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Autore: Allymc89    31/05/2016    4 recensioni
La morte è nel destino degli shinobi, lo sanno tutti. Ma uno di loro non ci sta; ha già visto troppe persone morire e troppe persone piangere i propri cari. E non vuole più vedere lacrime, soprattutto le sue. Durante la quarta guerra ninja, un sacrificio fatto per amore rischia di passare inosservato. Questa è la mia versione di come mi piacerebbe che fossero andate le cose.
E' la mia prima fic; dopo essere stata un'accanita lettrice, ho deciso di scrivere sulla mia coppia canon preferita, spero di avervi incuriosito e che mi facciate sapere cosa ne pensate!
(Ho cambiato il rating in giallo per via di una scena nell'ultimo capitolo)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sabaku no Gaara, Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 3 (il giorno dopo la fine della guerra, al mattino)
Capitolo 5 (il giorno dopo la fine della guerra, al tramonto)
Capitolo 8  (Ebizo spiega a Gaara e Kankuro del rotolo)
Capitolo 6 (Shikamaru scopre che Temari è in coma, il giorno dopo in cui ha incontrato Kankuro e l’altro jonin a Konoha)
Capitolo 7
Capitolo 1, 2 e 4 (circa tre mesi dopo la fine della guerra, i capitoli si svolgono tutti il giorno in cui Kurenai partorisce).
Capitolo 9
 
 
 
 
Shikamaru si era svegliato presto quella mattina; due settimane erano passate dall’ultima volta che aveva assistito all’incontro furtivo tra quel jonin di Suna e il quinto Hokage e oggi sarebbe tornato in ospedale.
Ancora disteso nel letto, il Nara si ripromise, per l’ennesima volta, di non farsi troppe illusioni.
Aveva ripensato molto a quello stralcio di conversazione che era riuscito a sentire e si era ripetuto più volte quelle parole nella sua testa, sperando di ricavarci chissà quale significato nascosto, ma niente. Il ninja della Sabbia aveva riportato i ringraziamenti personali del Kazekage ma questo non dimostrava niente. Gaara avrebbe potuto richiedere l’aiuto medico di Tsunade per qualcun altro, anche se..
Si disse che il dubbio era lecito. Tuttavia quella segretezza non lo convinceva.
Qualche giorno prima Shikamaru, per mettersi il cuore in pace ed escludere qualche possibilità, aveva chiesto a suo padre se Tsunade stesse collaborando con il villaggio della Sabbia e il capoclan sembrava proprio non ne sapesse niente.
Shikaku aveva ripreso il suo posto come consigliere dell’Hokage e al ragazzo sembrava improbabile che il padre non fosse a conoscenza di una cosa del genere a meno che la Senju non operasse in segreto anche dal Sesto. Se era così, allora la cosa si faceva davvero sospetta.
Per un attimo Shikamaru aveva pensato di rivelare al padre quello che aveva sentito, o peggio, di affrontare direttamente la donna, ma ci aveva ripensato immediatamente. Primo, perché Tsunade avrebbe potuto mandarlo al creatore con un pugno se avesse saputo che lui l’aveva spiata, e secondo, non voleva allarmarla e rischiare che annullasse l’incontro.
Doveva assolutamente sapere se si trattava di Lei. Forse era tutta una congettura, ma quella debole speranza aveva dato in qualche modo una nuova linfa vitale alle sue giornate.
Terzo, Shikamaru non nutriva il minimo dubbio sulla lealtà dell’ex Hokage verso il villaggio, se agiva nel più totale riserbo, doveva avere le sue buone ragioni. Le era stata chiesta discrezione espressamente dal Kazekage dopotutto.. ma perché?
Shikamaru aveva passato intere ore a scervellarsi su queste domande nei giorni precedenti e questo sembrava l’ennesimo mistero a cui non riusciva a trovare soluzione. Dio se era frustrante!
Sperava che quel pomeriggio avrebbe trovato le risposte che cercava.
 
 
“Merda, merda, merda!!”
Shikamaru saltava da un tetto all’altro di Konoha, dirigendosi verso l’ospedale il più in fretta possibile. Non aveva previsto che quel giorno gli sarebbe stato affidato del lavoro extra ed ora era in ritardo. C’era stata una riunione che si era protratta più del previsto e suo padre aveva preteso che assistesse. A nulla erano valsi i suoi tentativi di sottrarsi, Shikaku aveva insistito perchè rimanesse, in quanto un giorno avrebbe preso lui il posto di consigliere dell’Hokage. Shikamaru non aveva ascoltato più nulla dopo che l’orologio della sala del consiglio aveva segnato le sei. A quell’ora avrebbe già dovuto essere in ospedale.
Merda..
E pensare che aveva deciso di presentarsi in anticipo per trovare un nascondiglio migliore che gli consentisse di udire tutta la conversazione! Il giovane Nara aveva quindi impiegato i minuti successivi a studiare il percorso più breve e aveva concluso che anche correndo al massimo delle sue possibilità non ci avrebbe impiegato meno di 4 minuti.
18.07
Merda..
L’ultimo incontro tra Tsunade e il ninja di Suna non era durato più di una ventina di minuti. E se una volta arrivato in ospedale il ninja della Sabbia se ne fosse già andato? Non avrebbe nemmeno saputo quando e se ci sarebbe stata un’altra occasione. Merda..
Finalmente Kakashi si alzò e dichiarò conclusa la riunione. Erano le 18. 12. Merda!
Shikamaru era corso via in un lampo pregando di non arrivare troppo tardi.
 
Una volta raggiunto l’ospedale, il Nara percorse di volata i reparti fino a i laboratori. Qui azzerò il suo chakra e una volta arrivato alla fine del corridoio deserto, stava per svoltare l’angolo, quando vide la stessa porta di due settimane prima aprirsi. Di scatto frenò, si girò sui tacchi e appiattì la schiena al muro.
Merda..
Non l’avevano visto per un soffio, ed era abbastanza vicino da poterli sentire, ma se avessero svoltato l’angolo nella sua direzione lo avrebbero sicuramente scoperto ad origliare.
Non ebbe comunque il tempo di pensare a cosa fare che udì Tsunade: “Ormai non c’è altro che io possa fare. Riferisci al Kazekage che arrivati a questo punto il Sesto Hokage dovrà essere informato riguardo al rotolo. Immagino vorrà essere lui stesso a farlo. Fino ad allora lo custodirò qui io stessa, non deve preoccuparsi. È tutto, puoi andare ora”.
Merda!
Tsunade aveva appena congedato lo shinobi e Shikamaru non era riuscito a sentire niente di quello che si erano detti nella stanza! Era arrivato troppo tardi e per di più, non si erano dati un altro appuntamento; a quanto pare non si sarebbero più visti.
Il Nara chiuse gli occhi reclinando la testa contro il muro; si sentiva sconfitto.
Il jonin di Suna si era allontanato nell’altra direzione dopo un rapido inchino e Tsunade era rientrata nella stanza.
Dopo la delusione iniziale, Shikamaru si impose di calmarsi e analizzare lucidamente i contenuti della conversazione. Tsunade aveva detto: “Non c’è altro che io possa fare” questo cosa poteva significare, ammesso che fosse riferito a Temari? Che non c’erano più speranze?
Prima di cadere nella disperazione si sforzò di pensare al fatto che fino ad ora nessuno aveva fatto il nome di Lei e che forse era solo lui che voleva vedere cose laddove non c’erano.
Poi cos’ altro aveva detto il quinto Hokage.. aveva parlato di un rotolo e che Gaara avrebbe doluto informare il Sesto personalmente.. questo confermava la sua ipotesi che Tsunade stesse agendo alle spalle di Kakashi.
Ma di che rotolo stava parlando?
La donna aveva detto anche “Lo custodirò qui io stessa”, testuali parole.
Qui.. Shikamaru si chiese se stesse parlando della medesima stanza in cui si trovava adesso.
Doveva assolutamente scoprirlo, quel rotolo era l’ultimo indizio che aveva e non se lo sarebbe fatto scappare.
Dei passi, qualcuno si stava avvicinando e anche di corsa. Senza altra via di fuga, Shikamaru spiccò un balzo e si attaccò al soffitto incastrandosi tra la parete e un trave sporgente. Avrebbe potuto sorreggersi più facilmente con l’aiuto del chakra, ma appena aveva provato a farlo si era accorto che la persona che si era avvicinata tanto alla svelta, si era fermata proprio davanti a quella stanza.
Finalmente, in quella giornata in cui sembrava che andasse tutto storto, un colpo di fortuna! Era un’infermiera che bussò alla porta chiamando il quinto Hokage: c’era un ferito da operare con urgenza e su in reparto avevano bisogno di lei. Una chiamata provvidenziale!
Shikamaru trattenne il fiato quando le due donne passarono sotto di lui, aveva le braccia che tremavano per lo sforzo ma attese finché non fu sicuro che fossero ben lontane, dopodichè saltò nuovamente sul pavimento.
Si avvicinò con circospezione, notando che la porta era stata solamente chiusa a chiave; non aveva sigilli di protezione o altro. Sicuramente Tsunade non si aspettava che qualcuno sarebbe venuto a cercare il rotolo, a quanto pare nessun altro sapeva della sua esistenza.
Shikamaru non volle comunque rischiare di lasciare traccia del suo passaggio e preferì entrare dalla finestra. Si appostò fuori, reggendosi al muro esterno con il chakra e modellò la propria ombra affinché passasse sotto le finestra e girò la maniglia interna. Fu dentro in pochi secondi.
La stanza era abbastanza grande: c’era una libreria carica di carte e rotoli che occupava tutta la parete sinistra, mentre dalla parte opposta trovavano posto microscopi e diversi altri macchinari per analizzare sostanze. Al centro, due tavoli colmi di becker, vetrini, ampolle e contenitori di ogni genere tra fogli macchiati e scarabocchiati. Shikamaru si avvicinò e li guardò meglio, si trattava di appunti. Cominciò a leggerli per capire su che cosa l’ex Hokage staesse lavorando e con stupore non trovò termini medici ma  simboli di sigilli.
Possibile che Tsunade non stesse cercando la cura di una malattia quanto piuttosto stesse lavorando su una tecnica? In questo caso la cosa non riguarda Temari, pensò.
Si guardò meglio intorno, concentrandosi sulla ricerca del rotolo.
Doveva essere una cosa piuttosto importante se la dottoressa aveva rassicurato il Kazekage che ne avrebbe avuto cura lei personalmente, perciò Shikamaru era sicuro che non lo avrebbe lasciato in vista. Si trattava comunque di una questione che richiedeva la massima discrezione e anche se non aveva idea che qualcuno lo stesse cercando, certamente Tsunade avrebbe preso un minimo di precauzioni.
Si accucciò e cominciò ad esaminare i tavoli e lo trovò, in un cassetto nascosto.
Lo aprì e lo esaminò perplesso: non era esattamente quello che si aspettava. Quel rotolo conteneva sicuramente una tecnica, ma Shikamaru non era pratico di sigilli.
Scorse il foglio riconoscendo gli stessi simboli che aveva visto poco prima sugli appunti di Tsunade. Allora era a questo che la quinta Hokage stava lavorando.. Shikamaru rimase deluso, da quello che aveva sentito due settimane prima si era convinto che Tsunade stesse curando qualcuno e lui aveva sperato si trattasse di Temari. Ma se lei stava studiando una tecnica allora lui aveva frainteso tutto.
Srotolò la pergamena completamente e rimase di sasso. L’ultima parte era divisa in caselle: la maggior parte erano vuote ma quelle piene contenevano ognuna un nome e sotto delle piccole macchie che ad un’occhiata più attenta sembravano sangue.
Shikamaru lesse mentalmente i nomi, sempre più confuso: Sabaku no Gaara, Sabaku no Kankuro, Uzumaki Naruto, Haruno Sakura.. Ma.. ma che significa..?! Shikamaru lesse gli ultimi due nomi con gli occhi spalancati: Nara Shikamaru e Nara Shikaku.
 
 
 
 
 
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Ciao a tutti! Non riuscivo a trovare un nome per il capitolo e così ho ripiegato su questo ma non ne sono entusiasta, anzi. Avrei voluto intitolarlo “il rotolo” ma lo avevo già usato e “il rotolo 2” era anche peggio perciò pazienza!
Povero Shikamaru, quanto lo sto facendo penare eh? Comunque nella sfiga generale c’è stato anche un colpo di fotuna dai!
Come sempre vi invito a scrivermi cosa ne pensate, vorrei sapere se la storia è troppo complicata da seguire con tutti gli sbalzi temporali o se al contrario vi annoia e volete che arrivi subito al dunque!
Alla prossima!
   
 
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