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Autore: Blacky98    10/05/2016    2 recensioni
A volte gli spiriti fanno parte di noi e non sempre spariscono, neppure con l'aiuto delle persone amate. A volte sembra di essere fermi in un inverno senza fine, nella lunga notte dominata dal male e dai sensi di colpa...
Katie si sente sempre meno legata a questo mondo e più verso il sonno eterno offertole dall'oscurità...
[Vincitrice del premio Originalità al contest "Via dalla notte infinita" indetto sul forum da Rosmary]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katie Bell, Oliver Wood/Baston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Nick autore sul forum e su EFP: Blacky98
Titolo: Sorriso di bambina
Protagonista scelta: Katie Bell
Altri personaggi presenti: Oliver Wood
Coppie presenti: Katie/Oliver
Generi: Introspettivo,Triste, Romantico
Avvertimenti: nessuno
Note: nessuno
Contesti: II Battaglia di Hogwarts, Epilogo
Rating: Verde
Introduzione: percorso interiore di Katie dopo la guerra aiutata da Oliver, con un lieto fine che sorprenderà la protagonista

Note d’Autore: alla fine

 

Storia partecipante al contest indetto sul forum da Rosmaryefp

"Via dalla notte infinita"

Sorriso di bambina



Hogwarts - 1990
Una ragazzina stava correndo per i corridoi deserti della scuola, quando andò a sbattere contro un'alta figura.
«Ti serve una mano? Ti sei fatta male?» chiese preoccupato quello che, scoprì più avanti, essere il portiere dei Grifondoro.
«Credo di star bene» rispose imbarazzatissima, «se arrivo in ritardo la professoressa McGranitt mi mettrà in punizione questa volta» aggiunse, per poi pentirsene subito dopo, sicuramente a quel bel ragazzo non importava nulla, rifletté.
«Prendi il secondo corridoio a destra, farai più velocemente» le consigliò il ragazzo.
Katie si alzò e corse via nella direzione indicatagli. Quando giunse alla fine del corridoio si girò e lo vide ancora lì intento a guardarla. Non sapendo il motivo preciso gli sorrise.
Non uno di circostanza,ma uno di quelli che avrebbe scaldato anche il cuore più freddo, si ritrovò a pensare Oliver, un sorriso di bambina.
 
 
Le sponde del Lago Nero non erano mai state così silenziose, anche quando era estate erano sempre presenti creature fuori o dentro l'acqua. In realtà tutto l'immenso parco circostante era quieto, come la calma che preannunciava una tempesta.
Katie si sedette sul molo in legno incrociando le gambe e guardò la distesa scura come la notte davanti a lei. Sopra la superficie, piccoli animaletti danzavano sulle note di una musica non udibile, come se fosse stato un giorno di festa. L'oscurità, invece, avanzava e con i suoi tentacoli ghermiva ogni speranza accompagnando la morte in questo ingrato compito.
I sassi rimbalzavano e con un rumore sordo affondavano; l'aveva sempre divertita e calmata questo giochino semplice, ora non più.
«Katie, siamo tutti dentro,su vieni» disse una voce maschile alle sue spalle.
«Cosa faresti se tutto quello che conosciamo sparisse in un battito di ciglia?» chiese la ragazza.
Essendo che non aveva dato segno di volersi alzare, Oliver si inginocchiò accanto a lei, ma non seppe cosa risponderle. Invece la circondò con un abbraccio e la tenne stretta a sé.
«Sono qui. È questo che conta; non pensare ad altro» tentò di rassicurarla il giovane.
«E Fred?» rispose lei «e tutti gli altri che non ce l'hanno fatta?» aggiunse.
A quella domanda il giovane si limitò a guardarla con un sorriso triste.
 
~
 
«Katie sei pronta? Dobbiamo andare» disse titubante una voce maschile.
Non ricevendo risposta, prese per mano la giovane donna e si smaterializzò al cimitero vicino Hogsmeade, creato apposta per i combattenti caduti ad Hogwarts.
La tomba di Weasley era circondata da una moltitudine di persone.
La ragazza sorrise al solo ricordo delle risate e degli scherzi ideati dal ragazzo.
Lui non sarebbe tornato.
A tenere il discorso fu il fratello indimenticabile e inseparabile,George, che con voce rotta dalla commozione, ricordò i momenti più belli passati assieme.
Quando la cerimonia finì, Katie si smaterializzò in un boschetto in Scozia e, dopo aver camminato si sedette di fronte ad un laghetto silente.
« Sai, venivo a giocare qui quando ero piccola. Mi nascondevo dietro gli alberi, aspettando che mio padre venisse a cercarmi. Poi quando era arrivato, gli saltavo in braccio e ridendo andavamo a far merenda» raccontò atona la ragazza.
In quella guerra non avevano solo perso compagni e amici, ma anche l'innocenza e la bellezza nel modo di vedere il mondo, rifletté sospirando, Oliver che l'aveva seguita senza dir nulla.
Con dolcezza le pose una mano sulla spalla, ma senza volerlo le sfiorò il collo e Katie urlò.
Il panico la rapì e il respiro le si mozzò in gola, si sentì come sollevata da terra, sempre più in alto, verso un cielo scuro pieno di lampi verdi e rossi, la neve che cadeva leggera e poi si sentì tirare in basso, verso il verde prato.
Il calore di un abbraccio le risvegliò i sensi. Si guardò attorno spaesata e li vide, due occhi color nocciola che  la stavano scrutando in profondità.
E in fondo ad essi una piccola pagliuzza dorata, un riflesso di speranza e amore.
Si accoccolò tra le sue braccia e rimasero lì, fermi a godersi quel momento di quiete.
 
~
 
Lo specchio, in frantumi, giaceva abbandonato sul pavimento.
L'orribile cicatrice che partiva dalla base del collo per finire sul petto, in mezzo ai seni, era ancora lì, dopo sette anni da quell'inverno maledetto, sei dalla fine della guerra.
Non aveva più indossato un abito scollato, né un bikini, non che le interessasse particolarmente il mare; ma persisteva, come la ferita nel cuore, mai rimarginata.
Neppure la premura di Oliver era servita a qualcosa.
Si ritolse il vestito e lo lasciò cadere sul grande letto matrimoniale, non era dell'umore giusto per uscire, anche se sarebbe dovuta andare fuori per un'occasione speciale.
Si mise a camminare nervosamente per la stanza, i passi in lontananza preannunciarono l'arrivo del giovane e si sentì improvvisamente leggera e allo stesso tempo pesante.
Cadde sui vetri infranti e chiuse gli occhi.
 
Il rumore colpì le sue orecchie ancora prima della fragranza invitante di biscotti appena sfornati. Oliver seduto accanto a lei che le stava tenendo una mano, dormiva.
«Ehi, cosa è successo?» chiese con voce flebile.
«Hai fatto preoccupare tutti; sei svenuta e ti ho trovata in camera distesa sul parquet con il sangue che gocciolava dalle braccia e dalla testa. Ho pensato che ti volessi uccidere» rispose lui.
«Ammetto di averci pensato spesso in questo periodo …»
«Katie non dirlo neanche per scherzo, soprattutto ora» la interruppe.
«Oliver, io non ce la faccio, davvero. Ogni giorno li rivedo nella mia mente e ogni notte sento quella collana stringermi il collo e portarmi sempre più vicina alla morte. Chi sono io per essere sopravvissuta a loro. Probabilmente Fred ora sarebbe già stato sposato con Angelina e noi ci saremmo trovati i giorni liberi a fare partite assieme. Harry avrebbe fatto qualcosa di stupido, però avrebbe preso il Boccino» disse con le lacrime agli occhi, che liberamente sgorgavano e scendevano senza freni.
Rimasero in silenzio a guardarsi, ognuno perso nei propri pensieri fino a che Oliver non decise di parlare «L'altro ieri avevo l'intenzione di chiederti di sposarmi. Sai volevo farti una sorpresa, ma l'hai fatta tu a me, a noi».
Notando lo sguardo confuso della ragazza le appoggiò una mano sul ventre, coperto dal lenzuolo «Aspettiamo un bambino».
L'incredulità si aprì sul viso di Katie e non sapendo cosa dire, si toccò la pancia cercando di captare un minimo movimento che confermasse le parole del fidanzato.
«Katie, devi andare avanti, non credo che loro vogliano che tu rimanga così in questo stato. rivogliamo tutti la nostra cara vecchia Cacciatrice, quella che avrebbe spaccato il mondo pur di vincere e accontentarmi nell'impresa» soggiunse ridendo «la ragazza gioiosa che non se la prendeva per nulla, quella del vedere sempre il bicchiere mezzo pieno».
La ragazza sbuffò debolmente, beccandosi un'occhiataccia dal ragazzo «Non hai perso il tuo piglio fermo e infervorato da dobbiamo-vincere-a-tutti-i-costi» esclamò.
Capì che aveva bisogno di scherzare, ancora, come ai vecchi tempi da compagni di scuola.
«Noi siamo una squadra; tu, io e il piccolo Baston» affermò deciso Oliver, leggendole nel pensiero.
«Ollie, è troppo presto per sapere il sesso» gli fece presente Katie.
«Io so che sarà un maschio» continuò convinto e allegro Oliver «Ora è piccolissimo, ma fra poco diverrà grande come una Pluffa e non appena uscirà da lì gli insegnerò a giocare a Quidditch»
«E se sarà una femmina?» gli chiese, certa di metterlo in difficoltà.
«Beh, le insegnerò lo stesso a giocare» rispose sicuro lui.
«Non ci posso credere, sei già entrato in modalità capitan-maniaco e deve ancora nascere».
«Non può essere altrimenti. È nostro figlio» replicò orgoglioso.
 
E in quel momento, la vide: nel cielo azzurro fuori dalla finestra, nell'espressione gioiosa del compagno, la luce in fondo al tunnel e capì che il suo inverno personale era finito.
L'estate senza fine stava iniziando.
E sorrise, con un sorriso di bambina diventata donna.

 

 


Note d'autore.
Ciao, allora eccomi qui.
Parto con il dire che è una sorta di prequel della storia "Nella buona e nella cattiva sorte" che non serve aver letto.
Diciamo che mi sono mantenuta abbastanza leggera con le riflessioni e ogni paragrafo introduce l'argomento del successivo, in maniera più o meno esplicita. Ho voluto raccontare di varie difficoltà, perché ho pensato che dopo una guerra sono tanti gli spiriti che ci si porta dentro. Il pezzo iniziale, un flashback, serve a spiegare il titolo e il filo conduttore della storia, ovvero ritornare all'innocenza e al sorriso di un bambino. Ok l'ultimo pezzo, è stata un'illuminazione. Oliver che fa progetti da quidditch-maniaco sul figlio/a si è stampata nella mia mente. In realtà non so esattamente cosa c'entri con il resto della storia, mi è sembrato che ci stesse bene; un buon modo per far uscire dalla notte infinita Katie: parlare della gravidanza.
Il tema del contest era raccontare il momento della svolta, non credo di averlo rispettato pienamente in quanto la mia svolta è alla fine, ma non sono riuscita a fare a meno di descrivere tutte le piccole riflessioni e timidi tentativi di andare avanti fino ad arrivare alla botta finale. Infine un grazie al giudice di avermi dato l'ispirazione per scrivere di nuovo su questa coppia che amo moltissimo.
 
 
  
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