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Autore: Lullaby1992    28/04/2016    1 recensioni
Bene... nel Nothing#2 i nostri personaggi si sono sistemati e tutto era finito per il meglio... ma è proprio così? è davvero tutto finito? tutti i guai?
Ovviamente no, perchè è proprio nel momento in cui ci si sente più al sicuro che succedono le cose peggiori...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Minato/Kushina, Obito/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing#2'
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A Hina, il giorno dopo fu assai più difficile mantenere quel lato di facciata gentile e affabile. Ma si impegnò al massimo con Eishi. Fosse solo per spegnere quanto più possibile il cervello, e tentare di buttare un po' d'acqua su quell'inferno di dolore.

Dei! Quanto faceva male...

 

Raimaru a sua volta era ferito e confuso, ma si riteneva abbastanza bravo a dissimulare.

Si confuse nella massa di nobili che vagavano come spersi nel parco, andando a branchi a destra e a sinistra per cercare gli indizi posizionati da pazienti servitori per la caccia al tesoro.

Non stava realmente partecipando.

Era una cosa tanto banale... senza contare che, dato che erano stati posizionati tutti dallo stesso servitore, avrebbe potuto seguire la pista olfattiva per trovare tutti gli indizi, oppure attivare il Byakugan.

Partecipava quindi assentemente.

“Giovanotto, non potreste aiutarci?” chiese un gruppo di dame.

Raimaru si avvicinò, afferrando il foglietto nascosto dietro il collo di una statua, in alto, dove le signore ingessate nei loro pesanti vestiti erano impossibilitate di fare movimenti.

Lo consegnò a loro, con un sorriso di circostanza.

“Tu sei il ninja giusto? Il figlio di Lòng Hyuga... possiedi il Byakugan vero?” chiese una donna.

“Si, signora è così” rispose cortesemente.

“Potresti trovare facilmente i biglietti degli indizi...” ridacchiò questa dietro al ventaglio di pizzo.

“Mia signora, sarebbe poco sportivo da parte mia usare le mie abilità ninja per trovare gli indizi, non trova? Vi toglierei tutto il divertimento della cerca...” rispose con un mezzo sorriso.

“Quindi il Byakugan può davvero vedere attraverso qualsiasi superficie?” domandò un signore. Forse un marito delle dame.

“Si, entro un certo limite di distanza...”

Un tipo che sembrava piuttosto alticcio, e aveva un bicchiere pieno in mano, di vino rosso almeno quanto le sue gote, intervenne.

“Ahah! Immagino che il ragazzo lo usi anche per scopi assai più... interessanti che cercare biglietti della caccia al tesoro! Magari sa anche dirci qual'è la dama più formosa sotto i vestiti...” fece una risata sguaiata.

Raimaru però irrigidì la schiena. “Signore, vi pregherei di esimervi da rivolgermi tali parole. Il Byakugan è un'arma, non un gioco divertente. Inoltre mi ritengo una persona educata, non un villano” a differenza vostra. Le parole non dette rimasero in sospeso, ma furono recepite.

“Ragazzino! Vuoi forse offendermi?”

“Voi avete parlato e io ho risposto, messere, nulla di più nulla di meno”  l'aura di pericolo che però emanò in quel momento il ragazzo, con lo sguardo serio e diretto, fece desistere anche l'uomo per quanto alticcio, di continuare, e bofonchiando si allontanò.

“Perdonalo ninja di konoha, non credo fosse molto in sé” disse l'uomo che prima gli aveva chiesto del Byakugan.

“L'avevo capito, motivo per cui se ne sta sulle sue gambe. Con il carattere che si ritrova mia madre, a quest'ora sarebbe già per terra...” borbottò Raimaru. Era già una pessima giornata senza deficienti in mezzo.

“Non parliamo più di quel miserabile. Dicci piuttosto Hatake-san, quali possono essere gli usi del Byakugan?” gli domandò una donna.

“Oh, beh, viene usato per rintracciare nemici nascosti a corto raggio, nei combattimenti ravvicinati per avere colpi più precisi, e a volte a scopi medici...”

 

Hina invece dall'altra parte, a sua volta, provava una certa gelosia a vedere il ragazzo assiepato dalle donne che lo tempestavano di domande.

Però era anche concentrata sulla discussione animata che aveva con l'uomo.

Eishi non l'aveva mollata per un momento.

Le stava facendo una corte spietata, anche se ancora non comprendeva se stava fingendo o meno.

Di certo non provava niente per lei, quello lo capiva dalla freddezza dei suoi occhi. Ma non capiva se si stava divertendo a giocare con una 'preda' o se voleva solamente farla diventare una sua conquista...

Per ora però, per l'uomo era evidentemente una sorta di battuta di caccia, voleva vedere sin dove riusciva a spingersi.

“Quel ragazzo è un tuo collega?” gli chiese.

“Si, perché?”

“è davvero il figlio di Kakashi Hatake?”

“Certo”

“Vi fidate di lui?”

La domanda la irritò un po' ma rispose con calma “Raimaru è un ninja di ottimo talento. La sua fedeltà a Konoha non è mai vacillata. Così come quella della madre”

“In che rapporti sei con lui? Mi sembra di avervi visti parlare insieme, qualche volta...”

“Oh, nulla di che. È solamente stato il mio caposquadra per qualche tempo. Mio padre è il suo maestro, ma nulla di più” mentì con disinvoltura.

Il ragazzo, che era a poco da lei si volto. I loro sguardi s'incrociarono giusto il tempo di qualche secondo.

Per un attimo Hina si chiese perché si stessero facendo male da soli.

Ieri non lo aveva neppure lasciato parlare alla fine. Però... già. Però.

Tornò a guardare di fronte a se, un sorriso frivolo incollato alle labbra.

Dei quanto era difficile. Si sentiva la maschera scivolare via.

“Questa caccia al tesoro mi annoia. Credo tornerò nelle mie stanze per meglio prepararmi al pranzo. Spero di vedervi” disse.

“Ma certo, Hina-san. Vi terrò un posto accanto a me, se lo permettete”

“Con piacere Ehisi-san. A più tardi”

Andò sino in camera sua, sedendosi sul letto, strofinandosi il viso.

No, non doveva piangere ancora. Si sarebbe rovinata il viso e addio alla recita della brava e maliziosa ragazzina...

Sentì un 'clik'.

Alzando lo sguardo vide una lupa grigio argento entrare dalla finestra, e trasformarsi nella sciantosa umana che l'aveva visitata mesi prima.

“Sei proprio patetica ragazzina...” disse sedendosi con grazia al pouf di fronte allo specchio.

Gli occhi color ambra della lupa la guardavano quasi divertita, mentre accavallava le gambe in un gesto sensuale, come se le riuscisse tanto naturale da farlo anche senza volerlo.

Hina strinse i pugni.
“Dammi una buona ragione per non sfracellarti ogni singolo osso...” ringhiò.

“Oh, almeno un po' di carattere ce l'hai... beh in primo, dubito che ci riusciresti.

In secondo, attireresti un tantino l'attenzione e non ti conviene. Oltretutto non sono qui in veste ufficiale, e al momento non credo che Raimaru sarebbe molto comprensivo con me, e preferirei non irritarlo...”

Lo yokai poteva essere piuttosto impulsivo e pericoloso, se stuzzicato eccessivamente.

“Quindi lui non sa che sei qui?” domandò Hina circospetta.

“No. E se non mi ha ancora individuato è solo perché sono stata molto attenta ed è distratto da altri pensieri. Quindi cerchiamo di farla breve”

Lei si spazzolò i pantaloni come per togliere qualche granellino di polvere.

Hina rimase ferma, tesa. E ora sta stronza era lì per cosa?

“In primo, vorrei specificare che non me ne può importare di meno di te, dei tuoi sentimenti o di qualsiasi cosa che ti riguardi, dunque, non farti illusioni.

Tuttavia, non mi piace vedere Raimaru stare male, quindi sono venuta per due motivi.

Uno, farlo stare meglio, due, almeno un po', riparare alle mie colpe.

Mi pare evidente che è te che vuole, e anche se sinceramente non ho intenzione di rinunciare a provarci con lui, mettere un paio di puntini sulle 'i' mi è d'obbligo per una questione d'onore”

“Parla chiaro cagna! E poi togli il tuo culo sculettante da sopra il pouf di camera mia...” ringhiò Hina.

Non era decisamente d'umore a stare a sentire pazze divagazioni della stronza.

La donna per un alzò il labbro, un canino luccicante brillò minaccioso.

“Vedi di startene calma umana. Dato che ti sto facendo un favore...” si schiarì la voce, come rauca da un ringhio, ora tornò dolce.

“Allora: mi pare chiaro che tu hai frainteso un paio di cosette. Merito mio d'altra parte.

Punto uno: Raimaru non è mai stato nel mio letto.

Punto due: non che io non ci abbia provato, strano ma vero, sto idiota nonostante la mia... capacità di persuasione, mi ha piantato in asso e se n'è andato dicendo “Questo è sbagliato non posso farlo”

Punto tre: fossi un po' meno cretina, andresti da lui, e gli lasceresti la possibilità almeno di spiegarsi, perché credimi, ha fatto uno sforzo titanico nelle sue condizioni per rifiutarmi. Ed è una cosa che come Jinchuriki tu dovresti capire assai bene.

Punto quattro: se non ti spicci mi offro io per andare a consolarlo”

Hina rimase allibita ad ascoltare. Così stupefatta che quasi si dimenticò di provare una profonda avversione per quella donna, lupa o cane che fosse.

“Come... come cavolo fai a sapere che sono una Jinchuriki? Te..”

“No, scema non me l'ha detto nessuno. Puzzi di volpe bagnata come un cane che non fa il bagno da una settimana. Sono capace di fare due più due sai? Poi con tutto quello che potresti chiedermi proprio questo mi dovevi domandare? Puah, inizio a pensare che il ragazzo abbia davvero dei gusti scadenti...”

“Ma.. ma...”

“Eh, no. Ora la mia parte l'ho fatta, la coscienza me la sento a posto. Ora arrangiati. Ricordati: se non ti dai una mossa, a consolarlo ci penserò volentieri io...” con quella velata minaccia, la donna si alzò e ritornando lupa, usci dalla finestra scomparendo in breve dalla vista di Hina.

  
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