Aprile
-Pigiama.-
«Sai che non andrò mai
in giro con questo, vero?» chiese Hook alla bionda che gli stava di fronte
indicando con la mano buona il pigiama azzurro di suo padre che lei gli aveva
prestato tempo addietro.
«Appunto, Hook. Devi solo dormirci. Non ti vedrà mai nessuno con quel pigiama
addosso tranne io.» cercò di convincerlo lei non riuscendo, comunque, a
trattenere una risata. «Devo dire che quelle spade disegnate in rosa sono
davvero molto.. come dire.. chic.»
Killian alzò un sopracciglio schifato. «Sarebbero
cosa? Cìc?»
«Come dire… Di moda, ecco.»
«E tu vorresti farmi credere che vanno di moda queste cose orribili.», replicò
lui. «Andiamo amore, la moda di trecento anni fa era decisamente migliore di
questo obbrobrio. Ed è tutto da ridire visto che la gente comune, di cui
ovviamente io non facevo parte perché insomma, alla mia immagine ci tenevo già
da tempi remoti, non si lavava quasi mai ed indossava lo stesso vestito per
giorni.»
«Devo dire però che prendi quasi la stessa misura di Charming.»
disse ignorando le proteste di lui e avvicinandoglisi per sistemargli la
maglietta sulle spalle, sulle quali si erano create delle pieghe. «La prossima
volta vedo di prendertene uno per te di una taglia più grande.»
«Swan, i documenti relativi agli ultimi arresti sono
questi?» chiese smaterializzandosi nel salotto della casa in cui si trovavano i
due Regina, non alzando ancora lo sguardo perché intenta a sfogliare i fogli
che aveva in mano.
Vedendo Hook sbiancare di colpo, Emma cercò di far ricorso alla sua magia. Con
un gesto di mano creò una nube dorata che iniziò a ruotare intorno al corpo del
giovane uomo, celando in parte il suo abbigliamento.
In quei mesi la Salvatrice si era esercitata molto nell’utilizzare i suoi poteri, ma nonostante tutta
l’esercitazione che svolgeva quasi quotidianamente, non riusciva ad ottenere i
risultati sperati.
Ecco perché quando Regina volse lo sguardo verso i due che aveva di fronte inarcò
un sopracciglio e sbuffò.
«Ti prego Swan, dimmi che non state facendo sul
serio.» disse mentre pensava già ad un contro-incantesimo da sfruttare contro
quello lanciato dalla bionda. «Un pigiama azzurro con delle spade in rosa e Captain Eyeliner che fluttua su una nuvoletta dorata? Non
pensavo foste arrivati a questi livelli di psicopacità.»
Con uno schiocco di dita fece scomparire la suddetta nuvoletta facendo così
cadere in molto poco dignitoso l’uomo, facendogli poi comparire addosso i suoi
vestiti abituali, panciotto orrendo
incluso.
«Mi devi un favore, panciotto sgualcito.» disse poco prima di sparire nello
stesso modo in cui era apparita e rinunciando dunque a chiedere ulteriori
delucidazioni riguardo quella faccenda e i documenti che aveva portato con sé.
«Tesoro..», cominciò con tono tanto solenne quanto infastidito Hook una volta
che i due rimasero nuovamente da soli.
«Si. Ho afferrato il concetto.», replicò Emma senza neanche dargli il tempo di
concludere il discorso.
E fu così che Hook passò buona parte della settimana successiva a borbottare un
continuo
«Trecento anni di buon gusto andati in fumo. Non posso crederci.» e ad evitare
Regina come la peste.
..Che in fondo lui aveva vissuto davvero secoli in cui essa ritornava a fare
stragi fra la gente..
E in fondo pensò che Regina non aveva effetti tanto diversi da quelli scaturiti
dalla suddetta maledizione umana.
***
Angolo autrice.
Inizialmente non volevo
pubblicare questa storia. I motivi sono semplici: non mi convince affatto, è
alquanto breve e mi sembra piuttosto scontata, ma considerato che mi sono presa
questo impegno ho cercato di sistemarla come meglio potevo durante le ore di
studio e quindi eccola qui.
So che non è il massimo, ma ultimamente non sto più seguendo OUAT per mancanza
di tempo (e anche perché solitamente aspetto che una stagione si completi, in
modo da vedere tutti gli episodi senza interruzioni spiacevoli), dunque sono
rimasta un po’ indietro con i fatti.
Spero apprezziate comunque,
_ Angel _