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Autore: DreamyVale    06/04/2009    3 recensioni
Spin off della fanfic "Never too late" che sto scrivendo con la mia adorata Magical_Illusion...
Cosa sarebbe successo se May e Brian non si fossero dichiarati in tour ma avessero continuato ad essere solo amici?
Cosa sarebbe successo se Brian non avesse fatto il primo passo dopo il matrimonio di May ma avesse fatto solo l’amico aspettando una realizzazione da parte sua?
Se May fosse andata a stare da lui e… Forse le cose sarebbero andate così…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Underneath Your Clothes
There's an endless story
There's the man I chose
There's my territory
And all the things I deserve
For being such a good girl”

Shakira – Underneath your clothes

[Huntington Beach - 31 dicembre 2007]

Era nervosa, molto nervosa, troppo nervosa.
May si guardò un’ultima volta allo specchio sistemandosi i capelli, indossava il vestito che Brian le aveva lasciato sul letto prima che partisse per l’Italia, quello della Syn Gates Clothing, viola e nero, aveva un paio di calze pesanti e gli stivali alti fino al ginocchio, quelli con tacco d’argento.
Niky era già pronta e la stava aspettando ma lei non riusciva a staccarsi da quello specchio.
-Stai bene...- arrivò una voce da dietro di lei, con un’aria divertita, appoggiata allo stipite della porta c’era proprio la sua amica.
-Se stai per dirmi che sembrò un operaio da cantiere o qualcosa di simile risparmiatelo stasera, ok?- scherzò lei prendendo la borsa dalla sedia e  infilandosi il piumino, Niky aveva preso l’abitudine di sostituirsi a Zacky nel chiamarla suo fratello durante il loro ritorno in Italia, e ci aveva proprio preso gusto.
-Volevo dirti che sei quasi femminile!- rise lei alzando le mani in segno di resa.
-Quasi...- sorrise lei andandogli vicino e la ragazza sorrise.
-Se non ci prova stasera è davvero una testa di cazzo, May, sei uno splendore!- commentò Niky mentre andavano in soggiorno, dove Samuel, il fratello di Zacky, e un altro amico le stavano aspettando.
-Grazie...- rise lei.
-Hey, finalmente!- disse Samuel vedendoli e May gli fece semplicemente una linguaccia.
-Ma che meraviglia...!- commentò Alan guardandola e ridendo mentre uscivano dall’appartamento.
La festa di capodanno si teneva in una grande villa sulla spiaggia, era un party organizzato dal cugino di Matt e dai suoi amici, che lavoravano quasi tutti per la Warner Bros o per qualche giornale, ed avevano invitato anche la band come ospite d’onore.
Arrivarono a destinazione in venti minuti, tempo che sembrò a Samuel molto più lungo visto che i suoi tre compagni di viaggio avevano iniziato un gioco stupido, quello in cui uno pensa una cosa che vede in quel momento e gli altri devono indovinarlo e tra ‘confezione di mentine sotto il sedile’, ‘fenomenali capelli di Alan’ e ‘voglia di May di vedere, e non solo, Syn’ riuscirono finalmente ad arrivare.
La casa era enorme, sul davanti capeggiava un albero di Natale completamente illuminato ed anche i profili della villa lo erano completamente, sia Niky che May erano affascinate da questo abbinamento, il mare, la spiaggia e il Natale, in Italia era molto diverso, ma a Los Angeles il clima era relativamente mite anche in quella stagione, sempre invernale, ma meno di quello a cui erano abituate.
-Ma quanta gente c’è?- chiese Niky guardandosi intorno estasiata.
-Questa festa già mi piace!- commentò Alan lasciando cadere lo sguardo sulle ragazze del catering, tutte vestite in completini argentati che giravano tra la folla portando da bere.
-Comportarti bene piccoletto! Che non ho voglia di sentire lamentele!- lo rimbeccò May ridendo.
-Parlò quella che non ha alcun pensiero impuro stasera...- disse il ragazzo guardandola malizioso.
-Io può! Tu no!- rispose lei in italiano mentre Alan lo guardava confusa senza aver capito –Lascia stare!- rise lei mentre si addentravano sempre di più tra le persone.
-Ci sono Johnny e Miranda!- esclamò Niky alzandosi sulla punta dei piedi per salutare gli amici che la videro quasi subito.
Si avvicinarono al gruppo, c’erano già Zacky, Jimmy e Vicktorya, alcuni membri dei Lostprophets con le ragazze, ed anche...Brian! May l’aveva notato subito, occhio clinico, avrebbe detto qualcuno, ma il suo cappello e la bandana erano inconfondibili, e a dire il vero, per lei, quasi tutto era inconfondibile, persino la giacca di pelle che portava troppo spesso o quella particolare espressione, quel mezzo sorriso quando la vide arrivare insieme a Alan, dietro a Samuel e Niky.
-Ma buonasera!- rise il Rev che aveva ovviamente già in mano non una, ma due birre.
-Jimmy, che gentile, mi aspettavi, eh?- disse Alan mentre rubava una bottiglia dalle mani dell’amico.
-Alan, grazie, non avresti dovuto!- intervenne May prendendosi a sua volta la birra e bevendone un sorso ricevendo un’occhiata risentita dal ragazzo.
La conversazione venne interrotta dall’arrivo di Matt ed Evelyn, gli ultimi due che mancavano all’appello, e riprese parlando delle vacanze, del periodo in cui non si erano visti e di parecchie altre cose, alcuni concerti che i ragazzi avevano fatto, chi in Inghilterra chi in giro per gli Stati Uniti.
-C’è mio fratello in giro, ti saluta...- la voce di Syn riportò May alla realtà, si era persa a guardare una coppia di ballerine che stava dando spettacolo su uno dei piccoli palchi sparsi in giro per la sala.
-Mi ha mandato gli auguri di Natale!- rispose lei incrociando le braccia al petto con un sorriso, adesso che ce l’aveva davanti, dopo tutti i giorni passati in Italia in cui non aveva fatto altro che pensarlo, le sembrava tutto più difficile.
Il posto era pieno di gente, troppo pieno di gente, aveva provato ad allontanarsi un attimo ma era subito stata bloccata da questo o da quello che la volevano salutare, quando lui le aveva chiesto di uscire a fumare una sigaretta si erano uniti a loro gli Eighteen Vision al gran completo e la sua magra speranza di passare un po’ di tempo da soli era sfumata.
Adesso si trovavano fuori vicino al buffet, erano le undici passate e la gente intorno iniziava a essere decisamente brilla, in primis il Rev e Jamie, come al solito che ora erano uno abbracciato all’altro e stavano raccontando di quella volta in Canada che per scommessa si erano lanciati in mutande nelle acque ghiacciate di un lago ed erano usciti più o meno cianotici ma fieri della loro stupidità.
Il fotografo si fermò davanti alla strana coppia ridendo e facendo diversi scatti prima di girarsi per cercare la sua prossima vittima.
-Hey Syn, un sorriso per la stampa?- scherzò rivolto verso a Brian che annuì guardando May, le passò un braccio attorno alla vita e lei ridendo lo abbracciò mettendosi in punta dei piedi e stampandogli un bacio sulla guancia.
-Questa è stupenda ragazzi!- rise il ragazzo biondo guardando lo scatto sulla sua macchina digitale.
-La voglio!- statuì Brian indicandolo e lui annuì –Te la faccio avere prima possibile!- rispose voltandosi poi per continuare il suo lavoro.
Fu solo quando se ne fu andato che May si accorse di avere ancora le braccia attorno alla vita di Brian, mentre lui continuava a tenerla stretta, senza nessuna intenzione di lasciarla andare; la ragazza alzò lo sguardo, lui la stava fissando, Allungò la mano e gli prese il cappello calandoselo sulla testa.
-Ora sono Synyster Gates dalla testa ai piedi!- scherzò riferendosi al vestito che indossava.
Brian sorrise aprendo la bocca per dire qualcosa, prima di venire interrotto da Zacky che piombò con poca delicatezza in mezzo a loro.
-Manca un quarto d’ora a mezzanotteeeeeeeeeeeeeeeeeee! Siete pronti piccioncini?- rise, era completamente ubriaco, e senza neanche pensarci iniziò a trascinarli verso il tavolo prenotato per loro.
Erano quasi tutti là e May si sedette sul divanetto accanto a Vicky che stava raccontando del pranzo di Natale cucinato da Jimmy, che alla fine era venuto meno peggio del previsto.
Ad un certo punto si spensero quasi tutte le luci, ne rimasero accese solo alcune per creare l’atmosfera e dagli altoparlanti iniziò ad uscire la voce che faceva il consueto conto alla rovescia...

Dieci...

May rise ad una battuta di Jamie prima di alzare lo sguardo verso il tabellone luminoso in cui i secondi scattavano, uno alla volta.

...nove...

Brian alzò lo sguardo a sua volta verso il tabellone per poi riabbassarlo e spostarlo verso May che aveva ancora il naso per aria e sorrideva.

...otto...

May si girò incontrando gli occhi di Syn, non era andata proprio come aveva previsto, troppa gente in giro, troppe persone con cui parlare...

...sette...

Possibile che nessuno li avesse lasciati in pace quella sera? Brian si ritrovò a pensare che ci fosse una sorta di maledizione contro lui e May.

...sei...

Anno nuovo vita nuova. Dicevano in Italia, May sperava ardentemente che quel proverbio in parte valesse per lei, che in quel momento non riusciva a staccare gli occhi da Syn.

...cinque...

Evelyn che stava seduta in mezzo a loro si alzò, andando incontro a Matt e tra Brian e May rimase solo il cuscino rosso e sgualcito su cui la ragazza era seduta prima.

...quattro...

L’attenzione di May venne catturata da una fogliolina dietro di lei, nei vasi verde scuro avevano piantato del vischio, sorrise mentre un’idea si formava nella sua mente.

...tre...

Syn seguì lo sguardo di May, non era posato su nessuno in particolare, ma su qualcosa dietro il divanetto su cui stavano seduti, la vide allungarsi, ma era buio e non capì bene cosa stesse facendo.

...due...

Ne staccò un rametto, se la gente non voleva lasciarli in pace ci avrebbe pensato la tradizione, e poi il vischio le aveva portato fortuna già una volta.

...uno...

Brian voltò lo sguardo verso la folla che stava per scoppiare e sorrise vedendo tutta le gente pronta a festeggiare l’anno nuovo.

-AUGURIIIIII...!!!!!!!- un boato si levò nella sala, i tappi delle bottiglie che saltavano la gente che si abbracciava e saltava ovunque in preda all’euforia dell’anno nuovo.
Brian girò ancora una volta lo sguardo e vide May che aveva appena fatto gli auguri a Jamie, ed ora si stava voltando verso di lui: si sporse in avanti appoggiando la mano sinistra sul divanetto e alzando la destra sopra la propria testa, aveva in mano un rametto di vischio.
Brian sorrise, scivolando verso di lei e chiudendo la distanza fra loro riuscendo finalmente a portare a compimento quello a cui aveva pensato tutta la sera; chiuse le labbra su quelle della ragazza iniziando a baciarla, affondando la mano sinistra nei suoi capelli, tirandola contro di sé, ignorando il fatto che qualcuno dietro di lui era appena caduto rovinosamente.
Sentì la stessa sensazione di quella volta al pub, ma centinaia di volte più forte, questa volta non era dovuto al caso, alla fortuna, o a un piano architettato dagli altri, questa volta era dovuto a qualcosa che volevano entrambi, che volevano entrambi da morire...
Rimasero attaccati uno all’altra per molto tempo, May trovò impossibile trattenere un sorriso mentre Brian con il pollice le accarezzava la guancia, facendo diventare ancora più profondo il bacio tra di loro.
-Porca puttana ragazzi era anche ora che deste una mossa voi due!- esclamò Jimmy  mettendo una mano sulla spalla di ciascuno dei due da dietro e costringendoli praticamente a staccarsi mentre con la testa si insinuava tra di loro.
-Jimmy!- esclamò Niky vedendo la scena senza riuscire a smettere di ridere –Anche se tecnicamente adesso siamo del 2008 per questo ti meriti il titolo dell’uomo dell’anno 2007! Tu regni amico mio!- statuì la ragazza sedendosi dietro a May ed abbracciandola fortissimo.
-Auguriiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!- esclamò mentre l’amica rideva.
-Auguri!- rispose mentre si scambiavano uno sguardo significativo, che per molti non avrebbe voluto dire nulla, ma per loro voleva dire tutto.
Si alzarono tutti dai divanetti per prendere un bicchiere e brindare, intorno a loro il delirio, tutti ridevano, urlavano, c’era gente appesa ai lampadari o ovviamente parecchie persone erano finite in piscina completamente vestite.
Dopo mezzanotte spesso le feste di capodanno tendevano a scemare, certo non si poteva dire che stesse succedendo quella sera: Matt in questo momento stava ballando con Vicky sul tavolino, entrambi avevano addosso una parrucca, lui viola, lei azzurra, Jamie era disteso su uno dei divanetti sopra di lui due delle cameriere, una delle quali aveva chiaramente perso la parte sopra della divisa e non sembrava farci molto caso, Zacky e Niky avevano fatto partire un ridicolo trenino in giro la sala a cui si era accodata metà della gente, senza nemmeno rendersi conto di quello che stavano facendo.

Erano le quattro passate quando la gente iniziò ad andare via dalla villa, chi per tornare a casa, chi per spostarsi a qualche altra festa, chi per buttarsi semplicemente in mare.
May in quel momento stava parlando con Helena e Stu, dietro di lei Brian che le teneva un braccio attorno alla vita, le mani della ragazza sulle sue e le dita intrecciate tra loro.
-Ok, è arrivato il momento!- esclamò Zacky battendo le mani e interrompendo la conversazione.
-Zack...direi che...- iniziò a dire Syn ma subito venne interrotto da Jimmy.
-Non provarci neanche a disertare testa di cazzo, lo sai che non puoi, perchè andrebbe a scapito tuo...- esclamò il batterista -...e anche della nostra povera May a quanto pare!- continuò guardando la mano del suo amico ancorata a quella della biondina.
-Cosa mi sto perdendo?- chiese lei divertita facendo vagare lo sguardo sulle facce complici dei cinque Avenged Sevenfold.
-Abbiamo una tradizione!- esclamò Matt.
-Oddio anche quest’anno!- rise Evelyn scuotendo la testa.
-Non mi sembra che ti ne sia mai lamentata...- le rispose il ragazzo con fare malizioso e lei non poté fare a meno che annuire.
-Qualcuno mi illumina?- continuò May rivolta più che altro a Brian.
-Andiamo a fare Surf, nella spiaggetta dove andavamo da piccoli, andiamo ogni anno, noi cinque...- le spiegò Syn leggermente consolato.
-Già!- intervenne Zacky tutto soddisfatto –Perchè...- continuò prima che gli si aggiungessero i suoi compagni di band -...se non fai surf a capodanno fai cilecca tutto l’anno!- esclamarono all’unisono provocando una risata generale.
-Sul serio?- chiese May che non riusciva a non ridere.
-Certo che sì!- intervenne Johnny.
-Allora vai, che aspetti?- gli disse Miranda spintonandolo verso Matt, molto divertita.
-Allora le tradizioni non si possono rompere, ma magari potete darmi un passaggio a casa!- chiese May, sapeva che Niky sarebbe rimasta a dormire da Samuel, con il resto della compagnia del ragazzo, ma lei aveva voglia di tornare a casa sua.
-Ti accompagniamo noi!- esclamò Vicky scambiandosi un cenno di intesa con Miranda che annuì.
-Voi andate dalla parte opposta, ce la carichiamo noi prima di andare alla baia!- rispose Matt che aveva lanciato un’occhiata divertita a Brian.
-E’ bello sentirsi un pacco!- commentò May ridendo, -Comunque grazie!-.
Salutarono la gente ancora in possesso delle proprie facoltà mentali, e si diressero fuori verso il parcheggio, Evelyn, Miranda e Vicky andavano a casa insieme, abitavano abbastanza vicine.
Per fortuna Matt era venuto con il furgoncino, appunto perché sul retro avevano stipato tutta la roba da surf, e quindi non avevano alcun problema di spazio, nei due posti davanti si misero Zacky e il Rev, con Matt alla guida e dietro, Johnny, May e Brian.
Il tragitto fino a casa di May non fu lungo, se ne stava seduta con la schiena contro Brian, i piedi tirati su sul sedile, accarezzandogli il braccio con cui la teneva saldamente ancorata a lui, era tutto terribilmente strano e allo stesso tempo terribilmente piacevole.
-Ci siamo scricciolo!- esclamò Matt parcheggiando davanti al pub.
-Grazie ragazzi, ci si sente nei prossimi giorni!- rispose lei mentre Brian scendeva dalla macchina per permetterle di fare lo stesso; richiuse la portiera e fece il giro per dietro, fermandosi sul retro del furgone dove indicativamente gli altri non li avrebbero visti.
-Giuro che era una tradizione che non mi dispiaceva per niente prima di adesso!- rise Syn guardandola.
-Io sono a casa domani...oggi...- disse lei semplicemente -...figurati se Niky si fa vedere prima di dopodomani!- rise a sua volta prima di sporgersi ancora una volta per baciarlo, avvicinandosi a lui prima di venire interrotta da un coro di fischi e applausi da parte dei passeggeri dell’auto.
Jimmy sbucò con mezzo busto dal finestrino davanti guardandoli –Giuriamo tutti e quattro che te lo lasceremmo volentieri, perchè te lo meriteresti, lui no perchè è un idiota, ma tu sì! Ma credimi, lo stiamo facendo per te! Se questo non fa surf a capodanno e poi fa cilecca tutto l’anno sei fottuta amica mia...o forse l’esatto contrario...- blaterò il ragazzo ancora forse in preda agli ultimi fumi dell’alcol.
-Se è così non posso che lasciarvelo!- rispose May risoluta e divertita –A domani...- aggiunse poi a voce più bassa, rivolta verso Syn che sorrise prima di rientrare in macchina.
La ragazza si girò aprendo la porta di casa e poi iniziando a salire le scale, sorridendo forse un po’ troppo, pensando a come niente fosse normale nella sua vita da qualche mese a questa parte, surfate alle cinque del mattino, quel costante bisogno del vischio per fare andare le cose come voleva lei...
Si concesse una doccia veloce prima di buttarsi a letto. L’anno nuovo stava iniziando proprio bene...

***

May si rigirò nel letto sentendo dei rumori provenire dalla strada, c’era gente già sveglia, era il primo dell’anno e c’era gente già sveglia, ma nessuno aveva festeggiato ed era stanco morto dai bagordi della sera precedente? Aprì gli occhi guardando la sveglia, erano le tre di pomeriggio in effetti, non era tanto presto.
Niky era rimasta da Samuel, mentre i ragazzi degli A7X l’avevano accompagnata a casa alle cinque, prima di andare a fare la loro consueta surfata del primo dell’anno; sorrise pensando a Brian, l’avrebbe volentieri saltata lo sapeva, ma il Rev era stato chiaro ‘se non surfi a capodanno fai cilecca tutto l’anno’, e quindi se l’erano trascinato via senza voler sentire ragioni.
Scese dal letto stiracchiandosi ed andando diretta in bagno per una doccia, le serviva decisamente per svegliarsi; si prese il suo tempo, rimanendo lì sotto una ventina di minuti e vestendosi con calma dopo essere uscita, la solita tenuta da casa, fuseaux neri e la sua maglietta viola con i teschi, non ci aveva neanche pensato, aveva voglia di mettersi quella, e basta.
Scese in cucina e accese la tv per avere un po’ di compagnia, davano Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, prese una confezione di gelato e si sedette a tavola iniziando a mangiarla, presa dal film che le piaceva parecchio.
Sirius stava per scappare in sella a Fierobecco quando suono il campanello del citofono e May si alzò, buttando gli occhi al cielo e abbassando il volume della televisione.
-Chi è?- chiese sollevando il ricevitore.
-Brian.-
La sua voce risuonò quasi irreale, per qualche strana ragione May non aveva nemmeno immaginato che potesse essere lui, ed era strano, molto strano visto che l’aveva persino sognato.
-Sali...- disse riattaccando e guardandosi nello specchio alla sua destra.
Con uno scatto fulmineo lanciò il cucchiaino che teneva ancora in mano nel lavello e corse in bagno si cacciò lo spazzolino in bocca e contemporaneamente cercò di pettinarsi.
Quanto si sentiva stupida.
Tornò in ingresso nel momento esatto in cui Syn bussò alla porta, respirò, mordendosi il labbro ed aprì.
-Hey!- gli disse facendogli alzare lo sguardo.
-Hey!- sorrise lui, aveva una maglietta grigia dei Guns’ and Roses e un piumino nero, i soliti jeans strappati e slavati e la fidata cintura con le borchie, May si sentì tornata ai tempi del liceo in meno di un nanosecondo, quando ti trovi davanti il ragazzo per cui tutta la scuola sbava, quello che tu hai sempre guardato dalla finestra durante l’intervallo, e che per caso ti ritrovi davanti mentre siete in mensa, o magari davanti all’ufficio del preside.
Lo fece entrare richiudendo la porta alle sue spalle, mentre lui si toglieva la giacca appendendola al gancio sul muro.
Era imbarazzante, non c’era mai stato quel tipo di silenzio tra loro, quello che viene prima...di qualunque cosa stesse per venire.
-Vuoi una birra?- chiese May indicando con la testa la cucina, doveva interrompere quella situazione così strana.
-Sì, grazie...- rispose lui seguendola di là mentre lei apriva il frigo per prendere due bottiglie.
-Harry Potter...- commentò lui ridendo -...stavi guardando Harry Potter...- continuò mentre lei stappava la bottiglia e gliela passava.
-Attento a non soffocarti, idiota!- commentò prendendo il telecomando e spegnendo la televisione –Piuttosto che i Teletubbies mi sembrava una buona scelta!- continuò bevendo un sorso di birra: non aveva sete.
-Potevi guardarti un po’ di Disney Channel, Art Attack o cose simili, sarebbe stato utile...- continuò lui con il solito tono e May sorrise, alla fine era sempre il solito Brian e lei era sempre la stessa che di lì a poco gli avrebbe tirato un pugno.
-Bando alle ciance, come’è andato il surf?- chiese per cambiare discorso appoggiando la bottiglietta sul bancone vicino ai fornelli.
-Vuoi sapere se farò cilecca per il resto dell’anno?- rispose lui con voce seria, il tono molto più basso del solito e May sentì un brivido lungo la schiena nel momento in cui alzò gli occhi per incontrare quelli castani del ragazzo.
Non ci avevano messo molto ad arrivare al punto, anzi forse sì, forse ci avevano messo anche troppo, ci avevano messo quasi sei mesi e Brian aveva deciso che girarci ancora attorno non sarebbe servito a nulla, sapeva quello che voleva, e ormai sapeva che anche lei voleva la stessa cosa: perchè aspettare?
May ci pensò un solo secondo, Syn stava appoggiato all’indietro contro il bancone della cucina, i piedi in avanti a sfiorare la sedia accostata al tavolo, le sue gambe si mossero da sole arrivando fino davanti a lui, prendendogli la birra dalle mani e appoggiandola lì a fianco prima di prendergli il viso e incominciare a baciarlo.
Brian non esitò nemmeno un secondo a rispondere, fu una delle cose che gli venne più naturali in tutta la sua vita, le chiuse una mano sul collo, l’altra sui fianchi spingendola indietro con forza fino a farla collidere con il tavolo.
May con un calcio allontanò la sedia sedendosi sulla superficie dietro di lei, passandogli entrambe la braccia attorno al collo, serrando le gambe attorno alla sua vita mentre lui le prendeva i fianchi tirandola contro il suo corpo.
Non c’era niente di lento o di ponderato in quello che stava succedendo, ogni singolo gesto era istintivo, vissuto, portato all’estremo per tutto il tempo che avevano sprecato, c’era qualcosa di profondamente sensuale nel modo May faceva scorrere le labbra sul suo collo, mordendo la pelle, graffiandogli la schiena su cui stava facendo scorrere le mani.
Brian prese i lembi della maglietta della ragazza sollevandoli in un solo gesto deciso e scagliandola a terra prima di attaccare di nuovo la sua bocca strappandole un gemito ovattato che gli fece dimenticare completamente ogni cosa; May fece scivolare le mani ancora una volta lungo la schiena, spostandole poi in avanti fino a lambire la banda elastica dei boxer che spuntava dai pantaloni a vita bassa, tornando poi in su per sfilargli la maglietta.
In un attimo le braccia di Brian furono di nuovo attorno alla sua vita, sollevandola di peso mentre lei chiudeva la presa delle gambe attorno a lui.
Iniziarono a muoversi fuori dalla cucina, fino all’ingresso e poi lungo il corridoio che portava alle camere, May stacco la bocca per un attimo tracciando con la lingua il contorno delle labbra del ragazzo che, senza riuscire a controllarsi, la spinse contro il muro con un po’ troppa violenza baciandole il viso, il collo e scendendo mentre lei gli affondava le mani nei capelli.
Con un ultimo sprazzo di lucidità riuscirono a raggiungere la camera di May, la ragazza fece scivolare le gambe, fino a terra posandogli entrambe le mani sul petto e spingendolo all’indietro, contringendolo a sedersi sul letto; si abbassò slacciandogli la cintura, senza mai rompere lo sguardo che si era instaurato tra di loro, lo vide sorridere e buttare la testa all’indietro mentre gli sfilava i jeans mettendosi poi a sedere sopra di lui.
Gli prese il viso tra le mani, appoggiando i pollici sulla sua bocca, chiedendosi come aveva fatto a dormirgli accanto per tante notti, ad abbracciarlo, accarezzarlo, senza mai rendersi conto di quanto lo voleva; si lasciarono cadere all’indietro rotolando su un fianco finchè fu May a essere sotto di lui che iniziò a tracciare con le labbra i contorni delle spalle mentre le sfilava i pantaloni lasciandosi poi cadere di nuovo pesantemente sopra di lei.
Ricominciò a baciarla, quasi attaccandole il viso, con una foga che sembrava non racchiudere nemmeno un briciolo di dolcezza, ma che era invece l’esatta espressione di tutto quello che aveva represso per troppi mesi e troppe notti.
In pochi minuti la biancheria era finita a terra insieme al resto della loro roba, May stava seduta sopra di lui che le accarezzava la schiena senza staccarsi nemmeno per un secondo.
-Lasciami usare quel minimo di buonsenso che rimane, ok...?- le disse nell’orecchio con un filo di voce recuperata solo perchè non aveva scelta.
May sorrise scivolando al suo fianco mentre lui si tirava su, sedendosi sul bordo del letto e sporgendosi in avanti per prendere qualcosa dalla tasca dei suoi jeans; li ributtò a terra dopo aver tirato fuori una scatola di preservativi mentre May si sistemava dietro di lui passandogli le mani sul petto e abbracciandolo.
-Sbaglio o avevi le idee abbastanza chiare quando sei venuto qui?- rise la ragazza con la voce roca mordendogli il lobo dell’orecchio.
-A dire il vero avevo le idee chiare da parecchio tempo, biondina...- rispose lui girandosi facendola distendere di nuovo a letto e prendendo totalmente il controllo della situazione sistemandosi sopra di lei.
Nessuno dei due riuscì a soffocare un gemito decisamente troppo alto quando iniziarono a fare l’amore, con i corpi più vicini di quanto non lo fossero mai stati; la sera prima, a mezzanotte, quando l’aveva baciato May aveva pensato che l’anno nuovo non sarebbe potuto iniziare meglio, la posizione in cui si trovava in quel momento, però, la stava contraddicendo a pieno, migliorando ancora di più quel primo giorno del 2008.

-I Gremlins sono sottovalutati?- rise May perplessa e divertita guardando lo schermo della televisione.
Erano a letto, saranno state le otto o nove di sera, Brian stava disteso a pancia in giù, con la testa dalla parte sbagliata del letto, le mani sotto il mento e lei era distesa sopra di lui, su quella schiena che adorava così tanto. Stavano facendo zapping tra il deludente panorama della sera del primo dell’anno, ma più che altro stavano ridendo di ogni programma su cui capitavano.
-Seriamente Gates, un proposito per l’anno nuovo: pensare prima di parlare! È una cosa che fanno buona parte degli esseri umani e ancora nessuno è morto provandoci: ho fiducia in te ce la puoi fare!- lo apostrofò May mentre in tutta risposta Brian si divincolava facendola cadere da sopra di lui e intrappolandola tra il letto e il suo corpo.
-Quasi pensavo che sarebbe cambiato qualcosa tra di noi...- commentò avvicinando pericolosamente il viso a quello della ragazza e iniziando a baciarla mentre lei gli affondava le mani tra i capelli.
-Qualcosa è cambiato...- disse lei dopo poco staccandosi e ricevendo un’occhiata confusa dal ragazzo prima di schioccargli un altro bacio –Tipo che questo nuovo passatempo che abbiamo è già diventato uno dei miei tre preferiti scalzandone decisamente altri!- disse lei mentre tutti e due si mettevano a ridere.
-Tipo?- chiese incuriosito Brian.
-Beh, come dicevo al terzo posto ci sta decisamente questo...- iniziò a spiegargli May baciandolo di nuovo -...al secondo rimane il discutere con te, è troppo divertente Gates, non me lo toglie nessuno!- continuò divertita fingendosi poi pensierosa –Ma devo ammettere che il modo in cui abbiamo passato le ultime tre ore ha guadagnato la vetta di diritto...- aggiunse abbassando il tono di voce.
-Concordo!- rispose lui divertito –Tranne che sul secondo posto...- precisò attirando l’attenzione della ragazza, -Al secondo posto ci metterei quella cosa che hai fatto...- iniziò a dire prima che le mani di May gli coprissero la bocca trasformando il resto della frase in un confuso borbottio, mentre in realtà tutti e due ridevano.
-Beh comunque quello!- concluse Brian rimettendosi a pancia in giù rivolto verso il televisore.
May rimase per un attimo a fissare il soffitto prima di scoppiare a ridere da sola.
-Hey, che c’è?- si informò Syn divertito.
-Niente...- rispose lei tra una risata e l’altra girandosi su un fianco, ricevendo dal ragazzo un’occhiata poco convinta -...ok, va beh...ripensavo all’articolo...- ammise quasi subito.
-L’articolo?- chiese lui senza capire.
-L’intervista sulle facce orgasmiche...- spiegò lei senza smettere di ridere, contagiando anche lui.
-E cosa pensavi, riguardo a quell’articolo?- continuò Brian curioso di sentire perchè le fosse venuto in mente.
-Che le facce che fai a letto sono di gran lunga migliori di quelle che fai sul palco, Gates!- rispose seria, con una gran sincerità.
-Non sono male neanche le tue biondina...- la provocò mentre lei si distendeva di nuovo sopra di lui prendendo il telecomando per fare un altro po’ di zapping.

Ringrazio tutti per aver letto questo piccolo spin-off! Non è detto che non arrivino nuovi spezzoni che prometto di pubblicare, ma per ora questo piccolo scorcio nella diversa storia di May e Brian è finito! Grazie ancora a tutti voi che mi avete seguita

  
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