In ritardo, i miei auguri di Buona Pasqua! Spero ne abbiate
passata una gradevole.
Mi dispiace non aver aggiornato lunedì, al ritorno dal camposcuola
(mi sono divertita, ma mi iete mancati, angeli miei!) ma sono stata una sett ha
casa di mia zia, SENZA INTERNET!! Ma ora sono tornata.
Alor, un capitolo romantico e introspettivo prima dell’inzio della
comicità; un momento puccioso, non c’è che dire. Spero gradiate.
Non mi divulgo troppo perché ci sono 4 pg di risposte ai commenti,
e se vado avanti a parlare non la finiamo più. Mi rifarò nel prossimo. POVERE
VOI!
Solo una cosa: Su consiglio vostro, ho decisa di cimentarmi nell’ardua
impresa di flash-fic su i pensieri della famiglia Cullen (esclusi Bells e Eddy)
su questa storia. Vorrei saper che ne pensate, e perdonate il mio egocentrismo.
Vi lascio il link qui, così dopo aver commentato cif ate un salto e mi dite se
è il caso di lasciar perdere.
Grazie in anticipo a tutti, e ricordate: LA FANFICTION “CULLEN’S MEMORIES” E’ IL MIO
RINGRAZIAMENTO VERSO DI VOI, LETTRICI ACCANITE, COMMENTATRICI FEDELI E CORAGGIOSI
CHE MI AVETE MESSO TRA I PREFERITI. NON POSSO RINGRAZIARVI PERSONALMENTE, MA
POSSO RINGRAZIARVI CON L’UNICO MEZZO CHE HO. QUESTA RACCOTA.
GRAZIE, ANGELI MIEI. GRAZIE DI TUTTO.
Finleyna
4 Ever: Prezzemolina, non mi deludi mai! Ma lo sai che stravedo per te? Ti
adoro! I tuoi complimenti sono la manna dal cielo, e la tua presenza eterna e
graditissima è per me una benedizione! In poche parole, sei il mio grande
tesoro! Smack smak! Ti è piaciuto anche questo? Beh, ne sono veramente felice. Visto?
Mamma Esme, Terrore dei Cullen! ci ho messo un po’, ma alla fine ho trovato la
punizione giusta. E continuo a dirmi che Edward si fa troooppi problemi, ma da
una parte mi entra e dall’altra mi esce! Ma certo che vado a leggere le tue
storie!! Scusa se ancora non ho commentato, ma ti assicuro che tra il
caposcuola e la trasferta forzata di qst sett a casa di mia zia – SENZA
INTERNET!!!!!!!! NUOOOOOOO!!!!!!! – mi hanno un po’ bloccato. Rimedierò!! Kiss!
greta1992: Welcome in our big crazy family! Benvenuta. No, imperdonabile no! Non sia
mai! Anzi, mi fa piacere di aver scritto un capitolo che finalmente ti abbia
indotto a lasciarmi una recensione. XD Piccola grande fan che mi segue da sempre,
grazie infinite per la tua silenziosa ma costante presenza e per i tuoi
graditissimi commenti, che come al solito non mi merito. Non ti rassegnare mai,
e soprattutto non rinunciare ai tuoi sogni! Ovvio che verrò a far visita alle
tue ff, basta pazientare. ;) Come per i miei aggiornamenti, sono in ritardo ma
arrivano sempre!! Aspettami, e vedrai che non ti deluderò!
Sabry87:
Welcome in our big crazy family! Grazie infinite, spero di aver reso bene
l’idea di Emmett gran fratello maggiore. Eddino sì è innamorato cotto, ma prima
che si dia una mossa.. campa cavallo! Insomma, per decidersi a trasformare
Bella ha dovuto aspettare tre libri, quasi, e mo volete che IO lo faccia
sbrigare? Troppo facile! XD
MimiMiaotwilight4e:
Amore mio sempre presente, ciao! Non sai come sono felice di leggere i tuoi
commenti, mi scaldano l’anima. Edward geloso e iperprotettivo=DOLCE MA
ASSILLANTE!! XD No, scherzo, anche io vorrei una persona (vampiro) che mi
amasse e si prendesse cura di me in maniera così assidua e costante, ma ancora
acqua… eh, me povera, me incompresa!
Però devo dire che stavolta l’ho mandato fuori di testa più del lecito.
Marzia, Marzia, come puoi costringere Edward ha sopportare film vietati ai
inori sulla sua piccla, dolce Bella? La risposta è semplice: SE ALICE TI
MINACCIA SI PUO’ FAR TUTTO!! XD Sono felice di aver causato la tua dipendenza
dalla mia ff, altrimenti come potrei parlare con te, my friend? Ti adoro!
miki18:
Miki!!!!!!!!!!! T___T Grazie! Che posso dire se non questo? I tuoi complimenti
sono meravigliosi, e non puoi capire quanto sia felice che non ti sia ancora
stufata di me e del mio teatrino, ehm, ff… Ti adoro! Anche tu stravedi per
Bella e il suo amore per il caffè? XD Tranquilla, vedrai che la guerra tra
Edward e il caffè è appena cominciata! Te ne farò vedere delle belle!
Wind:
Amica mia! Ciao! Sono appena tornata e mi sono divorata i capitoli di Per sempre, noi, e che dirti se non
Meraviglioso? Sei sempre la più brava! Ti prego, però, falli mettere insieme,
altrimenti il mio povero cuoricino non reggerà! Grazie dei complimenti, li
aspetto sempre con ansia da una scrittrice di raro talento come te. Che dire
dell’ingenuità dei MASCHI di casa Cullen? Beh, sono innamorati! Altrimenti come
farebbero questi poveracci di Emmy-Pooh e Jaspy a reggere le sedute di
estenuante shopping? Eh, l’amore rincretinisce parecchio!
Musa_Talia: Welcome in our big crazy family! Che posso dirti se non Grazie, e Mille
volte Grazie? Che belle parole che mi hai lasciato con la tua recensione.. ti
assicuro che mi ha fatto tornare la voglia di scrivere, ma un’altra storia.
Altro che incasinari, questi due, come ribadisco, sono IDIOTI, ma noi i amiamo
per questo. Tua madre una fan di Twilight, e in particolare di Edward! XD
Welcome anche ha lei! Ma la leggete insieme la mia? Ahahaha! Anche mia madre
l’ha letto, ma lei stravede per Jacobino pane e vino! Io l’ho odiato fino al 4°
libro, poi ho iniziato ad amarlo come amico! Nessuno può sostituire il mio
Edward! ;) Alla prossima, ti aspetto.
mezzanotte:
Grazie! Non ti preoccupare, i tuoi commenti anche se brevi mi fanno sempre
immensamente piacere.
Flockkitten.
Thanks! Visto? Io adoro Emmy-Pooh! Lui e
la sua saggezza da fratello maggiore… ah, che darei per averne uno! Il mio
sogno è quello di avere un fratello più grande, ma ahimè, sono io la
primogenita! Jaspy è un altro esempio di fratello ideale; più discreto e
riflessivo, ma che quando vuole ci sa dare dentro! Edward è perfetto sotto
tutti gli aspetti; nella sua vita da vampiro a notevolmente aumentato la
bellezza, la mente, le capacità motorie… ma anche le emozioni, i problemi e la
paranoia! Addirittura la brocca del caffè vista come un pericoloso nemico…
eheheh, ho esagerato? XD grazie ancora per tutte le belle parole che mi riservi
sempre, ti aspetto!
ColeiCheAmaEdward:
Addirittura commossa? O_____o… ^/////^… T/////T my love! Questo sono le mie
emozioni quando ho letto la tua splendida recensione. I tuoi commenti sono
diventati indispensabili per me. Spero di non deluderti con questo cappy!
Goten:
Ma ti pare? Tu MERITI di essere ricordata! Ho visto che hai completato anche My heart, che io seguo
dall’inizio. Che dire se non BRAVISSIMA?? Le tue storie causano dipendenza, tra
le quali il caso più grave sono IO! Ihihih, amichetta mia, non sai quanto fai
arricchire il mio psicologo… non ti fermare e continua a scrivere!!! Ti piace
il mio Emmy? ^///^ Grazie! Spero di sentirti anche a queto!
gerby88:
E il premio per la recenzione più lunga va a te, gerby, my sweet lovely friend!
Lo sai che io adoro le recensioni belle
lunghe?? Mi fanno impazzire!! *___* La mia storia scritta nelle ore di buco ti
ha preso così tanto da indurti a isolarti dalla tua famiglia epr leggere in
pace il mio aggiornamento?! O/////O Non so se essere dispiaciuta per la tua
famiglia o meno, ma comunque sono entusiasta di avere una fan accanita come te!
Sei la mia stella! Sono felice che i miei capitoli lunghissimi ti facciano
esaltare, e della tua impazienza per leggere i prossimi capitoli. Dal prossimo
vedrai, e fai bene ad aspettarti di tutto da quei tre matti dei fratelli
Cullen! Cioè, non posso credere alle bellissime parole che mi hai lasciato!
T____T Mi sono commossa, davvero,. Sono felice che ti piaccia la lunghezza dei
miei capitoli, ma ancor più che adori i remake dei personaggi! Grazie, devo
dire che non ho mai ricevuto una o riguarda la mia concezione della famiglia
Cullen; ribadisco, la Meyer ci ha fatto dono di un universo unico e magico, in
grado di trascinare la nostra generazione in un amore travolgente e proibito,
affascinando i lettori in maniera quasi inconcepibile, ma mentre lei si è
concentrata sullo sviluppo dei due protagonisti e, successivamente, di Jacob,
io ritengo che ogni personaggio debba avere lo spessore che merita. Ti confesso
che questa non è la prima ff che scrivo, sebbene sia la mia prima pubblicazione
e di gra lunga quella su cui sono concentrata. Rileggendo i miei vecchi scritti
mi sono accorta di quanto io eri ignorante e di quanto sia migliorata, non per
il mio piacere, ma per quello dei MIEI LETTORI, per far si che uesta storia
picesse sempre di più. E sembra ch ci riesca. ^^Sebbene faccia molti sforzi
soprattutto per voi, non manco nel mettere qualcosa di mio in tutti i miei personaggi.
Credo che solo così si possano rendere veramente realistici. A quanto sembra
questo cappy ti è piaciuto parecchi, vedo. ^^ Non sai quanto ci ho messo per
elaborarlo bene, per far si che tutto avesse un senso... ihihi! Le tue riflessioni
sono molte profonde, anzi, aspetto con ansia di capire se sei d’accordo con me
su questo capitolo. Ti aspetto con trepidazione. Bacioni e auguri!
stezietta
w : Sei dipendente, eh? Che dici, ci metto l’annuncio “Qst storia crea
dipendenze GRAVI, se volete restare sani NON CLICCATE QUESTO LINK! Ahaha, no,
dai. Grazie mille, angioletto, Edward si riprenderà la rivincita su Newton, ma
non gli staccherà la testa... eh, lui e il suo autocontrollo!
aLbICoCCaCiDa: Eh, eh, io l’ho sempre detto ce usare troppo il cervello è un danno per
il corpo, la mente e l’anima, ma i miei continuano a farmi studiare... che
pizza! Beh, diciamo che per accontentarti inconsciamente in questo capitolo
Bella e Eddy si avvicineranno abbastanza, ma ancora non ci sarà
mistica88:
Lo ripeterò fino allo sfinimento: EMMETT! SE NON CI FOSSI, DOVREBBERO
INVENTARTI!
mylifeabeautifullie:
Sorellona, grazie infinite! Povero Eddino, tra i suoi problemi e complessi vari
e i sotterfugi/torture crudeli dei suoi fratelli inizio a capire perché da
qualche tempo contempli l’idea del suicidio. ;) Io sono a favore del club “Ali/Emmy4Ever”;
chi mi segue? Bacioni, ti adoro!
fede_sganch:
Welcome in our big crazy family! Ciao! Anche tu fan di Emmy-Pooh! ^O^ Sister! Grazie
della tua infinita pazienza, ti ricompensrò regalandoti quest capitolo. E non
temere, adesso che ho di nuovo internet nessuno i fermerà dal cliccare sulla
tua storia lasciarti tanti di quei
commenti che ne avrai la nausea!
Kumiko_Chan_:
Welcome in our big crazy family! Grazie, devo dire che tutti questi commenti mi
montano un casino! Sono felice che ti ciovolga tanto la mia storia, ma invece
di far preoccupare i tuoi – che poi magari per precauzione ti vietano di usare
il pc – fai come me; quando ridi come una matta per una qualche storia,
chiuditi in camera e non arire per nessun motivo! ;) Ti assicuro, funziona! No,
comunque sia, grazie. Sono fiera di aver potat il sorriso nella tua serata. Mi dispiace
non farti avere un Emmy-Pooh, ma Rose lo tiene solo per sé. Spero che
apprezzerai solo l’aggiornamento.
eka:
Ciao! Grazie, meno male che hai pazienza. Qualche volta avrai pensato che
questa storia sarà un’incompleta, ma no, vi sbagliate! Vi perseguiterò per l’eternità!
Ti ho fatto addirittura perdere una notte di buon sonno ristoratore?! Accidenti,
allora non sono stupidaggini quelle tre (mila) parole che scrivo. Mi sa che continuo,
allora! grazie della tua pazienza, allora, ed eccoti il cappy!
cullengirl:
Vero che Emmy ci sa fare? Io glie l’ho detto di andare in giro per il mondo per
fare il comico, ma poi come fanno i Cullen senza di lui?
samy88:
Grazie, e i accontento subitissimo!
Helen
Cullen: Elly! Ma che fai, mi sparisci così? Io ero PREOCCUPATA! Non si fa,
sorella, non si fa... però sai come farti perdonare con i tuoi commenti. Eh,
sei proprio perfetta; io continuo a dire che tu sei una Cullen dispersa, ma
nessuno mi crede... va beh, dai, me lo perdoni il ritardo? Allora, grazie tante
per i complimenti sui ricatti psichici di cui sono vittime i consorti di Rose
ed Ali, mi sa che stavolta gli ho fatto fare la figura degli idioti, ma sono
felice che ti piaccia Emmy! ^O^ Ma lo sai che stravedo per lui? Non so se hai
cliccato, ma la drabble che ho scritto su di lui mi ha commosso mentre a
scrivevo... è davvero un altro personaggio il mio Emmy. Riesco a capirti, anche
io devo stringere per mancanza di spazio, ma sono prolissa in un modo assurdo. Vorrei
poter commentare ogni tua splendida parola di incoraggiamento che mi rivolgi,
ma uscirebbe fuori un romanzo, e già il capitolo è lunghetto (10 pg, meno dell’altra
volta, ma comunque tostine). Sono felice che ti sia piaciuta l’idea del diario
di Edward – sembra il titolo di un programma tv – non so com’è uscita, ma è
uscita. E poi, ribadisco, Emmett da consigli saggi tanto quanto scherza con i
suoi fratelli. Un po’ me la sono presa con la Meyer perché lo fa sembrare un idiota,
ma non è affatto così. Tu che ne pensi? Bacioni
valinacullen89:
Welcome in our big crazy family! Grazie mille, stella. Mi dispiace farti
soffrire e attendere prima che Edward e Bella si mettano insieme, ma poi la
suspence dov’è? ;) Fidai, però, seguimi e non te ne pentirai. Bacioni!
Silver_Alchemist:
Eheh, lo so, ma secondo te Mike che può pensare? Uno come lui che ha due
nocioline nella zucca pensa o al cibo o al sesso. Povero Edward, quante ne deve
subire.
Memoriae Imortales – Ricordi Immortali
Bella’s Pov.
Per la quinta volta a distanza
di tre decimi di secondo, Alice e Rosalie scoppiarono in una fragorosa risata,
riempiendo l’abitacolo della jeep. Ammutolendo leggermente offesa, incrociai le
braccia al petto e sprofondai nel sedile posteriore, rossa, aspettando che la
piantassero di ridere delle mie disgrazie.
“Finito?” chiese seccata quando
le vidi ansimanti fissarmi dallo specchietto retrovisore.
“Per ora” ridacchiò Rosalie
“Bella, accidenti… solo il primo giorno di scuola e già ti fai mettere sotto
dagli umani? Così non va”
“Ma cosa dovevo fare?” tentai di
difendermi “Mi sono praticamente sbucati alle spalle intrappolandomi! Non avrei
potuto fare nulla per deviare l’invito senza rischiare di offenderli a morte!”
“Non avresti fatto poi un danno
così irreparabile” replicò Rose svoltando a destra “Erano solo semplici umani.
Dovremmo cercare di proteggerli da noi stessi, e invece quelli per un bel
corpo…”
Il suo sguardo si incupì, duro.
“La mente umana è così primitiva…”
“Non sono riuscita a… pensare a
loro come cibo” mormorai nel timore di aver fatto qualcosa di sbagliato
“L’unica cosa che volevo era un po’ di tranquillità, ma visto che come al
solito le mie preghiere sono state ignorate, ho fatto buon viso a cattivo
gioco”
Sbuffai; pranzo piacevole in
fondo, ma perché proprio a me tutte quelle attenzioni? Mi venne da piangere;
volevo tornare ad essere Bella Carta-da-Parati Swan. Era così bello essere
ignorata.
“Sei stata bravissima” disse
Alice “Sono certo che Carlisle ed Esme saranno fierissimi di te. E poi,
dobbiamo ringraziarti, sai? Se non fosse stato per te non avremo mai potuto
godere della visione di Eddino completamente fuori controllo!”
E tornarono a ridere.
“Accidenti! Persino Edward è
capace di provare gelosia!” ululò Alice tra le risa
“Ma hai visto che faccia
faceva?” lo preso in giro Rosalie, che benché fosse piegata in due sul volante
continuasse a mantenere il perfetto controllo della jeep di suo marito.
Io arrossii e chinai lo sguardo.
“Non era geloso…” mormorai senza convinzione per la decima volta.
“Credimi, Bella, Edward era
geloso e anche parecchio” dissero le sorelle
Da dietro di noi,
“Vedi? Se questa non ne è la
prova!” risero
Stanca di provare a dissuaderle
appoggiai la testa sul finestrino e chiusi gli occhi, provando a convincermi
che le parole delle sorelle Cullen fossero veritiere.
Edward Cullen geloso. Di me.
Era un pensiero troppo assurdo
per poterlo anche solo concepire. Eppure, un enorme sensazione di benessere mi
pervase. Segretamente, mi rallegrai della cosa, e desiderai che corrispondesse
alla realtà.
Rientrammo a casa Cullen e
parcheggiammo in garage proprio mentre Carlisle si avviava verso la sua
macchina per andare al lavoro.
“Bentornati, ragazzi” ci saluto
fermandosi “Passato una bella giornata?”
“Splendida, papà” disse Rosalie
“Bella ha fatto colpo su tutti gli umani presenti. È meravigliosa!”
Arrossii. “Ma non è vero…”
borbottai
“È stata bravissima” continuò
Jasper “Sembrava veramente umana, ovviamente se escludiamo certe nostre qualità.
Si è comportata benissimo anche quando a pranzato con loro”
“Sei stata così vicino agli
umani, Bells?” mi chiese sorridendo orgoglioso
“Non ho trovato difficoltà”
risposi
“Dovervi vederla!” sghignazzò
Emmett “L’hanno praticamente rapita e segregata al loro tavolo. Non ha potuto
fare nulla per ribellarsi, poverina. Eh, Bella, ti avevo detto di non farti
mettere sotto da Jessica che tu che fai?, mi deludi così? Eh, sorellina, mi sei
calata”
Mi venne vicino e mi scompigliò
i capelli con affetto. “Devo insegnarti a dire di no” disse risoluto, prima di
aprirsi in un gran sorriso.
“Però ha fatto bene, in fondo.
Dovevi vedere l’attacco di gelosia acuta che ha preso possesso di Edward, pa’!
Sembrava pronto a fare a pezzi l’intero corpo studentesco!” disse Alice,
scoppiando a ridere seguita da tutti i presenti esclusi me ed Edward
Io assunsi il colore del fuoco,
mentre Edward era semplicemente livido.
“Piantatela!” ringhiò lui
furente
“Ah, ed eccolo che ricomincia
con i complessi…” si lamentarono i nostri fratelli
“A conclusione fatta, è stata
una piacevole giornata?” mi chiese Carlisle mentre i cinque iniziavano a
discutere.
Io lo guardai negli occhi e ripensai
a tutto ciò che era successo, ciò che avevo detto a Edward, alle ultime ore
trascorse insieme, e mi aprii in un gran sorriso.
“Decisamente” risposi. Carlisle
mi sorrise e mi accarezzò i capelli con fare paterno.
“Siete morti!” urlò Edward
iniziando a inseguire i fratelli
“Ah, ah, ah, tanto non ci
prendi!” lo sbeffeggiarono loro scappando
Io e Carlisle osservammo la
scena allibiti.
“Beh… io devo andare” disse
senza staccare gli occhi da loro, perplesso “Ce la fai a resistere fino a
stasera o vuoi venire con me?”
“No, grazie, resto”. Ero
semplicemente allibita; Jasper aveva davvero
fatto la linguaccia a Edward?! “Devo fare la doccia e ho un po’ di compiti da
fare”
“Allora io vado. A stasera
Bella” disse Carlisle montando in macchina
“Ciao…” risposi distratta; Alice
era appena scesa dalle spalle di Edward diretta come un fulmine verso il bosco
dopo avergli rovesciato in testa un secchio di foglie secche e fango.
Ma era normale che vampiri che
vantavano quasi un secolo di vita a testa si comportassero come infanti di tre
anni e mezzo?
Mi lasciai sfuggire un sospiro
mentre mi insaponavo i capelli. Se mi aspettavano giorni così, mi domandai se
sarei riuscita a sopravvivere. Tra umani, vampiri e simili mi trovai quasi a
compiangere quella noia caratteristica della mia esistenza umana. La domanda
fondamentale era: sarei riuscita a reggere tutto?
Ridacchiando, uscii dalla doccia
e mi asciugai pensando a quello che mi attendeva in casa Cullen, in quella
nuova vita che desideravo a tutti i costi. Sicuramente tante risate e tanto
affetto, e, dopo oggi, anche tanti colpi di scena. Scossi il capo; ma davvero i
fratelli Cullen potevano essere così infantili?
Sorrisi al pensiero. Erano
davvero inimitabili.
Vestita e decisamente più calma,
rientrai in stanza e andai a prendere lo zaino, tirando fuori il necessario.
Aprii il diario più per abitudine che altro – la mia memoria infatti mi aveva
già ricordato i compiti, ma le vecchie abitudini sono dure a morire – e lessi
quello che dovevo fare; un tema sul romanzo trattato a lezione, approfondendone
un passo e spiegandolo nei vari particolari, e trenta esercizi di trigonometria.
Con la stessa scarsa voglia di
quando era umana e lo stesso senso del dovere che mi avevano sempre
caratterizzato, presi i libri che mi servivano e li gettai sul letto; mi
diressi poi verso l’armadio e vi presi una coperta di pail. Richiusi tutto e,
dopo essermela gettata sulle spalle, mi lanciasi verso il letto. Mi strinsi in
essa facendone il mio bozzolo e poi presi un foglio protocollo, preparandomi a
scrivere.
Per fortuna che Shakespeare era
uno dei miei autori preferiti, e quella sua opera in specialmente suscitava in
me un fascino particolare. Era stata mia madre a farmi scoprire la passione
per la lettura, iniziandomi a quel culto segreto e magico, come lo vedevo da
piccola, proprio con Shakespeare, precisamente con “Sogno di una notte di mezza estate”. Me lo aveva letto con gli
occhi accesi, dando vita ai personaggi con la sua voce vivace e allegra,
tenendomi stretta tra le sue gambe, a Phoenix, sdraiate sul dondolo, quando già
avevamo iniziai a convivere con il pensiero che il nostro Charlie non ci
sarebbe più stato accanto.
Mi persi rincorrendo alcuni
fugaci pensieri di infanzia, rendendomi conto con orrore crescente che la mia
memoria umana iniziava a scomparire. Ricordavo tutto offuscato, come se non
avessi mai visto appieno ciò che mi circondava, come se tutto fosse sempre
stato avvolto da una cortina di nebbia, che sfocava contorni, figure,
sensazioni, odori e suoni.
Mi tremarono le mani e la penna
mi sfuggì, cadendo sul foglio; un’ansia profonda mi attanagliò il cuore.
Non volevo scordarli. Non volevo
perdere i miei ricordi. Non l’avrei permesso.
Decisa a non dimenticarmi dei
miei cari, ripresi la penna e buttai un occhio al foglio, lanciando poi un
mezzo grido sorpreso. Mi distrassi realizzando che in soli cinque secondi avevo
scritto già due fogli, a un livello superiore del mio solito e pensando d
altro.
Ecco cosa succedeva a possedere un cervello così sviluppato, mi
dissi orgogliosa.
Ma da una parte mi rattristai,
ricordando tutti quegli inutili pomeriggio passati sui libri a studiare, osservando
gelosa tutte le persone che passeggiavano al caldo sole della mia città, ben
visibili dalla mia finestra.
Rilessi il tema e non ci trovai
un solo errore o una sola pecca. Accidenti, un po’ mi dispiaceva aver finito
così in fretta, avevo perso tutta la soddisfazione e la gloria che riprova dopo
aver fatto un bel lavoro sudando sette camice. Posai il tema sul comodino e afferrai
i libri di trigonometria; nonostante si trattasse della materia che più odiavo,
decisi di svolgerli come una semplice umana. Perciò, sebbene alla prima
occhiata fossi già riuscita a risolverli a mente, mi imposi di farli tutti uno
per uno senza barare.
Per le due ore successive andai
avanti così, annoiandomi fino allo stremo, fino a che qualcuno non bussò alla
mia porta.
Edward’s Pov.
“Chiunque abbia detto che la
famiglia è il bene più prezioso di questo mondo era un emerito idiota”
borbottai furioso sbottonandomi la camicia strappata e piena di fango per
gettandola nella cesta dei panni sporchi. Mi tolsi anche i pantaloni, ormai
irrecuperabili, e mi diressi verso il bagno furibondo con i miei fratelli,
chiudendomi dentro.
Per tutto il tragitto Jasper e
Emmett non avevano fatto altro che burlarsi di me lanciandomi occasionalmente
battutine maliziose, portando la mia pazienza ben oltre il limite. E i pensieri
di Alice e Rose, nel veicolo davanti al mio, non mi avevano certo restituito la
serenità. Non avevano fatto altro che ridere di me e dire a Bella che ero
geloso di lei.
Passai davanti allo specchio e
feci una smorfia nel notare come erano ridotti i miei capelli, pieni di foglie
e terra. Maledetto folletto malefico, questa non te l’avrei fatta passare
liscia!
Aprii il getto d’acqua e lasciai
che scorresse per renderla bollente, mentre mi tiravo su e fissandomi allo
specchio iniziavo togliermi le foglie dai capelli. Le tolsi tutte e le
ammucchiai sul lavello, per poi chinare la testa sul lavandino e scuoterla per
toglierle un po’ di terra.
“Alice, questa volta ti
strangolo” dissi arrabbiato sentendo i suoi passi nella mia stanza
“Per un po’ di fango, mamma
mia…. Pensavo fosse Rose quella fissata con i capelli, invece anche tu sei una
prima donna, Ed”
“Non ti conviene fiatare ancora
perché potrei anche ammazzarti” ringhiai
“Basterebbe la visione delle tue
grazie a uccidermi” disse schifata prendendomi in giro “Oddio, ho un conato.
Devo vomitare…”
“Per tua informazione io sono
perfetto sotto ogni punto di vista” replicai con un mezzo sorriso. Era inutile,
non riuscivo ad arrabbiarmi con lei se faceva così.
“Si, disse colui che ha solo specchi
di legno in casa” replicò lei “Se ti trovano carino è solo perché io mi occupo del tuo look e ti rendo
strafico”
“Sarei strafico anche indossando una vecchia tuta” replicai con un sorriso
“Si, e io sono Mago Pancione”
“Ma non ho starnutito, come hai
fatto a comparire?”
“Edward, fai qualcosa di utile.
Lavati e smettila di sparare stupidaggini. Magari ti affoghi, scemo come sei è
più che possibile…”
“Si, speraci”
“Certo che ci spero. A dopo,
gelosone”
Se ne uscì sbattendo la porta
alle spalle, facendomi ricordare tutti quegli orribili pensieri sulla mia
Bella.
Mi spogliai definitivamente con
movimenti carichi d’ira e mi gettai sotto il getto bollente della doccia,
lasciando che lo scorrere veloce dell’acqua sulla mia pelle mi ridonasse la
lucidità.
Certo che ero geloso di Bella.
Chi non lo sarebbe stato dopo aver sentito i pensieri ributtanti di quegli
esseri? Non avrei mai potuto lasciarla sola alla mercé di quella marmaglia.
Era mia e io dovevo proteggerla.
Nessuno deve osare toccare ciò che è mio di diritto.
L’acqua scese su di me in
piccoli rivoli bollente, aiutandomi a calmarmi. Anche la rabbia verso i miei
fratelli svanì molto più in fretta di come era venuta. Mi lavai con calma,
assaporando quella pace pari solo a quella che provavo al fianco di Bella, e mi
godetti la sensazione di calore che il mio corpo stava acquistando.
Chiusi l’acqua e uscii fuori
coprendomi con un accappatoio. Osservai la mia immagine allo specchio
attraverso il velo denso di nebbia che saturava la stanza e dopo essermi asciugato
entrai in camera e mi vestii. Afferrai un asciugamano pulito da dentro la pila
nei ripiani sotto al lavello e me lo buttai sui capelli, frizionali con forza
per asciugarli.
“Si può? Non vi ho interrotti
sul più bello, vero?” disse Emmett aprendo la porta
“Perchè parli al plurale?”
chiesi voltandomi verso di lui “Inizia ad avere le visioni, fratello?”
“Bella non è con te?” chiese lui
“Certo che no” replicai “Perché
dovrebbe?”
“Pensavo voleste fare la doccia
insieme, sai, per…”
Gli lanciai il flacone di
scampo. “Taci” gli intimai “E comunque non è qui”
“Sarà ancora in camera sua,
allora” disse pensieroso “Forse riposa… va beh, non importa”
“Cosa?” chiesi
“Pensavamo di giocare in
famiglia” spiegò “Abbiamo tirato fuori il monopoli”
Inarcai il sopracciglio; vampiri
che giocano a monopoli?
Emmett sembrò leggermi nella
mente.
“Abbiamo giocato a twister e ora
non possiamo giocare a monopoli?” replicò sfacciato
“Sto iniziando a nutrire forti
dubbi sulla vostra sanità mentale” dissi io passandomi una mano tra i capelli
per sistemarli
“Noi invece abbiamo sempre
saputo che tu ne sei privo” ghignò Emmett “Passa a vedere che sta facendo Bella
e poi scendi giù. Cosa preferisci? Candela o funghetto?”
“Che tu sparisca”
“Mi dispiace, non era incluso nella
scatola. Funghetto? Ottima scelta” e così dicendo si dileguò.
Scossi il capo sospirando.
Ripulii il bagno dalla terra e dal fango e mi assicurai che fosse tutto in
ordine prima di uscire ed andare a bussare alla porta di Bella.
Il solito “Avanti” gentile mi
fece sorridere entusiasta.
Aprii la porta ed entrai senza
esitare, bloccandomi poi sulla porta, interdetto.
Bella, imprigionata da una
coperta di pail blu contornata con un rettangoli di soli e lune gialli, era
distesa a pancia in giù sul letto, il viso voltato nella mia direzione e i
libri di scuola aperti davanti.
“Ehi” mi salutò mentre
continuava a giocherellare con una matita
“Ehi” risposi, felice
dell’occhiata luminosa che mi lanciò “Pensavo stessi dormendo. Non avrei mai
detto che stessi facendo ancora i
compiti”
“Tecnicamente li ho finiti”
spiegò chinando il capo “Le operazione e i problemi li ho risolti tutti a
mente, però volevo provare…”. S’interruppe di colpo, chiudendosi in un silenzio
meditabondo.
“Cosa?” chiesi, visto che non accennava a riaprir bocca
“No, nulla” disse scuotendo la
testa, celandomi ancora una volta i suoi pensieri. Sbuffai, frustrato. Non
volevo che si sentisse costretta a celarmi i suoi pensieri. Volevo che mi
raccontasse tutto. Dovevo sapere tutto di lei, comprenderla fino in fondo.
Sollevò nuovamente il suo
sguardo e mi sorrise timidamente.
“Ti va di farmi compagnia?”
chiese mentre un delizioso rossore le imporporava le guance.
Sempre, pensai. Le sorrisi felice e lei si imbarazzò ancora di più.
Mi avvicinai a lei sentendo crescere nel petto un’emozione forte, intensa e
bellissima. Bella liberò le coperte dal suo fianco destro e le tenne alzate,
invitandomi a sdraiarmi con lei.
Non sapeva quanto mi tentasse,
quanto volessi stringerla a me. Legarla a me in tutte le maniere possibili, e
di quanto mi costasse dovermi bloccare per riuscire a controllarmi per
permetterle di essere felice.
“Che fai? Vieni qui” mi incitò
lei con occhi timidi “Non vorrai farmi rimanere così per tutto il giorno,
vero?”
Le mie resistenze, già fragili,
si sgretolarono non appena sentii quella parole dolci. Tenendo un’andatura
normale mi avvicinai a lei, mentre umano e vampiro, per una volta d’accordo, mi
gridavano di correrle incontro e abbracciarla forte, facendola diventare parte
di me, proteggerla da tutto e da tutti.
Mia, mia, mia!, gridavo dentro si me.
Mi stesi a pancia in sotto e
subito lei mi coprì con il lenzuolo, accarezzandomi involontariamente il collo.
Un brivido di elettricità pura
mi percorse la spina dorsale, partendo dalla pelle sfiorata da Bella.
L’incendio scoppiò violento in
me, scorrendo veloce e implacabile nelle mie vene, lungo tutto il mio corpo,
saturandomi l’anima. Il suo odore mi colpì fortissimo, completandomi, e una
smania violenta mi colpì, dissolvendo tutto ciò che ci era intorno tranne lei,
tranne la mia Bella.
Tutto scomparve tranne il mio
bruciante desiderio per lei.
“Comodo?” domandò piano,
riuscendo a distrarmi
“Molto” risposi piano
“Sai, era un’abitudine che avevo
da umana” spiegò imbarazzata, chinando lo sguardo “La coperta, intendo. Mi
avvolgevo dentro un pail e facevo i compiti, o leggevo un libro; la coperta mi
faceva da scudo dal resto del mondo, lasciandomi libera di essere me stessa”
“Il mondo ti spaventava?”
domandai garbatamente, affascinato dai suoi pensieri. La sua mente, l’unica
dalla quale ero precluso, era anche il solo santuario a cui volevo accedere.
Era misteriosa, complessa, fantastica; non dimostrava i suoi venti anni ormai
compiuti. Era decisamente molto più matura, sebbene a volte lasciasse emergere
il suo lato infantile e immaturo.
Bella rise piano. “Beh, no,
spaventare no” disse tornando a fissarmi “Diciamo che non ho mai trovato il
posto giusto per me”
Il tuo posto è accanto a me, Bella,
pensai
“Ma ora sto bene” disse,
cogliendo la malinconia nel mio sguardo “Se escludiamo vari e ed eventuali come
shopping a tutto spiano e popolarità non richiesta”
Ridacchiammo in silenzio,
coprendoci la bocca con le mani.
“Difficoltà con i compiti?”
chiesi
“Uhm?” chiese confusa
Indicai con lo sguardo i libri.
“Sei ancora impegnata con lo studio, da quel che vedo” dissi “Se non ti è
chiaro qualcosa, posso spiegartelo io. Sono a tua completa disposizione”
Scoppiò a ridere, divertita,
confondendomi sempre di più; quella ragazza era davvero fuori da ogni canone.
“Beh, forse se me lo avessi
chiesto qualche annetto fa, quando ero ancora umana e dotata di una mente
regredita, in più con un forte odio per l’algebra, avrei accettato volentieri”
disse con un sorriso “Io e questa deliziosa
materia non siamo mai andate molto d’accordo”
Interdetto, continuai a fissarla
confuso, non cogliendo la sua logica. Tirando le somme voleva il mio aiuto o mi
stava prendendo solamente in giro?
Bella mi venne prontamente
incontro, regalandomi un suo sorriso dolce.
“Vedi, visto che ora ho molto
più spazio extra, qui dentro” e si picchettò delicatamente le tempie,
ammiccando “Ho già svolto tutti gli esercizi a mente”
“E allora come mai ancora non
sei scesa di sotto?” chiesi curioso
“Istinto di sopravvivenza”
scherzò “Sai che Alice mi avrebbe trascinato per negozi, se mi fossi azzardata
a scendere”
Sogghignai. “Beh, oggi ha deciso
di mettere da parte le carte di credito e dedicarsi alle attività famigliari”
risposi
Fece una smorfia a metà tra
l’esasperato e il frustrato, storcendo quel suo nasino bianco; ridacchiai della
sua smorfia. Evidentemente ancora non si era dimenticata dell’ultima serata in
famiglia, sebbene io la ricordassi con estremo piacere per ben altri motivi
“Non un’altra partita a twister, vero?”
domandò ansiosa
“Peggio” risposi “Una bella partita
a monopoli”
“Tremo solamente nel
chiedertelo, ma devo iniziare a preoccuparmi?”
“Beh, se ci hai osservati oggi
mentre discutevamo, prova a pensare cosa potremmo combinare se scoppiasse un
litigio per colpa del monopoli…”
Tremò impaurita e io annuii comprensivo.
“Una volta – in verità l’unica volta che ci abbiamo giocato – abbiamo distrutto una casa” le raccontai “Era
il ’73”
“Fammi indovinare, Alice e il
suo potere ipnotizzante” sogghignò
“Peggio. Esme e il suo desiderio
dell’unità famigliare” dissi sconsolato “Ti lascio immaginare quanto si sia
amaramente pentita dopo che Emmett e Carlisle ebbero una “leggera discussione
costruttiva” con Rosalie e Jasper…”
“Aspetta un secondo!” mi bloccò
“Carlisle ha partecipato alla distruzione di una casa?”
“Diciamo che ne è stato l’artefice
in maggior misura”
“Questa non me la sarei mai
aspettata” disse Bella stupefatta “Carlisle… distruttore di case… beh, certo,
dopo averlo visto fare il comico… ma una casa….”
“Sono sempre le persone di cui
non dubiteresti mai a sorprenderti” le dissi
Lei annuì ancora troppo
sorpresa.
“Ma torniamo a te” dissi “Mi
stavi spiegando come mai sei ancora qui tutta sola a fare i compiti. Se non
sbaglio non è un problema di comprensione”
Volevo scoprire tutto di lei,
svelare quell’anima silenziosa e ammaliante che mi era preclusa, carpirne i più
reconditi segreti per riuscire a starle vicino, a conoscerla, a comprenderla… a
farla mia.
Bella chinò il capo sui libri
lasciando che i capelli la riparassero dal mondo, come faceva sempre quando si
sentiva imbarazzata o a disagio; feci in tempo, però, ad accorgermi dell’onda
di tristezza che aveva preso posto nel suo sguardo.
No, piccola stella, non celarmi i tuoi segreti, implorai, Aiutami a capirti, aiutami a conoscerti. Ti
puoi fidare di me.
“Mi sono… tornati alla mente
certi ricordi… tutti quei pomeriggi trascorsi sui libri, a impazzire per la
scuola per poi mandare al diavolo lei e il resto del mondo” spiegò con
malinconia, alzando il capo per fissare il baldacchino “E invece, ora ci ho
messo così poco… devo ammettere che
un po’ mi manca tutta quella fatica”
Sospirò tristemente per poi
voltarsi a guardarmi, tentando di celare la sua tristezza dietro un debole
sorriso.
Non volevo che fosse triste. Non
volevo che fingesse di essere felice con me.
Qualsiasi cosa la turbasse,
qualsiasi stato d’animo le avesse condizionato la giornata, desideravo
ardentemente che lo condividesse con me. Che non si nascondesse per farmi
felice, ma che invece mi rendesse partecipe della sua gioia, della sua rabbia,
della sua tristezza. Che mi permettesse di aiutarla. Sarei stato qualsiasi cosa
per lei, qualsiasi persona di cui avesse avuto bisogno. Amico, fratello, padre,
cugino, zio… non mi importava. Avrei fatto tutto per lei.
Non potevo vederla con
quell’espressione afflitta. Provai il desiderio bruciante di prenderla e
stringerla al mio petto, rassicurarla, dirle che andava tutto bene, che io
avrei fatto in modo che tutto andasse bene. Bella doveva sorridere sempre, solo
per me.
Perché io potessi vivere, lei
doveva essere felice.
“Ti manca, non è vero?” le
chiesi “Intendo, l’essere umana. Ti rende triste l’idea di non poter più
crescere, di restare imprigionata nelle tue attuali sembianze…”
“Per sempre diciottenne,
intendi?” disse con un mezzo sorriso “Molte donne si dannerebbero per esserlo.
Di cosa potrei lamentarmi io, piccola fortunata? Niente chili di troppo, rughe
e capelli bianchi! Tinture per capelli? Bye, bye! Crema antirughe? Vattene al
diavolo!”
Ridacchiai del suo tono di nuovo
allegro; sembrava che quella ragazza volesse trovare a tutti i costi il lato
positivo di ogni cosa. Chissà qual era il motivo che la spingeva a tanto.
Forse la sua giovane età. Forse
ancora non era in grado di comprendere a fondo tutti i risvolti che la nostra condizione
comportava.
“Sai, in verità, non è tanto
l’immutabilità della nostra razza a darmi fastidio” sussurrò abbassando lo
sguardo “Né tanto meno il cambiamento radicale del nostro corpo e della nostra
mente. Quello che mi preoccupa… che mi spaventa, è che una volta vampiro… ti
rendi conto di non aver mai gustato a pieno la vita e ciò che ci circonda”
Mi rivolse uno sguardo dolente,
eppure così pieno di saggezza e antica tristezza che per un attimo dimenticai
di trovrmi di fronte a una bambina, ma mi sembrò di parlare con una donna molto
più grande di me.
“L’esistenza umana, se
paragonata a quella di un vampiro, è un breve sprizzo di vita
nebulosa. L’eternità si concentra in pochi anni; le
emozioni, i fatti avvengono in fretta
e furia. Non fai neanche in tempo a rendertene conto di ciò che
sta succedendo
che sono già passati gli anni. Gli uomini tendono a cercare di
lasciare un
segno del loro passaggio, un ricordo indelebile, e pochi ci riescono.
Sono
costantemente alla ricerca dell’immortalità.
“Per noi è diverso, invece”
disse triste “Noi abbiamo l’eternità davanti a noi, siamo i padroni del mondo
intero. La nostra cognizione del tempo è diverssissima dalla loro: possono
passare secoli e per noi sarà come se fosse passato solamente un anno. Per non
parlare, poi, delle nostre percezioni amplificate, dei nostri sensi superiori,
delle nostre emozioni moltiplicate… siamo superiori da tutti i punti di vista,
e abbiamo tutto il tempo che volgiamo per noi”
Si interruppe, triste, cercando
le parole più adatte per continuare. “La nostra mente è fatta in modo da
assimilare e carpire più informazioni possibili, ed è anche più incline a
divagare di quella degli esseri umani” disse con un sorriso amaro “Ma per
risolvere questo problema, la natura ci ha donato di una memoria infallibile.
Possiamo distrarci quanto vogliamo, ma non dimenticheremo mai nulla di quello che
abbiamo passato, detto, fatto o altro. Almeno da quando siamo stati
trasformati. Rimane tutto in noi, chiaro e nitido come non mai. Mentre la
memoria umana…”
“Tende a scomparire” completai
io in un soffio, la voce flebile come la sua
Si limitò ad annuire. “Ti rendi
conto che non hai mai vissuto sul serio. E quel che è peggio, dopo anni, dopo secoli, tutti i tuoi ricordi…”
“Scompaiono senza lasciare
traccia”
Annuì ancora, mentre una lacrima
traditrice le solcava la guancia.
Sofferente per il dolore che
Bella stava provando in quel momento, le presi il volto tra le mani e la feci
voltare verso di me. Seguì il mio movimento accondiscendete, ma tenne gli occhi
serrati, mentre una gemella d’argento seguiva il percorso salto sulla sua
guancia candida.
“È di questo che hai paura?”
sussurrai dolcemente, asciugandola con il pollice “Temi di poter dimenticare i
tuoi cari, vero? Di dimenticare i tuoi ricordi, le tue emozioni, i tuoi sogni?”
Annuì lentamente, trattenendo un
singhiozzo. Piccola stella…
“Prima… mentre studiavo… mi sono
resa conte che… che una parte di me ha già iniziato a dimenticare” ammise
“Ne hai paura, vero?”
“Si”
“È normale. Tutti temono il
vuoto, l’oblio” la rassicurai “Sai, per noi è più facile, in un certo senso.
Nessuno di noi rimpiange il suo trascorso umano. O meglio… molti di noi hanno
trovato la vera felicità qui, nella loro esistenza vampira. Più che
rimpiangerla, ringraziamo di aver perduto la coscienza di alcuni nostri
trascorsi. Siamo molto più felici ora che quando eravamo umani”
Scurendomi in volto, pensai alle
mie involontarie intrusioni nella mente dei miei cari; di quei ricordi
incancellabili, pieni di dolore e sofferenza, ricordi umani, che ancora oggi li
tormentavano nel profondo.
Rosalie, Esme… a loro due più di
tutti era andata male, e ancora soffrivano terribilmente per la loro perdita.
“Se può rasserenarti” ripresi,
parte della mente concentrata sulla mia famiglia “Alcuni ricordi… importanti ricordi… non svaniscono.
Restano nella nostra mente per l’eternità. Memoriae
Immortales, Ricordi Immortali, così li chiamiamo”
Riportai gli occhi in quelli
d’oro di Bella, sorprendendomi dell’attenzione che vi trovai. Aveva
perfettamente capito ciò che avevo taciuto.
“Voi tutti dovete avere una
storia triste alle spalle, vero?” sussurrò timorosa, pensando di ferirci
“Qualche volta l’ho visto nei vostri occhi. Qualche ombra passeggerà. Deve
esservi successo qualcosa di molto brutto nella vostra esistenza passata”
“Non posso... parlare per gli
altri” sussurrai misurato, non volendo spingermi troppo oltre “Ma per me, posso
solo dire che in confronto alla mia famiglia, forse sono uno... quello a cui è
andata meglio”
“Ognuno di noi ha i suoi
problemi e le sue difficoltà, Edward” disse Bella “In confronto ad altri,
possono essere obbiettivamente meno rilevanti. Ma per noi sono importanti,
gravi anche. Ma sta a noi valutare se è il caso di lasciar correre o di
impuntarsi e chiedere aiuto agli altri”
“Sei tu che consoli me o io che
consolo te?” mi sfuggì
Bella ridacchiò tirando su col
naso. “Fifty, fifty?” propose, e io risi con lei.
“Accidenti... quando sto con te
non so fare altro che piangere” esclamò asciugandosi con il dorso della mano le
lacrime “Penserai che sono una piagnona”
“No” la bloccai subito “Non
potrei mai pensarlo”
“E allora cosa pensi?”
“Penso... che ti sei tenuta
dentro troppe cose, e per troppo tempo” iniziai cauto, temendo di ferirla
“Penso che sia giunto il momento che tu inizi ad esprimere ciò che provi senza
il timore di essere rimproverata. Penso che tu sia... criptica, molto difficile
da leggere, per me. Fai sempre l’ultima cosa che mi aspetto, e nonostante tu
stia attraversando un momento difficile non esiti un momento ad aiutare i tuoi
cari. Qualche volta mi chiedo dove tu trovi la forza...”
La fissai negli occhi e mi compiacqui
di vederla gradevolmente sorpresa dalle mie parole, quel rossore adorabile
padrone di lei.
“Aggiungerei anche che sei particolarmente
strana, fuori dalla norma, buffa, imprevedibile e decisamente anormale”
aggiunsi divertito, alzano gli occhi al cielo
“Che cosa?!” esclamò irritata,
colpendomi sul braccio “Brutto spocchioso narcisista! Io ti ho donato senza
scopi di lucro pillole di infinita saggezza e tu che fai? Mi prendi in giro? Adesso
ti massacro di botte!”
“Ah, e
dimenticavo che a volte sei violenta!” risi evitandola facilmente, balzando
vicino la porta“Mi dispiace deludere le tue aspettative, ma sei piuttosto
scarsina come combattente”
“Adesso ti
faccio vedere io chi è la scarsina!” esclamò tirandomi il cuscino e posando un
piede per terra “Se ti prendo sei morto!”
Iniziò a
rincorrermi per tutta la stanza, gridandomi dietro di tutto e di più mentre io
ridevo e la prendevo in giro, felice di essere riuscito a distrarla, a farla
sorridere.
“Sei morto!”
esclamò vittoriosa, spiccando un balzo. Non me lo aspettavo proprio, e fui
sorpreso dalla sua potenza. Mi saltò addosso e finimmo entrambi sul letto, lei
seduta a gambe incrociate sul mio torace, le sue mani che bloccavano i miei polsi.
La sua espressione di angelico non aveva proprio nulla.
“Preparati a
implorare pietà, Cullen” sibilò con gli occhi ridotti a fessure.
Lasciò liberi
i miei polsi e portò le mani sul mio collo, muovendole scoordinatamente sulla
mia pelle. Mi sfuggì un sorriso capendo ciò che cercava di fare.
“Bella, mi
spiace deluderti, ma io non soffro il
solletico” sghignazzai
“Accidenti....”
“Ma tu...”
Capì
immediatamente le mie intenzioni, e sul suo volto comparve un’espressione
preoccupata.
“Non osar...”
iniziò, ma non le diedi il tempo di finire che invertii le nostre posizioni e
iniziai a farle il solletico sui fianchi
“Accidenti,
ma che avete contro di me in questa casa?” chiese tra le risa “Basta, ti prego!”
“Ammetti che
sono il re e ti lascio libera” le imposi con un sorriso, continuando la mia
tortura. Era troppo bello sentirla ridere
“Mai!” rise,
decisa “Ma... se mi lasci... ti darò una sorpresa”
Mi bloccai,
curioso. “Che genere di sorpresa?” indagai
“Fammi
alzare... e ti faccio vedere” ansimò
Sempre più curioso,
la lasciai libera e scivolai al suo fianco. Lei restò un attimo giù, ansante,
recuperando il fiato, poi si voltò verso di me e mi strizzò l’occhio con un
sorriso.
“Prima...
voglio ringraziarti, Edward” disse dolcemente “Per tutto quello che fai per me”
“Non c’è
niente di cui ringraziarmi, Bella” le sorrisi dolcemente “Se posso fare
qualcosa per te... se mai volessi il mio aiuto, o volessi confidarti con
qualcuno, sappi che ci sono sempre, per te”
Arrossii e distolse
lo sguardo, imbarazzata. La adoravo quando faceva così.
“Ma guarda te, ora se ne esce
con queste cose...” borbottò alzandosi
andando verso la scrivania “Mi fai anche venire i sensi di colpa,
accidenti a te, Edward”
Scoppiai a ridere divertito.
“Scusa”
“Servirebbe a qualcosa se le tue
scuse fossero sincere” ribattè facendomi una linguaccia “Ma sembra che tu goda
nel prendermi in giro”
“Non puoi immaginare quanto”
Mi fulminò con lo sguardo e aprì
la bocca per incenerirmi, ma poi chiuse gli occhi e inghiotti l’insulto che
volva rivolgermi.
“Non ti darà la soddisfazione di
vedermi perdere le staffe” decretò prendendo la sua valigetta
“Peccato...”
“Che simpatico che sei”
“Lo so”
“Quasi, quasi ti lascio qui
senza sorpresa” disse girandosi con in mano il suo flauto d’argento
Spalancai gli occhi, sorpreso.
“Vuoi suonare per me?”
Arrossì e abbassò lo sguardo
sullo strumento. “Non sono brava come te, però se vuoi...”
“Assolutamente!” esclamai
scattando seduto, attentissimo “Ti prego, Bella, suonami qualcosa”
Mi sorrise e si portò il flauto
alla bocca, chiudendo poi gli occhi e iniziando a pigiare i tasti con dolcezza,
come se accarezzasse la guancia di un vecchi amico.
Una musica allegra, frizzante,
iniziò a diffondersi nell’aria, avvolgendoci e trasportandoci in un mondo
nuovo, diverso. Chiusi gli occhi per lasciarmi avvolgere ancora di più da
quell’incanto, e come spesso mi capitava, mi lasciai travolgere così tanto che
la mia mente iniziò a produrre immagini, sensazioni e suoni che la musica mi
ispirava. Mi ritrovai a volteggiare in un cielo limpido, senza nubi, mentre
sotto di me scorreva una distesa di un verde brillante. Allargai le braccia e
mi godetti il sogno in cui Bella mi stava trasportando.
Quando Isabella terminò la sua
esposizione attesi un minuto prima di riaprire gli occhi. Cercai i suoi e la
vidi osservarmi impassibile, mentre le mani stringevano piano il flauto, chiaro
segno di tensione.
Sorrisi nel vedere quanto Bella tenesse
al mio giudizio.
“Allora?” domandò visto che non
mi accennavo ad aprir bocca
“Era... meravigliosa” sussurrai
Mi rivolse un sorriso contento.
“Grazie”
Mi alzai e la presi per mano,
deciso a ricambiare
Mi guardò con gli occhi
scintillanti di meraviglia, seguendo poi ogni mio gesto mentre sollevavo il
coperchio e poggiavo le mani sui tasti bianchi.
La melodia che avevo composto
per Esme prese vita dalle mie mani. Mi dispiacque non poterle far ascoltare la
sua, ma ancora non era pronta.
“My lovely Sunshine” sussurrò. Mi sorpresi nel constatare che si
ricordava il titolo della melodia, non avendola mai sentita ma solo letta.
“Questa l’hai composta per Esme, vero?”
Annuii, e lei spostò nuovamente
lo sguardo sulle mie mani, affascinata dal movimento leggero e veloce. Finii di
suonare e mi voltai verso di lei.
Mi guardò ammirata. “Beh... a
parte il fatto che hai demolito la mia autostima facendomi passare da
“Musicista Discreta” a “Completo Disastro alias
“E secondo te per quale motivo
ti ho portato qui?” dissi con un sorriso
Mi guardo stupita ed io,
sorridendo della sua sorpresa, le presi un polso e la tirai più verso di me,
facendola sedere al centro dello sgabello. Le presi le mani e le posizionai sui
tasti.
“Questo è il Do” dissi,
facendole premere il primo tasto.
Si voltò verso di me e mi
sorrise con l’entusiasmo di una bambina.
Le sorrisi di rimando, felice di
poter avere dell’altro tempo da trascorrere da solo con lei.
Felice di essere la causa della
sua felicità.
Angolino - ino - ino:
Allora, come al solito è bruttino, vero? Sarà
perchè questo è molto autobiografico (La copertina
è il mio adorato pail, e anche io lo uso per studiare
d'inverno... ;) Che volete farci, ho miei 15 anni ma sono una bambina
di sette, come Eddy!). Voi che ne pensate delle parole di Bella? Fatemi
sapere.
Il prossimo capitolo sarà: GIORNATA DELLA CARRIERA - L'INCUBO DI JASPER
Ora vi lascio il link: Spero vi piaccia. grazie di tutto, angeli miei.