Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: aturiel    16/05/2016    0 recensioni
Daenerys Targaryen, nata dalla Tempesta e Madre dei Draghi è una grande donna, forte e determinata.
Ma la sua vita è stata segnata da uomini che l'hanno cambiata, amata, odiata, rispettata, invidiata... e ora, un ultimo uomo segnerà invece il suo futuro.
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Scritta a due mani con idkrugens per il contest "Round Robin: perché due mani in più servono sempre".
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Jorah Mormont, Khal Drogo, Viserys Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Ser Jorah

 
Cerca la sua argentea regina.
Cerca Daenerys e vorrebbe che la nave andasse più veloce.


Il terreno sotto i suoi piedi aveva iniziato a franare, rendendo mano a mano il suo cammino più difficoltoso e i suoi passi più incerti. Daenerys non sapeva chi avrebbe incontrato ora, ma si sentiva sempre improvvisamente stanca: aver visto davanti ai suoi occhi l'uomo che, sia da vivo sia da morto, l'aveva inevitabilmente segnata, l'aveva lasciata spossata.
Bramava la luce come aveva bramato l'acqua durante il suo viaggio attraverso la Desolazione Rossa. Voleva che quel peso di ricordi sepolti da tempo nella sua memoria finisse presto e desiderava uscire dal tempio. Ma lo sapeva: non era ancora giunto il momento.

Sorpassò una colonna, un tempo sicuramente decorata da preziosi rilievi, ora completamente distrutti, e, come si aspettava, invece che scorgere finalmente l'uscita, un'altra figura familiare e amata le si parò davanti. A differenza di Viserys, però, non la guardava in viso, anzi, le mostrava le spalle, leggermente curvate in avanti da un peso che Daenerys non sapeva se si trattasse di quello degli anni o di una misteriosa pena che lei non conosceva.
Ed ecco che il suo fido cavaliere si volse e la guardò, finalmente. Lei sorrise incontrando gli occhi color del cielo di ser Jorah, ma egli non sembrava altrettanto felice, invece, di essere sotto il suo sguardo violetto: portò verso terra il suo viso e pareva temesse sollevarlo.
Daenerys non capiva: gli si avvicinò lentamente, quasi timorosa di poterlo veder sfuggire dalle sue dita, cenere al vento com'era diventato poco prima il fratello...
Ma che sciocchezza!, si rimproverò mentalmente: quell'uomo era ser Jorah Mormont, l'uomo che da sempre l'aveva accompagnata in ogni impresa, l'uomo che le aveva donato preziosi libri alle sue nozze con Khal Drogo; egli era il capo della Guardia della Regina, il suo Cavaliere di Sangue, nonché compagno e consigliere. Era l'uomo che l'aveva strappata dalle grinfie venefiche del re occidentale e che l'aveva sollevata dopo la morte del suo sole-e-stelle e del bambino che il suo grembo aveva ospitato. Si era battuto con coraggio più di una volta in difesa sua e del suo khalasar, mostrando ai fieri Dothraki che anche un uomo dell'ovest poteva essere un abile guerriero.
Non la temeva di certo, Jorah Mormont!
Eppure il suo sguardo continuava ad evitarla, come se la lieve luce che i suoi capelli argentei rifletteva avesse potuto ferire i suoi occhi chiari. Ma Daenerys si convinse che si trattava solo di una sua impressione, non certo della verità, e quindi si avvicinò ugualmente.

Mosse un passo incerto, poi un secondo più deciso e infine un terzo lungo e regale, com'era solita fare davanti ai suoi uomini.
«Ser Jorah» chiamò, aspettandosi che la figura di fronte a lei alzasse il capo e la salutasse, ma l'uomo non si mosse e, anzi, sembrò ancor più affondare lo sguardo in qualcosa di imprecisato e lontano ai suoi piedi. Rimase interdetta, quindi pronunciò nuovamente il suo nome, questa volta con una certa impazienza, ma nemmeno allora lui le mostrò lo sguardo.
Quindi lei allungò una mano e la portò sotto il suo mento, alzandolo con fare perentorio e deciso, costringendo ser Jorah a guardarla negli occhi. Ciò che vide, però, la lasciò sconvolta: i suoi occhi cerulei erano bagnati di lacrime di sangue che scendevano copiose lungo le sue guance segnate dagli anni e dalle intemperie. Si allontanò nuovamente, questa volta impaurita e inorridita da ciò che stava vedendo.
Superato il momento di sorpresa e spavento, si accorse che il suo Cavaliere di Sangue stava mormorando qualcosa di incomprensibile. Quindi gli si avvicinò ancora una volta, cercando di capire che cosa provocasse quelle lacrime, sperando che magari quelle parole appena biascicate potessero darle la risposta che cercava, ma prima che potesse anche solo sbilanciarsi in avanti per compiere un passo, la figura curva di ser Jorah scattò improvvisamente, andandosi a rifugiare in un angolo lontano da lei, come un topo che scappa dalla vampata di fuoco di un drago.

Danerys si avvicinò caparbia, osservando da lontano ciò che accadeva al suo uomo fidato: ser Jorah era diventato l'ombra di se stesso, non pareva nemmeno più lui con il viso cosparso di sangue e distorto da un'espressione che somigliava tanto alla paura e alla vergogna. Si era rannicchiato in un angolo del tempio, evitando i resti delle volte del soffitto che, già da qualche tempo, avevano iniziato a rovinare a terra. Daenerys allungò il passo per raggiungerlo più velocemente, sperando che l'altro non fuggisse di nuovo al suo tocco o ai suoi occhi, ma poco prima che lo raggiungesse, anche lui scomparve in una nuvola, il cui odore ricordava molto quello della pietra scaldata dal sole.

Daenerys, quindi, sparse per la seconda volta calde lacrime, questa volta prendendole come un maligno presagio: non avrebbe dimenticato facilmente il sangue vermiglio sulle guance del suo Cavaliere, e l'odore secco della pietra ancora restava, caparbio, all'interno delle sue narici.
Si asciugò ancora le lacrime, e questa volta si diresse con passi più incerti verso la porta che vedeva davanti a sé, troppo ampia e alta per poter nascondere qualcosa per cui non avrebbe ulteriormente sofferto.

Se mi guardo indietro, sarò perduta.
   
 
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