Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: _Greta98_    31/05/2016    0 recensioni
È vero che il destino è già scritto? Eppure siamo noi ad avere le redini della nostra vita in mano eppure per Luce non è così.
Sono appena trascorsi tre mesi di vacanze estive ed è ormai ora di tornare alla solita noiosa vita scolastica eppure non sembra essere più così, il destino ha in serbo qualcosa per Luce, iniziano ad accadere eventi strani che le incutono terrore, lei non sa cosa sta succedendo e soprattutto chi sono Alex e Daniel entrati inaspettatamente a far parte della sua vita, e perché Marco, una sua vecchia fiamma, è tornato in città? Che cosa vogliano da lei? Presto capirà che qualcosa sembra essere cambiato in lei, intuirà che c'è qualcosa che la tiene legata ad Alex e a Daniel, saprà capire cosa e scegliere?
Un turbine di sentimenti: odio, amore e paura la travolgerà, si troverà coinvolta in qualcosa più grande di lei, avrà il coraggio di mettersi in gioco e combattere per tornare ad avere quella vita normale che tanto amava o rischierà il tutto per tutto per scoprire che cosa sta succedendo?
Luce deve scegliere che strada proseguire con sicurezza perché una volta intrapresa non potrà mai più tornare indietro.
Una vita piena di scelte.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Apro gli occhi stirachiandomi e... Bum!
<< Cazzo! >> Impreco.
Mi alzo da terra massaggiandomi una natica.
Guardo l'orologio, pensavo fosse più tardi invece ho dormito solo per un paio d'ore, sbuffo, non ho compiti per domani e niente da ripassare, cosa posso fare?
Prendo il telefono e... ODDIO!
Sette chiamate perse e tre messaggi.
Apro per vedere chi mi pensa così intensamente, sei chiamate e un messaggio sono da parte di mia madre, apro il messaggio e leggo:

“Ciao Tesoro! Ho provato a chiamarti ma non mi rispondi, sei arrabbiata perché sono partita senza avvisarti? Se è per questo scusami ma lo sai che ho molti pensieri per la testa quando ci sono in mezzo grandi sfilate.
Baci, ti richiamo quando sono libera”

Tipico, quando è libera Lei.
Una chiamata e un messaggio hanno un numero sconosciuto, non registrato in rubrica, decido prima di aprire l’altro che è di Ele, sicuramente sarà riguardo a cosa le ho detto prima o di come è andato il primo giorno di scuola, chi lo sa.
Mi decido ad aprirlo e sento la rabbia ribollirmi nelle vene, è la volta buona che la uccido.

“Ehi Baby! Ehm... Non so come dirtelo ma... Sai oggi eri bellissima e... tanto vale dirtelo subito invece di cercare di corromperti con i miei complimenti.
Ho dato il tuo numero ad Alex! Prima che urli ascolta (sì, è un messaggio ma ti conosco troppo bene), sembra interessato a te e io non so il perché esattamente ho pensato che potesse farti piacere, ti voglio bene non uccidermi.”

<< Tranquilla Ele, non ti uccido. >> penso ad alta voce mentre continuo a tenere il telefono tra le mani, lo stringo sempre più forte. << Al massimo ti torturo per tutta la vita. >>
Ho un’espressione strada sul viso, arrabbiata e sadica.
Sbuffo e mi risiedo sul divano, immagino che il numero sconosciuto dell’altro messaggio e della chiamata siano di Alex.
Apro il messaggio e infatti non mi sbaglio.

“Ehi Angelo! La tua amica mi ha dato il tuo numero, gesto molto azzeccato! Non vedo l’ora di rivederti.
p.s. Ho provato a chiamarti”

ANGELO.
Lancio il telefono senza nemmeno memorizzare il numero.
Mi alzo cercando di far svegliare i muscoli dopo di che mi metto le scarpe e prendo la borsa, ci vuole una buona camminata, prima di andare recupero anche il telefono.
Esco di casa e accendo la musica con gli auricolari, non c’è niente di meglio che un paio di cuffiette e tutto il mondo si spegne, tutte le chiacchiere, tutti i pettegolezzi... tutto.
Inizio a camminare canticchiando diretta al parco medioevo, adoro quel posto, c’è una pace quasi innaturale.
Dopo venti buoni minuti sono all'entrata del parco, mi ritrovo davanti all'imponente cancello di ferro, accarezzo il freddo materiale.
Quando ero piccola ci venivo sempre insieme ad Ele, ci passavamo interi pomeriggi, ricordo le ore passate a giocare sull'altalena e sullo scivolo come se fosse ieri.
Sorrido spontaneamente nel ricordare di quanto l’infanzia può essere spensierata e felice, di quanto ero felice prima che mia madre tradisse mio padre, il mio sorriso scompare al ricordo di quanto abbia sofferto quando l’adozione è stata affidata a mia madre.
Sospiro mentre spingo il cancello, mi incammino sul viale di ghiaia costernato di alberi verdi e possenti.
Quando sono quasi a metà svolto e mi inoltro nel verde, cammino per un paio di minuti svoltando a destra e a sinistra per poi ritrovarmi di fronte ad una quercia secolare.
Mi siedo a terra appoggiando la schiena a quel possente tronco, faccio lunghi respiri e ripenso a tutto ciò che è accaduto in questi due ultimi giorni.
È tutto così strano, prima la mia vita era così noiosa e adesso in solo due giorni ho sognato che un maniaco mi uccideva, ho incontrato Luana.
Sospiro.
E Alex, che mi chiama Angelo, io che odio i soprannomi, riuscirebbe a rovinarmi la giornata con poco, la cosa strana e preoccupante è che mi sembra di conoscerlo.
Chiudo gli occhi scacciando tutti i pensieri per cercare un po’ di relax, mi arrendo al leggero venticello che sembra essersi alzato, non è freddo né caldo, è piacevole.
Mi sposto una ciocca che il vento mi ha portato davanti al volto, un piccolo spostamento allerta i miei sensi, spalanco gli occhi e mi alzo, mi volto e trovo due occhi marroni che mi guardano sorpresi.
<< Luce? >> La sua voce non tradisce l’incredulità.
<< Marco?! >> Gli salto addosso abbracciandolo, gli circondo le spalle con le braccia.
<< Da quando tempo! Quando sei tornato? >> Mi stacco velocemente imbarazzata.
<< Non sei cambiata eh?! >> Sorride mostrando una dentatura perfetta. << Sono tornato ieri, questo è il primo posto dove volevo tornare dopo ciò che è successo tre anni fa, prima che partissi. >>
Sorrido al ricordo, sposto una ciocca dietro l’orecchio abbassando leggermente il volto.
<< Sei bellissima quando sorridi. >> Sorride a sua volta.
Mi scosto leggermente imbarazzata dalla situazione, Marco è il primo ragazzo a cui ho dato il primo bacio, il primo amore che ho creduto di aver dimenticato ma che con la sola presenza è riuscito a far ribattere il mio cuore.
<< Allora, come è stato studiare fuori per tre anni? >> Alzo lo sguardo e vedo quando è cambiato.
I capelli neri si sono allungati, gli sfiorano gli occhi, sembrano così morbidi, darai qualsiasi cosa pur di toccarli, è più alto di quanto mi ricordo, non che io sia una gigante, il mio metro e sessanta mi rende un nano da giardino, sul suo volto è comparso un leggero strato di barba che lo rende più adulto.
<< Bello quasi quanto rivederti >> Sorride inchiodando i suoi occhi nei miei.
<< Come mai sei tornato? Cioè non dovevi stare via e non tornare più? >> Cerco di non balbettare e non sembrare del tutto idiota.
<< Non mi vuoi? >> Chiede facendo il broncio.
Dio che labbra! Certo, non come quelle di Alex.. Ma perché adesso ho pensato a lui?!
<< Ehm... No, no! Sono contenta che sei tornato. >> Sorrido, continuando a guardarlo.
Si scosta da me e si passa una mano sui capelli che si ribellano a quel gesto.
<< Luce, c’è un motivo per cui sono tornato qui mentre la mia famiglia è rimasta là >> Si volta verso di me e si avvicina. << Luce, io voglio ricominciare con te, ho impiegato molto tempo a chiarire i sentimenti che provo per te e la distanza non ha fatto altro che farmi capire che voglio stare con te >>
Mi prende le mani tra le sue e mi guarda dritto negli occhi.
<< Ma se non vorrai cercherò di esserti amico, cercherò di starti vicino senza secondi fini >>
Sorride mostrando un po’ di speranza e positività.
<< Marco... Io non so cosa dire... Non mi aspettavo che tu tornassi... >>
Lo guardo e i suoi occhi si rattristiscono ma continuano ad avere quella scintilla di speranza.
<< Luce se nella tua vita c’è già un ragazzo non c’è bisogno che menti >> Sorride cercando di nascondere la tristezza e il dolore.
<< No no! Non c’è nessuno nella mia vita. >> Mi scosto girandomi di schiena, con una mano mi tocco la spalla sperando di spostare l’attenzione. << Ma, così su due piedi non so cosa rispondere, Marco, siamo cresciuti e senza volerlo, senza accorgercene, siamo cambiati e non sono sicura che riusciremo ad andare d’accordo come prima, il mio carattere è inevitabilmente mutato, sono responsabile sì, ma ho una marea di difetti >>
Mi volto solo per vedere la scintilla nei suoi occhi spegnersi, mi avvicino e gli alzo il volto cercando di sorridere.
<< Però provare non costa nulla >> Sorrido accarezzando il volto segnato dalla leggera barba cresciuta, non sopporto vedere le persone a cui voglio bene star male.
Sorride stringendomi in un abbraccio e sussurra un “grazie” nel mio orecchio, ricambio l’abbraccio.
<< Signorina Luce De Angeli, posso avere l’onore di accompagnarla a casa? >> Mi porge il braccio in maniera elegante, tutto di lui è elegante.
Non riesco a trattenere una risata, sembra così buffo e bello.
<< Accetto molto volentieri Sir. Marco Moretti solo se mi promette che prenderemo la strada più lunga e non smetterà di parlare. >>
Ci incamminiamo verso l’ingresso del parco.
<< Angelo, cosa fai? Mi tradisci? >> Una voce alle mie spalle mi costringe a voltarmi, difficile non riconoscere quel tono di voce.
Quando mi giro vedo l’unica persona che mi chiama Angelo. Appoggiato ad un albero c’è Alex i suoi occhi hanno un so che di divertito, sposta lo sguardo su Marco e diventa incredibilmente serio e affilato.
<< "Angelo?" "Mi tradisci?" Eh? >> Marco guarda me e Alex senza capire cosa stia accadendo.
<< Lascia stare >> Rivolgo il mio commento mentre mi volto per andare via.
<< Aspetta! Che intende dire quel ragazzo? >> Mi afferra delicatamente un braccio costringendomi a voltarmi.
<< Niente >> Rispondo secca.
<< Andiamo Angelo >> Alex si stacca dall'albero venendo verso di noi. << Scusa la mia maleducazione, sono Alex Hall, il suo ragazzo >>
COSA!?
Lorenzo mi lascia il braccio e mi guarda incredulo, io sbianco, la sua mandibola potrebbe cadere a terra.
Alex scoppia a ridere.
<< Ah Ah Ah! Simpatico! >> Lo guardo con una profonda rabbia da far gelare anche il deserto del Sahara.
<< Che sbruffone >> Replica acido Marco spostando lo sguardo in un punto alle mie spalle.
Alex si avvicina e mi tira a se, in una manciata di secondi mi ritrovo tra le sue forti e muscolose braccia, il suo profumo mi invade le narici, un odore di sigarette e menta, alzo lo sguardo solo per vedere le sue labbra curvarsi verso l’alto e i suoi occhi brillare, i miei muscoli si atrofizzano e non riesco a staccarmi dal suo corpo marmoreo.
I miei pensieri iniziano a prendere una brutta piega, il colore del mio volto cambia, sento il calore salirmi sulle guance.
Marco sbianca e mi guarda non sapendo cosa fare e dire, resto frema tra quelle braccia così forti e possenti.
<< Vedo che Alex Hall non ha tutti i torti. >> Rimane teso mentre mi guarda con delusione, si infila le mani nei jeans e si dirige all'ingresso.
<< Ci si rivede Luce >>
<< Aspetta! >> Cerco di parlare ma Alex sovrasta il suono della mia voce con le sue dure parole.
<< Si, sì! Contaci! >> E se la ride anche il bastardo!
Mi scosto bruscamente da lui e lo guardo dritto negli occhi, cerco di mantenere un minimo di contegno ma sento di non riuscire nell'impresa, infatti sbotto.
<< Ma che cazzo di problema hai? Questa mattina ti comporti da stronzo e adesso da stronzo possessivo? Spunti nella mia vita così a caso e pensi di poterti comportare così da... >>
<< Attenta Angelo, insultami ancora e ti giuro che non riuscirai a parlare. >> Mi guarda dall'alto in basso con aria seria come a dirmi “Io non scherzo mai”.
Per niente spaventata e intimorita dalla sua stupida minaccia e gli rispondo a dovere, io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.
<< Stavo dicendo, da BASTARDO! >> Sbatto un piede a terra involontariamente.
Alex si avvicina velocemente a me e preme le sue labbra sulle mie.
Le sue braccia si stringono attorno alla mia schiena, poco sopra al sedere, le sue mani calde mi stringono forte, le sue labbra hanno un gusto amaro ma piacevole.
Le mie mani involontariamente si posano sui suoi bicipiti, i miei occhi, da prima, spalancati guardano i suoi chiusi dal piacere, il mio respiro si blocca e il mio cuore sta per esplodere come un esplosivo detonato.
Mi lascio leggermente andare e chiudo gli occhi, le sue labbra sembrano una droga, una volta assaggiate se non ti fermi ne diventi dipendente, e poi, nessuno mi ha mai baciato in questo modo.
Dopo poco si stacca da me e io non oso aprire gli occhi per la vergogna, si accosta al mio orecchio e riesco a sentire il suo respiro leggero.
<< Angelo, io ti ho avvertita. >> Non lo vedo ma lo sento, sorride.
Si stacca e se ne va lasciandomi li come un’imbecille, ed effettivamente lo sono.
Ma come mi è saltato in mente di non scostarmi dal suo corpo da dio greco? E come ho potuto lasciarmi trascinare con quel bacio?
Batto un pugno sulla coscia e me ne vado impettita per il mio comportamento e per quello di Alex.
Cammino a testa basta per tutto il tragitto, cammino velocemente come a scappare da ciò che è appena accaduto.
Sento qualcuno urlarmi dietro mi volto e mi ritrovo con la faccia schiacciata su un petto maschile, mi scosto di un passo e alzo lo sguardo per vedere il ragazzo che mi stava urlando di fermarmi.
<< Hai perso questa. >> Sorride porgendomi il mio foulard, non mi ero accorta di averlo perso.
<< Ehm... Grazie. >> Lo prendo e mi dirigo verso casa non prima di essermi girata per rivedere quel ragazzo.
Se esistesse una classifica di occhi spettacolari i suoi rientrerebbero tra i primi cinque.
Un azzurro così l’ho visto solamente d’estate, guardando il cielo sereno senza nuvole, dovrebbe essere vietato un colore così intenso.
Lascio quel povero ragazzo così gentile lì, ma non sono proprio dell’umore e mi dispiace moltissimo.
Quando entro in casa mi accascio porto le ginocchia al petto, vi ci appoggio il mento mi lecco le labbra, il sapore di Alex è ancora incastrato lì, sorrido ripensando che alla fine non mi è dispiaciuto baciarlo, che non è stato tanto male.
<< Ma cosa dico?!? >>
Mi alzo da terra e appoggio tutto sul divano, mi ci siedo e prendo il telefono e mando un messaggio veloce ad Ele.

“Ele, Marco è tornato e mi ha chiesto di frequentarci, ci siamo incontrati al parco. Poi abbiamo incontrato Alex che, come forse dicevi tu, è interessato a me perché... mi ha abbracciata e Marco se ne è andato e io ho iniziato ad insultarlo poi per farmi stare zitta mi ha baciata! Ti rendi conto?! E a me non dispiace aver toccato quelle labbra! Voglio picchiarlo perché dopo avermi baciata mi ha lasciata li come un’idiota! Ed è così perché lo sono!
Ele, non conosco Alex ma domani se farà allusione a qualcosa che ti ho raccontato per favore, fa finta di nulla me lo devi dopo avergli dato il mio numero.
P.s. Non chiedermi i dettagli”

Indugio qualche secondo prima di inviarlo ma poi premo quel dannatissimo invio, dopo pochi minuti Ele mi risponde.

“No problem Baby! Terrò la bocca chiusa su questa storia.”

Eccola la mia migliore amica, poche parole ma utili, perfette per far intendere la situazione e per farmi capire che posso stare tranquilla.
Sospiro mentre chiudo il messaggio quando lo sento vibrare, un messaggio da un numero sconosciuto.
Oh no, tutti ma non lui!
Sospiro e leggo il messaggio sapendo che sicuramente sarà Alex, non può spendere i suoi soldi in qualcosa di più utile tipo trasferirsi e non farsi più vedere? Stare lontano dalle mie labbra, deglutisco consapevole che io non potrei stare lontana dalle sue labbra nemmeno un secondo, ma cosa mi ha causato? E poi perché? Lo conosco da così poco tempo!

“Angelo, non vedo l’ora di riassaggiare le tue labbra, hanno un sapore dolce, sanno di cioccolato bianco, sono gustose.
Baci Angelo.”

Sorrido al messaggio senza volerlo, ma appena me ne accorgo torno seria, non permetterò di comportarsi così con me, non sono quel tipo di ragazza che dopo un bacio puoi trattarla come vuoi e portartela a letto, se è questa la sua intenzione.
Faccio dei lunghi respiri e decido di rispondergli al messaggio nel modo più cattivo possibile.

“Io spero di non dover ripetere più un’esperienza come quella, ti sei comportato da STRONZO!
P.s. Le tue labbra invece erano amare”

Spero non risponda ma dentro di me voglio che mi mandi un messaggio, dentro di me voglio poter baciarlo ancora.
Mi alzo dal divano lasciando il telefono li, devo chiarire cosa mi stia succedendo e perché Alex mi crea un tale effetto, riesce a farmi andare in tilt il cervello, riesce a non farmi capire cosa provo nei suoi confronti.
Amore? Odio? Desiderio?
Faccio una doccia veloce e prima di buttarmi sul letto mangio qualcosa per far passare un po’ il brontolio che ho nello stomaco.
Mi lascio cadere sul letto e ripenso ad Alex.
Il suo corpo, il suo profumo, i suoi occhi e le sue labbra, sorrido al pensiero di poterle sfiorare ancora.
Mi sto comportando da stronza, forse dovrei solo lasciarmi andare.
Mi addormento al pensiero di stare ancora tra le sue braccia.
   
 
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