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Autore: IsaMor    04/05/2016    12 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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CAPITOLO XIV

 

 

 

L'aria era rinfrescata nella foresta ai confini di Beacon Hills o forse era l'impressione di Stiles, visto che solo un'ora prima era schiacciato dal corpo del suo alpha molto caldo e eccitato. Ora, invece vagava tra gli alberi in cerca del suo coach neolicantropo, con Derek a suo fianco vestito.

Lo sceriffo Stilinski era tornato in ospedale e con l'aiuto di Melissa stavano insabbiando ciò che riguardava Bobby Finstock. Il branco, esclusi Scott e Allison che sembravano svaniti, lo cercava in giro per la foresta.

La luna piena alta in cielo aveva causato la trasformazione improvvisa dell'uomo e ora erano tutti certi che fosse fuori controllo. Con ogni probabilità, era stata proprio la luna a fare scattare Derek versione lupo contro l'uomo, causandogli una ferita e donandogli il "morso".

Stiles aveva diversi dubbi sul fatto che il coach si potesse trovare nella foresta dopo quel trauma. Ricordava che Scott in un tale stato confusionale, con la prima luna piena da licantropo, era corso da Allison. 

"Derek, non credo che verrà qui."

"Tu lo conosci bene, dove credi sia andato?" rispose con tono aspro. 

"Sei arrabbiato con me?" chiese, piegando la testa. 

Derek sospirò, non sopportava di vederlo in quello stato: "No, non hai fatto nulla di male. Era lui che sembrava volerti saltare addosso. Appena lo ritroveremo, risolverò anche questo problema."

Stiles deglutì: "Non vorrai ucciderlo?!"

"Farò di peggio!" sorrise a Stiles, riprendendo a camminare. 

Stiles lo seguì preoccupato, non sapendo cosa pensare. 

"Dove credi sia andato?" domandò, Derek. 

L'altro si scrollò quella sensazione di preoccupazione di dosso e iniziò a riflettere.

"Al campo di lacrosse. È un luogo che lo tranquillizza. È andato sicuramente là."

"Avvertiamo gli altri di incontrarci là. Scott, ti ha risposto?"

Stiles controllo i messaggi, ma sembrava che Scott fosse irraggiungibile. 

"No. Dev'essere successo qualcosa. Intanto, pensiamo al coach, poi andremo a cercarlo."

Avvisarono tutti di incontrarsi al campo di lacrosse.

 

Quando raggiunsero il campo, alcuni del branco stavano tentando di calmare il coach trasformato in licantropo, con indosso solo un paio di jeans. 

L'uomo sembrava spaventato per via dei numerosi licantropi intorno a sé. Isaac cercava di parlargli senza ottenere grandi risultati. Ogni tanto cercava di fuggire vedendo un'apertura nel cerchio di licantropi, ma gli veniva subito bloccata la via di fuga.

Derek lo raggiunse e non perse tempo ad assumere la sua forma da licantropo, per ruggire e sottomettere al suo branco il neolicantropo. 

Il coach a quel rumore assordante e agli occhi rossi di Derek si abbassò sull'erba a volersi proteggere, ma non riprese le sue sembianze.

Derek gli intimò di controllarsi: "Devi trovare un'ancora se vuoi tornare umano. Trova qualcosa che ti ricordi perché è importante per te essere umano!"

Il coach sembrò ascoltarlo e puntò lo sguardo su Stiles poco dietro di Derek. 

"NON LUI! È mio!", gli ringhiò Derek. 

L'altro lo guardò negli occhi e tentò di attaccare. Il capobranco ruggì nuovamente facendolo arretrare. 

Stiles intervenne: "Bobby perché sei venuto qui al campo?" domandò, superando Derek e avvicinandosi al licantropo. 

"Stiles!" lo richiamarono i suoi amici, ma lui era già su un ginocchio ad un metro di distanza dal viso del coach. 

Continuò: "Perché qui e non nella foresta? Cosa c'è qui di importante per te?"

Il licantropo osservò senza attaccare, anzì piegando il capo alla presenza di Stiles. 

"Cosa?" insistette, vedendo che l'altro stava riflettendo. 

"Allievi.", dichiarò, con la voce roca.

Stiles sapeva che per Bobby occuparsi dei suoi alunni e dei suoi giocatori, era la cosa più importante del mondo. Gli dava pace e equilibrio.

Passò qualche secondo in cui gli artigli e le zanne si ritrassero e i tratti tornarono normali.

"Stiles?" chiese, confuso. 

"Bentornato Bobby."

"Cosa... Cosa è successo? Cosa sono?"

"Sei un licantropo Bobby. E sei anche uno di quelli belli tosti." scherzò. 

"Io... Cosa?"

"Ti spiegheremo con calma appena ti sarai tranquillizzato. Meglio se andiamo via da qui, ora."

Boyd e Isaac lo sollevarono vedendolo ancora scombussolato.

Derek richiamò Stiles: "Hai rischiato di farti uccidere!", lo rimproverò.

"Scusa. Ma è stato istintivo. Lui non ti avrebbe mai ascoltato perché ti vedeva come un ostacolo per poter stare con me. Credo che ora ti darà ascolto. Ho fatto solo ciò che le lupe fanno per proteggere il proprio compagno dall'attacco di altri lupi. Mi sono messo tra di voi. Scusa." scherzò l'omega, ricordando uno dei tanti documentari visti sui lupi prima del calore, quando era in ansia. 

"Ora sei una lupa?" chiese divertito. 

"Sai, ho passato tanto di quel tempo a fare ricerche sui lupi prima del calore, che ora mi identifico con loro."

Derek non poteva essere arrabbiato con un tale testone adorabile. 

 

Scott e Allison li raggiunsero poco dopo al loft, dove il branco stava spiegando tutto al coach che ancora sentiva l'influenza della luna piena alta in cielo.

Scott spalancò la porta con Allison e annunciò: "Ragazzi siamo nei guai! Ci sono i cacciatori in città e hanno visto il coach."

I primi a realizzare che erano tutti in pericolo, furono Derek e Peter. 

I cacciatori erano umani addestrati a riconoscere ogni tipo di creatura e, se c'era bisogno, ad ucciderla. 

"Come fate a saperlo?" chiese curioso Stiles. 

"Eravamo a cena dai genitori di Allison e attendevamo l'arrivo di suo nonno Gerard che era in ritardo. Quando è arrivato si è comportato in modo strano, lasciandoci in salotto da soli e andando a parlare con i genitori di Allison in cucina."

Allison era bianca in volto mentre Scott raccontava tutta la storia.

"Durante la cena Gerard ha annunciato che eravamo abbastanza adulti da sapere i segreti della famiglia Argent e ha spiegato che sono cacciatori da generazioni."

Peter scattò in piedi, guardando aspramente la ragazza. Lydia, che con Danny aveva raggiunto il branco al loft, lo fece sedere e calmare, preoccupata per l'amica.

"Sì, la mia famiglia uccide licantropi da secoli, ma i miei genitori ne erano usciti. Per questo ci siamo trasferiti in una città senza licantropi o almeno loro lo credevano fino a stasera."

Scott continuò: "Il fatto è che Gerard ha investito il coach che correva lungo la statale e lui ha tentato di ucciderlo."

"Sì, è vero. Ho cercato di tirare fuori dall'auto il tizio che mi aveva investito. Credo mi abbia colpito con un pugnale. Sono scappato per il dolore e sono andato al campo dove mi sentivo al sicuro." ammise, dispiaciuto il coach.

"Il fatto è che ora vuole dare la caccia al licantropo e ha chiesto aiuto ai miei genitori e a noi." fece Allison. 

"Abbiamo finto di non sapere nulla sui licantropo, ma il nonno di Allison ci ha mostrato una spada e ha elencato i modi d'uccidere un mannaro. Quell'uomo mi spaventa." ammise Scott rabbrividendo. 

Derek sembrava seriamente preoccupato. Se avesse saputo che nel suo branco ci sarebbe stata una cacciatrice, avrebbe impedito a Scott di legarsi a lei.

Stiles lo guardo: "Cosa facciamo?"

"Teniamo tutti un profilo basso. Non voglio vedere una sola trasformazione finché Gerard è in città. Scott e Allison, ci informeranno se c'è qualche pericolo."

Scott lo guardò preoccupato: "Derek, Gerard vuole addestraci e ha parlato dell'utilizzo di armi con argento. Appena le toccherò capirà che sono un licantropo."

"Usa una scusa. Dì che il lavoro non ti dà tempo per seguire l'addestramento."

"E Allison?" chiese preoccupato. 

"Dovrà lasciarsi addestrare. Magari scopriamo trucchetti nuovi per uccidere un licantropo. Meglio conoscerli. I cacciatori hanno molta fantasia quando si tratta di annientare uno di noi." affermò crudele verso Allison. 

Stiles lo guardò male. Capiva la sua antipatia per i cacciatori, ma non tollerava che scaricasse la sua frustrazione su un membro del branco. 

Derek decise di non insistere, ma si ritirò in camera.

A Stiles venne lasciato il compito di concludere la riunione. 

"Allison, cerca di scoprire il più possibile sulle intenzioni di tuo nonno, come ha detto Derek. Sappiamo che tu e i tuo genitori siete brave persone, quindi non preoccuparti della reazione di questi vecchi lupi spelacchiati." indicò Peter e la camera, causando l'irritazione del più grande degli Hale. 

"Io non sono un vecchio lupo." affermò incrociando le braccia. 

"No, amore. Sei solo spelacchiato.", ribattè Lydia, causando qualche sorriso.

"Allora.", riprese Stiles, ora che sembravano tutti meno tesi: "Bobby va portato a casa e tenuto d'occhio per i prossimi due giorni, chi se ne occupa?"

"Posso farlo io." accettò il compito Boyd, seguito da Isaac. 

"Se vi serve aiuto chiedete a Peter." aggiunse, certo che Derek non volesse averci a che fare per un certo periodo.

La serata terminò con qualche raccomandazione e con la messa a punto di piani per impedire a Scott di restare solo con Gerard e l'argento. 

Andati tutti via, Stiles andò da Derek in camera, stanco morto. 

"Ehi Derek. Tutto ok?" 

"Sì, sei stato in gamba con loro poco fa." affermò dal letto su cui era disteso. 

L'altro lo raggiunse: "Tu sei andato via, dovevo far qualcosa."

"Va bene." ammise incerto. 

"Cosa c'è Derek? Sei ancora preoccupato per i cacciatori? Guarda che non ci saranno problemi. Appena Gerard si sarà reso conto che non ci sono licantropi, andrà via."

"Mh..."

"Mi dici che hai?"

Derek sembrò riprendersi dallo stato di apatia: "Non sono in grado di gestire il branco. Tu hai fatto meglio di me, mentre io ancora non so controllarmi. Ho morso il coach e stavo per aggredire Allison." 

"Non puoi farti questi problemi. Non era una situazione facile. Ti sei comportato bene alla fine. L'importante è che ci sarai sempre per il branco, poi al resto ci penseremo noi. Non pretendiamo che tu faccia l'impossibile." affermò rassicurante, stendendosi sulla sua spalla. 

"Davvero credi che basti la mia presenza."

"No presenza, ma partecipazione. C'è differenza."

Derek lo guardò negli occhi non capendo. 

Stiles sorrise: "Siamo una famiglia tutti noi, ognuno aiuta qualcun altro, come si fa nelle famiglie."

"E credi che funzionerà?" domandò, perdendosi negli occhi del ragazzo. 

"Dobbiamo solo crederci e funzionerà."

L'alpha se lo strinse al petto e gli sussurrò: "Quand'è che sei diventato così perfetto?"

"Lo sono sempre stato!" affermò senza alcun ritegno. 

"Zitto e baciami."

Stiles non se lo fece ripetere, ma quando cercò di più si sentì spingere via. 

"Ora dormi. Sei stanco."

"Uffa..." fece deluso. 

 

La mattina dopo, Derek, sotto lo sguardo dispiaciuto del suo omega, si sbarazzò di tutti gli oggetti che gli ricordavano la sua vita da lupo. 

"Non credi che potrebbero servire nuovamente?" 

"Non mi farò più portare a spasso con il guinzaglio." sostenne, con un luccichio negli occhi che non prometteva nulla di buono.

"NO! Il collare no. È così bello."

"Stiles."

"Niente Stiles. Lo scelto io ed è mio. Mi è costato una fortuna."

"Potevi usare i miei soldi. Mi pare di averti dato una carta di credito tutta tua."

"Ma quelli sono i tuoi. Li uso per la spesa e le bollette."

"Stiles, siamo legati. Finché non trovi un buon lavoro remunerativo, mi aspetto che usi quei soldi per ogni tua necessità. Compresa un'auto nuova."

"Cosa?! Non rinuncio alla mia piccolina e poi non ho grosse spese personali."

"Non abbiamo un ballo a fine settimana? Ti servirà uno smoking."

"Perché, ci andiamo? Credevo che dovessimo tenere un profilo basso con Gerard in circolazione... E poi io ho sempre affittato lo smoking."

"Primo, meglio comportarci come una normale coppia davanti a Gerard. Secondo, tu non ti metti vestiti già usati da altri. Non voglio sentire l'odore di estranei su di te."

"Guarda che li lavano in lavanderia."

L'altro lo guardò male.

"Facciamo così, io compro lo smoking con la tua carta di credito, solo se mi fai tenere il collare e non offendi più la mia jeep."

"Contento tu.", sorrise Derek, felice di vedere finalmente qualcuno spendere la fortuna che era appartenuta alla sua famiglia. 

"Ora è meglio se vado o rischio di fare tardi a scuola."

"Aspetta."

"Cosa c'è? Non dirmi che sei preoccupato per la presenza di Bobby. Ti assicuro che starò alla larga per un po', almeno finché non si sarà abituato ai suoi nuovi sensi da licantropo. Ho sentito i ragazzi e sembra che se la stia cavando bene."

"Non mi preoccupa Bobby. Sono un alpha e so come tenerlo a bada. Volevo solo avere il bacio della buona giornata." così dicendo tirò Stiles contro di sé e iniziò a baciarlo. 

Non contento, Derek lo bacio sul collo e si strofinò contro il suo corpo. Stiles si sentiva felice per tante attenzioni a prima mattina. Il suo alpha non era mai stato così affettuoso lontano dal letto. 

"Ma oggi che ti prende?" domandò soddisfatto.

"Niente. Voglio solo stare con te il più possibile e baciarti, toccarti e amarti." dichiarò, con un luccichio sinistro negli occhi a cui Stiles non diede importanza in quel momento. 

Qualche minuto dopo si allontanò a malincuore e corse a scuola.

 

Scott lo aspettava davanti l'ingresso dell'istituto. 

"Buongiorno Scott. Come va?"

"Ciao. Bene, stranamente. Sembra che il coach se la stia cavando ed è venuto a scuola... Stiles, cos'è questa puzza? La senti anche tu?" fece, iniziando ad annusare l'aria intorno con il naso in su. 

"Scott, ti prego abbassa il naso, sei ridicolo. Io non sento nessuna puzza, comunque."

Scott si giro verso l'amico e l'annusò: "Stiles sei tu! Puzzi tremendamente. Sta' lontano, non lo sopporto."

"Cosa?! Ho fatto una doccia questa mattina. Non posso puzzare così tanto." affermò, mentre controllava la suola delle scarpe per vedere se aveva pestato la caccia di un cane.

Arrivati in classe, Isaac dopo essersi avvicinato ai due si allontanò velocemente disgustato.

Scott ordinò a Stiles di sedersi in fondo dove erano Lydia e Danny, mentre lui e Isaac si sacrificarono al primo banco, coprendosi il naso di tanto in tanto.

Lydia e Danny avevano notato lo strano comportamento.

"Cosa succede?" fece la ragazza. 

"Sembra che io puzzi." dichiarò abbattuto e offeso. 

"Io non sento niente." disse Danny sporgendosi dal banco. 

"Neanche io."

"Forse sono malato. Spiegherebbe l'odore."

"Derek te l'avrebbe detto e Scott non sarebbe scappato lontano, se tu fossi malato. Forse è altro?"

"Per caso sei in attesa?" tentò incerta Lydia. 

"No, ho fatto un test di gravidanza per sicurezza, poco dopo il calore ed era negativo. E poi, Derek se ne sarebbe accorto dall'odore dolce. Scott, invece, dice che puzzo."

"Dev'essere una cosa da licantropi allora."

"Può darsi che sia una sciocchezza."

Stiles decise di non pensarci per il resto della giornata. Avrebbe chiesto a Derek una volta a casa.

"Dopo scuola andiamo a comprare i vestiti per il ballo." annuncio la rossa.

Stiles avrebbe dovuto aspettare fino a tardi per chiedere al suo alpha.

Il resto della giornata la passo ad essere evitato da tutti i licantropi, compreso Bobby. Persino Erica tenne una certa distanza, mentre provavano gli abiti in un negozio in centro e nessuno sapeva spiegare cosa avesse Stiles che non andasse. 

Alla fine rientrò a casa stanco morto con diverse buste. Lui, Lydia e la carta di credito di Derek, erano una convergenza di elementi che non dovrebbero mai incontrarsi, pensò. 

Derek gli levò le buste di mano, prima che crollasse. Sembrava essersi ripreso la sua vita da umano, infatti aveva sistemato casa e aveva preparato la cena. 

Si erano sentiti per messaggi, ma Stiles voleva parlare faccia a faccia con il suo alpha del suo strano odore. Aveva pensato a diverse spiegazioni, ma il fatto che Derek non si stesse lamentando del suo odore, come avevano fatto tutti gli altri licantropi, gli parve davvero strano. 

"Derek, non senti questo strano odore?"

"È il polpettone nel forno."

"No, non mi riferivo a quello. Oggi i licantropi mi hanno detto che puzzo."

"Io non lo sento." fece noncurante.

"Davvero non senti nulla? Ma proprio nulla nulla?" domandò, riducendo gli occhi a due fessure sottili. 

Derek alzo le spalle, fingendo di non capire e si diresse verso la camera per posare le buste.

"Derek Hale, fermo dove sei!", lo riprese furente. 

Derek si bloccò sul posto. Sembrava che i ruoli alpha e omega fossero stati invertiti ed era il licantropo a dover dar di conto al compagno omega. 

"Cosa hai fatto? Perché puzzo?"

L'altro ispirò profondamente prima di iniziare a parlare: "Diciamo che mi sono assicurato che Bobby non ti infastidisse più."

"Cosa?! Come hai fatto?"

"Ho rilasciato più ormoni del solito sul tuo corpo. I licantropi percepiscono meglio dei normali alpha l'odore acre e non lo sopportano."

"Praticamente puzzo come un bidone dell'immondizia. Nessuno voleva starmi vicino oggi. Persino Scott mi ha evitato."

"Però ha funzionato. Bobby è rimasto alla larga."

"Levami questa puzza di dosso o torno a casa da mio padre! Non sono una tua proprietà."

"Beh, sei il mio omega, se decido che sei più al sicuro così, nessuno mi biasimerà."

Stiles, cinque minuti dopo era già davanti casa di suo padre a suonare il campanello, giusto per non fargli venire un infarto entrando come una furia. 

L'uomo aprì e sembrava stupito di trovarsi il figlio fumante di rabbia sulla porta. 

"Stiles?"

"Ciao papà. Per caso hai già affittato la mia stanza?"

"Ma cos'è successo? Perché vuoi la tua stanza?" domandò confuso.

Stiles entrò e si diresse in salotto con l'intenzione di raccontare tutto e sperare che suo padre decidesse di giocare al tiro al bersaglio quella sera, possibilmente con Derek. Purtroppo, entrando in salotto capì di essere arrivato in un momento inopportuno. Melissa era seduta sul divano e indossava un abito da sera, davanti a lei una bottiglia di vino e due bicchieri. 

"Stiles, stai bene?" domandò vedendolo sconvolto. 

"Sì, più o meno."

Lo sceriffo intervenne preoccupato: "Cosa ti è successo figliolo?"

Stiles decise che era meglio rimandare le spiegazioni: "Papà, non volevo disturbarvi. Posso restare a dormire qui?"

"Certo, ma perché non passi la notte a casa tua."

"Derek è in giro per boschi, sai com'è quando fa il selvatico e a me non andava di stare solo. Vado in camera mia, voi continuate pure a fare quello che stavate facendo. Ok? Buonanotte."

Fuggì in camera sperando di non aver interrotto qualcosa d'importante. 

Melissa si limitò a dire allo sceriffo: "Hanno litigato. Dagli tempo prima di fargli domande."

Stiles era infastidito come non mai da Derek. Va bene fare il geloso, pensò, ma l'idea di appartenere a lui non gli piaceva. Era il suo omega, non una proprietà a cui mettere il lucchetto per impedire ad altri di rubarlo. 

Si addormentò, troppo stanco per rimuginare su tutta la situazione. 

Verso le tre di notte, si sveglio sentendosi più caldo del normale, come se ci fosse qualcuno nel suo letto, infatti si trovò faccia a faccia con Derek che lo guardava dormire. 

"Guarda un po', il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Sei entrato dalla finestra scommetto?" chiese, più stanco che arrabbiato.

"Era aperta e ho pensato che fosse un invito a tentare di farmi perdonare. Non avrei dovuto farti questo senza il tuo permesso. Non lo farò più. Ho chiesto a Deaton e mi ha detto di farti guardare sul libro che ti ha dato, c'è una ricetta per eliminare l'odore in poche ore. Stiles, mi dispiace."

"Non è così facile farti perdonare. Devi darti da fare. E comunque Derek, voglio che ti sia chiaro, io sono tuo, ma non ti appartengo. Chiaro?"

"Lo so. Sono troppo geloso e ho paura che ti annoieresti a passare tutta la vita solo con uno come me."

"Sei il mio lupone e poi quando mai mi sono annoiato con te?" scherzò.

"Allora, torni a casa?"

"Sì. Ma domani."

"Perché domani?"

"Ho un sogno erotico da realizzare in questo letto da quando ti conosco."

"Stiles! Non con tuo padre nella stanza accanto."

"Noioso."

 

Il giorno dopo Stiles riuscì ad eliminare l'odore dal suo corpo, bevendo una pozione che aveva creato grazie al libro sulla cucina licantropesca.

Derek invece si era dato da fare per farsi perdonare, aveva organizzato la serata in modo molto romantico per la festa a scuola. 

Intanto, per quella sera aveva deciso di portare il coach Finstock ad allenarsi nel bosco. Tutti erano preoccupati all'idea di loro due, soli in un luogo isolato dove si poteva occultare un cadavere.

Stiles, preoccupato andò a letto, ma senza aver alcuna voglia di dormire e cercando di tenersi occupato per non immaginare l'esito della serata. Aveva scambiato qualche messaggio con Jackson che era a Parigi già da un paio di settimane. Gli stava più simpatico ora che non era più una lucertola gigante. 

Già che c'era, chiacchierò al telefono con Scott che cercava disperatamente di evitare Gerard e i suoi tentativi di trasformarlo in un cacciatore. Allison invece, sembrava aver trovato interessante l'addestramento, visto che nella loro famiglia gli omega erano considerati cacciatori migliori degli alpha e lei preferiva non essere un'umana indifesa tra i licantropi. Aveva deciso di sviluppare il suo talento d'arciere. In passato aveva già usato l'arco per sport e ora voleva ricominciare con esso. 

Stiles, voleva chiamare suo padre, ma sospettava che fosse in compagnia di Melissa.

Verso le due di notte, Derek rientrò tutto sporco di terra e erba e troppo allegro per uno che si era solo allenato con l'ex del suo omega. L'immagine del suo coach ucciso e sotterrato, gli balenò subito alla mente. 

"Derek, solo per sapere, non è che hai ucciso Bobby?"

"Non avevo motivo d'ucciderlo. Perché lo pensi?"

"Davvero? Perché lo penso? Tu, lui, soli. Perché dovrei pensarlo?!"

"È vivo."

"Allora, perché sei felice?"

"Mi sono divertito."

"In che modo ti sei divertito? Non usando artigli e zanne, spero."

"Solo un po'. Bobby è simpatico. Sembra che non se la sia presa così tanto per il morso."

Stiles ci impiego diversi secondi per metabolizzare il concetto che quei due fossero diventati due amiconi. Poi Derek si levò la maglietta per andare a fare la doccia e ignorò tutto il resto ammirando i suoi muscoli.

"Vengo anche io a farmi la doccia."

"Torna a dormire."

"Derek, ti rendi conto che ultimamente mi stai negando il sesso e non è una cosa da fare con un giovane omega con gli ormoni in subbuglio."

"Ho un buon motivo. Ricordi quando mi hai messo l'antipulci? O quando mi hai costretto a fare il bagno? Per non parlare della ciotola sul pavimento. Credevi davvero che non ti avrei fatto pagare tutto."

"Certo che come porti rancore tu... uffa."

Stiles si distese lamentandosi tutto il tempo, ma quando Derek si coricò su di lui come faceva di solito, si addormentò subito, certo che avrebbe convito Derek prima o poi a fare l'amore. 

 

La sera della festa del centenario della scuola era arrivata. 

Stiles si era preparato con molta attenzione. Voleva essere bellissimo e soprattutto seducente per Derek e poi desiderava sfoggiare il suo compagno durante la serata a scuola e convincerlo a fare sesso, tanto sesso. 

Quando uscì dalla camera, Derek era già pronto e Stiles per quanto desiderasse fare il seducente, rimase a bocca aperta vedendo il suo compagno in smoking.

Derek aveva avuto una reazione molto simile, ma era stato più attento a non darlo a vedere. 

Stiles era bellissimo nel suo smoking nuovo e perfettamente disegnato sulla sua figura snella. Era il più bel omega che l'uomo avesse mai visto. 

"Sei molto bello Stiles." gli disse, mentre gli si avvicinava per sistemare una piccola rosa sul risvolto della giacca. 

"Grazie... An... Anche tu." fece, praticamente sbavando.

Derek lo bacio per farlo riprendere dalla visione. 

"Andiamo?"

"Sì. Prendiamo la Camaro. Non voglio farti fare brutta figura con la mia jeep."

"Non si parla male della tua jeep, ricordi? Ho trovato un mezzo di trasporto migliore."

"Davvero? Non ci andiamo in autobus, vero?"

"Per chi mi hai preso?! Andiamo, ho un programmino per la serata niente male."

Stiles salto di gioia. 

Il mezzo di trasporto consisteva in una limousine nera con autista.

"Derek ti ho già detto che ti amo?"

"Non negli ultimi minuti."

Si misero comodi sui sedili e Derek gli versò una coppa di champagne per brindare. 

"Credo sia illegale farmi bere."

"No, se sono io a farti bere. E poi ti voglio rilassato per tutta la serata."

"Vuoi abusare di me? Non serve farmi ubriacare, puoi saltarmi addosso quando vuoi. Sono sempre disponibile per te."

"Non tentarmi. Potrei farlo ora."

"Sì, saltiamo la festa e chiudiamoci in camera o va bene anche la limousine." suggerì, distendendosi sui sedili.

"Prima voglio sfoggiarti e anche tu vuoi fare lo stesso, ammettilo. Quindi ci tocca aspettare."

Infatti, alla festa riscossero molto successo, come coppia più bella della serata, tanto da fare invidia anche a Peter e Lydia. 

Derek sembrava anche felice di vedere il coach. Alla fine sembrava che avessero messo in chiaro la situazione. E Bobby sembrava aver davvero messo da parte la relazione con Stiles.

Il branco era allegro quella sera. Le cose andavano bene per tutti e c'era la sensazione nell'aria che tutto sarebbe andato bene per diverso tempo. 

Stiles e Derek lasciarono la festa prima degli altri. All'inizio l'omega credeva di essere diretto a casa, ma poi scoprì che si stavano allontanando da Beacon Hills. 

"Dove andiamo?" domandò, tentando di tenere le labbra di Derek lontane dalle sue per più di un secondo. 

Derek si fermò quel tanto che gli permetteva di rispondere. 

"È una sorpresa. Spero non ti dispiaccia stare fuori un paio di giorni."

"Mi piacciono le sorprese, ma non ho portato nulla."

"Ci ho pensato io. Non ti serviranno a molto i vestiti."

"Niente vestiti. Mi piace il programma."

Derek tornò a torturare le sue labbra per impegnare il tempo e già che c'era si concentrò sull'intimità di Stiles, provocandogli un paio di orgasmi.

Quando arrivarono davanti ad una struttura in legno e vetro immersa nella vegetazione, Stiles scese reggendosi a malapena sulle gambe rese molli dal piacere che Derek aveva contribuito a donargli.

"Siamo in una Spa?" domandò sorpreso. 

"Sì, massaggi e trattamenti per due giorni. Ho pensato che ti facesse piacere dopo tutto il tempo passato a stare dietro a me in versione lupo e tutto il resto."

"Ti amo, lo sai?"

"Ti amo anch'io, Stiles. Ora entriamo, abbiamo una cosetta da finire." sussurrò al suo orecchio eccitato. 

In meno di mezz'ora, Stiles si ritrovò nella vasca idromassaggio della sua bellissima camera, con Derek che scivolava dolce nel suo corpo e dava le prime spinte facendogli perdere ogni contatto con la realtà per il piacere provato. 

"Stiles." lo chiamava Derek, provocando gemiti in risposta.

L'omega era sempre incontenibile quando si lasciava andare al sesso. Tra le braccia del suo alpha non aveva mai tabù, tanto che chiedeva sempre tutto quello che desiderava fare e Derek non glielo negava mai.

"Derek, più forte. Ti prego."

L'altro diede spinte più veloci stringendogli i fianchi tra le mani, fino a provocare un urlo e contrazioni nel corpo di Stiles che aveva raggiunto l'apice del piacere. Lo sentì inarcarsi e poi crollare tra le sue braccia, mentre anche lui raggiungeva il piacere e si riversava nel corpo del suo omega come faceva sempre e come avrebbe fatto per il resto della sua vita. 

Entrambi erano soddisfatti e rilassati. 

I due giorni fuori città, aiutarono la coppia a lasciarsi andare. Derek era sempre stato ansioso per tutto, ad iniziare dal suo omega, passando per il branco e finendo con la storia della trasformazione in lupo, ma ora era completamente in pace.

Stiles si stava concedendo del tempo per sé, che altrimenti non avrebbe avuto a contatto con il branco, infatti quando ritornarono a casa, li aspettava la splendida notizia del matrimonio tra Melissa e suo padre. La cosa aveva creato una tale eccitazione in Stiles che nessuno riusciva a contenere. E Scott non era da meno. I due si erano lanciati a capofitto nei preparativi, visto che il matrimonio sarebbe stato a breve, poco prima del prossimo calore di Melissa. Scott aveva anche una buona scusa per evitare gli allenamenti di Gerard.

I due ragazzi erano felici di potersi finalmente considerare fratelli, in fondo erano già da tempo una sola famiglia.

Tra la celebrazione del matrimonio e la vita di tutti i giorni, Natale era vicino e anche il secondo calore degli omega del branco.

Stiles sapeva che sarebbe andato in calore per primo questa volta ed era pronto. 

 

NOTE DELL'AUTRICE

 

Ciao a tutti. 

Perdonate il ritardo. Ci ho impiegato un po' perché non è un capitolo particolare, ma solo di passaggio. D'ora in poi i tempi si allungano, racconterò solo i principali accadimenti della vita di Stiles e Derek e qualche periodo difficile o speciale della loro esistenza. 

Come si è capito, la loro storia non si limitano ad una sola stagione, ma a tutta la vita. 

Negli ultimi tempi ho visto nascere diverse ff omegaverse *-* e ve ne consiglio un paio: una completa "Insane temptation" di oOBlackRavenOo e una in corso "Complicated" di fefi97.

Se siete interessati ad una nuova coppia che è molto sterekosa Alex/Yassen, ho scritto un primo capitolo. È ispirata al film e ai libri di Alex Rider. In futuro pensavo a una storia ispirata a questo film, con Stiles giovane spia inglese e Derek mercenario, come vi sembra?

Grazie per i commenti e tutto. 

Cercherò di aggiornare presto. 

Baci

 

 

   
 
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