Capitolo due
- Questo cos'è? -- Un elettroscopio... -
- E questo? -
- Un analizzatore di particelle... -
- E questo? -
- Un macroscopio... -
- E questo?-
- Charlie...! - . Da quando erano arrivati nella sezione scientifica dello SHIELD, Charlie aveva cominciato a fare domande su domande, indicando ogni oggetto scientifico che aveva la sfortuna di stuzzicare la sua curiosità. Tony si era ritrovato a cercare di dare un freno alla ragazza; la fisica che li aveva accolti per ascoltare la loro richiesta, Simmons, sembrava divertita dalla curiosità della ragazza.
- Stia tranquillo, signor Stark, non mi dà fastidio - disse. Entrarono nel laboratorio dedicato alle analisi del sangue e del DNA.
- Allora, se ho capito bene volete rintracciare la madre -.
- Si, puoi aiutarci? - chiese Charlie, guardandola con i suoi occhi chiari, implorante. Simmons annuì.
- Certo, se ti siedi lì ti prelievo un campione di sangue... - la fece accomodare sul lettino posto al centro della stanza, mentre Stark chiudeva la porta. Simmons prese il campione che le serviva, poi si attrezzò per analizzarne il DNA e confrontarlo con il database dello SHIELD, contenente le analisi del DNA di tutte le donne americane. Mentre il computer cominciava il confronto, nella stanza calò un silenzio imbarazzante: Stark non aveva idea di cosa dire alla figlia appena scoperta, Charlie non aveva idea di cosa dire al padre appena scoperto, Simmons si chiedeva come ci è finita in una situazione imbarazzante tra padre e figlia ( ma se Tony Stark ti chiede un favore, come puoi dire di no?).
- Allora Charlie, hai già visitato New York? - chiese, per rompere il silenzio, Simmons.
- In realtà no - rispose la ragazza, sollevata che qualcuno avesse rotto il silenzio.
- Dopo ti farò una visita guidata nella "città dell'invasione aliena" - affermò Stark. Charlie lo guardò divertita.
- E' così che la chiamano, adesso? -
- Il nome non l'ho scelto io, ma devo dire che si addice... meglio che " la città mezza distrutta dal piano folle del dio dell'inganno" - ribattè Tony. Charlie stava per dire qualcosa, ma il computer, che stava analizzando il suo DNA, impazzì all'improvviso: lo schermo si accese e spense, i nomi e le foto delle donne americane scorsero velocissime tutte insieme, una scritta rossa lampeggiava, ma compariva e scompariva così velocemente che era impossibile leggere cosa diceva!
- Cosa sta succedendo? - balzò in piedi Charlie, mentre Simmons cercava di spegnere il computer, riavviarlo... ma non rispondeva ai comandi. E poi, veloce come era cominciato, finì: il computer si spense.
- Si può sapere cosa è stato? - chiese Charlie.
- Non lo so, il computer sembrava impazzito - sussurrò Simmons. - Una cosa è certa: non posso fare un secondo tentativo per scomprire chi sia tua madre prima di aver capito cosa è successo e da cosa è dovuto - affermò poi. Charlie sospirò: Simmons aveva ragione, anche se odiava ammetterlo.
- Credi... che possa essere stata colpa del mio sangue? - chiese la ragazza, dando voce ai suoi dubbi.
- Charlie, a meno che tu non abbia un virus per computer nel sangue, ne dubito - rispose Stark. Lei annuì.
- Ok, allora... appena sai qualcosa, fammelo sapere, va bene? - guardò negli occhi Simmons, che annuì.
- Certo, ora andate - li salutò la fisica.