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Autore: Angiedragoness    24/05/2016    2 recensioni
WARNING- Female!Frisk, spoilers della pacifist e genocide run, alphyne, primi capitoli scritti male perchè ero dal cellulare :D
Dal testo:
-Ci siamo. È l'inizio di una nuova storia per noi mostri. L'inizio di un nuovo capitolo della storia umana...- battè il suo tridente a terra, come a confermare la sua determinazione. -Oggi noi mostri risorgeremo, torneremo nel mondo della superficie... e soprattutto vivremo in pace. Vivremo. Smetteremo di sopravvivere in un luogo che non ci appartiene. Frisk.- Asgore allungò una mano verso di lei, invitandola ad avvicinarsi.
Frisk guardò Toriel un istante prima di staccarsi e prese per mano il re dei mostri.
Agore si volse e alzò il tridente.
I mostri alzarono le mani e le loro voci si unirono in un solo coro: un coro forte e denso, pieno di paura e coraggio messi insieme.
Frisk gonfiò il petto e tenendo sempre Asgore per mano, si avviò insieme ai suoi amici, verso la prima strada lontano dal Monte Ebott.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Un mese. Era passato un mese da quando erano arrivati in cittá: il mal tempo aveva convinto una volta per tutte il sindaco della cittadina a concedere ai mostri le case vecchie in periferia, dove si erano rifugiati durante i continui temporali che afflissero la cittá per una settimana intera, allagando una parte del vecchio parco dove prima risiedevano.
...certo. ancora erano controllati dalle forze dell'ordine per evitare che succedesse qualche guaio, ma almeno ora Frisk poteva farsi un bagno caldo senza dover chiedere a Toriel di scaldarle l'acqua in una bacinella.
L'abitazione dove Frisk e Toriel si trovavano era grande abbastanza da farci entrare anche i due scheletri, Asgore e due brande per Undyne e Alphys in quello che poteva essere considerato il salotto, quando tornavano tardi era bello far trovare alle sue amiche un pasto caldo e un letto comodo.
Avevano un cucinotto da campeggio, la stufetta a gas e le brande per dormire, Sans aveva anche rimediato una radio a Toriel, molto vecchia, ma che funzionava ancora. Il tempo passava meglio ascoltando quei motivetti e le canzoni.
Frisk e Sans non si parlavano.
Sans stava zitto e Frisk non aveva intenzione di cambiare le cose: si sentiva offesa a tal punto che a malapena si convinceva a passare del tempo con Papyrus, che poverino non c'entrava niente nella sua lite con il fratello... ma stare con Papy di conseguenza la portava a vedere anche Sans. La cosa non le andava molto a genio.
Così aveva trovato il modo di passare più tempo con Toriel o Asgore, leggeva insieme ad Alphys o giocava a carte con Undyne.
A volte si mettevano tutti al tavolo della cucina rimediata del loro appartamento dove Frisk spiegava come il mondo umano funzionasse: ad esempio i segnali stradali a cui Papyrus faceva estrema attenzione, a come si riconoscevano le forze dell'ordine, a come la magia ormai tra gli umani non fosse più troppo comune.
Poche persone ormai facevano ricorso a doti magiche e incantesimi, maghi e sciamani veri e propri si contavano forse sulle punte delle dita di due mani. La tecnologia aveva risolto molti più problemi.
Frisk aveva accettato bene o male di essere quasi il vessillo dei mostri, di essere colei che avrebbe mostrato agli umani che si poteva tornare in pace con anche il popolo del sottosuolo... ma la cosa non era semplice: assillati dai giornalisti era difficile tenerli a bada, tanto che alla fine Asgore aveva ceduto e si era messo a rispondere a delle domande di una giornalista bionda e agitata vedendoselo davanti.
Frisk ricordava che era pallida come un cadavere.
Mentre era seduta con un libro davanti al naso alla radio trasmettevano nuovamente le varie interviste ad Asgore, Toriel e Alphys. Forse avrebbero trasmesso anche quella dove c'era lei a parlare, impettita e imbarazzata come poche volte nella sua breve vita.

""-...il Monte Ebott era la via più veloce per entrare nel nostro sottosuolo. È stato il primo luogo dove riuscimmo a creare un posto dove abitare.- Asgore parlava con calma, e con gentilezza. La sua voce e il suo tono tradivano sempre la sua enorme mole. - chiamammo la cittá CASA, al momento non avevamo molte idee per una cittá... mi sembrava il più appropriato.-
-E dopo?-
-Il tempo passava ma volevamo esplorare di più del nuovo mondo in cui eravamo intrappolati. Quindi ci espandemmo, allontanandoci dal monte e dalla nostra prima cittá. Creammo molti luoghi dove abitare, e con il passare del tempo anche la tecnologia umana arrivò da noi, rifiuti portati dai corsi d'acqua... - rumori di abito che si smuove. Probabilmente il suo lungo e pesante mantello. -ecco... ho un cellulare ad esempio, grazie alla mia vecchia scienziata reale Alphys so come mandare un messaggio o chiamare... ma non vado oltre a quello, non chiedetemi per esempio di fare una ricerca su internet, non ne sarei in grado...-
Ci fu una risata generale da parte di giornalista e cameraman.
-Ma in noi, a contrario degli umani, la magia è rimasta forte e viva. Era ciò che ci legava a quel luogo e alla Barriera.-
Cambio di voce, era Toriel ora a parlare: -No. Noi non odiamo gli esseri umani.- una piccola pausa. -Il rancore per averci rinchiuso sottoterra è svanito ormai da moltissimo tempo. L'unica cosa che ci dispiace è che... molti umani sono caduti nel sottosuolo, e... purtroppo non ce l'hanno fatta.-
-In che senso? Quanti umani sono caduti nel sottosuolo?-
Toriel fece una lunga pausa, rotta poi da un suo sospiro. -...compresa Frisk? Otto esseri umani.- fece una piccola e triste risata. - E nessuno oltre a lei è riuscito a....- si fermò un istante, deglutì. La sua voce era cambiata, un tono rotto e basso. -Scusatemi ma parlerete con la dottoressa Alphys dopo, giusto? Per favore, fatevi spiegare da lei tutto il resto. Io non credo di farcela.-""
Frisk alzò la testa e guardò la radio: ogni volta che sentiva la voce registrata di Toriel per quell'intervista le si stringeva lo stomaco, poteva solo immaginare quanto fosse doloroso per lei e Asgore, oltre che difficile da spiegare come erano siccesse le cose.
Insieme avevano deciso di essere onesti. Niente bugie... nient'altro che la pura, nuda e cruda veritá.
""-È... è acceso?- Ora era il turno di Alphys, che tentennava durante l'intera intervista. -Oh... oh bene s...si... dunque... qhal'era la domanda?-
-La regina Toriel stava parlando prima di lei degli otto umani caduti nel sottosuolo.-
-Oh...oh! Ehm... si bene. Allora. Ecco...- Si schiarì la voce. -sembra che da dove siamo stati... imprigionati, ci sia una sottospecie di falla... da cui si può entrare ma non uscire, mentre da tutte le altre parti dove la Barriera era stata... e...eretta nulla poteva entrare o uscire, nessun essere vivente. Da lì molti umani sono arrivati... per curiositá o per sbaglio non saprei dirlo. Il primo umano che cadde fu un bambino... piccolo. Si salvò perchè... ecco...- Alphys fece silenzio, non sapendo bene come continuare, poi prese in bel respiro. -...il primogenito di re Asgore e della Regina Toriel lo trovò e lo portò a farsi medicare nel nostro regno... i nostri sovrani allora decisero di adottare questo povero umano... lui e il primogenito, Asriel Dreemurr, divennero molto amici, sembravano davvero fratelli... poi però, un giorno dopo alcuni anni... l'umano si ammalò in un modo così grave che... che morì in una sola notte... il suo ultimo desiderio fu di poter rivedere i fiori del suo villaggio e Asriel decise di...di.. ecco... esprimere il suo desiderio...-
-E che successe...?-
-per attraversare la barriera un singolo individuo ha bisogno dell'anima di un mostro e di un essere umano... così luinlo fece usando l'anima del fratello e riportarlo dove era nato... ma purtroppo la sua azione venne fraintesa... infatti venne ferito a morte... da allora una grande tristezza accompagna tutti i mostri.-
Di nuovo cambio di intervista, Asgore era tornato a parlare:
-...due bambini in una sola notte. I nostti bambini portati via dalla paura e dall'odio che ancora gli umani portavano nei nostri confronti... da allora il regno cadde in una lunga depressione, in un baratro buio.- Asgore ora pateva annichilito, parlare di Asriel e Chara doveva essere difficile. -La speranza che di nuovo, esseri umani e Mostri potessero tornare a vivere in pace era sparita.-
-I...In un primo momento pensammo di vendicarci.- Tornati ad Alphys. -in fondo di nuovo gli esseri umani ci avevano rubato tutto, la speranza e la felicitá.... ma... altri umani caddero: alcuni erano malvagi, altri impauriti... alcuni morirono per via di frane, perchè avevano attaccato dei mostri o perchè i mostri avevano attaccato loro... il nostro re decise di collezionare le anime, così da poter abbattere la barriera... purtroppo credo... siamo colpevoli di molte morti.-
-...e...e queste anime...?-
-Asgore le custodiva... ma non volevamo davvero fare del male agli esseri umani... infatto venni incaricata di trovare un modo per far passare un'anima di mostro, o una artificiale creata in laboratorio per umana. Compito difficile... eheh...- Alphys era più agitata ora. -I miei esperimenti non sono andati a buon fine e ho fatto soffrire molti mostri... purtroppo noi non siamo fatti come voi umani. Le nostre anime sono fragili e deboli.-
-Il mio popolo era... sul lastrico. Nulla sembrava importare se non tornare in superficie. Poi...- Asgore rise. -Poi è arrivata Frisk. Quella piccoletta... non so se è stato un miracolo a mandarla o solo il caso... ma lei... ci ha dato speranza.-
-Frisk? Siamo amiche!- Alphys aveva cambiato tono. -Ci siamo aiutate spesso per fare un sacco di cose.. e lei... beh, lei è una brava persona, molto.-
-Gentile, dolce... coraggiosa. Frisk si è fatta amici ovunque, non troverete nessun mostro che non la conosca.-
-Io...?- ora era la voce di Frisk. Ecco un ritaglio della sua intervista. -Cosa devo dire?-
-Come ti sei trovata con i mostri, Frisk?-
-Benissimo... anche se all'inizio era difficile, non credo vedessero una persona che fosse gentile con loro da fanto tempo... ma alla fine erano tutti buoni.- Frisk rise. -Toriel, Papyrus, Mettaton, Undyne, Alphys, Asgore, Blooky... dopo che hanno capito che li volevo aiutare mi hanno aiutato anche loro...-
-E della barriera Frisk? Sai dirco come sei riuscita a buttarla giù?-
-Lo volevo.- Frisk sorrise. -Volevo che tutti vivessero felici, volevo che nessuno restasse indietro. Alphys dice che è stata la mia determinazione e la mia volontá... volevo stare con loro perchè sono stati sempre gentili, mi vogliono bene... sarei rimasta sottoterrra con Toriel... lei... lei è la mia mamma.- ci fu in lungo silenzio, dove Frisk non diceva nulla... e la giornalista non sapeva cosa dire.
-Quindi... ti ha adottata?-
-...Non lo so... ma... qui in superficie non avevo nessuno... e noi ci vogliamo molto bene. Lei si prende cura di me... e io non voglio starle lontana.- e anche in quell'occasione aveva giocato la carta della bambina piccola e indifesa.
-Non hai parenti qui, Frisk?-
-I miei genitori non ci sono. Nemmeno i miei nonni e non ho zii...- Fece una pausa. -Perchè per voi è così difficile pensare a me che vivo con Toriel? I mostri non sono diversi dagli esseri umani.. anzi, sono più gentili di noi a volte... certo magari hanno le zampe e le corna... ma chi se ne frega? Sono buoni... e io sono l'esempio vivente che possiamo tornare a vivere insieme... non dobbiamo avere paura dei mostri e i mostri non devono avere paura di noi! Non possiamo solo stare in pace...?""
Era stata un'intervista lunga e da cui Frisk era uscita vittoriosa. C'erano state due settimane di dibattiti tra politici alla tv e alla radio dove chi sosteneva che i mostri dovessero tornarsene da dove erano venuti veniva zittito dalle parole registrate di Frisk. Per ora tutto andava per il meglio.
Frisk era orgogliosa di cosa aveva detto e da quando aveva detto che Toriel era ormai la sua mamma... la chiamava sempre così. Toriel era scoppiata in lacrime sentendo quella parola durante l'intervista.
Poi certo, le domande sul passato della bambina erano tante ma lei rispondeva sempre uguale: che era sola al mondo.
...non avrebbero trovato nulla su di lei comunque.
Era davvero sola.
Ora le cose erano più semplici dicevano Asgore e Toriel: meno domande ma più scartoffie, ma almeno potevano parlare civilmente con gli umani senza sette poliziotti al seguito.
Frisk spense la radio e tornò a leggere, ma venne subito interrotta da qualcuno che bussava alla porta.
Scese dalla vecchia sedia di legno e si avvicinò. -Chi è?-
Una voce stanca, sconsolata e priva di entusiasmo venne da aldilá del portone di legno. -MTT Brand vi invita allo spettacolo che si terrá tra una settimana in piazza. Colori, spettacolo, dramma e Mettaton. Un'occasione da non perdere.-
Frisk aprì la porta e guardò un Burgerpants stanco e con sigaretta in bocca. - Ciao Burgerpants!...-
-Piccoletta se non prendi il volantino non posso parlarti.-
Frisk corrugò la fronte e prese il foglio colorato. -Mettaton si da giá da fare...-
-Purtroppo per me.- Burgerpants sospirò.
-Lo vuoi un caffè? Alla mamma ne è avvanzato un po'-
Burgerpants la guardò alzando ambe le sooracciglia, quasi stupito. Probabilmente lo avevano mandato a distribuire volantini senza preavviso e girava da tutto il pomeriggio. -Non posso fermarmi.-
-Ti do una tazza con il caffè e quando ripassi me la lasci sulla soglia.- Frisk fu un razzo: tazza,caffè, Burgerpants.
Il gatto si ritrovò con la bevanda, fredda vero, in mano. Rimase a guardare la tazza, e fece una mezza risata. -Grazie piccoletta. -
-Ciao...- Burgerpants se ne andò, continuando la sua ronda. Frisk sorrise e chiuse la porta. Dalla finestra dell'appartamento si vedeva il Monte Ebott. Si avvicinò e poggiò le mani sul vetro, sospirando pesantemente.
Il suo pensiero ogni volta che guardava andava ad Asriel... O Flowey? Come doveva chiamarlo? Si morse le labbra, pensando a cosa stesse facendo, a cosa pensasse... non poteva resettare perchè ormai c'era lei che era più forte di lui, ma non credeva che il pensiero gli sfiorasse la mente. Chissá... se stava bene.
Passò qualche istante a guardare il monte mentre la pioggia ticchettava contro il vetro, poi decise di approfittare del fatto che non ci fosse nessuno in casa per farsi la doccia.
Corse in bagno e chiuse come al solito la porta a chiave, per poi spogliarsi lentamente. Il vetro era un po' rotto ma la sua immagine riflessa la si vedeva lo stesso. Il vetro si stava appannando per colpa del vapore quando si accorse che aveva lasciato il cellulare di lá in salotto.
Meglio prenderlo, magari Toriel chiamava.
Con solo i pantaloni addosso aprì la porca e sgusciò in salotto, vedendo il cellulare richiuso sopra il tavolo. Allungò una mano e lo prese.
-Ehi Frisk! Perchè c'era una tazza davanti alla porta? È la tua?- Undyne entrò senza troppi convenevoli, aprendo la porta di scatto e asciugandosi la tests con un panno: armatura e capelli completamente fradici.
Frisk balzò dallo stupore e inciampò, cadendo all'indietro per colpa della branda di Alphys, finendo a gambe a l'aria.
-Ehi piccoletta!- Undyne si avvicinò probtamente ma Frisk si dimenò in terra per alzarsi. Doveva tornarsene in bagno ma la presa di Undyne fu salda, quando la rimise in piedi. -Non volevo certo spaventarti Frisk, ma dovresti essere abituata alla mia faccia ormai...-
E cadde il silenzio. Frisk si coprì la pancia con un gemito ma era troppo tardi. Undyne la guardava fissa.
La bambina si volse e corse ma per poco non scivolò su un tappeto vecchio e logoro. Stava per finire di nuovo a terra ma la guerriera la prese. Una presa forte e salda, e Frisk gemette tremando, deglutì. Undyne la fece voltare di scatto, seria in volto. -Frisk...-
-Non è nulla Undyne.-
-Non dire balle.-
-Ti prego, non guardarmi Undy...-
-Chi ti ha fatto queste cose?-
Frisk poggiò le mani sul suo addome, mortificata, agitata, imbarazzata, impaurita.
I segni delle cicatrici da bruciatura di sigaretta erano ancora ben visibili.




----------------------- Io faccio cose. Yey. Evviva. Uccidetemi.
  
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