- Chapter 16 -
SUNSET AGAIN
Doveva
essere quella, la vita: godersi ogni giorno
avendo la consapevolezza che, nel bene o nel male, non si
può tornare indietro
ma solo andare avanti. Molti rimpiangono di non poter cancellare i
brutti
momenti o riavvolgere il nastro e rivedere attimi di
felicità trascorsi per
recuperarli e salvarli in una cartella file. Per quanto
possa apparire ingiusto, il tempo che ci è
concesso va assaporato, indipendentemente dall’asprezza o
dalla dolcezza, non
sperando mai di resettare, perché in fondo sarà
impossibile riprovare la
medesima situazione anche se conservata e rivista centinaia di volte.
Sans
era ormai consapevole che tutto era cambiato ed
aveva ottenuto quella pace per cui aveva tanto pregato, imparando ad
accettare
le cose avvenute in passato con la speranza ritrovata di un futuro non
più
segnato dal sangue e dal dolore.
La
terza mattina dalla vera liberazione, Gardh chiamò
gli amici nel giardino della casa di Toriel per comunicare loro
qualcosa di
importante.
:
“ Sono stata fortunata ad aver conosciuto tutti voi,
ragazzi. Siete meravigliosi e ciò che vi rende unici
è la vostra determinazione
nell’amarvi a vicenda, ad esserci gl’uni per
gl’atri nonostante i difetti.
Continuate così. Io purtroppo vi devo salutare: ci sono
altri popoli da salvare
ed hanno bisogno del mio aiuto.”
:
“ Oh Gardh! Senza di te oggi non potremmo godere di
questa felicità. Ti saremo per sempre debitori.”
Disse Asgore, palesando il
pensiero degli astanti, già commossi.
:
“ Avrei potuto fare ben poco senza la vostra forza.
Avete meritato questa gioia.” Replicò ella,
sorridendo e passando da ognuno per
salutarli individualmente.
:
“ Ci rivedremo, spero.” Proferì Sans,
mantenendo
ancora la sua compostezza usuale.
:
“ Chissà, forse un giorno. –
E gli sorrise in maniera particolare,
dandogli un bacio sulla fronte come fece prima della battaglia. Ultimo
fu il
piccolo umano, verso il quale l’angelo porse un cuore
splendente come un rubino
– Ecco,
Frisk. Questa è la tua anima.
L’ho recuperata dopo lo scontro con Tannah. L’ho
purificata da tutto il male
che c’era… solo che per fare ciò ho
dovuto privarla della possibilità del
Reset. “
:
“ Quindi niente più caricamenti o
cancellazioni…”
:
“ Esatto, Alphys.”
A
Frisk non importava, anzi era molto meglio così.
Dette
le spalle agli amici per incamminarsi quando si
girò un’ultima volta e disse a Gaster: “
Vieni?”
E
lui, incupendosi nel tono di voce perché aveva capito
a cosa si riferisse, rispose: “ Ti raggiungo.”
Infine
ella sorrise e proseguì il cammino,
dissolvendosi lentamente con il suo alone angelico confondendosi tra il
verde
dei prati.
Ognuno
era rimasto impietrito da quelle parole: cosa
stava succedendo? Per quale motivo Gaster doveva raggiungere Gardh? E
dove?
:
“ Aspetta – Intervenne Sans, folgorato da un
ragionamento . – Se non ci sono più Resets
allora…” E guardò il fratello
maggiore negli
occhi senza finire la
frase.
:
“ CHE DICI, SANS?”
:
“ Paps, - Disse Gaster prendendolo per le spalle
gentilmente, intenzionato a fargli comprendere esplicitamente la
situazione –
Purtroppo il mio corpo non è completo. Quando mi ero gettato
nel Core mi ero
dissolto nel Void, il vuoto dello spazio-tempo. Solo con i Resets
riuscivo pian
piano a materializzarmi. Senza la magia di Gardh ora io non potrei
essere qui. Con
la sua partenza a breve finirà anche l’
incantesimo.”
:
“ TORNARAI ALLORA NEL
…VOID?”
:
“ È così, fratellino mio.”
: “ NON C’É
MODO PER IMPEDIRLO?
PROPRIO ADESSO CHE
STAVAMO RICOSTRUENDO
LA NOSTRA
FAMIGLIA…”
:
“ Perdonami.”
:
“ NON… TORNERAI MAI
PIÚ?! SE
NON CI SARAN
PIÚ RESETS TU…
- Cominciarono nel frattempo a scorrere le prime lacrime che gli
rigarono il
volto ossuto. Provò una vana ribellione –
NO, GASTER! HO COSÍ
TANTE COSE DA
FARTI VEDERE…! OH, VORREI CHE
CI FOSSERO
ANCORA RESETS!”
Volle
mordersi la lingua che non aveva in quel preciso
istante: era crudele chiedere un reset, la cosa che aveva fatto tanto
soffrire
Sans e tutti gli altri.
:
“ Paradossale rimpiangere ciò che volevamo
distruggere. – Disse Sans per far capire
che pure lui ci
aveva pensato – Non preoccuparti Gas, comprendiamo entrambi
la situazione. Come
hai detto una volta: è una fatalità. Le cose
importanti ce le siamo dette,
giusto?”
Annuirono
e i presenti si dimostrarono contriti per la
tremenda circostanza che si era creata.
:
“ ODIO
GLI ADDII…
- Intervenne Paps,
ricomponendosi – MA DEVO
ACCETTARLO. NON
DUBITARE: TI MOSTRERÓ
UGUALMENTE I MIEI PROGRESSI.
MI VEDRAI?”
:
“ Certo, vedrò tutti voi da
lassù.” Affermò lo
scienziato pacatamente per infondere serenità, sebbene lui
stesso fosse
dilaniato per quello strazio che sapeva di non poter evitare.
Asgore
lo abbracciò vigorosamente e così fecero gli
altri nel proprio modo particolare, ringraziandolo tante volte per il
soccorso
che aveva prestato. Frisk gli dette un bacio sull’ossuta
guancia ed infine
Gaster si strinse ai suoi due fratelli un’ultima volta, quasi
volesse
tramutarsi in pietra pur di sigillare quell’istante.
:
“ Mi mancherai.” Bisbigliò Sans. Paps
invece non
riuscì a parlare, strozzato da un nodo in gola.
:
“ Anche voi. Addio, vi voglio bene.”
Proferì
dolcemente e con alcuni segni delle mani si
congedò, sciogliendosi nell’aria quasi fosse
evaporato, senza dolore.
Papyrus cadde in ginocchio e scoppiò a piangere mentre Sans cercò di consolarlo come poteva. Era tornato ad essere il fratello maggiore ma sapeva di non essere più solo.
Passarono
due settimane. La vita trascorreva tranquilla
ed ognuno era dedito alle proprie passioni e lavori in totale armonia
con il
contesto cittadino.
Una
sera, verso l’ora del desinare, Papyrus era ai
fornelli come di consueto e nel frattempo il fratello era sdraiato
comodamente
sul divano, intento a guardare la televisione. Le vecchie abitudini non
muoiono
mai.
All’improvviso
udirono suonare alla porta.
:
“ SANS ! – Chiamò il cuoco dalla cucina
– BUSSANO
ALLA PORTA, VAI AD APRIRE!”
:
“ Ok.” Replicò sbadatamente
l’altro, non muovendo un
solo indice dalla sua postazione. Il campanello vibrò
nuovamente.
:
“ SANS?!” Esclamò innervosito lo
scheletro,
impossibilitato a muoversi perché indaffarato con salse ed
acqua calda per il
suo piatto prediletto.
:
“ Ok ok, vado! – Si sollevò lentamente
dal comodo e
soffice divano e s’avvicinò alla porta domandando
ad alta voce – Chi
è?”
:
“ Sono io.”
:
“ Io chi?”
:
“ Il tuo fratell-osso”
Sans
sbalordì. Aprì la porta di scatto e si
ritrovò
davanti Gaster, tutto intero. Il volto con i segni dello scioglimento
ma molto
più solido delle volta scorsa.
:
“ Battute del genere non sono da te.”
:
“ Ci ho pensato molto. Non arriverò mai ai tuoi
livelli.”
:
“ Quindi sei tornato?”
:
“ Sì, come vedi.”
:
“ Quanto resterai?”
:
“ Per sempre.”
:
“ Se è uno scherzo giuro che ti ammazzo qui sul
pianerottolo.”
:
“ Fortuna che è tutto vero. “
Sans
non poté contenere oltre la propria gioia e si
gettò tra le braccia di Gas, che lo strinsero
amorevolmente.
:
“ GASTER?! SEI TORNATO !!” Gridò
Papyrus, venendo a
vedere come mai ci volesse così tanto per capire chi fosse
giunto alla loro
soglia. Sgranò gli occhi e per poco non gli cadde il
cucchiaio di legno per la
sorpresa.
:
“ Sì Paps, e rimarrò con voi per
sempre. – Ripeté con
un grandissimo sorriso, invitando anche lui ad unirsi a
quell’abbraccio di
gruppo – Gardh
non voleva che fossimo
separati per l’eternità per cui si è
recata dai suoi Ordini superiori per
chiedere l’autorizzazione ha compiere una magia speciale. Non
era sicura di
poter ottenere il loro appoggio per questo non aveva informato neanche
me della
sua iniziativa. Dopo
un serio consulto e
mossi a pietà, acconsentirono al compimento del rituale e
sono riusciti a
materializzarmi definitivamente. Non ci lasceremo mai
più.”
:
“ Quella Gardh è proprio da sposare.”
Pensò Sans.
L’affetto
dei tre li unì in un alone magico che univa
le rispettive energie vitali in un iride di serafici colori. La gioia
inaspettata li aveva investiti e quasi non sapevano se credere a quel
sogno o
desiderare di svegliarsi. Era vero, dunque? Avevano ottenuto un vero
finale
felice?
:
“ OH, GUARDATE! IL TRAMONTO!” Disse Paps,
allungando
una mano per indicare la luce rossastra che si mescolava al limpido
cielo.
:
“ Non è bellissimo?” Chiese Gaster,
voltandosi per
godere di quello splendore.
:
“ Mozzafiato.” Concluse Sans, tornandogli alla
mente
i tramonti che aveva visto in alcune giocate al tempo in cui erano
imprigionati
nel vecchio schema. Una lacrima dispettosa volle sfuggire ai suoi occhi
ma fu
subito asciugata da una manica della felpa. Non si doveva guastare
quella scena
con eccessivi turbamenti: era troppo perfetta.
:
“ VIENI, GAS! HO
APPENA PREPARATO LA
CENA! INDOVINA COSA HO
CUCINATO?”
:
“ Spaghetti?”
:
“ SANS, NON
VALE, DOVEVI LASCIARLO INDOVINARE
!! “
E
risero rientrando in casa con felici sorrisi stampati
sui volti intanto che ancora un tramonto poneva fine a quella giornata
per
annunciarne altre infinitamente più belle.
Fine
ANGOLO
DELL’AUTRICE
Ciao
a tutti! Sono Holy
Hippolyta, la matta autrice di questa lunga fanfiction su
Undertale.
È
la prima volta che intervengo, in genere non lo
faccio ma questa storia e fandom eccezionali mi han spinta a dire
qualche
parola.
Per
prima cosa vi ringrazio di cuore, sono stata
lusingata dal vostro apprezzamento per questa folle avventura
nell’Underground,
maturata in così tanto tempo.
Grazie
a tutti quelli che hanno letto, a tutti i
recensori [ e quelli futuri, se ci saranno ] :
Aladidragocchiodiluce; Manga_9000; HoshiOujo;
Manuel
Darknight; Golden Fredbear, Ilarya Kiki; emmevic; I_am_V
a
chi ha inserito la fanfic nelle preferite o seguite [
e quelli futuri, se ci saranno ]:
Aladidragocchiodiluce;
Cavaliere; Girlforjapan02; Golden Fredbear; KiryPuff; NoStarsAbove;
NekoNyx
Grazie
a Ilarya Kiki, per il sostegno speciale <3
Seconda
cosa, il titolo che ho scelto, UNDERNAME,
è ovviamente riferito al
demone Tannah, personaggio di mia invenzione così come
quello di Gardh,
celatosi spesso sotto il nome di Chara.
Ma
il rapporto tra Tannah e Gardh è davvero finito?
Asriel
tornerà in vita in qualche modo?
Ci
sarà davvero pace per Sans e i Mostri?
Frisk
recupererà il potere del Reset attraverso la sua
Determinazione?
Sono
domande che mi sono fatta di cui però non ho la risposta.
Con
questa storia volevo creare un lieto fine per Sans
e gli altri perché li adoro e vederli soffrire in eterno mi
faceva piangere il
cuore.
Grazie
a Toby Fox per aver creato questa meravigliosa
storia, ricca di significati e di sorprese!
Grazie
ancora a
tutti voi e… STAY DETERMINATED!
<3
Hippolyta