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Autore: Little Redbird    27/05/2016    4 recensioni
Nella sua lunga vita, aveva creduto in poche cose come credeva nella sua religione, ed era stato uno shock quando, per la prima volta, aveva cominciato a credere in qualcuno. E non qualcuno di potente o di mistico. Aveva cominciato a credere in un semplice ragazzo, di quelli che indossano le magliette a maniche corte sopra quelle a maniche lunghe, con gli occhiali che scivolano in continuazione lungo il naso sottile e una vera e propria passione di toccare tutto ciò che non avrebbe dovuto.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Raphael Santiago, Simon Lewis
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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To believe

 

Guadalupe Santiago era sempre stata una donna timorata di Dio, come sua madre prima di lei, e probabilmente la madre a sua volta. Di conseguenza, Raphael e i suoi fratelli erano stati cresciuti con un forte senso della fede. Anche dopo la sua Trasformazione, Raphael aveva continuato a credere. Nonostante i tempi difficili, nonostante avesse temuto più volte di essere stato abbandonato dal suo dio, aveva continuato a pregare e a indossare il crocefisso di sua madre.

Nella sua lunga vita, aveva creduto in poche cose come credeva nella sua religione, ed era stato uno shock quando, per la prima volta, aveva cominciato a credere in qualcuno. E non qualcuno di potente o di mistico. Aveva cominciato a credere in un semplice ragazzo, di quelli che indossano le magliette a maniche corte sopra quelle a maniche lunghe, con gli occhiali che scivolano in continuazione lungo il naso sottile e una vera e propria passione di toccare tutto ciò che non avrebbe dovuto.

Raphael aveva creduto in Simon sin da quando era un Mondano; aveva creduto al suo sguardo impaurito e alle spalle dritte, pronte a fare resistenza nonostante lo spavento; aveva creduto al suo coraggio, nel lanciargli un pugnale prima e nel ringraziarlo poi; aveva creduto così tanto in lui, da credere anche un po' in se stesso, da arrivare, addirittura, a credere di riuscire a salvarlo.

Trovarlo sul divano dorato, seduto scomposto come una bambola che non era stata rimessa a posto dopo i giochi, gli aveva piegato le ginocchia – conveniente, perché tutto quello che aveva voluto fare, nel vederlo, era stato pregare Dio che fosse ancora vivo, nonostante il suo cuore muto confermasse il contrario.

Sentire il suo peso tra le braccia, le gambe lunghe piegate sull'avambraccio, il fianco che aderiva al suo petto, l'aveva quasi spezzato. Come poteva ancora credere in un dio che lasciava che un'anima pura come quella venisse strappata al mondo con tanta spietatezza? E come poteva, lui, credere in un dio tanto crudele? E Simon? Simon ci credeva in quel dio che l'aveva lasciato morire? Raphael aveva sperato di sì, perché se Dio aveva salvato lui che aveva fatto così tanto male, non avrebbe esitato a dare una seconda vita anche al ragazzo.

Simon era ebreo, aveva scoperto dopo. Clary gli aveva posato sulle spalle una sorta di sciarpa bianca e azzurra con ricamata la Stella di Davide – il suo tallit, uno scialle di preghiera, gli aveva spiegato poi lo stesso Simon. Raphael non era un esperto di religioni, se non della propria, ma supponeva che il dio di Simon ed il suo non fossero troppo distanti, e alla fine si era ritrovato a pregarli entrambi mentre aspettava che gli Shadowhunters prendessero una decisione.

A pensarci, non avrebbe dovuto credere in Simon anche dopo la Trasformazione, soprattutto quando aveva odiato pure se stesso dopo aver scoperto cosa fosse diventato. E invece, si era trovato addirittura a venerare Simon. Venerava il suo continuare ad essere innocente nonostante le mani e la bocca sporche di sangue, il suo essere umano, incurante della sua nuova natura. Lo venerava e lo desiderava, ma non lo pregava mai.

Era Simon a pronunciare quelle due parole – sempre più spesso, sempre più piano, sempre più convincente.

“Raphael, ti prego.”

Raphael ingoiò il sapore che aveva leccato via dal suo addome. Dolce e delicato.

Le mani di Simon si stringevano sulla coperta sotto di lui, gli arti tesi fino allo spasmo, le dita dei piedi arricciate per la frustrazione.

Gli baciò la pelle intorno all'ombelico.

“Ti prego” sussurrò ancora.

Raphael era stato cresciuto da buon cattolico, ma non poteva fare a meno di cedere ad alcuni peccati – almeno a quelli che sembravano soddisfare il suo nuovo dio. Lo prese in bocca, piano, con movimenti studiati ed esperti.

Dolce, ma per nulla delicato. Amava quel sapore e amava i sospiri sconnessi di Simon, più per abitudine, che per vera necessità d'aria.

Amava molto di più, però, le sue preghiere. Lo lasciò andare, bruscamente e senza preavviso.

Ti prego” ripeté Simon.

Raphael sorrise. Forse, anche lui era un dio agli occhi dell'altro.

 



 


AN:
Fill dall'event del WAOFP.
Prompt(s) di Donnie e Joseph: Raphael era stato cresciuto da buon cattolico, ma il centro della sua fede era diventato improvvisamente Simon (emh, se poi ti esce rossa e condita da qualche "ti prego!"...) + Cosa si trova a pensare Raphael quando soccorre Simon, portandolo all'Istituto.

Questa devo dire che mi piace abbastanza. Amo l'introspezione dal punto di vista di Raphael, anche se non credo mi riesca troppo bene. Però questa qui, boh, mi piaciucchia. Spero sia lo stesso per voi ^^

Red
   
 
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