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Autore: ChrisAndreini    25/04/2016    5 recensioni
Dipper e Mabel, un anno dopo gli eventi che hanno caratterizzato la loro prima estate a Gravity Falls, tornano nella città, ma prima ancora di raggiungere il Mystery Shack verranno catapultati in un mondo molto strano, abitato da mostri intrappolati lì per sempre.
Dovranno usare tutta la loro determinazione per uscire dal Sottosuolo, e una domanda sorge spontanea: riusciranno a farcela pacificamente, o scivoleranno sulla via del genocidio?
Dal prologo:
-Salve! Io sono Flowey, Flowey il fiorellino!-
Ci fu un attimo di sbigottimento da parte di entrambi, poi Mabel prese il rampino con forza e lo puntò verso il fiore.
-AAHHH! Un fiore parlante!!- esclamò, sconvolta.
Il fiore fece uno sguardo strano, poi continuò.
-Siete nuovi del Sottosuolo, vero? Sarete spaesati, lasciate che vi spiega- il fiore fece loro un occhiolino, e subito il pino sul cappello di Dipper e la stella cadente sul maglione di Mabel si illuminarono, e davanti ai ragazzi si materializzarono quattro pulsanti. In sottofondo iniziò a sentirsi una musichetta allegra e veloce.
ATTENZIONE: SPOILER PESANTI SU GRAVITY FALLS E UNDERTALE. NON LEGGETE SE NON CONOSCETE TUTTI I FINALI!!
Genere: Avventura, Comico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Bill Cipher, Dipper Pines, Mabel Pines
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Dirty Brother Killer!

 

 

Salvarono, e Dipper ebbe parecchia esitazione a farlo, ma non conosceva un modo per tornare indietro e cancellare i suoi errori, dato credeva che l’unico modo fosse morire, perciò rese permanente il tutto, e si sentì, se possibile, ancora peggio.

Waterfall era molto più umida di Snowdin, ma almeno era più calda, e Dipper non congelava più per il freddo.

Decise comunque di non togliere il maglione, dato che non voleva che la sorella lo rimettesse sotto i due maglioni che già aveva, o sarebbe morta di caldo.

Mabel, in tutto questo, era parecchio preoccupata dall’atteggiamento del fratello, che stava procedendo spedito come ad allontanarsi il più possibile dalla città per paura di qualcosa.

-Dipper, cosa succede?- chiese, fermandolo un attimo per chiedere chiarimenti.

-Nulla, non succede nulla, siamo solo di fretta, va bene? Voglio tornare a casa, non voglio rimanere qui ancora a lungo- si lamentò lui, procedendo a testa bassa.

-Si, ma l’appuntamento con Papyrus…- provò ad obiettare Mabel, che aveva tutta l’intenzione di sfruttare il maglione sferruzzato con tanto impegno.

-Perché ti interessa tanto, è solo un videogioco, e se ci mettiamo tanto tempo e ci affezioniamo a questi personaggi bidimensionali sarà ancora più difficile tornare a casa- il realismo di Dipper fu quasi doloroso per Mabel, che abbassò la testa a lo seguì, senza più dire una parola.

Pochi metri dopo andò a sbattere contro il fratello, che si era fermato di scatto.

-Cosa…?- iniziò a chiedere, ma una veloce occhiata allo scenario che si parava davanti a loro e capì tutto.

Infatti in un’area abbastanza spaziosa vide un fiore azzurro che sembrava di cristallo e un mostro accanto ad esso, il bambino senza braccia che prima avevano visto a Snowdin e, dietro un bancone, che li guardava come se li stesse aspettando, Sans.

-Ciao bambini- li salutò con un occhiolino. Aveva la stessa espressione rilassata di sempre.

Mabel superò il fratello e si precipitò verso di lui con tale velocità che Dipper non fece in tempo a bloccarla, spaventato per la sua salute.

Ma Sans sembrava innocuo.

Dipper iniziò a pensare che forse non sapeva nulla di quello che era successo a Snowdin, ma comunque non voleva stargli attorno, perché sapeva che non poteva tenere il suo misfatto nascosto per sempre, e voleva allontanarsi il più possibile per evitare che la sorella lo scoprisse.

-Sans! Che bello vederti. Volevo venire a salutare te e Papyrus ma…- Mabel non sapeva bene come continuare, e diede un’occhiata al fratello, che si morse il labbro titubante.

-Immagino che voi due siate molto di fretta, ma vi andrebbe salutarci con un hamburger o delle patatine da Grillby’s? E’ giunto il momento della mia pausa pranzo- Sans uscì da dietro il bancone, e Mabel subito avanzò per seguirlo.

-Sarebbe fantastico, adoro le patatine fritte!- acconsentì, con un grande sorriso.

-Mabel dobbiamo andare!- esclamò Dipper, tirandola per il maglione come ad allontanarla da Sans.

Lo scheletro aveva uno sguardo indecifrabile, ma sorrise tranquillo.

-Oh, se non volete non fa nulla. Avevo due parole da scambiare con voi due riguardo a Waterfall e dei consigli da darvi. E’ un luogo parecchio insidioso- cercò di convincerli, guardando Dipper, che era sempre meno propenso a restare nei paraggi dello scheletro.

-Fantastico, patatine per me e nerdaggine per te!- esclamò Mabel, che al contrario, non capendo la gravità della situazione, era sempre più convinta.

-Mi dispiace, dobbiamo proprio andare, sarà per un’altra volta- prese la sorella per mano e fece per superare lo scheletro, ma lei si liberò dalla sua stretta, ed incrociò le braccia.

-Dipper, non so da dove ti venga tutta questa proziaggine, ma sembri Stan. Se non vuoi venire va bene, ma io vado, non ci metterò molto e poi ti raggiungerò- affermò convinta, avvicinandosi a Sans, che allargò il sorriso. -Ci sarà anche Papyrus?- chiese poi rivolto allo scheletro, che scosse la testa.

-A dire la verità non saprei- poi lanciò un’occhiata a Dipper -Non vedo Papyrus da quando ha affrontato tuo fratello- 

Da quello sguardo Dipper ebbe la certezza che lui sapeva, e si chiese il perché di quell’invito e di quella gentilezza.

Era infatti strano che non li avesse ancora combattuti, forse voleva aspettare che fossero al bar per farlo con altri mostri? Forse voleva far abbassare loro la guardia? 

L’unica cosa che Dipper sapeva per certo era che non poteva lasciare che Mabel andasse con lui.

-Mabel, non dovremmo davvero perdere tempo, magari se Sans potesse portarci avanti invece che dietro sarebbe già meglio, ma non possiamo distrarci, dobbiamo tornare a casa e…- provò a convincerla, ma la sorella era irremovibile.

-Tu vai avanti e spiana la strada, io ti raggiungo tra poco- lo spronò, prendendo la mano di Sans, che guardò Dipper e gli fece un occhiolino.

-Tranquillo, ragazzo, non succederà nulla di male, e poi tua sorella ha la testa sulle spalle- Dipper poté giurare di aver visto l’occhio sinistro scintillare per un attimo di luce blu, ma quella frase lo aveva scombussolato nel profondo.

“Testa sulle spalle” Si stava senz’altro riferendo alla morte di Papyrus, e questo significava che non voleva prendersela con Dipper, ma con Mabel, voleva attuare una vendetta ai suoi danni solo per far stare male Dipper.

-Aspettate, vengo anche io!- disse, prendendo la mano della sorella e stringendola forte.

No, non l’avrebbe permesso, li avrebbe accompagnati così da impedire a Sans di fare qualsiasi cosa di male.

-Anche meglio, conosco una scorciatoia, cercate di non vomitare- e con uno schiocco di dita si teletrasportarono da Grillby’s.

Dipper si sentì scombussolato, Mabel molto tranquilla.

-Che figata, non sapevo che ti teletrasportassi. Non è che potresti farlo fino alla capitale o… non è che potresti trasportarti direttamente fuori dal sottosuolo?- chiese la ragazza, sedendosi vicino a Sans e beccando un cuscino pernacchione gigante.

-Ops, attenta a dove ti siedi, qualche spiritosone a volte esagera con gli scherzi- disse divertito, evitando accuratamente di rispondere alla domanda della castana. Mabel ridacchiò, dimenticandola a sua volta.

-Fammi indovinare, lo spiritosone ha il nome che comincia in S e finisce in ans?- lo guardò eloquente, e lui alzò le mani.

-Beccato- ammise ridendo, poi passò il menù alla ragazza.

-Allora, patatine o hamburger?- chiese.

Dipper, ancora scombussolato, si sedette vicino alla sorella, e per fortuna nel suo sedile non c’era nulla di male.

Non sapeva se esserne felice o no.

Non staccò un attimo gli occhi da Sans, che stranamente non stava affatto badando a lui.

Forse Dipper si era immaginato tutto.

Forse Sans non sapeva ancora nulla.

Ma allora comunque perché non lo degnava di uno sguardo.

-Patatine, assolutamente!- esclamò la ragazza, che non riusciva a sentire nulla che non andava in quella situazione. Forse solo l’assenza quasi ingiustificata di Papyrus.

Ma era certa che stesse dando la caccia a qualcosa o che stesse cercando di risolvere l’oroscopo, quindi non si preoccupò.

-Grillby, patatine per due- ordinò Sans, ignorando Dipper.

Il ragazzo fece per protestare, ma si fermò.

Mabel si girò verso di lui per chiedergli cosa volesse, ma lui scosse la testa.

Non sentiva di meritarsi nulla, e non era neanche molto convinto del cibo, poteva sempre essere avvelenato, almeno per lui.

I piatti arrivarono in fretta.

-Vuoi un po’ di ketchup, Mabel?- lo scheletro offrì alla ragazza un barattolo zeppo di liquido rosso e denso, e Dipper lo guardò, preoccupato che potesse trattarsi di una specie di trappola.

Mabel lo prese con allegria.

-Ma certo, grazie Sansy- prima che Dipper potesse usare una scusa qualsiasi per evitare che si avvelenasse, il tappo cedette e il ketchup schizzò da tutte le parti, colpendo in particolare Mabel e le sue patatine.

-Ups, li fabbricano proprio male. Tieni, prendi le mie se vuoi- Sans spinse il proprio piatto verso la ragazza, che accettò con un gran sorriso.

“A che gioco stai giocando?” pensò Dipper confuso, senza capire la strategia vendicativa dello scheletro.

-Sei proprio gentile. C’è un bagno da queste parti? Vorrei proprio ripulirmi un attimo prima di continuare- Mabel si alzò, e si diresse verso una porta coperta che era però bloccata da Lesser dog.

-Ciao cagnolino- lo salutò lei, lui abbaiò riconoscendola.

-Quella è la cucina a dire il vero, e non credo che Grillby abbia dell’acqua al suo interno, essendo fatto di fuoco eccetera- ridacchiò Sans.

-Giusto. Vabbè, uscirò e mi pulirò con la neve. Tanto è acqua alla fine. Ma prima, accarezzamento time, eh, Lesser Dog?- Mabel diede le spalle allo scheletro ed iniziò ad accarezzare il cagnolino, che abbaiava contento.

Altri cani della guardia reale si avvicinarono alla ragazza per ottenere accarezzamento extra.

Sans approfittò della distrazione della ragazza per piegarsi verso Dipper, che la osservava preoccupato, ed inizialmente non si accorse della minaccia.

-Sicuro di non volere delle patatine, sporco assassino di fratelli?- chiese lo scheletro con voce bassa e occhi completamente neri, facendo sobbalzare il ragazzo, che lo guardò ad occhi sgranati, mettendosi subito sulla difensiva.

Sans sorrise, ma era parecchio inquietante.

-E’… è stato un incidente…- iniziò a balbettare, impallidendo.

-Su, ragazzino, non metterti sulla difensiva, non ho la minima intenzione di ucciderti e far resettare il mondo, non cambierebbe nulla- disse lo scheletro a bassa voce, ma Dipper non si rilassò affatto, e lo guardò spaventato.

-Come sai…?- iniziò a chiedere, ma Sans non lo lasciò finire.

-Però lei non avrebbe la minima idea di cosa l’abbia colpita- osservò infatti, schioccando le dita e facendo comparire un enorme figura scheletrica che sembrava sul punto di lanciare un qualche raggio di fuoco.

Tutti i cani del bar erano distratti, Mabel di spalle, nessuno sarebbe stato testimone di quell’insensato assassinio.

Dipper provò ad avvertire la sorella, ma con un altro movimento della mano Sans lo sbattè a terra, con lo stesso attacco blu usato precedentemente da Papyrus.

Durò un paio di secondi al massimo, ma Dipper provò talmente tante emozioni da togliergli il fiato.

Gli sembrò di vedere la scena, sua sorella che si girava confusa, un lampo di luce blu, Sans che rideva felice della riuscita della sua vendetta, e sentiva la rabbia montargli dentro come non era mai successo prima.

Per la prima volta nella sua intera vita avrebbe voluto davvero uccidere Sans, e non per errore o come un pensiero che se ne sarebbe andato subito, ma con un bruciante desiderio e una fame insaziabile.

Una rabbia e un dolore così grandi che lo avrebbero senz’altro sopraffatto.

Rivide il weirdmageddon, il Bill gigante che teneva lui e sua sorella, che stava per… stava per...

Ma due secondi dopo, tutto quello che si era figurato non accadde, nonostante Dipper continuasse a sentire quella sensazione di odio, amarezza e dolore.

Quando Mabel si girò vide solo suo fratello che si rialzava da terra tremante e Sans che mangiava le patatine piene di ketchup, rilassato come sempre.

-Io vado fuori. Dipper, dovresti mangiare qualcosa. Grillby, dagli un hamburger- disse al proprietario, che annuì e scomparve in cucina. Poi la ragazza uscì, e Sans si rivolse nuovamente a Dipper.

-Ora concentrati su quella sensazione, perché è esattamente quello che ho provato io- disse, mangiando due patatine per volta, e mantenendo un tono rilassato che fece solo salire sui nervi a Dipper, che si sedette al suo posto, e guardò lo scheletro con odio.

-E’ stato un incidente- ripeté a denti stretti.

Quei mostri li minacciavano, li combattevano e attentavano alla loro vita in ogni angolo ed era Dipper il cattivo?

-Oh, lo so, e so anche che farai in modo di cancellare il tuo errore, se sei anche solo buono la metà di quanto dice tua sorella- Sans gli fece un occhiolino, ma Dipper continuò a guardarlo storto.

-Quindi la prossima volta che trovi un punto di salvataggio, vedi di premere il pulsante “reset”, ragazzo. Non lo sto chiedendo solo per me, ma anche per te- alzò la mano, Dipper si ritirò spaventato, ma lo scheletro toccò semplicemente il pino blu sul suo cappello, che mostrò il LV e gli HP.

Dipper li guardò incredulo, i suoi HP erano raddoppiati e il suo LV era a 6, non più a 1.

-Torna all’inizio e fa la cosa giusta. Grillby, metti solo le patatine sul mio conto. Credo che il ragazzo possa pagare da solo il suo cibo- disse solo lo scheletro, prima di uscire.

A Dipper di fame ne rimase ben poca.

A sua discolpa si può dire che per quei pochi secondi prima che la sorella tornasse pensò davvero molto alle parole dello scheletro, e che arrivò persino alla conclusione che potesse essere una buona idea.

Solo che il tasto era impossibile da premere, e se anche avesse potuto Mabel si sarebbe fatta qualche domanda, e Dipper non voleva che lei scoprisse cosa aveva fatto.

Si sentiva già abbastanza male da solo.

La sorella tornò molto in fretta, con ancora il maglione un po’ macchiato.

-Forse potresti mettere l’altro sopra- propose Dipper, cercando di ostentare un tono normale.

-No, ma sei impazzito?! L’altro lo devo preservare per Papyrus. Non posso permettere che qualcuno lo veda prima, a parte te, fratellino- Mabel gli fece l’occhiolino, nella sua testa non era comparso ancora il minimo dubbio.

-Capisco- Dipper posò lo sguardo sul proprio hamburger, mentre Mabel finiva le patatine.

-Sans mi ha salutato e mi ha detto che ci vediamo in giro, sembrava molto di fretta, dopotutto ha tanti lavori a quanto pare e non può fare troppe pause- commentò Mabel, con un grande sorriso.

-Si, immagino che non ci starà troppo addosso allora- commentò quasi tra se Dipper, un po’ preoccupato.

-Ha dei chioschi in tutto il Sottosuolo, probabilmente lo incontreremo abbastanza spesso- continuò la ragazza, contenta.

-Bene- commentò sarcastico Dipper.

I due uscirono, non prima che Dipper ebbe dato fondo a tutti i suoi risparmi per pagarsi il panino non mangiato.

Sembrava che anche Grillby lo odiasse, probabilmente Sans aveva già sparso in giro la voce che lui era un assassino di fratelli.

Sospirò sconsolato, e Mabel gli mise una mano sulla spalla.

-Su, Dipper, probabilmente Sans si è sbagliato, oppure voleva fare uno scherzo, sai com’è fatto- gli fece un occhiolino, e lui annuì distrattamente.

-Allora, Mabel, procediamo in fretta?- Dipper indicò la strada davanti a se, ed in men che non si dica si ritrovarono a Waterfall.

Il loro viaggio era solo all’inizio e già Dipper si sentiva alla frutta.

Secondo le indicazioni che Papyrus aveva dato a Mabel dopo quell’area ce n’era un’altra di nome Hotland, e poi il castello del re.

Dipper aveva giocato ad abbastanza videogiochi per sapere che alla fine di ogni area ci sarebbe stato un boss, e sperava vivamente di affrontarli con Mabel, e soprattutto che non fossero troppo determinati.

Dopo aver superato Sans lui e la sorella si ritrovarono in una zona molto scura, e procedettero senza problemi nell’erba, almeno finché non sentirono un suono dall’altra parte del muro.

Mabel si preparò ad un combattimento, ma non ci fu niente del genere.

I due si portarono vicino al muro, e da alcune crepe riuscirono a vedere la forma di un guerriero in armatura che sembrava aspettare qualcuno.

-Mabel, andiamo- sussurro il ragazzo alla sorella, prendendola per una mano e cercando di procedere.

Ma il suono che provocarono nell’erba mise sull’attenti il guerriero, che evocò una lancia dal nulla e saltò sul muro, per osservare bene l’erba alta.

Dipper rimase immobile, e si assicurò che Mabel facesse lo stesso.

Dopo pochi secondi la figura se ne andò, come un fantasma.

Probabilmente se Mabel non avesse riscosso Dipper, il ragazzo sarebbe per sempre rimasto ad osservare il vuoto terrorizzato a morte, invece con l’aiuto della sorella uscirono dall’erba, e raggiunsero un punto di salvataggio.

Dietro di loro uscì anche il mostro senza braccia che continuava a chiamare Dipper “bambino” per via del maglione a righe.

-Yo! Non è troppo forte Undyne!!- esclamò, eccitato.

I due fecero per parlare, ma il mostro continuò.

-Vi guardava fisso, quanto sono geloso, vorrei anche io avere tutta questa attenzione!- disse.

-Fidati, te la cederei tutta- commentò Dipper, proprio mentre la sorella si pavoneggiava con un -Massì, tutto talento naturale-

Entrambi si lanciarono un’occhiataccia a vicenda.

-Io vado a vedere quando da le botte ai criminali! Non dite ai miei genitori che sono qui!- e detto questo corse via, inciampando e dando una testata per terra troppo fuori dalla portata dei due ragazzi perché i due potessero aiutarlo.

I fratelli andarono al punto di salvataggio, e Dipper decise di provare una cosa.

-Mabel, proviamo a premere insieme- propose alla sorella, che alzò le spalle ed eseguì senza fare domande.

Il pulsante “salva” divenne impremibile, e al suo posto si illuminò “resetta”.

-Forte!- commentò Mabel.

Dipper fissò il tasto, indeciso se premerlo o no.

-Ora sappiamo cosa fare se uno dei due dovesse per sbaglio fare del male ad un mostro- continuò la ragazza. Il fratello si girò verso di lei, forse quello era il momento giusto per dirglielo, ma poi la ragazza scoppiò a ridere.

-Come se potessimo farlo davvero! Che assurdità assurda, non credi? Su, salviamo e procediamo- tolse la mano, così da permettere a Dipper di premere il tasto “salva”.

-Mabel…- iniziò a dire lui, ma lo sguardo innocente e fiducioso della ragazza gli fecero rimangiare tutto.

Dopotutto era solo un videogioco, e se avessero resettato tutto avrebbero dovuto cominciare dall’inizio, e il tempo non era dalla loro parte.

-Su, continuiamo- disse invece, incoraggiante, premendo “salva”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Scusate il ritardo e il capitolo abbastanza breve rispetto agli altri.

Volevo aggiungere scene a Waterfall ma non mi sembravano molto in regola con il tema del capitolo.

Spero comunque sia valido, anche perché da qui iniziano i veri problemi.

Mi è piaciuto moltissimo scrivere la parte con Sans, e ho cercato di renderlo il più IC possibile, spero di esserci riuscita, anche perché ce lo vedo molto a prendere in giro Dipper in questo modo, ed ovviamente non farebbe mai davvero del male a Mabel per una certa promessa fatta ad una donna capra di nostra conoscenza, ma questo Dipper non lo sa.

E poi se notate tende a chiamarlo di meno bambino, e questo perché non lo considera più degno dei suoi nomignoli affettuosi e dei suoi scherzi molto squallidi.

E questo la dice lunga su di lui.

Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante tutto e al prossimo aggiornamento, che spero non sia troppo tardi.

E ringrazio tutti quelli che seguono, recensiscono e leggono la storia. So che non siete molti ma mi fa tantissimo piacere che comunque ci siate, anche perché questi fandom, soprattutto Gravity Falls, è parecchio sconosciuto in Italia.

Quindi un bacione a tutti e alla prossima :-*

   
 
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