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Autore: Blue_Lily    17/05/2016    2 recensioni
Premessa: Il prologo (scritto nello stile "diario") serve a dare una visione generale di tutto ciò che è successo nei due giorni prima degli eventi. Enjoy (?)
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«Io mi chiamo Hydra, non devi sapere altro.»
"Ogni sogno contiene un umano, lo stesso. Non avrei dovuto essere codarda nel primo, non avrei dovuto essere così dannatamente debole nel secondo... E avrei dovuto ucciderlo in tempo, nel terzo. Se potessi avere una seconda chance non gli permetterei di lasciare questo mondo vivo...
Era solo un incubo, ma sembrava così vivido, il dolore così vero..."
Storia divisa in tre sezioni (Neutral, Genocide, Pacifist).
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frisk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Genocide Run – “Déjà-vu”
 
Spalanco gli occhi, risvegliata come da un lungo sonno. Mi metto seduta, scuotendo lentamente la testa e stropicciandomi gli occhi cercando di capire cosa effettivamente è successo. Ricordo perfettamente il giorno precedente, la cena con Mettaton, la notizia dell’umano caduto nel nostro mondo e il divieto da parte di mia cugina di poterlo anche solo vedere... Però a quella parola, “umano”, mi si stringe lo stomaco per qualche ragione. Nella mia testa si fanno strada delle immagini e dei suoni confusi, forse inesistenti, ma che mi sembra di aver visto coi miei stessi occhi, che mi sembra di aver vissuto in qualche modo... Impossibile, penso, visto che il solo pensiero mi rimanda a cose appartenenti a un lasso di tempo molto più lungo del semplice passaggio tra un giorno e l’altro.
La vista di mia cugina sciolta, il suono di un’esplosione, giorni di agonia e dolore e un giuramento di vendetta... Il resto sono solo immagini confuse, ma mi autoconvinco di aver fatto solo un brutto sogno.
Sto andando a casa di Undyne per i soliti allenamenti quotidiani (anche se, stavolta, meno motivata del solito) quando mi rendo conto di una cosa, passando per le vie di Waterfall: non c’è nessuno, assolutamente nessuno. Solitamente mentre giro incontro Aaron che flette i suoi muscoli, Shyren che tenta (anche se invano) di cantare e talvolta Temmie... No, stavolta non c’è anima viva.
“Ma si può sapere che è successo mentre dormivo? Fino a ieri questo posto non era un deserto!”
A passo lento ripercorro tutta la strada che separa la mia dimora da quella di mia cugina, turbata dai miei stessi pensieri... Ancora un brutto, anzi un orribile presentimento. Neanche il rumore dell’acqua, il bagliore delle lucciole e i flebili sussurri dei Fiori dell’Eco, che solitamente mi rilassano, riescono a placare questa sensazione che mi sta chiudendo lo stomaco, la stessa sensazione che ora mi spinge ad accelerare il passo fino al punto di farmi correre.
E’ proprio mentre volto l’angolo che davanti a me si presenta Monster Kid, quel simpatico ma altrettando fastidioso bambino di Snowdin che è un grande fan di mia cugina... Ha il terrore dipinto sul suo volto.
«Ehi, mostriciattolo! Che ci fai qui? Che è successo?»
Chiedo a tono abbastanza alto ma non come rimprovero, quanto come manifestazione della mia sempre crescente preoccupazione.
«Y-yo! Dobbiamo andare via da qui, quell’umano sta uccidendo tutti!»
«Umano? Cosa vuoi dire...?!»
«Undyne ha detto che ha ucciso tutti i mostri che ha trovato, sta facendo una strage! O-ora se ne sta occupando lei...! Saremo salvi...!»
Istantaneamente le mie pupille si restringono, rivedendo davanti a me la scena vista in quel sogno, solo più vivida...
“Io non... Morirò...! Io... Non... Mor-” aveva detto lei, prima di tramutarsi completamente in cenere.
«Oh no...»
Sussurro, appoggiando una mano sulla spalla del bambino, guardandolo dritto negli occhi.
«Ascoltami bene, ragazzino. Corri, salvati finché sei in tempo, ti raggiungerò.»
Poi torno a guardare avanti.
«Devo solo evitare di commettere un errore che sento di aver già fatto...!»
Monster Kid annuisce, per poi correre via e scomparire nell’oscurità di Waterfall. Riprendo anche io la corsa, stavolta più veloce e determinata di prima, mentre una domanda spontanea, quasi inattesa, si fa spazio nella mia testa: e se questi non fossero solo sogni ma ricordi? E se avessi già vissuto questa scena...? Per il momento, però, a questi quesiti non ci sarà risposta.
Rallento il passo, quando arrivo al ponte che porta a Hotland... Il ponte dove adesso si sta ripetendo la scena che più temevo.
Smetto di sentire tutti i rumori attorno a me, eccetto il battito del mio cuore. Il fragore della cascata in lontananza, le gocce d’acqua che cadono dalle stalattiti... Tutto sembra essersi mutato alla vista di mia cugina che sta combattendo contro quell’umano, uscendone anche perdente. Lei ha un aspetto diverso, sembra più forte, più potente, chiunque sarebbe corso via vedendola così... Ma in qualche modo quel dannatissimo umano l’ha quasi portata alla morte, di nuovo.
«Quindi neanche questo potere... E’ stato sufficiente...?»
Dice lei, a seguire una breve risata sommessa, l’intero corpo che sta tremando. Poi un sorriso.
«Se tu... Se tu credi che perderò la speranza ti sbagli. Perché... Perché ho i miei amici alle mie spalle.»
E’ da qui che forse comincio a capire... Quella cosa non sta solo uccidendo Undyne, ma ha anche ucciso tutti i mostri delle Rovine, di Snowdin... Papyrus e  Sans compresi, con ogni probabilità. Mi mordo il labbro, cominciando a tremare a mia volta inanto che mi nascondo dietro all’angolo. Stavolta sono arrivata decisamente troppo tardi... Non c’è più nulla che io possa fare per salvarle la vita. Finirei solo per perdere la mia...
«Alphys mi ha detto che mi avrebbe guardata mentre combattevo... E se le cose si fossero messe male, lei avrebbe... Lei avrebbe fatto evacquare tutti.»
Il suo tono è sempre più debole, anche se in un certo senso rimane fiero. Il suo corpo comincia a sgocciolare...
«Proprio ora sta chiamando Asgore dicendogli di assorbire le sei anime... E con quel potere...»
Anche se il suo corpo si scioglie sempre di più ogni secondo che passa, lei non smette di sorridere. Non sta perdendo la speranza, come ha promesso, crede davvero in un futuro migliore per questo mondo anche se la sua vita è giunta al termine...
«...Questo mondo vivrà...!»
Poco dopo il resto di lei si tramuta in cenere. Mi mordo il labbro, serrando gli occhi quasi in preda dalle lacrime. Questa scena l’ho già vista in sogno, ma chi avrebbe mai detto che si sarebbe avverata davvero?
La scena però è diversa... Undyne stavolta non è morta come una guardia in difesa del regno, ma è morta come un vero eroe in difesa del mondo intero, senza mai perdere il sorriso e la speranza anche dopo la sconfitta.
«Ti renderò giustizia, Undyne. Continuerò la tua missione...»
Sussurro, in un ringhio.
«Nel nome del tuo sangue e di tutti i mostri morti prima di te,  l o   u c c i d e r ò . . .»
   
 
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