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Autore: Morgana89Black    08/05/2016    3 recensioni
Mi manchi come la sorella che non ho mai avuto e l'amica che non ho meritato. Tu sei ciò che mi resta della mia famiglia, ricordalo se un giorno dovessimo incrociarci, non ho nessun altro tranne te. Quel giorno ricordati di quel bambino un pò impacciato, che ti chiedeva un abbraccio dopo una litigata in famiglia. Ricordati di quel ragazzino arrogante che ti faceva ridere con le sue battute irriverenti. Soprattutto rammenta quel giovane uomo che, prima di uscire dalla tua vita, ti ha chiesto, forse nel modo sbagliato, di capirlo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Narcissa Malfoy, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
- Questa storia fa parte della serie 'Siamo anime nere come il carbone.'
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Fiore di campo,

sono scappato dalla mia prigione ormai da qualche settimana e finalmente ho riconquistato la lucidità necessaria per scriverti questa lettera. Non la firmerò e sono certo che tu capirai il motivo della mia scelta, pertanto ho deciso di utilizzare i nomignoli che solo noi usavamo da bambini ed adolescenti.

Ricordi quando passavamo i pomeriggi sdraiati nel giardino della villa di tuo padre, tra alberi di frutto e fiori primaverili? È stato in uno di quei momenti di dolce non far nulla che per la prima volta ti dissi che tu eri il mio fiore di campo. È passata una vita da quei giorni felici, tante cose sono cambiate, anche tra di noi. Ma tu, mia cara, rimani sempre il mio piccolo fiore di campo: resistente alle intemperie, profumata come una giornata primaverile e naturalmente bella, come poche donne possono essere.

Ti chiederai perché proprio oggi sto scrivendo questa lettere. È semplice: oggi sono precisamente diciotto anni che non ho più alcun contatto con te. Certo, ci siamo visti ancora qualche volta nei corridoi di Hogwarts, ma non ci siamo più rivolti la parola. Prima non passava giorno senza che ti vedessi almeno per qualche minuto, ti raccontassi qualche aneddotto della mia giornata e, soprattutto, mi sorbissi qualche tua ramanzina su quello o quell'altro comportamento poco decoroso da me tenuto.

Siamo sempre stati diversi tu ed io. Tu sei la purosangue perfetta: bella, elegante, educata, istruita e decisamente regale. Io il classico ribelle a cui le norme di comportamento dell'alta società stanno strette come una giacca di una taglia più piccola.

Io mi sentivo soffocare nella nostra famiglia, tra i nostri "amici". Mi mancava l'aria dal momento in cui aprivo gli occhi la mattina, sino al momento in cui andavo a letto la sera. La verità è che respiravo solo quando ero con te. Tu così diversa, eppure così simile a me.

Quanti pomeriggi abbiamo passato a parlare da soli, nascosti in qualche angolo remoto delle nostre dimore (d'inverno) e nei meandri più isolati dei nostri giardini (in estate)? Tu ci sei sempre stata per me: quando litigavo coi miei genitori o con mio fratello, quando sono stato rifiutato per la prima volta da una ragazza (ricordi quanto soffrii? Diciamoci la verità, ero abituato ad avere tutto ed il suo no per me fu un'onta amara da digerire), quando decisi di scappare di casa... persino allora mi appoggiasti, senza criticarmi. Sapevo che non condividevi e, soprattutto, sapevo che ti stavo arrecando un dolore enorme. Ma non mi sono fermato a rifettere veramente su quanto la mia decisione ti avrebbe ferita e me ne dolgo.

Sono passati diciotto anni e lo so che non serve a nulla, ma ti chiedo scusa mio fiore di campo. Non pretendo che mi perdoni, non sono così tanto arrogante, ma permettimi, almeno di dirti che mi dispiace sinceramente, non per essere andato via, ma per non esserci stato.

Ti chiedo perdono per non aver partecipato al tuo matrimonio, so che quel giorno eri bellissima nel tuo abito bianco, una regina nel vero senso della parola. Conservo ancora la foto che comparve il giorno seguente sulla Gazzetta del Profeta.

Ti chiedo perdono per non aver assistito alla nascita di tuo figlio, che, ne sono convinto, è la tua gioia e, probabilmente, l'unico motivo che ti spinge ad alzarti dal letto ogni mattina, ed a sorridere ogni giorno.

Ma questi sono momenti belli, durante i quali tu eri circondata da amici (veri e fittizi) e da parenti. Istanti in cui la mia assenza, probabilmente, non ti è pesata molto.

Gli attimi per i quali mi dolgo di più della mia assenza sono altri. Perdonami se non c'ero quando avevi veramente bisogno di me; di una spalla su cui piangere e di un amico con cui sfogarti. Forse per essere mancato in queste situazioni non mi perdonerai mai e ti capirei. Tu per me ci sei sempre stata e sono sicuro che se ti avessi scritto chiedendoti di raggiungermi l'avresti fatto, anche se avessi dovuto arrivare sino in capo al mondo. Perché tu sei sempre stata leale con le persone per le quali provi, o forse dovrei dire provavi, affetto.

So che mi ritieni un egoista, ma la verità è che sono sempre stato debole, soprattutto senza di te come appoggio. So di aver distrutto la nostra famiglia e di aver procurato più dolore di quello che è stato procurato a me, ma sono stato sempre troppo egocentrico.

Ricordami per com'ero da ragazzo, quando ti chiedevo di giocare con me, anche se tu eri una femmina ed, inoltre, più grande e matura di me. E ti prego, se un giorno il nostro cammino dovesse nuovamente unirsi, non mi voltare le spalle com'io ho fatto, perché anche se me lo meriterei (e questo non lo negherei mai), tu per me sei sempre importante e mi manchi.

Mi manchi come la sorella che non ho mai avuto e l'amica che non ho meritato. Tu sei ciò che mi resta della mia famiglia, ricordalo se un giorno dovessimo incrociarci, non ho nessun altro tranne te. Quel giorno ricordati di quel bambino un pò impacciato, che ti chiedeva un abbraccio dopo una litigata in famiglia. Ricordati di quel ragazzino arrogante che ti faceva ridere con le sue battute irriverenti. Soprattutto rammenta quel giovane uomo che, prima di uscire dalla tua vita, ti ha chiesto, forse nel modo sbagliato, di capirlo.

Perché oggi sarò anche un uomo, ma non sono cambiato. Sono sempre il tuo lupo solitario, incapace di rimanere costretto a regole troppo rigide per non soffocarlo.

L'affetto che provo per te non è scemato e non è mai cambiato.

Sarò per sempre tuo, per quanto mi sarà possibile,

il tuo lupo nero.

   
 
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