Menos en mė
"Y verte cómo cambias
- y lo llamas vivir -
en todo, en todo, sė,
menos en mė, donde te sobrevives."
Simon non era pių lo stesso da tempo. Non era pių mondano, non era pių vulnerabile, non era pių innocente. Non agli occhi del mondo. Ma non era stata la sua Trasformazione a cambiarlo, era stato il mondo stesso, con le sue sfide, con i suoi pregiudizi.
Stava crescendo, Simon. Stava maturando, indurendosi.
Quando gliene parlava, nel silenzio di una stanza spogliata dei poster dei supereroi che tanto aveva amato, Simon diceva che stava vivendo.
Questa č la mia vita adesso, Raphael sussurrava, forse nel tentativo di non lasciar spezzare la voce.
La tua vita non definisce chi sei mormorava di rimando, sorprendendolo con quelle parole crude e confortanti al tempo stesso. Ci credeva in quello che gli diceva, perché a Simon non aveva mai saputo mentire, e perché lui lo sapeva bene, no? Il suo essere vampiro non gli aveva impedito di continuare a credere nella propria religione; continuava a indossare la sua croce, a inginocchiarsi ai piedi del letto ogni sera, le mani giunte e il nome di Dio sulla lingua sporca di sangue.
Non lo so chi sono rispondeva testardo Simon.
Raphael avrebbe voluto dirgli che lui lo sapeva, che aveva impiegato meno tempo a conoscere Simon che se stesso, che non gli avrebbe permesso di disfarsi del suo sorriso come aveva fatto con i supereroi.
Non sei un soldato gli diceva invece. Non sei fatto per la guerra, non combatti le battaglie altrui.
Simon lo guardava, lo sguardo incerto di una volta di nuovo al suo posto, ma solo per un istante. Cos'altro mi resta? domandava allora.
E Raphael avrebbe voluto dirgli Io. Ti resto io., ma quella era la sua battaglia, non di Simon.
Cos'altro vuoi? Qualunque cosa fosse, gliel'avrebbe data.
Gli occhi di Simon guizzavano verso le sue labbra per l'attimo pių breve di sempre. E sospirava, pesante, docile e inutile, proprio come un tempo.
Era ancora lė, sotto le giacche di pelle e i canini esposti, dietro la maschera d'indifferenza e lo sguardo serio.
Era ancora lė, tra i rimasugli dell'anima di Raphael, con il suo sorriso accecante e l'euforia che nemmeno la morte era riuscita a scalfire fino a poco tempo fa.
E, forse, toccava a Raphael riportarlo alla luce. Forse, la sua battaglia era anche quella di Simon. Forse fu il suo, di sospiro, a respirare nuova vita sulle labbra di Simon.
Un sospiro era tutto quello che bastava per vincere quella battaglia.
Due sospiri bastavano a vincere la guerra.
Tre, quattro, chissā quanti dopo che ebbe perso il conto, permisero a entrambi di superare la notte, di ritrovarsi e accettarsi.
E di amarsi, sė. Anche di amarsi.
[E vedere come cambi
- e tu lo chiami vivere -
in tutto, in tutto, sė,
meno che in me, dove ti sopravvivi.]
Ennesima flash dall'event del WAOFP.
Prompt di graciousghost: "Y verte cómo cambias / - y lo llamas vivir - /en todo, en todo, sė, / menos en mė, donde te sobrevives." [E vedere come cambi / - e tu lo chiami vivere - / in tutto, in tutto, sė, / meno che in me, dove ti sopravvivi.]
Oggi vi posto un po' di angst, cosė bilanciamo il fluff dell'ultimo capitolo di The debt.
Red