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Autore: gossip_girl    02/05/2016    5 recensioni
E se Lily avesse lasciato una lettera nascosta in cui spiegava dello scambio ? E se quella lettera fosse indirizzata a Remus ?
E se Remus l'avesse trovata poco prima dell'undicesimo compleanno di Harry ? Come sarebbe stato il primo anno ad Hogwarts per il nostro maghetto ?
Leggete per scoprirlo !
Dalla storia:
"Remus sbiancò leggendo quelle parole e dovette appoggiarsi ad uno dei pochi muri rimasti per non cadere.
Doveva vedere Silente. Subito."
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Gli abitanti del posto lo chiamavano ancora “quel meraviglioso appartamento disabitato a Mayfair” anche se, ormai, era da tre anni che non era più tale. 

Gli altri abitanti del palazzo, invece, lo chiamavano “la casa di quei tre selvaggi” a causa delle urla e dei rumori molesti che risuonavano nel palazzo a tutte le ore del giorno e della notte, sopratutto d’estate. 

Raramente vedevano gli abitanti di quell’appartamento, due uomini e un ragazzo e, talvolta, anche una curiosa ragazza dai fluorescenti capelli rosa cicca. 

Ovviamente tra gli inquilini più pettegoli non mancavano i pettegolezzi sui bizzarri inquilini del piano di sopra, alcuni smentiti dalle urla “Remus devi ammettere che ti piace Tonks!”, seguite subito dopo da un bisbiglio inferocito. 

Una cosa era certa: non sapevano parlare a bassa voce. 

Gli abitanti più anziani ricordavano ancora che, circa una quindicina di anni prima, l’appartamento era frequentato anche da un giovane molto simile al ragazzino e il tutto non aveva fatto altro che aumentare i pettegolezzi. 

Uno in particolare era molto bello e questo era stato notato immediatamente da Emma Billington, la nipote ventenne degli inquilini del piano di sotto. 

Emma, che studiava all’università di Londra, si era trasferita nell’appartamento dei nonni materni dopo la fine del liceo, allettata dalla vicinanza con l’università, dalla collezione di borse vintage di sua nonna e dall’inquilino al piano di sopra, il misterioso e affascinante Sirius Black. 

Lo stesso affascinante Sirius Black che presto sarebbe stato rimproverato da suo nonno che, con aria battagliera, stava salendo a dirne quattro per il tono altissimo con cui stavano ascoltando la musica. 

Tempo cinque minuti e suo nonno era già di ritorno, con aria furiosa. 

Si buttò sulla sua vecchia poltrona (che la moglie amava definire “vintage”, o almeno lo faceva quando le amiche del club venivano a prendere il ché..) borbottando mezze frasi sulla maleducazione e sul modo corretto di crescere i figli.

- Oh, Richard.. - sospirò la moglie. - Non avrai mica sgridato quel povero ragazzo.. 

Emma fece per raggiungere i nonni in salotto ma un forte bussare alla porta la distrasse. 

Andò ad aprire, seccata. Sulla porta c’era Sirius Black, un mazzo di fiori in mano. 

- Posso entrare? - le chiese, con un sorriso. 

Emma annuì come un automa e lo condusse in salotto dove sua nonna assunse un’espressione estasiata mentre suo nonno non fece niente per nascondere la seccatura. 

- Sirius! Caro ragazzo! - sospirò suo nonna. 

- Buonasera Signora Billington. - rispose Felpato, galante, porgendole i fiori. - Un piccolo omaggio per scusarmi del rumore.. 

La Signora Billington ridacchiò come una ragazzina. - Non serviva! Sei già stato fin troppo gentile ad aiutarmi con la spesa qualche giorno fa’!

Il Signor Billington aveva il fumo che gli usciva dalle orecchie. 

- Se portassi dei fiori ogni volta che ci disturbate avremmo la casa piena! - borbottò, infastidito. 

- Ma oggi in particolare abbiamo invitato per cena alcuni amici del mio figlioccio, così.. 

- Sei così un bravo ragazzo! - tubò la Signora Billington. - Mi raccomando, se avete bisogno di qualunque cosa non esitate a venire da me! 

- La ringrazio, Signora. Molto gentile. - sorrise Sirius, cordiale. Si alzò elegantemente dalla poltrona. - Ora scusatemi ma levo il disturbo.

Il Signor Billington, sempre arrabbiato, lo accompagnò alla porta. Non appena si chiuse alle spalle di Sirius la nonna si girò verso la nipote. 

- Sembra Mr Darcy di orgoglio e pregiudizio! - tubò. 

- Meglio! - continuò la nipote. - Elegante come Mr Darcy e bello come Dorian Gray! 

Per il Signor Billington evidentemente fu troppo. 

Uscì dalla stanza e Emma era pronta a giurare di averlo sentito borbottare “le donne..”. 

 

 

- Perché dobbiamo fare sempre queste pessime figure! - sbottò Remus all’amico appena rientrato in casa. 

- Rilassati Lunastorta! - rise Sirius. - Non è successo niente! Poi possiamo sempre imperturbare i muri. 

- Oppure possiamo cercare di comportarci come persone civilizzate. - sbuffò Lunastorta, lanciando a Felpato uno sguardo esasperato. - E sto parlando anche di voi! 

Harry e quattro dei fratelli Weasley finsero di non sentire continuando a discutere animatamente degli scherzi magici inventati dai gemelli. 

- Per quando credete saranno pronti? - chiese Ron. - In fondo non manca molto ai GUFO. 

Hermione, che era impegnata nella lettura di un grosso tomo prestatole da Remus, sbuffò infastidita. 

- Tanto non studieresti comunque Ron. - rise Ginny. 

- Stai zitta tu.. - disse Ron, le orecchie in fiamme. 

- Non dovreste utilizzare simili stratagemmi per saltare le lezioni. - li rimproverò Remus, severo. 

- Disse uno dei creatori della mappa del Malandrino. - dissero in coro i gemelli Weasley. 

- Qual era la frase Fred? 

- Non lo so George.. “Giuro solennemente di comportarmi da Prefetto”? 

- In realtà Fred credo che riguardasse il non avere buone intenzioni.. 

Remus alzò gli occhi al cielo, Sirius rise di gusto. 

- Remus ha sempre finto di essere un Prefetto-Perfetto.. - latrò Felpato. - Ma tanto non ci credeva nessuno.. 

I due Malandrini, d’accordo con Harry, Ron ed Hermione, avevano deciso di raccontare tutta la storia ai gemelli, in fondo si erano conquistati il diritto di sapere: senza di loro la mappa sarebbe ancora in mano a Gazza. Inutile raccontare quale era stata la loro reazione.

- Perché non siete mai tornati a riprenderla? - chiese Hermione. - In fondo avevate sempre il mantello dell’invisibilità. 

Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo. 

- Avevamo altro a cui pensare.. - tagliò corto Remus. - Voldemort continuava a conquistare potere e più ci riusciva, più la faida con i serpeverde diventava più di una semplice competitività per un mucchietto di pietre in una clessidra. 

- Aveva sostenitori dentro le mura di Hogwarts? - chiese Ron, stupefatto. - E Silente?

Hermione sorrise triste. 

- Ron prova a pensare ai Malfoy, ti riesce tanto difficile credere che Draco si schiererebbe subito dalla parte di suo padre? - disse la ragazza. - In fondo è stato cresciuto così.. E non credo che Lucius fosse schierato dalla parte giusta ai suoi tempi. 

- No, decisamente no. - disse Sirius. - Silente reagì a tutto questo affidando a un piccolo gruppo di studenti il compito di sorvegliare al fine di evitare stragi dentro la scuola. Noi eravamo tra questi. 

- Anche Minus? - chiese Ron, perplesso. 

- Certo. - rispose Sirius, con un basso ringhio. - Lo ammiravamo tanto. Nonostante le sue debolezze si era schierato con noi, in prima fila, senza alcuna esitazione. O almeno era ciò che credevamo tutti.. 

 

La luna piena splendeva alta nel cielo illuminando quelli che un tempo erano stati i prati curati di una splendida villa di un bagliore argentato. 

Il malconcio portone di Casa Riddle si aprì con un cigolo sinistro e un basso ometto ne uscì, guardandosi attorno con fare circospetto. 

Una volta appurato che non c’era nessuno Peter Minus, il traditore, camminò con fare svelto verso il cimitero adiacente alla villa rabbrividendo nel passare accanto alla statua dell’angelo vendicatore. Teneva la bacchetta alzata, con un incantesimo faceva levitare un corpo.

Codaliscia, così lo chiamavano gli amici, fece apparire rapidamente una fossa nel terreno e, dopo avervi deposto il corpo, subito corse verso la casa.

Le piccole e scure nuvole che vorticavano attorno alla Luna Piena parevano quasi voler raccontare una storia. 

La storia di quattro ragazzi, di quattro amici.

La loro era il genere di amicizia di cui si legge solo nei libri.

Tutti per uno, uno per tutti, diceva il detto di un famoso libro babbano. 

Niente e nessuno poteva minare l'amicizia dei quattro ragazzi, i Malandrini si facevano chiamare. 

Era il genere di amicizia in cui ogni amico era pronto a morire per l'altro, dove andava uno andavano tutti. E fu così per molto, molto tempo.

Ma se tre di loro erano forti e coraggiosi, il quarto non lo era. 

In fondo non era colpa sua se gli avevano affidato un compito troppo duro, lui era troppo debole, troppo poco potente.. Niente di tutto questo era stata colpa sua. Si trattava di vivere o morire e lui aveva fatto la sua scelta molto tempo fa'. 

Forse qualcuno gli avrebbe detto che c'è differenza tra vivere e sopravvivere. 

Ma fino a quando l'aria sarebbe entrata nei suoi polmoni e il cuore avesse continuato a battere lui sarebbe stato vivo. Codaliscia questo lo sapeva.

Purtroppo tutto ha un prezzo e Codaliscia sapeva anche questo. Lui aveva perso un dito. 

In fondo James e Lily se l'erano cercata.. Avevano deciso di rischiare troppo.. 

Avevano tentato di imporgli lo stesso, lui non gli aveva chiesto niente.. 

Com'è che si dice? 

Nel posto sbagliato al momento sbagliato..

Lo stesso Sirius. 

In fondo l'idea era stata sua. E sempre lui aveva deciso di non credere a Remus. 

Lui non aveva fatto niente.

Prima di entrare Peter alzò appena lo sguardo ad ammirare la Luna e, forse, qualcuno avrebbe potuto giurare di veder passare un briciolo di rimpianto in quegli acquosi occhi da ratto. 

La mano andò automaticamente a strofinare il braccio marchiato, il simbolo del suo tradimento. 

Ma fu solo per un attimo.

 

Harry si svegliò di soprassalto, il viso imperlato di sudore. 

Si guardò freneticamente attorno e sospirò di sollievo. Era nella sua stanza, era stato solo un incubo. 

Automaticamente portò una mano a strofinare la cicatrice a forma di saetta che aveva preso a bruciare. Brutto segno. 

L’ultima volta che gli era successo Voldemort stava tramando per rubare la pietra filosofale e lui, appena undicenne, aveva dovuto sfidarlo per impedirgli di rubarla. 

Sempre strofinandosi la fronte si alzò dal letto e andò alla finestra avanzando a tentoni. Era già l’alba. 

Capendo che ormai non sarebbe più riuscito ad addormentarsi si infilò gli occhiali e le pantofole e uscì dalla sua stanza, diretto in cucina. 

Nel tentativo di fermare quel forte mal di testa pescò dalla dispensa un bicchiere e una bottiglia d’acqua. 

In quel momento sentì la porta della cucina aprirsi e il suo padrino entrò in casa. 

Era scarmigliato e pieno di graffi ma sorrise al figlioccio. 

- Lunastorta era parecchio agitato stanotte. - si giustificò Sirius, notando l’espressione preoccupata di Harry. - Tranquillo, voleva solo giocare. Comunque come mai sei in piedi? 

Harry, imbarazzato, raccontò al padrino del sogno che aveva fatto. 

- Quindi c’erano Voldemort, Peter e un babbano.. - rifletté Felpato. - Sembra l’inizio di una barzelletta.. 

Harry sorrise appena. 

- Dici che sia accaduto veramente? Quel babbano è davvero morto? 

Sirius si fece pensieroso. 

- Non lo so.. - rifletté. - Comunque questa storia non mi piace.. Dovresti parlarne con Silente.. 

Harry fece un verso scettico. - E per dirgli cosa? “Professore mi dispiace disturbarla ma stanotte ho avuto un incubo..”. 

- Questa storia non mi piace per niente. - disse Sirius, ignorando il commento di Harry. - E mi piacerà ancora meno quando tornerai ad Hogwarts, quest’anno in particolare.. 

- Perché proprio quest’anno? - chiese Harry confuso. 

- Non posso dirti niente ma non sarà un anno “normale”.. Succederanno molte cose.. 

- Definisci “normale”. - sbuffò Harry. - Il primo anno ho impedito a Voldemort di rubare la pietra filosofale, il secondo la scuola ha rischiato di chiudere a causa della camera dei segreti e alla fine del mio terzo anno ho scoperto che tu sei un animagus e Remus un licantropo.. 

Sirius rise. 

- In questo caso posso assicurarti che sarà un anno ancora più emozionante.. Ma stavolta in senso buono! 

Sirius strinse le labbra e fece un sorrisetto. 

- So che muori dalla voglia di dirmelo! -  ghignò Harry. 

- Sì.. Ma da persona matura e responsabile quale sono non ti dirò nulla. 

- Avevi detto che non avremo più avuto segreti! 

- Tranne questo, ovviamente! 

Harry guardò il padrino in cagnesco. 

 - Scommetto che Lucius lo avrà già detto a Draco.. 

  - Questo è un colpo basso.. 

In quel momento la porta di casa si aprì e un zoppicante Remus entrò in casa. 

Fece qualche passo traballante e subito si aggrappò al primo mobile che trovò per non cadere a terra. Era pallidissimo.

Sirius corse da lui.

- Remus! Sarei tornato a prenderti tra un paio d'ore! 

Remus sorrise debolmente. 

- Mi sono svegliato prima e mi sono smaterializzato, tutto qui.. 

- Ti sei smaterializzato in queste condizioni?! Ma sei impazzito?! - urlò Sirius. - Dovevi avvisarmi! 

Harry osservò divertito Sirius che, infuriato, costringeva Remus ad andare subito a dormire, appellando tavolette di cioccolato dalla cucina. 

L'incubo era ormai solo un ricordo lontano.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE= 

Come promesso ho aggiornato!! 

In realtà contavo di aggiornare questo fine settimana ma, come mi si è fatto notare sulla pagina Facebook, essendo il 2 maggio era il giorno perfetto per farlo! 

Come al solito non riesco mai a rispettare le scadenza ma ultimamente sono piuttosto impegnata quindi il tempo per scrivere non c’è mai. Aggiungeteci un esame lunedì.. 

Passando al capitolo.. Siamo ufficialmente ne “il calice di fuoco” e chi di voi ha letto i libri spero abbia riconosciuto l’inizio di questo capitolo! Colgo l'occasione per invitare chi di voi non ha letto i libri a farlo, sono semplicemente meravigliosi!

Invece ho adorato scrivere la parte su Minus (muori!!) so che vi sembrerà strano ma ho trovato davvero interessante scrivere su di lui, sui suoi pensieri, anche perché ricordatevi che lui continua a credere fino ad appena prima di morire di essere nel giusto; capirà troppo tardi quanto ha sbagliato ma ormai sarà troppo tardi (la mia parte sadica ha adorato quella scena, credo sia la mia morte preferita di HP, o almeno l’unica per cui ho gioito! Muahahahahah!!! - risata malvagia- ).. 

Nel prossimo capitolo, invece, ci sarà la finale di Quidditch! 

Infine volevo ringraziare le tre meravigliose persone che, nonostante non meritassi nessuna recensione, hanno recensito lo scorso capitolo e grazie anche a tutti coloro che, nonostante i miei immensi ritardi, continuano a seguire questa storia. GRAZIE!

Ora scusate ma scappo a vedere “il trono di spade”! 

Baci baci,

gossip_girl 

   
 
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