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Autore: black dalia    27/05/2016    2 recensioni
Sora Strife è una normale sedicenne: a due genitori a cui vuole un gran bene, un fratello minore ribelle e leggermente iperprotettivo e dei cari amici.
Ma non si è mai innamorata.
Almeno fino a quando non si trasferisce con la sua famiglia in una vecchia casa dove fa la conoscenza di Riku.
Ma è possibile amare un ragazzo morto?
(Riso, lieve Akuroku e altre coppie)
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora, Xemnas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Nessun gioco
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PARANORMAL LOVE


Cap.4) Vedere per credere

 

29 Aprile 2013

 

Erano le 06.30 del mattino quando la sveglia di Sora squillò facendole aprire gli occhi.
La ragazza non perse tempo e corse fuori dalla sua stanza per andare in quella del fratello: spalancò la porta entrando e svegliando di soprassalto Roxas.
-Ma che...?!- chiese il ragazzo intontito, quando riuscì a capire quello che stava succedendo ringhiò alla sorella -che diavolo, Sora! Vuoi farmi venire un infarto?! Ehi!- esclamò il biondino quando la castana saltò sul letto -indovina cos'è successo ieri sera!- esclamò Sora sorridendo nonostante lo sguardo di morte con cui la stava fissando Roxas; suo fratello non era mai stato un tipo mattiniero.
-Non m'interessa! E ora, fuori! Voglio dormire!- esclamò il biondino, poggiando la testa sul cuscino, richiudendo gli occhi e arricciandosi a palla sotto le coperte.
Sora aggrottò la fronte, prendendo un lembo della coperta del fratello e strattonandola -ma Roxas! E' importante!- esclamò ed il biondino aprì un occhio per guardarla -davvero?- gli chiese e lei annuì -giuri?- Sora annuì di nuovo e Roxas sospirò sedendosi sul letto -okay... cos'è successo?-
-c'era un fantasma, nella mia stanza, ieri sera!- a quelle parole, il biondino sbatté le palpebre un paio di volte prima di seppellire il viso tra le sue mani -dimmi che stai scherzando- disse gemendo -ma Roxas...- iniziò la castana ma il fratello la interruppe -Sora... ricordi quando pensavi che un ladro era entrato nell'appartamento ed, invece, erano solo Cloud e Leon che, rientrando una sera, non volendo accendere le luci per non farci svegliare, avevano camminato nel salotto al buio e Cloud era andato a sbattere contro il tavolo? E quando pensavi che ci fosse un mostro nell'armadio ma, in realtà, era solo una povera falena che tentava di uscire? E le ombre sulle pareti che erano create dai fari delle automobili che penetravano dalla finestra della nostra camera? In sostanza... posso affermare con certezza che non c'era alcun fantasma in camera tua!- la castana scosse la testa alle sue dichiarazioni -ma questo è diverso dalle altre volte! C'era davvero un fantasma nella mia camera! L'ho visto! Si chiama Riku e mi ha parlato! Indossava dei vestiti che sembravano della fine dell'ottocento! Ha detto che quella era la sua camera e questa la sua collana e...- Sora s'interruppe quando vide l'espressione scettica di Roxas -tu non mi credi, vero?- gli chiese sconsolata ed il biondino fece spallucce -sinceramente? No, voglio dire... andiamo, Sora... probabilmente stavi solo sognando... i fantasmi non esistono- la ragazza aggrottò la fronte, mettendo il broncio -va bene... allora lo dirò a Cloud e Leon, loro mi crederanno!- disse scendendo dal letto ed andando verso la porta per uscire dalla stanza ma venne fermata da Roxas che la prese per la manica del pigiama -ma sei impazzita?! Se ora gli vai a dire che vedi i fantasmi penseranno che hai qualche problema e ti manderanno da uno strizzacervelli!- gli disse il biondo, sospirando e passandosi una mano tra i capelli -guarda... oggi, dopo la scuola, andremo in biblioteca e ti dimostrerò che nessun Riku è mai vissuto in questa casa!- Sora lo guardò, un po' sorpresa da questa pensata ma annuì comunque, entusiasta -va bene! Ed io, invece, ti dimostrerò che Riku è esistito e che il suo fantasma era in camera mia ieri sera!- disse la castana sorridendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La biblioteca era un'enorme edificio, costruito in stile neo-classico, che si trovava nella piazza al centro della città.
Roxas stava trascinando Sora per un braccio attraverso le grandi doppie porte dell'entrata; il biondino era contento che Cloud e Leon gli avevano dato il permesso di andare in biblioteca anche se non era del tutto sicuro che avessero creduto alla scusa della ricerca scolastica ma, infondo, non era molto importante.
Una volta raggiunta la reception, Roxas lasciò andare la sorella e sbatté le mani sul bancone, sorprendendo l'anziana donna che si trovava dietro di esso che stava leggendo un libro.
-Posso aiutarti, giovanotto?- gli chiese la signora, guardandolo da dietro i suoi spessi occhiali -sì, dove sono i vecchi archivi della città?- gli chiese Roxas -gli archivi sono nel seminterrato... al piano di sotto c'è un mio collega che vi aiuterà- gli rispose la donna e il biondino annuì in ringraziamento, dirigendosi verso le scale, che portavano al piano inferiore, seguito da Sora.
Quando arrivarono giù nel seminterrato, i due ragazzi si scambiarono uno sguardo, scioccati alla vista che gli si parava davanti: dietro ad una scrivania c'era un uomo gigantesco, intento a leggere un libro che sembrava rimpicciolirsi nelle sue enormi mani.
Dopo un attimo d'esitazione, Roxas raccolse abbastanza coraggio per avvicinarsi alla scrivania: si schiarì la voce e parlò -buongiorno- l'uomo alzò lo sguardo dal libro, fissando il biondino con un espressione sorpresa; probabilmente non si aspettava che qualcuno scendesse nel seminterrato.
-Ehm, la signora al piano di sopra ci ha detto che potrebbe aiutarci con gli archivi della città- disse Roxas e l'uomo annuì -quale anno?- gli chiese con una profonda voce cavernosa -vede... è proprio questo il problema... stiamo cercando una persona, non un anno- rispose il biondino grattandosi la testa.
L'uomo aggrottò la fronte, pensieroso, poi mise giù il libro che stava leggendo, lasciandolo aperto alla pagina a cui era arrivato, e si alzò, andandosene senza dire niente.
Roxas guardò la sorella, la quale fece spallucce non sapendo cosa fare, così decisero di seguire l'uomo tra le file di scaffali che si ergevano la sotto.
Quando lo trovarono, l'uomo stava tirando fuori da uno schedario una grossa pila di quelli che sembravano essere copie di vecchi giornali.
Li portò ad un grande tavolo che si trovava al centro della stanza e ve li posò sopra, facendo un cenno hai due ragazzi di sedersi: entrambi obbedirono, prendendo una piccola pila di giornali per ciascuno.
-Grazie mille...- Sora s'interruppe quando si rese conto di non sapere il nome dell'uomo -Lexaeus- gli disse lui -Lexaeus, ti ringrazio... credo che rimarremo qui fino a quando non avremmo trovato quello che stiamo cercando- disse la ragazza con un sorriso e l'uomo annuì prima di camminare verso la scrivania, senza dubbio per continuare a leggere il suo libro.
-Bene, iniziamo... e non ce ne andremo di qui fino a che non ti ficcherai in testa che questo tuo fantomatico Riku non è mai esistito- disse Roxas alla sorella ma lei aveva già iniziato a sfogliare il giornale che aveva davanti per trovare qualche traccia del ragazzo fantasma in modo da poter smentire il fratello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo 2 ore passate a leggere così tanti articoli di giornale che gli sarebbero bastati per tutta la vita, Sora stava cominciando ad irritarsi: non c'era alcuna menzione di Riku in nessun articolo che aveva letto.
La ragazza sospirò frustrata, alzando lo sguardo verso il fratello: Roxas stava, attualmente, oziando sulla sedia reclinata all'indietro con i piedi sul tavolo ed un'espressione compiaciuta dipinta sul volto.
-Visto? Ti è entrato in testa che il tuo caro fantasma non esiste?- gli chiese, sorridendo soddisfatto mentre Lexaeus stava tornando verso il tavolo per prendere i giornali da riportare nell'archivio -no! Riku è esistito e te lo dimostrerò anche se dovessi passare qui un'intera settimana per trovarlo!- esclamò Sora, strofinandosi gli occhi stanchi con i palmi delle mani.
Alla pronuncia di quel nome gli occhi di Lexaeus s'illuminarono ed andò allo schedario, tornando poco dopo con un foglio di giornale tra le enormi mani -qui- disse porgendolo a Sora -20 Giugno 1894-
-aspetta... cosa?!- esclamò Roxas sorpreso, quasi cadendo dalla sedia come la sorella prese il foglio dalle mani dell'uomo, sorridendo eccitata, e lo stese sul tavolo in modo che lo potesse leggere anche il fratello.
-Guarda, Roxas! E' lui! Riku Crescent, figlio del famoso avvocato Sephiroth Crescent, è stato... ucciso ieri in casa sua dall'evaso Ansem Dark...- la voce di Sora le si spense in gola: deglutì e continuò a leggere l'articolo in silenzio.
-Non... non ci credo...- mormorò il biondino, prendendo il giornale per leggere attentamente l'articolo, mentre la sorella continuò a fissare il tavolo di legno in leggero stato di shock, ed impallidì quando lesse l'indirizzo della casa in cui viveva il giovane assassinato.
-Io... non ci credo... questo è impossibile!- esclamò, ringhiando in frustrazione e sbattendo il giornale sul tavolo -Sora... devi aver sentito la storia da qualche parte e poi hai sognato tutto il resto!- dichiarò il ragazzo incrociando le braccia la petto; non era possibile che la storia di sua sorella sul fantasma fosse vera.
La ragazza non lo ascoltò, rivolgendosi all'enorme uomo -Lexaeus, c'è qualcos'altro su Sephiroth? Qualcosa che dica cosa gli è successo dopo che Riku è morto?- gli chiese; la sua innata curiosità e la voglia di sapere la stavano erodendo.
L'uomo aggrottò la fronte, pensieroso, poi la guardò -aspetta qui, devo andare al primo piano- gli disse e si allontanò.
Quando Lexaeus tornò, teneva uno spesso libro sotto braccio, che Sora guardò con curiosità, mentre l'uomo lo posò davanti a lei: era un libro sulla storia militare.
Il gigante lo aprì, iniziando a sfogliarlo finché non trovò il capitolo giusto e si spostò di lato per permettere alla ragazza di leggere: Sora rimase senza fiato quando vide la pagina, che era divisa in colonne di mini biografie sulle più importanti figure militari del paese, e tra cui spiccava un nome in particolare -Generale Sephiroth Crescent- mormorò la castana, iniziando a leggere l'articolo: Sephiroth si era unito all'esercito nel 1895 ed era rapidamente salito di grado fino a diventare un alto ufficiale.
-Era noto per le sue tattiche d'attacco precise e spietate che non lasciavano scampo al nemico...- lesse Sora, aggrottando la fronte mentre si chiedeva cosa avesse fatto cambiare così drasticamente l'uomo: senso di colpa per la morte del figlio? Risentimento per il suo triste destino? Tutte e due?
Alzò gli occhi dal paragrafo e chiese a Lexaeus -posso avere una copia di questa pagina e di quella su Riku? Dovrei mostrarle a qualcuno- l'uomo annuì, raccogliendo il libro ed il giornale per poi allontanarsi, tornando pochi minuti dopo con un paio di fotocopie, ancora calde, che consegnò a Sora -ho scritto la data degli articoli in alto... ti serve altro?- gli chiese ma la ragazza scosse la testa, sorridendo -no, grazie!- rispose accettando le fotocopie, poi afferrò Roxas per il cappuccio della felpa -arrivederci, Lexaeus!- disse prima di correre verso le scale, trascinandosi dietro il fratello.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo essere tornati a casa e aver cenato con i genitori, i due fratelli salirono per andare nella camera della ragazza: Roxas si sedette sul letto mentre Sora prese posto sulla sedia di fronte alla sua scrivania.
-Bene, ecco il mio piano...- iniziò il ragazzo -ho intenzione di dimostrarti, una volta per tutte, che non esiste alcun fantasma ma per farlo, dovrò stare qui con te per tutta la notte- la castana sorrise -tu non vuoi ammettere che ho ragione!- cantilenò per prenderlo un po' in giro -tu non hai ragione perché i fantasmi non esistono!- esclamò il biondino incrociando le braccia la petto -voglio vedere che faccia farai quando conoscerai Riku- disse Sora -lui non tornerà perché i sogni non sono reali!- esclamò Roxas, digrignando i denti dall'esasperazione mentre la sorella fece spallucce continuando a sorridere -vedremo- disse tranquillamente.
Passò il tempo e quando Sora guardò l'orologio appeso alla parete vide che erano già le 23.00.
-Sono già passate 3 ore?! Dov'è? Aveva detto che sarebbe tornato- disse la ragazza, imbronciata
-visto, che non c'è nessun fantasma?- disse Roxas compiaciuto, alzando poi lo sguardo al soffitto quando lo sentì scricchiolare -stupida, vecchia casa- mormorò seccato ma quando il soffitto scricchiolò di nuovo Sora inclinò la testa di lato e chiese -non sembra un rumore di passi?-
-ah, ah, molto divertente... stai solo cercando di suggestionarmi!- esclamò il biondino arrabbiato ma, in quel momento, lo scricchiolio si trasformò in quello che sembrava un rumore di passi pesanti, come se qualcuno stesse camminando in soffitta con degli stivali.
Sora si morse il labbro inferiore, rabbrividendo leggermente come il suono si spostava da sopra la sua testa, alla botola della soffitta ed, infine, sul pianerottolo fuori dalla porta.
Passarono un paio di minuti, in cui non successe nulla e la ragazza si tranquillizzò, sorridendo leggermente e dandosi della sciocca per essersi spaventata solo per dei rumori, quando una figura passò attraverso la porta, sorprendendola -Riku! Santo cielo, non farlo mai più! Pensavo fossi qualcosa di spaventoso!- esclamò la castana, portandosi una mano al petto e rendendo un respiro profondo per calmare i battiti accelerati del suo cuore.
Il fantasma aggrottò la fronte, facendo un cenno con la testa in direzione del biondino -lui, chi è?- gli chiese -oh, questo è mio fratello, Roxas! Roxas lui è Riku! Vedi? Te l'ho detto che sarebbe tornato!- disse Sora entusiasta -questo... è Riku?- la castana si voltò verso il fratello sentendo l'incredulità nella sua voce ma quando lo guardò trovò un espressione scettica dipinta sul viso, cosa che la sorprese; dopotutto, era la prima volta che Roxas vedeva un fantasma, doveva essere più scioccato di così.
-Qual'è il problema?- gli chiese Sora con un cipiglio -il problema è che penso che tu abbia davvero perso la testa- rispose il ragazzo, sospirando -Sora... tutto quello che vedo è un po' di nebbia... puoi anche dargli il nome Riku se vuoi ma è solo un po' di condensa causata dal riscaldamento e dall'umidità della casa, probabilmente- la ragazza lo guardò sorpresa, si girò verso il fantasma vedendo che era ancora li, con le braccia incrociate ed un cipiglio sul volto.
“Quindi Roxas non lo riesce a vedere... vede solo un po' di nebbia... come io quando...” pensò Sora, sorridendo quando un'idea le illuminò la mente.
Riku ampliò leggermente gli occhi quando vide la castana sfilarsi la collana e porgerla al biondino -aspetta, Sora...- gli disse ma la ragazza lo ignorò -ecco, tocca la collana! Dovrebbe aiutarti a vederlo con me ha funzionato!- disse ed il fratello alzò gli occhi al soffitto, dicendo -sai... comincio a pensare che, forse, dovresti andare davvero da uno strizzacervelli- ma allungò, comunque, la mano verso la collana.
In un momento, Riku scattò cercando di prendere l'oggetto ma fu troppo lento: Roxas toccò la collana quando il fantasma era a pochi centimetri da lui.
Il ragazzo si bloccò, sgranando gli occhi mentre fissava Riku, che si era immobilizzato sul posto, guardandolo a sua volta.
Sora li osservò entrambi e, dato che nessuno dei due faceva una mossa, decise di chiamare il fratello -uhm, Roxas?- la voce della sorella riuscì a far uscire il biondino dallo stato di shock in cui era caduto dopo di che il ragazzo fece la prima cosa che riuscì a pensare: urlò.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!
Ho deciso di pubblicare questo capitolo oggi che è venerdì perché purtroppo domani non mi sarà possibile accedere ad internet così invece di farvi aspettare fino a lunedì ho deciso di pubblicare in anticipo.
Come avete potuto leggere, il nostro caro piccolo Roxy si rifiuta di credere alla sorella e quindi si ritrova ad incontrare il nostro caro Riku faccia a faccia ed ho paura che sia stato un incontro un po’ scioccante per lui XD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ed aspetto i vostri pareri!
Saluti e baci da black dalia

  
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