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Autore: DarknessGirl_95    02/06/2016    2 recensioni
È una storia di amore che Shinichi non aveva assolutamente previsto, visto che pensava di essere perdutamente innamorato di Ran, ma a rompere le scatole arriveranno gli Uomini In Nero che hanno scoperto che Shinichi non è morto, è vivo e vogliono ucciderlo a ogni costo. Come finirà tra i due fidanzatini?
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Shinichi Kudo
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ormai era da qualche ora che il piccoletto dormiva e non aveva intenzione di chiamare Ran per farlo restare a casa sua a dormire così si desta dallo studio in cui si era immerso e va in camera dove il moccioso dormiva ancora profondamente. Gli aveva medicato la guancia destra, quella più lesa dal pallone e Conan non si era mai svegliato. Lo guardò dormire e non ce la fece a svegliarlo, era troppo tenero mentre dormiva e così decise solo per questa volta di lasciargli passare la notte da lui.
“Moccioso troppo cresciuto…non riuscirai mai a scoprirmi…” pensa ridacchiando poi va a farsi un po’ da mangiare affamato come un lupo.
-Meglio se preparo qualcosa anche per lui…se si sveglia avrà indubbiamente fame…anche se non sono proprio un grande cuoco…- dice tra sé e sé mentre mette a cucinare solo degli semplici spaghetti, meglio di niente.
Intanto il piccolo detective era ancora nel mondo dei sogni e sognava di correre nel prato con…Kaito???? Si sveglia di colpo agitato da quella visione.
“Ma che cavolo…correre, ridere e scherzare con un ladro?! Inconcepibile…come ho potuto anche solo sognarlo…” pensava mentre ansimava e sudava. Era stato un vero incubo eppure non aveva una sensazione di spavento ma di benessere nel corpo e ciò davvero non lo capiva. Si tocca la guancia medicata e chiude un occhio, faceva ancora molto male poi si guarda intorno. Non era la sua camera e dalla finestra poteva notare che ormai fuori era buio.
“Ran sarà furiosa con me…meglio che torni subito a…aaah che mal di testa…” si disse a mente rimettendosi disteso, gli girava tutto e aveva un fortissimo mal di testa, tanto da non riuscire a tenere gli occhi aperti per troppo tempo. Sentì il cellulare che aveva in tasca vibrare e rispose mezzo assonnato.
-Si…?- sussurra al cellulare tenendo gli occhi chiusi.
-Ma dove sei finito Conan?! Siamo in pensiero per te…- esclama dall’altra parte del telefono Ran, sembrava essere davvero in ansia ed era comprensibile.
-Tranquilla Ran…sono…- stava dicendo il piccolo ma Kaito arriva in quel momento e gli prende il telefono.
-Ran…sono Kaito…Conan è con me…non si sentiva molto bene così l’ho portato a casa mia…ti dispiace se rimane a notte? È già buio fuori…- disse il ragazzo mentre il detective teneva gli occhi chiusi ma ascoltava la conversazione.
-Oh…ehm…va bene…nessun problema…digli di fare il bravo…- disse leggermente imbarazzata la ragazza.
-Va bene! Te lo porto domani dopo la scuola…buonanotte…Ran…- le assicurò il ragazzo e chiude la chiamata. Sospira e guarda il ragazzino, non era la prima volta che gli capitava di doverlo ospitare a casa sua ma stavolta aveva la sensazione che la cosa si sarebbe dilungata un po’, anche se non sapeva il perché di questa sensazione.
-Perché dovrei restare qui a dormire?- chiede Conan con la voce impastata dal sonno.
-Perché non ti reggi in piedi moccioso…ora torna a dormire o ti faccio dormire io…- disse Kaito ridacchiando sotto i baffi poi torna in cucina a studiare senza lasciargli il tempo di rispondere. Così Conan se ne rimase a letto a riflettere a ciò che stava succedendo, perché proprio a lui doveva succedere? E non era l’unico a farsi tali domande, anche Kaito in cucina non riusciva a concentrarsi nello studio pensando a quel ragazzino.
-Meglio se gli porto la cena o mi muore di fame…- sussurra tra sé e sé mentre prende un piatto di spaghetti e li porta in camera dove il suo piccolo detective era disteso.
-La cena…- disse solamente poggiando il piatto sul comodino, non sente risposta e lo guarda, pensava che fosse nervoso per la situazione e invece…stava dormendo ancora.
“Ma quanto dorme??” pensa sorpreso e si siede accanto a lui guardandolo con più attenzione del solito. Se solo fosse stato un po’ più grande allora…scuote la testa cacciando via pensieri a dir poco impensabili. Non doveva neanche lontanamente pensarle delle cose così assurde. Ora doveva pensare a trovare quella maledettissima pietra, Pandora, e distruggerla.
“Papà…distruggerò quella pietra…te lo prometto…” pensa senza accorgersi che stava piangendo, era ancora molto legato al padre e pensare che lui non c’era più gli faceva male, nonostante fossero passati anni.
-Ehi…perché piangi?- sussurra Conan, era sveglio e lo stava osservando da qualche minuto mentre lui piangeva. Kaito si volta di scatto e si asciuga in fretta le lacrime anche se ormai non poteva più nasconderle. -Nulla di che…pensavo al passato…bei ricordi…- sussurra cercando di non piangere, anche se non sembrava era un ragazzo molto più sensibile di quanto si potesse pensare.
-A tuo padre…?- chiede con sicurezza Conan, si era un po’ informato su di lui da bravo detective e gli prende leggermente la mano. A quel tocco, il più grande cedette alla propria tristezza, tenersi dentro tutto non era affatto piacevole e Conan, da bravo “amico” gli rimase accanto senza dire una parole. Semplicemente lo abbracciò mettendosi seduto sulle gambe di lui. Cosa si poteva dire in un momento del genere? Nulla di sensato, non al momento. Quando il ragazzo si calmò, lo guarda rimanendo abbracciato a lui e sussurra.
-Lui è sicuramente fiero di te…- sussurra e appoggia la testa sul petto di lui, che gli stava prendendo? Da quando era così dolce con un ladro che gli dava sempre del filo da torcere? Non lo sapeva neppure lui ma al momento non disse nulla, rimasero così, stretti l’uno all’altro in quel modo per diverso tempo. Almeno per una volta, il giovane ladro sentiva un calore dentro di sé che riempiva almeno un po’ lo spazio vuoto nel suo cuore, quello che gli aveva lasciato il padre.
Dopo un lasso di tempo che sembrava infinito, Kaito mise seduto sul letto il suo acerrimo rivale e lo guarda per poi indicare il piatto di spaghetti.
-Ti ho portato la cena…mangia e riposa che domani ti riporto da Ran…- sussurra solamente, sembrava avere un tono di voce…triste, era come se non volesse che lui andasse via. Conan cercò di non dar fondamenta ai suoi pensieri e mangia in silenzio per poi tornare a distendersi.
-Se vuoi…puoi dormire qui…con me…- sussurra solamente, non volava che andasse a dormire sul divano solo per causa sua.
-Se non ti disturba…- disse di rimando il ragazzo andando a mettersi il pigiama, non era una delle migliori idee dormire insieme ma meglio del divano. Poco dopo tornò e si infilò sotto le coperte insieme al detective dandogli le spalle e chiudendo gli occhi lentamente.
-Buonanotte…moccioso…-disse con un lieve sorriso, sentiva la piccola schiena del bambino contro la sua.
-Notte…ladruncolo…- sussurra di rimando Conan mezzo assonnato ma con il sorriso stampato sulle labbra. Si addormentarono così, schiena con schiena.
Il mattino dopo arrivò presto, forse anche troppo presto e i due vengono svegliati dalla sveglia di Kaito, che si affretta subito a spegnerla.
-Un’altra mattinata di scuola…uff…- sussurra annoiato dalla cosa, non aveva nessuna voglia di andare a scuola ma doveva farlo.
-Io che faccio qui a casa da solo…?- chiede guardandolo come per dire “sono un bambino”, ma il giovane mago gli sorride e gli accarezza i capelli.
-Tornerò più tardi okay? Chiedi al dottor Agasa di farti compagnia se vuoi…- gli fa un sorrisetto di sfida e poi esce per andare a scuola.
“Dannatissimo ladro, primo o poi ti farò arrestare!” pensa furioso Conan stringendo i pugni nervoso e si siede sul divano non sapendo cosa fare. Pogli viene una brillante idea, era da solo nella casa del suo sospettato e poteva liberamente curiosare in giro cercando le prove che lui fosse Ladro Kid.
“Non sei poi così astuto…” ridacchia e inizia a cercare.
Intanto Kaito era per strada e stava passeggiando tranquillamente quando viene raggiunto da Aoko.
-Kaito!- urla la ragazza contenta di vederlo andandogli incontro.
“Ma perché mi deve sempre interrompere nel bel mezzo dei miei pensieri?!” pensa infastidito.
-Ciao Aoko…- sospira salutandola.
-Ti do fastidio per caso…?- chiede guardandolo un po’ offesa dal suo saluto tanto annoiato.
-No…stavo pensando a quel ragazzino…- disse sinceramente.
-Ragazzino? Ahhh…il bambino di ieri…Conan! È così simpatico! La prossima volta daremmo insieme la caccia a quel ladro e tra me e lui dovrà venire fuori qualcosa!- disse tutta allegra per aver fatto la conoscenza di un nuovo alleato.
-Se ci si mette anche Hakuba sarebbe grandioso!- disse e alle loro spalle spunta il diretto interessato.
-Mi avete nominato…o sbaglio?- disse con voce profonda.
-Non ti sbagli!- esulta la ragazza e gli sorride.
-Mi chiedevo se la prossima volta ti va di collaborare con me e Conan per catturare Ladro Kid!- chiede al biondino che le sorride.
-Ma certamente, lo farò volentieri!- disse mentre Kaito quasi sviene, pure lui adesso!
-Ma che bello! La figlia di un poliziotto fallito…un investigare incapace e un insieme! Grande Trio!- disse nervoso con fare davvero acido e si allontana a passo veloce entrando in classe e posando la propria cartella sulla sedia.
-Dannazione!- disse nervoso, non poteva permettere che la sua amica Aoko venisse conquistata da quel bell’imbusto…o forse era un altro il motivo della sua rabbia. Sta di fatto che era molto nervoso.










//mi dispiace di essere in ritardo ma purtroppo il lavoro prende buona parte del mio tempo e, che ci crediate o no, arrivavo a casa alla sera, mangiavo, scrivevo due righe del racconto e poi crollavo dal sonno. Ci ho messo circa una decina di giorni per scrivere qualcosa di decente! Spero vada bene e spero anche di rilasciarvi il nuovo capitolo il più presto possibile!
  
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