Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Florestan    28/05/2016    2 recensioni
La storia vuole essere una possibile prosecuzione della serie classica del ’78 e vi sono precisi riferimenti e citazioni da specifici episodi di quest'ultima:
Miime calò lentamente l’ultima carta sul bel tavolo di mogano che faceva parte dell’arredamento della stanza del capitano: asso di picche!
-Brutto segno, commentò a bassa voce, ma senza scomporsi minimamente finì il calice ricolmo di vino e rapidamente se ne versò dell’altro.
Harlock se ne stava sdraiato sul grande letto che dominava all’interno della sua cabina, le mani incrociate dietro la nuca, lo sguardo perso, immerso nei pensieri che si rincorrevano e si smarrivano lontano nel tempo e nei ricordi...
Erano ormai trascorsi tre anni da quando lui e Miime a bordo dell’Arcadia avevano intrapreso il loro viaggio senza meta per le vie dell’universo.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Nuovo personaggio, Raflesia
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                             6. Fiori nel ghiaccio
Quando riprese i sensi Harlock si ritrovò in un grande letto al centro di una luminosa stanza.
Attorno a lui oltre a Galia e Raflesia vi erano due persone che non conosceva. 
-Ben svegliato, disse la regina, -Spero che il mio letto risulti di tuo gradimento, il dottor Badrian ha appena finito di ricucirti. –Non si preoccupi, disse l'anziano medico, si tratta solo di una ferita superficiale e sono bastati pochi punti e una medicazione. Ha perso i sensi a causa della discreta perdita di sangue. Le somministro uno stimolatore ematico che faciliterà la produzione di globuli rossi da parte della suo midollo osseo. Si rivolse allora alla fanciulla che gli stava vicino: per favore Tina, puoi passarmi il flacone e l'iniettore transcutaneo? Ah, capitano, questa è Tina, la mia giovane figlia nonché assistente medica.
Harlock osservò la giovane, avrà avuto non più di sedici anni anche tenendo conto della fisionomia mazoniana, il bel viso dagli occhi scuri con riflessi argentei era incorniciato da dei capelli verde azzurro tenuti piuttosto corti. Il suo sguardo tradiva una grande timidezza ed il suo atteggiamento dava l'impressione di una ragazza molto dolce.
Fortunatamente non vi è molto lavoro presso il piccolo ambulatorio del nostro paese. Confesso che l'ultima volta che ho curato ferite d'arma risale alla guerra con i Tirelliani... -Il dottor Badrian come al solito fa il modesto, disse Raflesia, ma è uno dei migliori medici di Mazone e come tale ha sempre servito magnificamente il paese e l'esercito.
-Maestà, siete troppo buona, io ho semplicemente fatto il mio dovere...
-E tu Tina sei anche la fonte di tutti questi splendidi fiori che abbelliscono la nostra reggia e l'altare, riprese Raflesia, -Dovete sapere che Tina ha realizzato una piccola serra sul retro dell'ambulatorio nella quale riesce a coltivare bellissimi fiori delle più diverse varietà. Un piccolo miracolo in questo freddo pianeta. Tina si schermì: -I fiori sono sempre stati una mia passione, sono riuscita a coltivarne di ogni tipo e di ogni pianeta. Ho persino delle splendide rose rosse terrestri. Credo che sia il suo fiore preferito, vero capitano? -Beh, diciamo che mi ricorda il mio pianeta, ma soprattutto una cara amica, rispose Harlock pensando ad Esmeralda. Piuttosto, continuò rivolto a Raflesia, -Da quando in qua ti preoccupi tanto per la mia salute? Non gli era infatti sfuggito quel grido di poc’anzi. 
Galia notò come per un attimo lo sguardo della regina tradisse il rapido passaggio da un’espressione di stupore ad una di imbarazzo. –La mia preoccupazione nei tuoi confronti è unicamente legata al fatto che il tuo aiuto in questa vicenda mi è indispensabile…si affretto a chiarire lei con tono ostentatamente neutro. -Meno male! Replicò Harlock con un sorrisetto. 
-Ma ora torniamo a noi, riprese Raflesia, come vi dicevo sono riuscita ad ottenere un contatto che dovrebbe farci avere delle informazioni essenziali. Tu e Galia dovreste riuscire ad avvicinarlo sul pianeta Faelder. Come copertura per non destare sospetti impersonerete una coppia in vacanza in cerca di emozioni. -Una coppia in cerca di emozioni? Esclamò il capitano, -Non ho la minima intenzione a prestarmi ad una simile pagliacciata! –Rifletti Harlock, continuò la regina, su quel pianeta è il modo migliore per passare inosservati, inoltre l’incontro dovrebbe avvenire nel loro più grande albergo-casinò, l’hotel Venus. 
In effetti Faelder era uno dei più importanti crocevia di tutta la galassia, una specie di porto franco spaziale al pari di altri pianeti di frontiera come Heavy Melder, dove chiunque poteva andare in cerca d’avventura o di fortuna, in più sul pianeta erano sorte migliaia di strutture turistiche dedicate ad ogni forma di svago e divertimento sia lecito che illecito, quindi gioco d’azzardo, prostituzione, trasgressione e quant’altro lo rendevano una sorta di enorme LasVegas galattica. 
-Quel posto mi fa schifo, continuò lui, è una specie di postribolo galattico! Anche Galia non pareva particolarmente entusiasta all’idea di recarsi su Faelder oltretutto in veste di fidanzatina in cerca di svago. –Capisco la vostra riluttanza, riprese Raflesia, ma purtroppo questa è l’unica traccia che attualmente abbiamo, la persona da contattare lavora sul luogo e non si può spostare, oltretutto non ho dei riferimenti precisi, sarà lei ad avvicinarvi una volta sul posto. Per assumere delle sembianze diverse potrete usare dei proiettori olografici quadridimensionali che sono stati opportunamente modificati per non esser rilevati dalla sicurezza del pianeta. –Non ho bisogno di alterare il mio aspetto, disse Galia, non sono certo una persona conosciuta…tu invece, Harlock… -A me basteranno un paio di occhiali scuri e un abito adatto, replicò lui seccamente.
In quel momento risuonò una voce da un piccolo interfono: Maestà, l’alto consigliere Zelian desidera conferire urgentemente con voi. –Che sarà venuto a fare, si chiese la regina, e proprio adesso, -Vengo subito, fatelo accomodare in studio. –Devo assentarmi un attimo, Zelian è un importante dignitario, diretto mio tramite con il consiglio delle anziane. E’ uno dei pochi funzionari di cui ancora mi fido, era già in servizio ai tempi di mia madre. Vedrò di sbrigarmi…detto questo Raflesia uscì dalla sua camera e si diresse verso lo studio.
-Benvenuto, consigliere, a cosa devo la sua gradita visita? –Maestà ho saputo che siete stata vittima di attentati! Disse l’anziano dignitario visibilmente preoccupato, –Zelian, non ho intenzione che queste notizie girino troppo, il timore e l’apprensione presso il popolo non farebbe altro che facilitare l’opera dei miei nemici, replicò la regina. –Sono pienamente d’accordo, mia regina, ma dobbiamo capire al più presto chi sta dietro a tutto ciò, e io, come già vi dissi, ho qualche valido sospetto. –Alludete a Tamira? Chiese lei, -Presso il consiglio delle anziane è sicuramente colei che mi è più ostile e ha già più volte sollevato proposte riguardo una mia destituzione…-Precisamente, maestà, quella donna è molto pericolosa e di recente ho avuto altre notizie che la metterebbero al centro di un piano per sostituire voi con una reggente fantoccio da lei manovrata. -Purtroppo non abbiamo prove, Zelian… -Maestà, perdonatemi, ma un tempo voi non avevate bisogno di prove per neutralizzare un avversario pericoloso…-Appunto, un tempo, ora non è più così e non lo sarà neppure in futuro, ribattè Raflesia con fermezza. Ho intenzione di muovermi con discrezione, raccogliendo tutte le informazioni necessarie per poter poi formulare accuse circostanziate da presentare al consiglio, so come muovermi e ho le persone fidate che sapranno aiutarmi in questo compito…-Ah, disse Zelian, e di chi si tratta? Sono agenti che conosco? Chiese visibilmente incuriosito. –La prego di perdonarmi consigliere se preferisco non rivelare i nomi neanche a lei, rispose Raflesia, ma il momento è troppo delicato e anche le mura hanno orecchie, lei mi capirà…
Zelian annuì accennando un lieve inchino: -Come desiderate, mia sovrana…
Dopo qualche altra battuta e i convenevoli di prammatica, la regina congedò l’anziano dignitario e tornò dai suoi nuovi agenti.
Harlock era di nuovo in piedi e si era rivestito: -Dovrò dare una ricucita anche al mantello e alla giubba, disse tra se. I tre finirono di discutere sulle modalità e l’organizzazione del viaggio su Faelder, infine Galia e il capitano lasciarono la regina alla volta dell’Arcadia, questa volta incamminandosi a piedi.
-Harlock, ti confesso che sono emozionatissima, in realtà tutto questo, la missione su Faelder, il viaggio in incognito, il contatto con l’agente è tutto un mondo così nuovo per me e questa prospettiva comincia ad eccitarmi parecchio…Galia si era messa a parlare in modo quasi concitato trasportata dall’idea di quella insolita avventura che l’aspettava, tanto che si era per un attimo distratta. –Galia! attenta a quella lastra di ghia.., non fece in tempo il capitano a dirle che era già scivolata su di insidioso lastrone di ghiaccio nascosto dalla neve, finendo distesa per terra.
-Ahi ahi, che male! Si lamentò lei con una smorfia di dolore, la caviglia! temo che sia andata!
Harlock aiutò prontamente la giovane a rialzarsi permettendole di camminare su di una sola gamba. Fortunatamente erano arrivati nei pressi del piccolo ambulatorio e ne approfittarono immediatamente. Il dottor Badrian li accolse con una battuta: -Due pazienti in una sola mattinata, direi che è un vero record! Poi si chinò ad esaminare il piede della ricercatrice e poco dopo sentenziò: -La lesione all’articolazione è piuttosto grave, andrà trattata ed immobilizzata per almeno tre settimane. Purtroppo la particolare anatomia mazoniana, più vicina al mondo vegetale che a quello animale, rende le nostre articolazioni molto più delicate di quelle di voi terrestri, disse rivolto al capitano. Sicuramente la vostra amica dovrà starsene buona per un discreto periodo.
Harlock e Galia si guardarono e contemporaneamente esclamarono: e adesso chi lo dice a Raflesia!
Potete immaginare la sorpresa della regina quando si vide tornare indietro i due, Galia col piede ingessato ed una faccia da funerale, il capitano che si sforzava di mantenere un espressione seria…
-Ed ora come facciamo? Si chiese la regina, una volta constatata la temporanea invalidità dell’amica scienziata. –Non c’è problema, andrò io solo, disse Harlock, anzi, meglio così, sarò più libero di muovermi in caso di imprevisti. –No, non è possibile, tutta l’operazione è stata pianificata su di un lavoro di coppia, ed una coppia si aspetta il nostro contatto, non c’è modo di comunicargli variazioni del piano. Replicò Raflesia, -Non c’è alternativa, verro io al posto di Galia!
Tu? Disse il capitano stupefatto, sei impazzita? -Come, io e te insieme in coppia, cioè come se fossimo…stava quasi balbettando, -E poi come fai ad allontanarti dai tuoi impegni regali e tutto il resto? Senza contare che certo tu non passeresti inosservata…-Ebbene, rispose lei con tono calmo e rassegnato: -La posta in gioco è troppo grande perché possa sottrarmi da questa missione, se questo è il volere degli dei, vuol dire che farò uno sforzo, abbandonerò per un breve tempo la mia espiazione, e tornerò a vestire l’abito della sovrana guerriera, ma userò di nuovo un’arma solo se dovremo difenderci! Per quanto riguarda il mio aspetto il proiettore olografico farà egregiamente il suo compito. 

 

 

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Quando riprese i sensi Harlock si ritrovò in un grande letto al centro di una luminosa stanza. Attorno a lui oltre a Galia e Raflesia vi erano due persone che non conosceva. 

-Ben svegliato, disse la regina, -Spero che il mio letto risulti di tuo gradimento, il dottor Badrian ha appena finito di ricucirti. –Non si preoccupi, disse l'anziano medico, si tratta solo di una ferita superficiale e sono bastati pochi punti e una medicazione. Ha perso i sensi a causa della discreta perdita di sangue. Le somministro uno stimolatore ematico che faciliterà la produzione di globuli rossi da parte della suo midollo osseo. Si rivolse allora alla fanciulla che gli stava vicino: per favore Tina, puoi passarmi il flacone e l'iniettore transcutaneo? Ah, capitano, questa è Tina, la mia giovane figlia nonché assistente medica.

Harlock osservò la giovane, avrà avuto non più di sedici anni anche tenendo conto della fisionomia mazoniana, il bel viso dagli occhi scuri con riflessi argentei era incorniciato da dei capelli verde azzurro tenuti piuttosto corti. Il suo sguardo tradiva una grande timidezza ed il suo atteggiamento dava l'impressione di una ragazza molto dolce.

 Fortunatamente non vi è molto lavoro presso il piccolo ambulatorio del nostro paese. Confesso che l'ultima volta che ho curato ferite d'arma risale alla guerra con i Tirelliani... -Il dottor Badrian come al solito fa il modesto, disse Raflesia, ma è uno dei migliori medici di Mazone e come tale ha sempre servito magnificamente il paese e l'esercito.

-Maestà, siete troppo buona, io ho semplicemente fatto il mio dovere...

-E tu Tina sei anche la fonte di tutti questi splendidi fiori che abbelliscono la nostra reggia e l'altare, riprese Raflesia, -Dovete sapere che Tina ha realizzato una piccola serra sul retro dell'ambulatorio nella quale riesce a coltivare bellissimi fiori delle più diverse varietà. Un piccolo miracolo in questo freddo pianeta. Tina si schermì: -I fiori sono sempre stati una mia passione, sono riuscita a coltivarne di ogni tipo e di ogni pianeta. Ho persino delle splendide rose rosse terrestri. Credo che sia il suo fiore preferito, vero capitano? -Beh, diciamo che mi ricorda il mio pianeta, ma soprattutto una cara amica, rispose Harlock pensando ad Esmeralda.

 -Piuttosto...continuò rivolto a Raflesia, -Da quando in qua ti preoccupi tanto per la mia salute? Non gli era infatti sfuggito quel grido di poc’anzi. 

Galia notò come per un attimo lo sguardo della regina tradisse il rapido passaggio da un’espressione di stupore ad una di imbarazzo. –La mia preoccupazione nei tuoi confronti è unicamente legata al fatto che il tuo aiuto in questa vicenda mi è indispensabile…si affretto a chiarire lei con tono ostentatamente neutro. -Meno male! Replicò Harlock con un sorrisetto. 

-Ma ora torniamo a noi, riprese Raflesia, come vi dicevo sono riuscita ad ottenere un contatto che dovrebbe farci avere delle informazioni essenziali. Tu e Galia dovreste riuscire ad avvicinarlo sul pianeta Faelder. Come copertura per non destare sospetti impersonerete una coppia in vacanza in cerca di emozioni. -Una coppia in cerca di emozioni? Esclamò il capitano, -Non ho la minima intenzione a prestarmi ad una simile pagliacciata! –Rifletti Harlock, continuò la regina, su quel pianeta è il modo migliore per passare inosservati, inoltre l’incontro dovrebbe avvenire nel loro più grande albergo-casinò, l’hotel Venus. 

In effetti Faelder era uno dei più importanti crocevia di tutta la galassia, una specie di porto franco spaziale al pari di altri pianeti di frontiera come Heavy Melder, dove chiunque poteva andare in cerca d’avventura o di fortuna, in più sul pianeta erano sorte migliaia di strutture turistiche dedicate ad ogni forma di svago e divertimento sia lecito che illecito, quindi gioco d’azzardo, prostituzione, trasgressione e quant’altro lo rendevano una sorta di enorme LasVegas galattica. 

-Quel posto mi fa schifo, continuò lui, è una specie di postribolo galattico! Anche Galia non pareva particolarmente entusiasta all’idea di recarsi su Faelder oltretutto in veste di fidanzatina in cerca di svago. –Capisco la vostra riluttanza, riprese Raflesia, ma purtroppo questa è l’unica traccia che attualmente abbiamo, la persona da contattare lavora sul luogo e non si può spostare, oltretutto non ho dei riferimenti precisi, sarà lei ad avvicinarvi una volta sul posto. Per assumere delle sembianze diverse potrete usare dei proiettori olografici quadridimensionali che sono stati opportunamente modificati per non esser rilevati dalla sicurezza del pianeta. –Non ho bisogno di alterare il mio aspetto, disse Galia, non sono certo una persona conosciuta…tu invece, Harlock… -A me basteranno un paio di occhiali scuri e un abito adatto, replicò lui seccamente.

In quel momento risuonò una voce da un piccolo interfono: Maestà, l’alto consigliere Zelian desidera conferire urgentemente con voi. –Che sarà venuto a fare, si chiese la regina, e proprio adesso, -Vengo subito, fatelo accomodare in studio. –Devo assentarmi un attimo, Zelian è un importante dignitario, diretto mio tramite con il consiglio delle anziane. E’ uno dei pochi funzionari di cui ancora mi fido, era già in servizio ai tempi di mia madre. Vedrò di sbrigarmi…detto questo Raflesia uscì dalla sua camera e si diresse verso lo studio.

-Benvenuto, consigliere, a cosa devo la sua gradita visita? –Maestà ho saputo che siete stata vittima di attentati! Disse l’anziano dignitario visibilmente preoccupato, –Zelian, non ho intenzione che queste notizie girino troppo, il timore e l’apprensione presso il popolo non farebbe altro che facilitare l’opera dei miei nemici, replicò la regina. –Sono pienamente d’accordo, mia regina, ma dobbiamo capire al più presto chi sta dietro a tutto ciò, e io, come già vi dissi, ho qualche valido sospetto. –Alludete a Tamira? Chiese lei, -Presso il consiglio delle anziane è sicuramente colei che mi è più ostile e ha già più volte sollevato proposte riguardo una mia destituzione…-Precisamente, maestà, quella donna è molto pericolosa e di recente ho avuto altre notizie che la metterebbero al centro di un piano per sostituire voi con una reggente fantoccio da lei manovrata. -Purtroppo non abbiamo prove, Zelian… -Maestà, perdonatemi, ma un tempo voi non avevate bisogno di prove per neutralizzare un avversario pericoloso…-Appunto, un tempo, ora non è più così e non lo sarà neppure in futuro, ribattè Raflesia con fermezza. Ho intenzione di muovermi con discrezione, raccogliendo tutte le informazioni necessarie per poter poi formulare accuse circostanziate da presentare al consiglio, so come muovermi e ho le persone fidate che sapranno aiutarmi in questo compito…-Ah, disse Zelian, e di chi si tratta? Sono agenti che conosco? Chiese visibilmente incuriosito. –La prego di perdonarmi consigliere se preferisco non rivelare i nomi neanche a lei, rispose Raflesia, ma il momento è troppo delicato e anche le mura hanno orecchie, lei mi capirà…

Zelian annuì accennando un lieve inchino: -Come desiderate, mia sovrana…

Dopo qualche altra battuta e i convenevoli di prammatica, la regina congedò l’anziano dignitario e tornò dai suoi nuovi agenti.

Harlock era di nuovo in piedi e si era rivestito: -Dovrò dare una ricucita anche al mantello e alla giubba, disse tra se. I tre finirono di discutere sulle modalità e l’organizzazione del viaggio su Faelder, infine Galia e il capitano lasciarono la regina alla volta dell’Arcadia, questa volta incamminandosi a piedi.

-Harlock, ti confesso che sono emozionatissima, in realtà tutto questo, la missione su Faelder, il viaggio in incognito, il contatto con l’agente è tutto un mondo così nuovo per me e questa prospettiva comincia ad eccitarmi parecchio…Galia si era messa a parlare in modo quasi concitato trasportata dall’idea di quella insolita avventura che l’aspettava, tanto che si era per un attimo distratta. –Galia! attenta a quella lastra di ghia..., non fece in tempo il capitano a dirle che era già scivolata su di insidioso lastrone di ghiaccio nascosto dalla neve, finendo distesa per terra.

-Ahi ahi, che male! Si lamentò lei con una smorfia di dolore, la caviglia! temo che sia andata!

Harlock aiutò prontamente la giovane a rialzarsi permettendole di camminare su di una sola gamba. Fortunatamente erano arrivati nei pressi del piccolo ambulatorio e ne approfittarono immediatamente. Il dottor Badrian li accolse con una battuta: -Due pazienti in una sola mattinata, direi che è un vero record! Poi si chinò ad esaminare il piede della ricercatrice e poco dopo sentenziò: -La lesione all’articolazione è piuttosto grave, andrà trattata ed immobilizzata per almeno tre settimane. Purtroppo la particolare anatomia mazoniana, più vicina al mondo vegetale che a quello animale, rende le nostre articolazioni molto più delicate di quelle di voi terrestri, disse rivolto al capitano. Sicuramente la vostra amica dovrà starsene buona per un discreto periodo.

Harlock e Galia si guardarono e contemporaneamente esclamarono: e adesso chi lo dice a Raflesia!

Potete immaginare la sorpresa della regina quando si vide tornare indietro i due, Galia col piede ingessato ed una faccia da funerale, il capitano che si sforzava di mantenere un espressione seria…

-Ed ora come facciamo? Si chiese la regina, una volta constatata la temporanea invalidità dell’amica scienziata. –Non c’è problema, andrò io solo, disse Harlock, anzi, meglio così, sarò più libero di muovermi in caso di imprevisti. –No, non è possibile, tutta l’operazione è stata pianificata su di un lavoro di coppia, ed una coppia si aspetta il nostro contatto, non c’è modo di comunicargli variazioni del piano. Replicò Raflesia, -Non c’è alternativa, verro io al posto di Galia!

Tu? Disse il capitano stupefatto, sei impazzita? -Come, io e te insieme in coppia, cioè come se fossimo…stava quasi balbettando, -E poi come fai ad allontanarti dai tuoi impegni regali e tutto il resto? Senza contare che certo tu non passeresti inosservata…-Ebbene, rispose lei con tono calmo e rassegnato: -La posta in gioco è troppo grande perché possa sottrarmi da questa missione, se questo è il volere degli dei, vuol dire che farò uno sforzo, abbandonerò per un breve tempo la mia espiazione, e tornerò a vestire l’abito della sovrana guerriera, ma userò di nuovo un’arma solo se dovremo difenderci! Per quanto riguarda il mio aspetto il proiettore olografico farà egregiamente il suo compito. 


 

 

 

   
 
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