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Autore: Blue_Lily    09/05/2016    1 recensioni
Premessa: Il prologo (scritto nello stile "diario") serve a dare una visione generale di tutto ciò che è successo nei due giorni prima degli eventi. Enjoy (?)
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«Io mi chiamo Hydra, non devi sapere altro.»
"Ogni sogno contiene un umano, lo stesso. Non avrei dovuto essere codarda nel primo, non avrei dovuto essere così dannatamente debole nel secondo... E avrei dovuto ucciderlo in tempo, nel terzo. Se potessi avere una seconda chance non gli permetterei di lasciare questo mondo vivo...
Era solo un incubo, ma sembrava così vivido, il dolore così vero..."
Storia divisa in tre sezioni (Neutral, Genocide, Pacifist).
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frisk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Neutral Run – “Colpa”
 
Me l’ha promesso, non c’è nulla di cui preoccuparsi, no? Ci sono poche possibilità che l’umano venga a sapere dell’interruttore e lo faccia diventare vulnerabile agli attacchi, no? E anche se lo scoprisse... Mettaton riuscirebbe a batterlo, no? Non che io non creda in lui ma... Perché mi sento così agitata? Perché ho questo brutto presentimento?
Cammino avanti e indietro sul pavimento in legno della mia camera, immersa nei miei pensieri, mordendomi nervosamente il labbro inferiore.
“Cosa devo fare...? Cosa devo fare...?”
Sposto lo sguardo istintivamente sul televisore a schermo piatto su un mobiletto di bambù, rimanendo a fissare lo schermo spento per qualche secondo.
“Aspetta un secondo...”
Premo il pulsante si accesione, e qualche attimo dopo lo schermo si connette sull’unico canale disponibile: quello dello show di Mettaton, che ora sta prendendo una nuova piega... L’umano ha appena premuto l’interruttore.
“Oh no...”
«Oh sì...»
Dice Mettaton, mentre viene ricoperto da una spessa coltre di fumo.
«Oh sì... Se hai premuto il mio interruttore vuol dire una sola cosa: tu vuoi disperatamente assistere alla prima performance del mio nuovo corpo. Che impertinente... Fortunatamente per te, avevo pianificato questo show da tantissimo tempo.»
«COSA?!»
Lo sapevo. Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi! Gli avevo chiaramente detto di fare attenzione a quel benedetto pulsante, di non farglielo scoprire per nessuna ragione al mondo e lui? Lui aveva pianificato tutto solo per mettersi in mostra.
«Razza di idiota!»
Grido, nella vaga speranza che lui anche se lontano possa sentirmi.
Il fumo si dirada, e si ritrova con i riflettori puntati contro. Sembra davvero troppo sicuro di sé.
«Renderò i tuoi ultimi attimi di vita... Assolutamente favolosi!~»
Senza neanche spegnere il televisore io corro fuori dalla mia casa, nonostante il dolore e le fitte che cominciano nuovamente a riaffiorare. Stavolta non deve morire nessuno... Non voglio perdere due persone a me care nello stesso giorno e per colpa della stessa cosa...!
“Se corro non arriverò mai in tempo...! Devo inventarmi qualcosa...”
Socchiudo gli occhi, digrignando i denti, tentando di farmi venire in mente qualcosa di rapido, gratuito e soprattutto che posso utilizzare senza una qualche particolare licenza.
“Ma certo! Perché non ci ho pensato prima?!”
So che questo mi comporterà un’enorme perdita di energia, so che lo sforzo per liberare questo potere mi causerà tanto dolore... Ma è una cosa che posso sopportare se ho la consapevolezza di non ripetere l’errore dello stesso giorno, la consapevolezza di poter salvare la vita di colui che amo.
Accelero la corsa di un minimo, inarcando la schiena in avanti. Sento il mio corpo che si sta lentamente trasformando, i denti e gli artigli più lunghi e affilati, le squame zaffiro che cominciano a ricoprirmi il corpo a chiazze, vari spuntoni sulle braccia e una lunga coda dragonica, ma soprattutto sulla schiena un paio di enormi ali dalla membrana azzurro scuro, che spalanco poco dopo.
“Si impara a volare una volta e non si scorda più... Vediamo se questa frase è veritiera.”
Sbatto le ali una volta, due volte, tre volte... E finalmente comincio a prendere quota. Dopo qualche battito sono a una buona altezza e mi sto muovendo molto più veloce di prima.
“Ce la farò.”
Ogni battito mi causa una fitta in tutto il corpo, ma so che è tutto il prezzo da pagare per poter compiere questa missione personale. Agilmente schivo ogni ostacolo che mi si para davanti, compiendo delle acrobazie aeree, nel frattempo che supero il confine tra Waterfall e Hotland, tra Hotland e il Nucleo... Tantissimi mostri sono radunati sotto enormi schermi per le strade di Hotland, assistendo alla première di Mettaton che, quando poso lo sguardo io su quello schermo, ha già perso le braccia.
«Braccia...?»
Dice.
«Chi ha bisogno di braccia con gambe come queste...?»
Sorride spavaldamente, facendo finta che tutto stia andando secondo i piani.
“Più in fretta...!”
Accelero il battito delle ali, sorpassando in fretta anche l’hotel di Mettaton e arrivando alla cima del Nucleo, dove proprio lui sta lentamente perdendo senza saperlo... Lì davanti ci trovo Alphys.
«Alphys, cosa sta succedendo?!»
Ruggisco quasi, con la mia voce dalle fattezze quasi infernali. Spaventata lei si gira.
«H-Hydra! L-l-lui ha bloccato la porta, n-non riesco ad entrare! C-comunque è tutto sotto controllo!»
Sbuffo fumo dal naso, spostandola poco delicatamente dalla porta. Ricopro i miei pugni di nuove fiamme, e istantaneamente anche altre parti del mio corpo si ricoprono di fuoco, più ardente e letale di prima. Comincio a tirare dei pugni sulla porta, invano considerando che non si scalfisce minimamente... Deve per forza essere fatta di un qualche materiale magico e soprattutto antifiamma. Continua così per un’altra decina di minuti... Poi il rumore di un qualcosa che si rompe, seguito da un’esplosione.
La porta si apre pochi secondi dopo e il mio cuore smette di battere per qualche attimo. Davanti a me vedo solo un corpo metallico smembrato, bulloni e ingranaggi sparsi in giro... E al centro del palco una parte di busto e la testa.
«METTATON!»
Grido, correndo verso i resti del suo corpo, ancora una volta quasi in preda delle lacrime. Prendo la sua testa fra le mie mani, tremando... Tutto quello che vedo scaturisce in me un turbine di emozioni negative: rabbia, disperazione, senso di vendetta... Sensi di colpa. Lo sguardo spento del mio amato, il suo corpo come smembrato... E l’umano che, dalla porta d’uscita, mi sta guardando. Un attimo dopo si gira, scomparendo. Alphys lo segue, scomparendo a sua volta.
«Mi avevi promesso che avresti vinto... Mi avevi promesso che non mi avresti mai abbandonata...!»
Nonostante la mia forma dragonica non sono riuscita a salvare neanche lui, nonostante tutta la determinazione che avevo intanto che volavo fino a qui non sono riuscita a distruggere quell’umano... Neanche dopo aver visto il corpo di Mettaton in quello stato.
Inarco la testa indietro, lanciando un lungo ruggito che gradualmente diventa il pianto disperato di una donna che ha perso troppo in troppo poco tempo... Prima di cadere a terra, priva di energie.
“Mi dispiace...”
E’ tutto ciò che riesco a sentire nella mia testa, prima di svenire.
   
 
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