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Autore: destiel87    06/06/2016    1 recensioni
Io e Erik siamo diversi e uguali allo stesso tempo, come il fuoco e l' acqua.
Due forze primordiali, potenti, che possono donare la vita come toglierla.
Quando l' acqua si sente in trappola, scava un passaggio nella roccia fino a trovare un via d' uscita.
Quando il fuoco si sente in trappola, devasta ogni cosa ha intorno per continuare ad esistere.
Se l' acqua ed il fuoco si incotrassero, se si scontrassero, si annullerebbero a vicenda.
Non possono esistere allo stesso momento, eppure è come se cercassero in ogni modo di ricongiungersi.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTHING AND ALL

 
It’s amazing how you can speak right to my heart
Without saying a word, you can light up the dark
Try as I may I could never explain
What I hear when you don’t say a thin...
The smile on your face lets me know that you need me
There’s a truth in your eyes saying you’ll never leave me
The touch of your hand says you’ll catch me wherever I fall
You say it best..when you say nothing at all.


E' difficile spiegare quello che provo, è difficile usare le parole per descrivere quello che sento per lui, quello che vorrei dirgli, quello che c'è dentro di me.
E' come quando sei di fronte ad un fuoco d' artificio, bellissimo ed irraggiungibile.
Vorresti alzare la mano fino al cielo e sfiorarlo, ma sai che ti bruceresti.
Senti tutto il tuo corpo che si accende e brucia insieme a lui, anche se non puoi toccarlo.
Rimani li, incantato da quello spettacolo, senza parole.
Certe persone sono così, brillano di luce propria, illuminano il mondo, quasi bruciandolo.
Erik per me è come un fuoco d' artificio, un vulcano in eruzione, affascinante e pericoloso.
Potrei restare ore ed ore a guardarlo, ad osservare i suoi occhi così pieni di vita, così profondi e irrequeti.
Ma so che se dovessi raggiungerlo, finirei per spegnerlo.
Io e Erik siamo diversi e uguali allo stesso tempo, come il fuoco e l' acqua.
Due forze primordiali, potenti, che possono donare la vita come toglierla.
Quando l' acqua si sente in trappola, scava un passaggio nella roccia fino a trovare un via d' uscita.
Quando il fuoco si sente in trappola, devasta ogni cosa ha intorno per continuare ad esistere.
Se l' acqua ed il fuoco si incotrassero, se si scontrassero, si annullerebbero a vicenda.
Non possono esistere allo stesso momento, eppure è come se cercassero in ogni modo di ricongiungersi.
Non posso spiegare quello che provo quando lo vedo, quando sento il suo calore vicino al mio corpo...
Quando i suoi occhi incontrano i miei, dicono molto più di quanto una persona potrebbe dire a parole...
C'è così tanta sofferenza, così tanto orgoglio, così tanta forza... Così tanto amore.
Un amore più forte di qualsiasi altra cosa, eppure anche così fragile.
Dovrei odiarlo per avermi spezzato, eppure, per quanto mi sforzi, non ci riesco.
Quando sull' aereo per Parigi l' ho affrontato, quando gli ho detto come mi aveva fatto sentire è stato proprio come vedere il fuoco e l' acqua lottare tra di loro.
Non ci sono vincitori, solo la fine, solo il fumo che sovrasta ogni cosa.
"Mi hai abbandonato - Gli ho detto sconvolto - L' hai portata via e mi hai abbandonato..."
Ero così arrabbiato, così confuso, mi sentivo tradito, solo.
"Tu ci hai abbandonati tutti!" Ha urlato lui.
Era vero, ero fuggito da tutti loro, dal loro ricordo, dalle loro voci, perchè il dolore era diventato insopportabile.
Avrei voluto picchiarlo, avrei voluto baciarlo, ma non ho fatto nulla, sono scappato, ancora.
Il fuoco fa paura quando ti avvicini troppo.
L' amore fa paura, quando ti avvicini troppo.
Lacrime calde e dolorose uscivano dai miei occhi, mentre nascosto stringevo i pugni e pensavo a lui.
Non posso cambiarlo, non posso domarlo, non posso amarlo ne odiarlo...
Non smetteremo mai di lottare, le nostre strade saranno sempre parallele, vicine e lontane allo stesso tempo...
Quindi cosa mi rimane?
Per cosa dovrei lottare?
Lui ha portato una scacchiera, spezzandomi ancora di più.
E' solo un piccolo gesto, ma per noi, vuol dire tutto.
Ha sorriso, e di nuovo, ho visto la sua luce abbagliante.
"Cosa devo fare con te, Erik Lehnsherr?" Senza accorgemene l' ho detto ad alta voce, sospirando.
Lui ha sorriso, muovendo il suo pedone.
"Qualunque cosa tu voglia, Charles, non posso impedirtelo."
"Avrei una gran voglia di picchiarti, in questo momento."
Lui sorride in modo comprensivo, anche se nei suoi occhi c'è una punta di sfida.
Avvicina il viso al mio, guardandomi intensamente.
"Fallo allora, me lo merito del resto..."
Alzo il pugno, quasi mi trema, tanta è la voglia che ho di colpirlo dritto in faccia.
Lui non si muove, mi guarda e basta, senza dire niente.
Sbatto il pugno contro la scacchiera, odiando me stesso e lui.
Abbasso la testa, chiudo e gli occhi e mi fermo un momento a respirare.
Poi sento le due dita afferrarmi il mento, alzandomi il viso.
"Credevo che volessi picchiarmi Charles..."
"Voglio infatti!"
"Allora perchè non lo fai? Sono proprio qui davanti a te..."
"Perchè... Non ci riesco."
Lui fa un respiro profondo, mi guarda, sorride dolcemente.
Le sue mani ancora sul mio viso.
"Dovresti farlo, potresti non avere altre occasioni. Potresti odiarmi ancora di più quando saremo a Parigi." Sussurra, avvicinandosi di più al mio viso.
Era proprio li davanti a me, quel bellissimo fuoco che arde e consuma ogni cosa, che ti scalda e ti scioglie, ma che ti uccide allo stesso tempo.
E' stato più forte di me, un istinto irrefrenabile.
Ho guardato dentro i suoi occhi, dentro la sua anima, poi l' ho baciato.
Ho sentito le sue labbra morbide contro le mie, ho sentito il suo sapore, il suo ultimo respiro prima di unirsi a me.
Ho sentito il suo corpo sussultare leggermente al mio tocco, la sua anima vibrare.
Quando mi sono staccato, i suoi occhi sono rimasti chiusi ancora per un attimo.
C'è stato un lungo silenzio dopo, così carico di tensione e di aspettative.
"Cosa vuol dire questo?" Ha chiesto lui, piano, con la voce che tremava.
Non sapevo cosa rispondere... Così gli ho detto la verità.
"Nulla... E tutto."
"Nulla... E tutto..." Ha ripetuto lentamente lui, mordendosi leggermente le labbra.
Ha lasciato il mio viso, studiandomi a lungo mentre continuavamo a giocare a scacchi.
Quando siamo arrivati a Parigi, proprio come aveva detto lui, l' ho odiato ancora di più.
Le nostre strade si sono di nuovo separate.
Ho pensato a lungo a quel bacio, chiedendomi cosa avesse significato per lui, e sopratutto per me.
Niente e tutto... Mi ripetevo nella solitudine della notte.
Poi arrivò quel giorno a Washington.
La folla che correva spaventata, lo stadio sopra di noi, il presidente e i suoi uomini nascosti, Raven che combatteva contro il mondo e contro se stessa.
Erik, che come il fuoco in trappola, bruciava tutto intorno a lui per sopravvivere.
Io, che come l' acqua cercavo una via d' uscita nella terra.
Sembrava tutto così disperato, così folle.
Poi così com' era inziato, è finito.
Senza vincitori ne vinti, solo sopravissuti.
A volte, è un singolo momento a cambiare ogni cosa.
Il momento in cui Raven ha guardato dentro se stessa e non ha visto la morte.
Il momento in cui ho guardato Erik, e lui ha guardato me.
Dentro di me.
Si è avvicinato a me, sconfitto, arrabbiato, malinconico.
Io mi reggevo a mala pena, inginocchio contro gli spalti dello stadio.
Lui si è abbassato, mi ha preso in braccio, mi ha sollevato oltre l' erba, oltre gli spalti, oltre la distruzione.
Eravamo insieme sulla costa, davanti all' acqua calma e azzurra della baia.
Ancora tra le sue braccia, respiravo l' aria salata e il profumo del suo corpo.
Appoggiai la testa al suo petto, ascoltando il battito del suo cuore, il suo respiro affievolirsi.
Si è voltato verso di me, ha sorriso, poi il suo sguardo è cambiato, come se qualche rimpianto oscurasse il suo viso.
E' sceso verso di me, baciando la mia fronte.
Mi ha guardato per qualche istante, prima di baciare le mie labbra.
Oh, come erano calde e dolci...
Per un po, il fuoco e l' acqua si sono uniti, si sono lasciati andare, stanchi di lottare.
Scoprendosi a vicenda, accarezzandosi a vicenda, amandosi, prima che il fumo si levasse.
Mi ha stretto forte contro di se, e mai come in quel momento, mi sono sentito sicuro, protetto.
Sentivo come se niente potesse succedere, finchè fossi rimasto tra le sue braccia.
Ho accarezzato i suoi capelli, la sua guancia, il suo collo, mentre ricambiavo il suo bacio.
Quando si è staccato da me, è stato come se tutto il suo calore abbandonasse il mio corpo.
Mi sono sentito così freddo... Così vuoto...
"E questo cosa cambierà?" Gli ho chiesto, con gli occhi lucidi dall' emozione.
"Tutto... E niente..." Ha risposto lui.
Poi mi ha posato delicatamente sulla panchina vicino a noi, allontanandosi.
Io ho afferrato la sua mano, nel disperato tentavivo di fermarlo.
Non volevo perderlo, non di nuovo.
"Non andare... Non lasciarmi..."
I suoi occhi, così fragili, così spezzati, dicevano tutto ciò che dovevo sapere.
Ha preso la mia mano e l' ha baciata, accarezzandola con le labbra.
"Non temere Charles, le nostre strade non si separeranno mai del tutto..."
Ho annuito, trattenendo le lacrime.
Sapevo di non poter trattenerlo, di non poter cambiarlo.
Il fuoco non ha padroni.
E' libero e indomabile...
Sono rimasto su quella panchina finchè il sole è tramontato, unendosi al mare...
A volte è una singola decisione a cambiare ogni cosa.
La decisione di Raven, forse ha salvato tutti noi.
La mia decisione di lasciare andare Erik, forse ci ha condannati tutti, ma non posso fare a meno di pensare, di sperare, che un giorno, anche lui smetterà di bruciare così intensamente.
Forse allora, potrò scaldarmi con il calore del suo focolare.
Forse allora, l' acqua ed il fuoco potranno finalmente esistere insieme, come il sole che tramontava sulle acque azzurre dell' Atlantico.

 

Try as they may they can never define
What’s been said between your heart and mine.



 
  
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