Videogiochi > Zelda
Segui la storia  |       
Autore: elefiore    11/05/2016    0 recensioni
Con il cuore in gola, guardai una sagoma in verde lanciarsi contro il coso a destra, quello colpito dalla freccia, e colpirlo più volte con una spada fino a quando non lo vide accasciarsi a terra, per poi scattare verso l’altro e ucciderlo con tre colpi ben assestati.
Finalmente si fermò e si voltò ed incamminò verso di me, rinfoderando la spada.
Quando fu ad un solo passo di distanza, mi tese una mano.
«Grazie» dissi timidamente
Lui annuì e buttò uno sguardo alle proprie spalle, poi mi prese per un polso e corse quasi trascinandomi fino ad un bellissimo cavallo. Mi fece salire, poi saltò in sella a sua volta e partimmo al galoppo.
_______________________________________________________________________________________________
Premetto che il mondo è quello di Ocarina Of Time (e che Link ha una storia diversa dalla "sua")!
[Link x OC]
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Link, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un brivido gelido mi scese lungo la schiena.
Cos’è quello?!
Indietreggiai, la mente completamente vuota, mentre quel coso avanzava nella mia direzione.
«Sta’ lontano da me!» gridai «Vattene!», ma lui sembrava non sentire.
Non voglio morire così! Non ora, non qui, non per mano di quel coso! Non voglio morire!
Qualcosa mi toccò le spalle, facendomi sussultare e gridare: un altro coso.
Mi voltai di scatto e, tenendo d’occhio entrambe le creature, tentai di allontanarmi.
Una vocina acuta fece «Hey! A terra!» ed io istintivamente feci per eseguire il suo ordine, ma per colpa del terreno bagnato per la pioggia scivolai, mi sbilanciai di lato e caddi rovinosamente, senza riuscire a trattenere un gridolino quando vidi una freccia quasi sfiorarmi la testa.
Con il cuore in gola, guardai una sagoma in verde lanciarsi contro il coso a destra, quello colpito dalla freccia, e colpirlo più volte con una spada fino a quando non lo vide accasciarsi a terra, per poi scattare verso l’altro e ucciderlo con tre colpi ben assestati.
Finalmente si fermò e si voltò ed incamminò verso di me, rinfoderando la spada.
Quando fu ad un solo passo di distanza, mi tese una mano.
«Grazie» dissi timidamente
Lui annuì e buttò uno sguardo alle proprie spalle, poi mi prese per un polso e corse quasi trascinandomi fino ad un bellissimo cavallo. Mi fece salire, poi saltò in sella a sua volta e partimmo al galoppo.
Mi concessi solo una veloce occhiata verso Hyrule, ma fui costretta a tornare a guardare avanti per mantenere l’equilibrio.
Poco dopo, sentii le sue mani mettere le redini nelle mie.
«Aspetta, cosa-?! Nononono, non sono capace!» feci per darle di nuovo a lui, ma la stessa vocina che mi aveva salvata poco prima mi disse «Devi solo tenerle, Epona conosce la strada. In questo modo Link potrà attaccarli per impedire che ci raggiungano.»
«Link?»
Una sferetta luminosa mi si parò davanti, ad una certa distanza.
«Una fata?!»
«Mi chiamo Navi.. ed è lui, Link.» disse «Stiamo andando al Lon Lon Ranch, se ti interessa saperlo.»
In quell’esatto momento le mani del ragazzo in verde sfiorarono di nuovo le mie per recuperare le redini.
Ha un buon profumo... Eh?! Ma che vado a pensare?! Nemmeno lo conosco!
Sentii le guance pizzicare, segno che ero arrossita, e mi affrettai a coprirmi il viso con il colletto della maglia.
Improvvisamente vidi qualcosa sfrecciare ad un soffio da me e sentii Link gemere di dolore.
«Che succede?!» chiesi, allarmata, ma prima che potessi finire la frase fui sfiorata da qualcosa.
Non arrivò a colpirmi, ma per un attimo ebbi la netta sensazione che avrebbe potuto uccidermi in tempo zero, qualunque cosa fosse, se ci fosse riuscito.
Solo pochi istanti dopo, mentre il cancello del ranch veniva chiuso in fretta e furia da una ragazza ed un uomo, sentii Link trattenere con fatica un grido e sbilanciarsi su di me come per un colpo, poi tirò le redini per fermare il cavallo e scese, ma le sue gambe cedettero e crollò carponi.
Aveva sulla schiena una ferita che aveva tutta l’aria di essere grave e sul braccio destro una più lieve.
La fatina gli volò accanto ed io riuscii in qualche modo a scendere ed avvicinarmi a lui.
Aveva il respiro affannato ed era bianco come un cadavere.
La ragazza, che doveva essere Malon, corse vicino a noi e gli porse una bottiglia con del latte.
«Forza, bevi, ti sentirai subito meglio!»
Lui, però, si girò verso di me e sul suo volto si dipinse una smorfia che sicuramente avrebbe dovuto essere un sorriso. Solo dopo averlo fatto bevve qualche sorso ed iniziò a riprendere colore.
Io e Malon lo aiutammo ad entrare in casa, salire le scale e stendersi sul letto di Malon.
«Rimani tu con lui?»
Guardai la ragazza ed annuii.
«Allora io vado di sotto a preparare qualcosa da mangiare, se ti serve qualcosa chiamami!» disse, poi fece per scendere ma si bloccò sulla porta ed aggiunse con un sorriso «Sono Malon, piacere!»
«Neshea,» risposi io, «ma puoi chiamarmi Nesh.»
Non rimasi a guardarla mentre scendeva, ma mi misi a guardare il ragazzo che mi aveva salvata con più attenzione.
Aveva i capelli biondo cenere lunghi fino alle spalle, con un cappellino a punta, verde come gli abiti che indossava. I suoi occhi, invece, erano di un azzurro intenso, luminoso, e sulle sue labbra era dipinto un lieve sorriso.
«Ti ringrazio, mi hai salvato la vita.. Sono in debito con te.. Sei anche rimasto ferito, per colpa mia..»
Negò leggermente con il capo e mi poggiò la mano sinistra sulla spalla, allargando il sorriso. Lo vedevo nei suoi occhi, era felice di averlo fatto, di avermi protetta da quei mostri.
«Ora cerca di riposare, domani ti sentirai sicuramente meglio.»
Annuì e si sistemò sotto alle coperte, poi chiuse gli occhi, e ben presto il suo respiro si fece più pesante.
«È sempre stato un gran dormiglione.» sentii Navi dire mentre gli svolazzava intorno «Non perde mai l’occasione di fare tardi la mattina! Vedrai, domani nemmeno un esplosione riuscirà a svegliarlo!»
Ridacchiai sottovoce. Dovevo ammettere che non sembrava quel tipo di ragazzo, ma forse era solo perché non lo conoscevo. Magari l’indomani avrei potuto fare una bella chiacchierata con lui, al suo risveglio! Mi sarebbe piaciuto sentirlo raccontare le sue avventure, sembrava il tipo di persona che si caccia sempre nei guai.
Una gran bella persona. E non solo dentro... era davvero carino, ora che avevo modo di guardarlo bene senza sembrare una maniaca. Il suo viso era così rilassato, con un’ombra di sorriso sulle labbra.. forse stava facendo un bel sogno, peccato non poterlo sapere. Magari stava sognando me.
Arrossii di colpo.
Cosa andavo a pensare? Lo avevo appena conosciuto e non mi aveva nemmeno mai parlato..
In effetti, a pensarci bene, era strano. Era stata Navi a dirmi come si chiamavano e a spiegarmi dove saremmo dovuti andare.. possibile che quel ragazzo fosse muto?
Proprio nel momento in cui lo pensai, la fatina confermò il mio dubbio.
«Link è muto.» disse, senza giri di parole, «Se te lo stai chiedendo, è per questo che non ha ancora scambiato con te nemmeno una parola.»
«Dalla nascita?»
«No, ma ormai sono dieci anni che è così. Quando era solo un bambino ha subito un brutto trauma e da quel giorno non ha più detto una sola parola.. io l’ho trovato solo un istante più tardi.. è stata una scena orribile, e se ne dà ancora la colpa..» esitò, poi concluse con un «Ma non posso raccontarti la sua storia.»
Potevo capire, sarebbe stato scorretto nei confronti del ragazzo. Se avesse voluto, avrebbe trovato un modo per raccontarmelo.. e sicuramente ci conoscevamo da troppo poco.. e se anche avesse voluto parlarmene, non volevo saperlo. Doveva essere stato qualcosa di devastante, per farlo diventare muto. Doveva esserne rimasto distrutto.
Presi un respiro profondo per allontanare la tristezza.
«Nesh!» sentii Malon chiamare a gran voce mentre saliva le scale «Se vuoi ti posso preparare una stanza!»
«Ti ringrazio» dissi, quando fu abbastanza vicina, «ma preferisco rimanere qui: è il minimo, dopo essere stata salvata a suo discapito. È colpa mia se è rimasto ferito, dopotutto.»
«Come vuoi. In caso avessi freddo, ci sono delle coperte in quell’armadio, e se ti serve qualcosa chiamami, sono nella stanza accanto a questa. Buonanotte!»
«Buonanotte anche a te, Malon, e grazie.»
Lei sorrise.
«Non devi ringraziarmi» disse, prima di sparire oltre la porta.
Tornai a guardare Link e mi ritrovai senza volerlo a sorridere. Era così carino, quando dormiva!
Arrossii di nuovo. Non potevo negarlo, mi ero presa una cotta per lui.. a prima vista, come nelle fiabe.. assurdo!
Dovevo essere impazzita.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Zelda / Vai alla pagina dell'autore: elefiore