"Sono felice che sia lei a seguire il mio caso, signorina Joyce."
"Anch'io! Beh, dato che da ora in avanti lavoreremo insieme, possiamo darci del tu, se le va."
Demi disse di sì.
"Credo di poter completare tutti i controlli necessari nel giro di massimo tre mesi" disse Holly. Aveva bisogno di rifare tutto ciò che Gladis aveva già fatto per valutare lei stessa la situazione di Demi.
"Va bene" rispose semplicemente la ragazza. Si fidava già di Holly e sapeva che avrebbe fatto un ottimo lavoro.
"Quanto tempo ci vorrà perché si trovi un bambino?" le chiese Demi, non ricordando se prima l'avesse già fatto.
"È difficile dirlo. Dipende da quanto specifici sono stati i genitori che vogliono adottare riguardo i bambini. Tu sei stata abbastanza aperta, ma non mi hai detto una cosa: quale sarebbe, per te, l'età ideale del bambino che vorresti adottare?"
"L'età ideale?" chiese Demi.
"Questa è una domanda che faccio sempre alle coppie o ai single che aiuto. La fanno tantissimi assistenti sciali e, a differenza di quanto può sembrare, non è a trabocchetto. Per lo Stato della California, l'adottante deve avere al minimo dieci anni di differenza rispetto all'adottato, ma immagino che tu, essendo giovane, non voglia adottare un adolescente."
"Ovviamente no" disse Demi, pensando che lei ci era uscita da poco, dall'adolescenza. "Pensavo ad un bambino dagli zero ai tre anni."
Holly la guardò a lungo.
"Qualcosa non va?"
"No, è solo che dovrai aspettare molto. Di solito i ambini in affidamento sono più grandi, comunque vedremo ciò che succederà, d'accordo?"
"Va bene."
"Generalmente l'età media dei bambini in affidamento è otto anni, ma ce ne sono anche di più piccoli, di cinque o di quattro. A volte si possono trovare anche dei neonati, ma questi di solito vengono poi adottati o dalle famiglie affidatarie, o da parenti, se non possono ritornare dai loro genitori."
"Ho capito" disse Demi sorridendo.
Holly le spiegò che la scelta dei possibili genitori adottivi veniva fatta in modo molto scrupoloso e severo. Bisognava assicurarsi che gli adottanti non volessero un figlio per le ragioni sbagliate, come una coppia che lei stessa aveva valutato qualche mese prima, che stava cercando di adottare un bambino per salvare un matrimonio che ormai stava cadendo a pezzi. Le disse anche che c'erano persone che pensavano di volere dei figli quando invece non era così.
"Mia figlia mi ha detto che sta per iniziare il tuo tour" commentò Holly poco dopo.
"Sì, inizierà il 22 giugno. È un problema?"
"No, assolutamente! Io farò tutti i controlli che potrò in questi mesi e poi, quando tornerai, continueremo. Non ti posso certo chiedere di rinunciare al tuo tour."
"Lo farei volentieri se ne avessi la possibilità, pur di sveltire le pratiche, ma purtroppo è stato già tutto organizzato da molti mesi."
"Sì, capisco, non ti preoccupare. Parlando del tuo lavoro, ho un'altra domanda da porti: come farai quando avrai il bambino? Ci hai pensato?"
"Pensavo di prendermi una pausa di almeno sei mesi. Quando ricomincerò e avrò i tour porterò il piccolo con me, almeno fino a quando non andrà a scuola. Ti assicuro che cercherò di essere una madre attenta e sempre presente."
"Sono sicura che farai del tuo meglio. Se non lo fossi non avrei accettato il tuo caso, non ti pare?"
"Sì, hai ragione."
La ragazza non nascose ad Holly di essere sempre più elettrizzata.
"Lo so," le disse la donna, che aveva visto quell'eccitazione nei volti di tante altre persone nella sua vita, "ma dovrai avere pazienza."
Demi ricevette la sua visita ogni settimana. Holly controllò la sua casa, interrogò la sua famiglia, prese a Demi le impronte digitali e lesse quanto i medici, lo psichiatra e lo psicologo avevano scritto su di lei. Gli esami clinici che la ragazza aveva già fatto le bastavano e non ritenne necessario che si sottoponesse ad altri controlli.
In quel periodo Demi ricevette spesso la visita di Selena. A volte era l'amica a chiamarla per chiederle se avrebbe potuto venire a trovarla, altre invece Demi le proponeva di passare da lei. Per la maggior parte del tempo, stavano sedute in cucina accarezzando il cane, bevendo una tazza di caffè e chiacchierando per ore del loro passato. Cercavano di rievocare bei ricordi, come per esempio il giorno nel quale lei e Selena si erano conosciute, sul set di "Barney and friends", quando Demi aveva sei anni e la su amica sette.
Le visite di Holly continuarono fino a prima di partire per il tour.
"Parti tranquilla," le disse la donna, "sta andando tutto
bene."
Il tour andò magnificamente. I fan furono sempre calorosi con Demi. Molti vollero farsi fare un autografo e le dissero che erano felici che stesse cercando di adottare un bambino, chiedendole anche notizie su come stavano procedendo le pratiche. I giornali, la radio e la televisione non dicevano praticamente nulla a riguardo. Demi cantò benissimo ogni volta. Era sempre vestita bene, con un bel sorriso stampato in faccia. Era un sorriso vero, sincero,non uno di quelli finti o che si fanno per nascondere emozioni negative. Lei si era comportata così per moltissimo tempo, ma adesso era diverso. Se sorrideva era perché stava bene veramente e perché il suo cuore era pieno di speranza. Ogni volta che terminava un concerto andava in camerino a cambiarsi e pregava per ringraziare Dio che tutto fosse andato bene. Pregava spesso, anche prima dei concerti. Questo la aiutava a trovare la forza per viverli al meglio. Il tour era talmente impegnativo e stancante che Demi non aveva quasi il tempo di chiamare a casa. Ogni tanto tlelfonava alla mamma per avere notizie delle sorelle e di Addie, ma durante quei mesi non riuscì a telefonare né a Selena, né ad Andrew, ma anche loro erano sempre nelle sue preghiere, così come tutte le altre persone alle quali lei voleva bene. Demi era sempre stata religiosa, fin da piccola. Aveva detto molte preghiere durante tutto il periodo nel quale aveva avuto Gladis come assistente sociale ed ora ringraziava il cielo di avere una donna gentile e disponibile come Holly. Nonostante il tour la tenesse impegnata e i fan fossero molto gentili con lei, i suoi pensieri, nel profondo, erano sempre rivolti a quel bambino che ancora aspettava. Non vedeva l'ora di tornare a casa per poter continuare il procedimento. Era quasi sicura che Holly avrebbe approvato la sua richiesta e sperava che presto sarebbe diventata mamma.
Il tour si concluse il 7 settembre e la sera dell'8 Demi era già a casa.
La prima domenica di ottobre andò a pranzo da sua madre. Era particolarmente allegra quel giorno e tutti si domandavano quale fosse il motivo. Le sorelle glielo chiesero spesso durante il pranzo, ma lei disse che non era niente, che era semplicemente felice.
Arrivati al momento del dolce, mentre Dianna serviva un fantastico pudding al cioccolato, Demi disse:
"Mi è successa una cosa bellissima."
Tutti si ammutolirono e Dianna rimase con un piatto di pudding a mezz'aria. Demi si schiarì la voce e continuò: "La settimana scorsa sono stata accettata. Holly mi ha chiamata nel suo ufficio per dirmelo!"
Dianna corse verso la figlia per abbracciarla e la ragazza scoppiò in lacrime, di gioia questa volta. Per la prima volta nella sua vita pianse di felicità.
"Oh, tesoro, sono così felice!" le disse sua madre.
"Lo so, anch'io mamma! Quando me l'ha detto non potevo crederci, non mi sembrava vero!"
In quel momento suonò il campanello e Dallas corse ad aprire. Era Andrew. Salutò tutti e quando vide Demi con gli occhi lucidi le chiese che cosa non andava.
"Ho una bella notizia" gli rispose. "Si tratta dell'adozione?" "Sì!" "Hai seguito il mio consiglio?"
"Sì."
"Davvero?"
"Certo, non ti mentirei mai su questo."
"E?"
"Mi sono presa un po' di tempo per pensare, poi sono tornata in agenzia e, alla fine, sono stata accettata la settimana scorsa."
"Congratulazioni!" esclamò il ragazzo, abbracciandola e dandole un bacio sulla fronte.
"Perché non ce l'hai detto subito?" chiese Addie.
"Mi dispiace, ma ho voluto tenere questa notizia per me per qualche giorno e poi... Beh, sono andata sulla tomba di papà. Volevo che lo sapesse lui per primo. Nonostante io e lui non abbiamo mai avuto un bel rapporto, era pur sempre mio padre."
"Sarebbe orgoglioso di te, Demi" le disse Dianna.
Tutti brindarono a quella splendida notizia. Madison mise della musica leggera per rallegrare l'atmosfera e tutti passarono insieme un bel pomeriggio spensierato. A Demi fece bene distrarsi un po' e non pensare a niente. In quel periodo, anche se non l'avrebbe mai ammesso, era molto stressata: il lavoro era pesante e tutta quell'attesa per l'adozione non era facile da sopportare. Ballò nel soggiorno con Addie e anche con Andrew, il quale le chiese se le sarebbe piaciuto uscire a pranzo con lui uno dei giorni seguenti.
"In amicizia, si intende" aggiunse, per evitare che si facesse strane idee.
"Sì, va bene" gli rispose la ragazza sorridendo.
"Chiamami quando sei libera, io mi organizzerò."
Demi accettò il pranzo con Andrew perché anche quello avrebbe contribuito a farla rilassare e perché non c'era niente di male in questo. In fondo erano amici da sempre e, se avessero ricominciato a vedersi più spesso, questo avrebbe fatto un enorme piacere ad entrambi.
Quel giorno Andrew pensò di non aver mai visto Demi così felice e raggiante. Parlava con tutti, rideva e scherzava molto più volentieri di quanto facesse di solito, si inseriva nelle conversazioni con commenti ed osservazioni interessanti e il ragazzo sapeva che era tutto merito del fatto che era stata accettata per diventare una madre adottiva. Il percorso non era stato facile e nemmeno tanto veloce, Andrew lo sapeva bene perché aveva parlato spesso con Dianna e lei l'aveva sempre informato su come procedevano le cose da quando Demi era andata a parlare con il direttore dell'agenzia. Demi meritava quel bambino più di tante altre persone secondo Andrew. Aveva lottato duramente nella sua vita per arrivare dov'era, era riuscita a superare ostacoli più grandi di lei, a combattere contro il disprezzo che aveva provato nei confronti di sé stessa e del suo corpo e, almeno in parte, ad accettarsi per com'era, con i suoi pregi e difetti e questa non era una cosa facile da fare nella vita. Alcune persone ci riuscivano solo dopo moltissimi anni, altre addirittura mai. Demi sarebbe stata un bell'esempio di forza per il bambino che avrebbe adottato e in effetti era proprio quello che lei avrebbe voluto: insegnargli ad amare gli altri e a voler bene a sé stesso e che, forse, c'era una soluzione a qualsiasi problema; ma tutto questo sarebbe successo con il tempo, durante la sua crescita. Per ora Demi pensava solamente che avrebbe voluto stringere fra le braccia una creaturina e amarla con tutto il suo cuore. Sperava che il bambino che le sarebbe stato affidato e che, poi, se lo augurava con tutto il cuore, avrebbe adottato, sarebbe stato piccolo. Immaginava di iniziare a cambiare pannolini, a stare sveglia di notte per calmare i suoi pianti, a cullarlo e, più avanti, a giocare con lui. Se invece fosse stato già grandicello, gli avrebbe insegnato a nuotare e ad andare in bicicletta e magari, perché no, anche a cantare e a suonare il pianoforte. Non vedeva l'ora di iniziare a fare, insomma, tutto quello che faceva ogni altra mamma di questo mondo. In qualche maniera con il lavoro si sarebbe arrangiata. Per un periodo si sarebbe ritirata da tutto, non avrebbe più fatto concerti né registrato canzoni, per dedicarsi totalmente al suo bambino; poi, quando sarebbe ricominciata la sua routine quotidiana, avrebbe lavorato di meno per stare più tempo possibile con lui e, finché non avesse iniziato la scuola, l'avrebbe portato con sé ai concerti. Certo, forse ora stava sognando troppo in grande, si disse mentre pensava a tutte quelle cose e ballava con Andrew. Stava andando già troppo avanti. In fondo era appena stata accettata. Avrebbero potuto volerci mesi, forse un anno per adottare un bambino, lo sapeva. Tutto quello che ora lei avrebbe potuto fare era aspettare, pregare, sperare e riempire sempre un po' di più il suo cuore d'amore.
Fu con questi pensieri che tornò a casa a mezzanotte quella sera e si addormentò con il sorriso sul volto e con il cane sdraiato sul suo cuscino.
 
 
 
NOTA:
ciò che ho scritto sul coinvolgimento dei padri naturali nel procedimento adottivo è vero, fa parte della legge dello Stato della California, come anche tutto il resto delle cose che Holly ha spiegato a Demi.




ANGOLO AUTRICE:
ecco qui il capitolo che vi avevo promesso ieri.
 
Rileggendo gli altri capitoli postati qui, mi sono accorta di aver lasciato scritto il nome di Miley Cyrus. Nella prima versione dei capitoli che avevo pubblicato in precedenza l'avevo inserita tra i personaggi. Nella seconda, però, non l'ho fatto perché nella storia non aveva un ruolo tanto importante e ho preferito invece aggiungere la dicitura "Altri", perché in questa nuova versione ho parlato e parlerò ancora, più approfonditamente di quanto avevo fatto nella prima, della famiglia di Demi. Il fatto è che, anche se non l'ho inserita nell'elenco dei personaggi, purtroppo mi sono scordata di cancellare il nome di Miley dai capitoli. Lei avrebbe fatto la sua comparsa più avanti, in un solo capitolo che non avevo ancora pubblicato nemmeno tra quelli messi tempo fa prima della revisione. Ieri ho rivisto i capitoli su EFP e cancellato il nome di Miley, poi ho fatto la stessa cosa anche nel mio file. Perdonatemi per questa distrazione e vi prego, non uccidetemi (ecco che arriva la folla inferocita). ora, comunque, è tutto a posto.

 
In questa nuova versione ho reso più presente il personaggio di Selena. A partire da questo capitolo si vedrà un po' più spesso (pur restando un personaggio secondario) e avrà una caratterizzazione meglio definita. In seguito, da un certo capitolo in poi non ci sarà più per un po' (scoprirete più avanti il motivo), ma tornerà. Essendo lei molto amica di Demi, ho deciso di darle più spazio.
 
Ci vediamo il 30 aprile con il capitolo successivo. Grazie a tutti coloro che visitano la mia storia e che mi sopportano anche se a volte sono un po' distratta XD. Sono così anche nella vita, ma sto cercando di migliorare, anche perché essere sbadata non mi piace affatto.
crazy lion
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: crazy lion