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Autore: crazy lion    22/05/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Non avevo nulla da fare stasera, così ho deciso di aggiornare in grande anticipo. Spero vi faccia piacere! Come sempre, buona lettura.
 
 
 
 
CAPITOLO 23.

IL GRANDE GIORNO
 
Il 20 agosto, proprio il giorno del suo ventiseiesimo compleanno, Demi andò a prendere le bambine. Quello era il miglior regalo del mondo.
Andrew raggiunse lei, Lisa e Holly davanti alla casa.
"Come ti senti?" chiese a Demi quando scese dall'auto e le si avvicinò.
"Emozionata è dire poco; e tu?"
"Ho il cuore che mi scoppia."
"Andiamo a casa!" esclamò Demi quando, poco dopo, vide le piccole.
Aveva portato per entrambe un cambio d'abiti. Holly era accanto a lei, alla sua sinistra, mentre Andrew e Lisa si trovavano a destra e tutti e quattro guardavano le bambine. Mackenzie era seduta sul divano del salotto e Hope era in braccio a William.
"È dura lasciarle andare," sussurrò Joanna guardando Demi, "ma sapevamo che prima o poi sarebbe successo e, per quanto difficile sia, non possiamo fare altro che accettarlo."
Le lacrime negli occhi dei due significavano che volevano moltissimo bene a Mackenzie e Hope e Demi si disse che lei non avrebbe mai avuto il coraggio che avevano quelle due persone. Erano straordinarie. Si riteneva fortunata: ora avrebbe avuto in affidamento due bambine che, ne era certa, sarebbero rimaste con lei per sempre. D'altra parte, era ovvio che le dispiaceva moltissimo per ciò che avevano dovuto passare e, se avesse potuto, avrebbe fatto qualunque cosa per riportare indietro i loro genitori.
Si avvicinò a Mackenzie e le si sedette accanto.
"Sai," le disse, "ti ho preparato una camera bellissima, dipinta come quella che hai qui. Spero che ti piacerà! Anche Andrew mi ha aiutata e l'abbiamo fatto con tanto amore. Ho preso anche molti giocattoli e vestitini per te e Hope. Mi auguro che la taglia sia quella giusta, altrimenti andremo a cambiarli, okay?"
La bambina annuì e sorrise.
"Sei felice di venire a casa con me?"
Mackenzie fece segno di sì e sorrise di nuovo, stavolta più intensamente.
"Da ora in poi sarò la vostra mamma e non vi abbandonerò mai." William le diede Hope in braccio e la bambina la guardò. Le rivolgeva ogni volta sorrisi grandissimi, come se avesse capito che avrebbe fatto parte per sempre della sua vita. "Voi resterete per sempre con me, piccole mie!" esclamò la ragazza. "Mackenzie, saliamo in camera tua" le disse.
Quando la bambina chiuse la porta, Demi prese dalla borsa i vestiti che aveva portato per lei.
"Sai metterteli da sola?"
Annuì, guardandola con due occhi che esprimevano orgoglio nel riuscirci.
"Sei una bella bambina grande!" esclamò, per farla sentire ancora più fiera di se stessa. "Cambiati, tesoro, mentre io vesto la tua sorellina."
Mackenzie si sedette sul letto e lasciò un po' di spazio in modo che Demi potesse andare meglio a vestire Hope. La ragazza uscì e, chiedendo il permesso a Joanna che le aveva raggiunte, andò nel bagno che si trovava vicino alla stanza. Appoggiò Hope sul fasciatoio e controllò che il pannolino  fosse pulito. Ne aveva portato uno nel caso sarebbe servito, ma non era necessario. La bambina non era né sporca, né bagnata. La ragazza tornò quindi in camera con lei e Joanna le lasciò sole.
"Ero venuta a vedere cosa stavate facendo," disse, "ma vedo che ve la state cavando bene. Demi, sembri già una mamma, sai?"
"Grazie!"
Le due donne si sorrisero e la madre affidataria uscì. A Demi Joanna stava simpatica: era solare e sembrava allegra. Sorrideva sempre.
Mackenzie indossò i jeans e la maglietta blu che Demi le aveva portato, mentre la ragazza vestì Hope con una tutina rosa in ciniglia.
Guardò, come aveva fatto in precedenza, le cicatrici sui loro visini e avrebbe voluto domandare a Mackenzie se le facevano male, ma si dette dell'idiota e decise di lasciar perdere.
"C'è qualcosa che vorresti portare via, come per esempio un giocattolo al quale sei particolarmente affezionata?"
La bimba pensò che era una domanda interessante. Chissà se altri genitori adottivi si sarebbero interessati a ciò. Prese un orsetto di peluche che era sopra il comodino e lo fece sentire a Demi.
"È morbidissimo!"
La bambina ne prese un secondo. Era un altro orsetto bianco e indicò Hope mentre lo teneva in mano, quindi Demi capì che era suo.
"D'accordo, così ne avrete uno a testa. C'è altro che vuoi portare via?"
La camera era piena di giocattoli, non solo sulle mensole che stavano sopra il letto, ma anche per terra. C'erano peluche e bambole sparsi qua e là sul pavimento. Era una stanza un po' disordinata, ma Demi pensò che, essendo quella di una bambina, la cosa era normale. Mackenzie fece segno di no.
"Va bene. Magari nei prossimi giorni andremo a comprarne qualcun altro, se vorrai."
La piccola annuì.
Demi pensò che avrebbe dovuto abituarsi al fatto che la bambina non parlava, ma anche se la conosceva da un po', non ci era ancora riuscita. Era strano per lei non sentire la sua voce e dover fare attenzione ad ogni suo movimento, a tutti i suoi sguardi. La bambina si diresse verso la porta e la ragazza capì che era pronta ad andare.
Scesero in salotto e Demi lasciò che i genitori affidatari salutassero con calma le bambine. Fu un momento molto commovente, pieno di lacrime e forti emozioni. Perfino Hope, ancora troppo piccola per capire bene cosa stesse succedendo, si mise a piangere, ma sorrise di nuovo quando fu tra le braccia di Demi. Per Mackenzie fu più difficile. Nonostante sapesse che quelli non sarebbero mai stati i suoi veri genitori, si era affezionata tantissimo a loro. Le avevano voluto bene anche se non era mai stata molto affettuosa nei loro confronti. Non si erano quasi mai arrabbiati con lei quando stava male o rompeva qualche oggetto, non avevano chiamato un assistente sociale  per liberarsi di lei, come invece avevano fatto le altre coppie dalle quali era stata.
"Vi stanno venendo a prendere" le avevano detto ogni volta i genitori che le avevano prese in affidamento, aggiungendo un secco: "Ci dispiace."
"Ci mancherai molto, ma starai bene, vedrai! Fai la brava bambina e ascolta sempre la tua mamma" le disse Joanna.
"Lei ti amerà più di chiunque altro" le sussurrò William.
Mackenzie si asciugò le lacrime, guardò Demi e sorrise. Sapeva che da quel momento in avanti per lei e Hope sarebbe iniziata una nuova vita, che avrebbe avuto un futuro diverso, con una donna che sarebbe stata la loro mamma per sempre. L'aveva promesso loro e Mackenzie cominciava a capire che Demi voleva davvero bene sia a lei si alla sua sorellina, ma non sapeva ancora se sarebbe riuscita mai ad affezionarsi veramente a lei. Per ora provava molta simpatia per Demi, ma questo non significava né che si fidasse, né che le volesse bene. Certo, iniziava a provare amore, ma non in maniera così forte. Aveva sofferto tanto e, almeno per il momento, non era pronta a voler bene a qualcun altro. Per quanto riguardava Andrew, non sapeva cosa pensare di lui. Sembrava gentile, ma non ne era convinta. Lei sperava ancora che i suoi genitori sarebbero tornati dicendole che era stato tutto un brutto incubo. Sapeva, però, che era impossibile. Non c'erano più, un uomo cattivo li aveva uccisi e aveva fatto del male anche a lei e a Hope.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo, perché ho cercato di mettermi non solo nei panni di Demi, ma anche in quelli di Mackenzie e di vedere la situazione dal suo punto di vista. Spero di esserci riuscita quantomeno discretamente. Non ci sono molti dialoghi perché ho preferito concentrarmi sui pensieri dei personaggi, in particolare d Demi e Mackenzie, che sono il fulcro di questo capitolo.
Sono arrivata a scrivere 155 pagine. Ne sono davvero entusiasta e felice! Una volta ho letto che un libro, per essere considerato tale, deve avere un minimo di venti capitoli. Non so se sia così, secondo me dipende anche dalla lunghezza (ce ne sono anche di dieci, per dire). In ogni caso, ormai comincio a considerare questa storia come un vero libro. So che è una fanfiction e che sicuramente (o quasi) non diventerà mai nulla di più, ma per me, man mano che continuo a scrivere, diventa sempre più un romanzo.
I capitoli successivi saranno un po' più leggeri, cioè divertenti e, in alcuni punti, comici.
Ci vediamo presto con il ventiquattro!
crazy lion
   
 
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