Serie TV > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Little Redbird    20/04/2016    5 recensioni
Oh, when you love it.
Adesso era tutto calmo. Il silenzio veniva spezzato soltanto da qualche lamento di dolore o da fievoli sussurri di conforto.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Wayland, Magnus Bane, Raphael Santiago, Simon Lewis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
When is a monster not a monster?

 

Quando uno pensa ai vampiri, immagina creature della notte, temerarie, cacciatrici, spietate. Ed è così che sono. Quasi tutti.

Raphael non si era tirato indietro quando gli Shadowhunters avevano chiesto l'aiuto del Clan dei Vampiri di New York nella battaglia finale contro Valentine. Si erano battuti con coraggio durante tutta la notte, al fianco di tutte le altre specie di Nascosti. Avevano subito delle perdite, ma non prima di aver dimezzato l'esercito di Valentine.

Adesso era tutto calmo. Il silenzio veniva spezzato soltanto da qualche lamento di dolore o da fievoli sussurri di conforto. Era strano essere tutti riuniti al limitare di quella zona abbandonata di Brooklyn – vampiri, licantropi, seelie, stregoni e cacciatori.

Raphael chiuse gli occhi, concedendosi un attimo di pausa – cosa che non faceva da troppo tempo e che non avrebbe potuto fare per chissà quanto altro. Doveva occuparsi dei vampiri che non ce l'avevano fatta e di quelli feriti, doveva assicurarsi che tutti ricevessero una generosa dose di sangue per rimettersi in sesto e per il loro coraggio, doveva rifornire le loro scorte e-

“Stai bene?”

Alec Lightwood parlava solo quando le cose si mettevano davvero male, per questo Raphael si voltò repentinamente nella direzione del giovane Shadowhunter.

Il moro aveva il viso sporco di sangue e teneva una mano premuta sulla ferita che qualcuno gli aveva aperto sull'addome. Fissava Simon con espressione terrorizzata, come se temesse che morisse da un momento all'altro.

Raphael fece qualche passo verso di loro, le gambe stanche che faticavano a muoversi.

“S-sto bene” assicurò Simon, la voce tremante.

Raphael poteva vedere soltanto la sua schiena, curva sotto il peso della stanchezza e di tutto quello che era successo, ma era sicuro che nei suoi occhi limpidi ci fossero lacrime vermiglie. Si fermò sui suoi passi, non aveva abbastanza energie per affrontare un Simon dispiaciuto per le vite che avevano preso. Sapeva che, per almeno i prossimi tre giorni, gli sarebbe toccato convivere con la sua versione triste e silenziosa, rammaricato di essere sopravvissuto solo a costo delle vite altrui. Quel ragazzo non era per nulla normale già da umano, da vampiro era solo peggiorato. Aveva un istinto davvero limitato, non voleva nemmeno sentire di dover cacciare per assaggiare sangue direttamente da una vena, né voleva avere a che fare con le proprie nuove abilità. Ed era un peccato perché-

“Mi hai salvato la vita.”

Alec aveva interrotto di nuovo il corso dei suoi pensieri e Raphael riportò lo sguardo sui due, notando solo in quel momento il corpo riverso ai piedi di Simon.

Prima che potessero dire altro, Magnus accorse come una furia sulla scena. I capelli disordinati per la prima volta, i vestiti infangati e il viso stravolto dalla preoccupazione.

“Cos'è successo?” volle sapere, una mano già sulla ferita di Alec per fermare la fuoriuscita di sangue.

“Non- non volevo” balbettò Simon.

Magnus lo guardò indignato, gli occhi a mandorla sbarrati per lo shock, ma Alec fu rapido ad intuire i suoi pensieri e a bloccarli sul nascere.

“Simon mi ha salvato la vita” ripeté, a voce un po' più alta, così che lo sentissero tutti. “Stavo per fare una brutta fine” aggiunse, con un sorriso che mascherava appena la sofferenza sul suo volto.

Magnus si accigliò e guardò prima l'uno e poi l'altro, sorridendo ad entrambi subito dopo. “Grazie per il tuo coraggio, Simon” si decise a dire con tono delicato.

Anche da quella distanza, Raphael poté vedere i pugni di Simon tremare convulsamente.

“Coraggio?” esclamò d'un tratto il ragazzo. “Non si tratta di coraggio. Non ho fatto nulla di coraggioso.”

Sia Magnus che Alec tentarono di ribattere, ma lui non lo permise.

“Io-io-” Le parole faticavano ad uscire dalla gola di Simon, che aveva iniziato a tremare dalla testa ai piedi. “Gli ho staccato la testa” disse infine.

Raphael sussultò a quelle parole e riportò gli occhi sul corpo a terra. Non aveva potuto vederlo bene prima per via della distanza, ma se piegava un po' la testa verso destra riusciva a scorgere il collo martoriato del tizio, la testa qualche metro più in là.

“Non- non volevo essere così violento” si scusò Simon. “C'è odore di sangue dappertutto, mi ha... confuso. Non sapevo cosa stavo facendo.”

Si voltò, forse per nascondere il suo terrore ai suoi amici, e per l'ennesima volta quella sera Raphael trasalì. Il viso di Simon era completamente coperto di sangue, rosso e ancora tiepido, e colava giù lungo il suo collo magro, fino a macchiare la maglietta di Star Wars. Incrociò i suoi occhi e quelli di lui si spalancarono ancora di più.

“Mi dispiace” disse, distogliendo immediatamente lo sguardo. “Avrei dovuto lavorare di più sui miei sensi, e sull'autocontrollo. Avrei dovuto- uhg!”

Aveva cominciato a piangere, le lacrime che si aggiungevano al rosso che già gli colorava il volto, e si portò le mani ai capelli, come avesse voluto tirarli via insieme ai pensieri.

Raphael non aveva davvero idea di cosa fare. Aspettava che Magnus si accollasse la responsabilità di rimettere insieme i pezzi di Simon, come aveva fatto una volta con lui, ma lo stregone si stringeva ad Alec, lacrime luccicanti negli occhi di entrambi.

Un lampo di capelli fluorescenti gli passò davanti agli occhi e, per la prima volta in vita sua, fu felice di veder arrivare Clary.

“Simon!” lo chiamò subito la ragazza. “Mio Dio, Simon. Stai bene?”

Il giovane vampiro fece qualche passo indietro per sfuggire alle mani dell'amica, pronte ad afferrarlo per constatare lei stessa che tutto quel sangue non fosse suo.

“Non avvicinarti” le intimò Simon. “Sta' lontana da me, Clary, ti prego.”

La giovane si lanciò qualche occhiata intorno, in cerca di spiegazioni, e quando non ne ricevette tentò di nuovo di avvicinarsi all'amico, ma Jace la trattenne per un braccio, tirandola contro il proprio petto per tenerla al sicuro.

Raphael roteò gli occhi. Simon non avrebbe mai fatto del male ai suoi amici, nemmeno nel suo momento peggiore – al contrario di lui. Scosse la testa e distolse lo sguardo dal viso insanguinato del membro più giovane del suo clan.

“Mi dispiace” ripeté Simon. “Non volevo, davvero. Non mi sono accorto di aver morso troppo a fondo. Non volevo. Non volevo. Davvero.”

Continuava a ripetere le stesse cose in continuazione, gli occhi che vagavano sui volti che lo circondavano, in cerca di rimprovero o disgusto.

“Va tutto bene, Simon” lo rassicurò Clary.

“NO!” urlò lui in risposta. “Sono un mostro. L'ho sempre saputo. Mi dispiace.”

Era di nuovo tutto come la notte in cui si era trasformato, pensò Raphael. Stessa quantità di sangue e terra su di lui, stessa espressione sconvolta, stesse frasi sconnesse, l'unica differenza era il pubblico più vasto.

“Fa' qualcosa” disse Jace e Raphael ci mise un attimo di troppo a capire che stava parlando con lui.

Lo guardò come se gli fosse spuntata un'altra testa con lo stesso ridicolo taglio di capelli.

“È uno dei tuoi” puntualizzò l'altro. “Dovrai pur aver visto qualcosa di simile prima d'ora.”

Raphael corrugò le sopracciglia sottili. Certo che l'aveva vista: su di sé.

Incrociò lo sguardo con Magnus, che lo guardò con tutta la consapevolezza dei suoi trecento anni.

“Simon, ti prego” stava dicendo Clary. E poi: “Cosa vuoi fargli?” disse a lui, vedendolo avvicinarsi con passo determinato al giovane.

Raphael la ignorò. Ignorò tutti gli sguardi e i sussurri che li circondavano e continuò spedito verso Simon. Lui camminava all'indietro, scuotendo la testa.

“Raphael” pronunciò sofferente.

Prima che ricominciasse a ripetere quanto fosse dispiaciuto per essere stato assassino e non vittima, Raphael annullò la distanza tra loro, lo afferrò per le spalle e premette la bocca su quella insanguinata di lui.

Simon s'immobilizzò e inspirò una boccata d'aria che ai suoi polmoni rimase indifferente, dando così, però, libero accesso alla lingua di Raphael, che non tardò a farsi spazio tra le sue labbra addolcite dal sangue.

Quando si staccò da lui, Simon fissò l'attenzione sul suo viso, adesso umido e sporco quasi quanto il proprio.

“Sta' zitto un attimo, por el amor de Dios.”

Simon si limitò a sbattere le palpebre e Raphael fece scivolare le mani dalle sue spalle verso il viso.

“Hai salvato Alec” gli disse, stringendo forte i lati della sua testa. “Smettila con le tue paranoie da mostro. Non lo sei. Dios, Simon, eres hermoso.

Simon stava per chiedergli cosa diavolo stesse dicendo, ma Raphael non sembrava voler smettere di parlare.

“Credi che uno di noi avrebbe lasciato che ti uccidessero?” domandò retorico.

Simon guardò i volti dei suoi amici e tutti fecero segno di no.

“Io avrei fatto molto più che staccargli la testa” aggiunse, in un sibilo furioso. “Hai preso una vita,” ammise con tristezza, rafforzando la sua presa su di lui, “ma guarda quante ne hai salvate”.

Simon si prese un lungo momento per riprendersi e accettare la realtà, poi posò le mani sui risvolti della giacca dell'altro e ingoiò sonoramente.

Estarás bien. Te prometo-

“Raphael” lo interruppe in un sussurro. “Non credevo di dirlo mai, ma hai parlato fin troppo.”

Le loro bocche cozzarono di nuovo e le lingue si trovarono immediatamente.

Nemmeno le continue e sonore schiarite di gola di Magnus riuscirono ad interromperli per i seguenti dodici minuti.

Clary si voltò confusa verso Jace.

Il biondo distolse gli occhi dai due vampiri per guardare la ragazza. “Beh, in effetti gli ho chiesto di fare qualcosa.” Scosse le spalle e tentò – invano – di allontanare la folla di curiosi.

 

Oh, when you love it.

 

 

 

 

 


AN:

Onestamente, non lo so come ho fatto a passare dall'angst al fluff al demenziale in poco più di millecinquecento parole, ma tant'è.
Io non è che chiedo tanto, eh, voglio solo un bacio tra questi due entro la fine della prossima stagione. Poi nella terza possiamo passare alla fase successiva, if you know what I mean.
Perdonatemi se ho maltrattato lo spagnolo, ma ho dovuto affidarmi a Google Traduttore, che non è esattamente affidabile.
Uh, credo non ci sia altro da aggiungere. Anche perché è già imbarazzante così.

Red

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Little Redbird