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Autore: Katy123    01/05/2016    1 recensioni
"Tu vai a Chicago? Me se è già un miracolo che arrivi sana e salva al lavoro, come farai a vivere da sola e per giunta sotto copertura? E no, non sei James Bond, quindi non farti strani film mentali dove sei un'agente supersexy con tre pistole, due fucili e un cannone nella borsa."
"Nei miei film mentali ho anche una granata come fermaglio per i capelli" risposi.
"Ah ecco, così anche se dovesse esplodere per sbaglio non perderesti il cervello, visto che non ce lo hai più da molto tempo. Ammesso che tu ce lo abbia mai avuto..."
Sono Claire Morgan, ho 22 anni e un fratello con poca stima verso la sottoscritta... Diciamo pure inesistente.
Genere: Comico, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Din don!
Avevo appena suonato il campanello quando la mia amica Adele uscì correndo dalla porta e mi abbracciò. Anzi, stritolò. 
"Non vorrei sembrarti scortese, ma dovrei respirare."
"Scusa. E' l'entusiasmo. Come stai?"
"Bene, ma... C'è una cosa che dovrei dirti."
"Ok ok, entra pure. Vuoi un tè?"
"Con del latte e della coca cola per favore."
"Haha che scema. Non cambi mai."
"No per fortuna. Comunque ti devo dire una cosa... Forse è meglio se ti siedi un attimo."
"Tranquilla, il mio cuore dovrebbe reggere bene qualsiasi notizia. Avanti parla." Si sedette sul divano e si riempì il bicchiere di vino rosso. Di mattina? Seriamente? 
Presi un respiro profondo (più per fare la melodrammatica che altro) e dissi:"Parto per Chicago e starò via per quattro mesi."
Adele mi guardò per qualche secondo per vedere se scoppiavo a ridere dicendo "Candid camera" e facevo uscire un cameramen dalla pianta nell'angolo (che sinceramente non mi era mai piaciuta), ma visto che non feci nessuna di queste cose... Si scolò il bicchiere tutto d'un fiato. 
"Dimmi che stai scherzando e il cameramen si è dimenticato di uscire in tempo da dietro la pianta" disse riempiendosi un altro bicchiere di vino. Se vi stavate chiedendo perchè fossimo migliori amiche... Beh, adesso dovreste averlo capito. Nessuno mi legge nel pensiero come lei, tranne forse mio fratello Ryan.
"Non sto scherzando e non c'è nessun cameramen dietro la pianta. Che tra l'altro odio."
"Sì questo lo so. Per questo la tengo lì."
"Vedo che sei gentile come sempre. Allora... Cosa ne pensi?"
Sospirò e appoggiò il bicchiere sul tavolino di legno.
"Penso che sia una decisione affrettata, ma se ci vai deve essere importante... Oddio, conoscendoti questo non è del tutto garantito, ma diciamo che è bello pensarla in questo modo."
"Ok... Quindi sei contenta per me?"
"Tu sei contenta? Perchè sinceramente questa mi sembra un'idea di David, più che tua."
"Lo è... In parte. Ma sarà una nuova esperienza, qualcosa che non ho mai fatto prima. Sarà divertente. E poi sono sotto copertura."
"Stile James Bond."
"Esatto!"
"Va bene allora... Però chiamami spesso, voglio sapere tutto."
"Sarà fatto, capo!"
                                                                            ~~~
Era già buio quando salii in macchina per andare a Chicago e dopo un'ora passata a immaginare a come sarebbero stati quei quattro mesi e a cosa mi ero dimenticata di mettere in valigia (praticamente la metà di quello che mi ero segnata) arrivammo in città. Precisamente di fronte alla porta di servizio della fazione degli eruditi. 
Credevo di dover fare l'assistente personale di Jeanine Matthews, non la signora delle pulizie!
"Signorina, la sua
 camera è la 394, quarto piano. Buona serata" mi augurò l'autista mentre mi porgeva un mazzo di chiavi che sarebbero bastate per tutte le serrature dell'edificio.
Era tutto vestito di nero e visto che eravamo in un vicolo cieco, al buio, da soli... Non era rassicurante, ecco.
"Grazie mille. E buona serata anche a lei." Fece un cenno con la testa e rimontò in macchina.
Aprii la porta e sgattaiolai fino alla mia camera in perfetto silenzio, dimenticandomi quasi di respirare. A mano a mano che salivo i piani notai che diventavano sempre più sontuosi e raffinati e come inizio dovevo ammetere che non era male. Guardai le targhette sulle porte delle varie stanze e arrivai quasi fino alla fine del corridoio prima di raggiugere la camera 394. Infilai le chiavi nella serratura cercando di non fare rumore e aprii la porta con una mano mentre con l'altra tastavo la parete in cerca dell'interruttore per accendere la luce. La stanza si illuminò e, anche se non era enorme (meglio così, c'era meno da pulire) era molto accogliente ed elegante e c'era anche un piccolo terrazzo. L'unica cosa che stonava era l'azzurro... Praticamente ovunque mi girasssi ero circondata da pareti azzurre, quadri blu e tappeti celesti. Forse anche le saponette del bagno e la carta igienica erano azzurre.
E... Sorpresa delle sorprese... Avevo anche una cabina armadio! Non una di quelle grandi come quella del film "Il diavolo veste prada", ma...
Ok, era uno sgauzzino di tre metri quadri, ma erano tre metri quadri che straboccavano di vestiti. E non era una cosa da poco. 
Feci un passo avanti e inciampai in un paio di scarpe argento lasciate in mezzo ai piedi con due lettere appoggiate sopra. Presi la prima (da parte dei miei genitori) e cominciai a leggerla:

Cara Claire,
Ci mancherai un sacco, anche se capiamo la tua scelta. Fai vedere a tutti quello che sai fare! Ho pensato che durante quei quattro mesi ti serviranno un bel po' di vestiti, così sono andata a fare shopping con Adele che è stata felicissima di aiutarmi. Spero ci penserai quado li indosserai! Ryan e papà ti mandano un abbraccio. Fatti sentire il prima possibile, un bacio e un forte, fortissimo abbraccio! 
Mamma, Papà, Ryan


Shopping con Adele? Adesso si spiegava la valanga di vestiti che mi circondava. Sorrisi pensando alla mia migliore amica mentre correva da un negozio all'altro e lessi anche la sua lettera.

James Bond,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che la prima parte della missione è andato a buon termine. Spero che ti piacciano i vestiti che io e tua madre abbiamo scelto, in ogni caso nel primo cassetto a destra c'è qualcosa che potrebbe servirti per le occasioni "importanti"... Ti voglio bene Claire! <3
Adele 


Occasioni importanti? Aprii il cassetto e presi il completino intimo leopardato di Victoria's secret. Lo guardai, indecisa se ridere o sentirmi in imbarazzo sapendo che lo aveva comprato in presenza di mia madre. Scossi la testa divertita e lo rimisi nel cassetto, sicura che sarebbe rimasto chiuso lì dentro per mooolto tempo. Probabilmente, anzi, quasi sicuramente, fino a quando non era ora di tornare a casa. Guardai l'ultima volta il cellulare che segnava ormai la mezzanotte, spensi tutte le luci e mi buttai sul letto sperando di riuscire a riposare almeno per qualche ora.

   
 
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