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Autore: Zappa    09/06/2016    6 recensioni
Tutti hanno la loro versione su come sia e come si comporti Vegeta.
Pochi hanno osato deriderlo e prenderlo in giro: ora è giunto il momento.
Vi proporrò una serie qualità di Vegeta e vi spiegherò il perché di quelle qualità.
Lettura sconsigliata alle persone serie e a tutti quelli che mi conoscono.
I personaggi presentati e le citazioni cui faccio riferimento non mi appartengono e non ne detengo alcun diritto.
# 1. Egocentrico
# 2. Sensibile
# 3. Innamorato
# 4. Ponderato
# 5. Tecnologico
# 6. Filosofo
# 7. Esasperante
# 8. Tata
# 9. Imperatore
# 10. Strano
# 11. Destinato
# 12. Casalingo - Fanfiction vincitrice del primo posto al contest “Piangere è difficile, ma ridere lo è ancora di più: il contest della risata” indetto da eleCorti sul forum di Efp
# 13. Festaiolo
# 14. Cupido
# 15. Coinquilino
# 16. Neopatentato
# 17. Genitore
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, Nonsense, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nella sua vita, Vegeta, aveva capito che ci sono domande a cui è difficile rispondere o a cui, per fortuna, non bisogna dare risposta.
Ad esempio, se si chiedeva a Vegeta se esistessero gli alieni, si rischiava di essere derisi per tutta la giornata e subito dopo venire polverizzati, ma se la piccola Bra chiedeva della fatidica esistenza di Babbo Natale al padre, quest'ultimo, per evitare di subire sevizie varie dalla moglie, aveva imparato a cambiare discorso, magari buttandola lì sull'eventualità di darsi all'ippica o sull'importanza di aver e un cassetto della biancheria sempre correttamente ordinato.
Bra, ogni volta che le rispondeva in questo modo, lo guardava strano e Vegeta, mentre la piccola era accoccolata sulle sue ginocchia e cercava di capire la sua espressione, volgeva lo sguardo altrove, sotto pressione a causa dei suoi occhioni disarmanti, mentre cercava di non far capire quanto avrebbe voluto urlarle in faccia della fantasia riguardo il domicilio o la residenza del ciccione rosso.
Bulma che aveva visto quanto suo marito fosse un disagio, alle volte, si limitava ad alzare gli occhi al cielo.
Poi, nel corso della sua esperienza da bravo paparino o “papi” come lo chiamava la piccola di casa, aveva capito che la suddetta piccola non si sarebbe, per sempre, accontentata del silenzio da parte sua o del suo fare l'inglese su certe questioni spinose.
Come quella volta che, tranquilli, tornavano a casa dall'asilo, lei aggrappata come un koala al suo braccio e lui, con l'immancabile zainetto rosa Hello Kitty della figlia sulla spalla che trascinava i piedi nel cemento cercando la forza di tornare a casa.
Non che Vegeta fosse cattivo con la bimba, anzi, lui si scioglieva come un marshmallow sul fuoco ogni volta che la sua vocina gli giungeva vicino. Solo che, non avreste anche voi abbandonato vostra figlia per strada per rifugiarvi sulla Luna, pur di non rispondere all'ennesima volta a “Da dove vengono i bambini, papi?”
Ma vi erano un sacco di domande a cui Vegeta, anche se non giungevano direttamente dalla figlia, non aveva mai pensato e a cui non sapeva dar risposta.
Ad esempio, come avrebbe ucciso e torturato il primo lurido terrestre di genere maschile che avrebbe anche solo puntato gli occhi addosso alla figlia per apprezzarne le fattezze, quando questa sarebbe stata un po' più grandicella, ovviamente – ad esempio dell'età minima di almeno quarant'anni – o come faceva, la piccina, alta un metro e un succo di frutta, con i suoi occhioni azzurri marino, a fargli alzare con un semplice sorriso la glicemia nel sangue.
Vi erano anche un altro sacco di domande a cui il principe, ahimè, non aveva mai trovato risposta.
Per esempio come facesse ancora a sopportare, dopo anni di forzata convivenza, quell'imbecille dell'altro Saiyan con cui condivideva il peso di essere gli ultimi della propria specie. Fatidica situazione da cui riusciva a districarsi, magari, andando a giocare a golf o fregandosene completamente, visto che, chi se ne fregava della sua, ormai defunta, specie.
Ma se c'era una domanda che metteva Vegeta nel sacco – parlando sempre di sacchi – era una domanda per cui credo, tutti i padri, prima o poi avranno, hanno o hanno avuto incubi la notte.
Una domanda ardua, che mette in bilico la sicurezza maschile di saper essere macho, d'essere grandi e grossi e col petto villoso, di saper pescare i pesci più grossi a mani nude, di sapersi fare la barba anche con la lama di un coltello da cucina e di saper cucinare grigliate all'aperto anche sotto una pioggia monsonica.
E si sa, la domanda lascia spazio al dubbio, all'incertezza, all'insicurezza, anche per il Principe dei Saiyan...
Era così che il nostro Amleto si era ritrovato davanti a quella situazione intricata, come una matassa difficile da districare e che, purtroppo per lui, non si poteva semplicemente eliminare con un colpo energetico.

Che fare?
Dove entrare?
A sinistra, la porta con l'insegna dell'omino blu o la porta a destra, decorata di una sfiziosa signorina in gonnella?
E dove diamine era quella dannata donna quando serviva?
E perché diamine aveva acconsentito ad accompagnare l'arpia e la bimba a fare shopping per poi ritrovarsi in una situazione del genere?
Che fare, che fare, che fare?! *
Lui era il Principe dei Saiyan! Il Principe! Il più grande tra tutti! Doveva saperla la risposta!
E se avesse sbagliato?
Oh Kami, disonore sul suo nome, sui suoi antenati... no, be', chi se ne frega degli antenati, ma sul suo nome no, eh!
La piccola, intanto, portandosi, spazientita, le mani ai fianchi, lo fissava dondolando sui piedini, graziosa, nel suo vestitino a pois, mentre lui, scuro in volto fissava le porte dei bagni.
<< Allora papà?! Devo fare pipì, ti muovi o no? >>
Eccola lì la domanda fatidica a cui non vi era risposta: in che bagno andare?
Fanculo, pensò il principe e, presa la figlia di peso, si fiondò nei bagni delle donne, facendo urlare l'intero edificio.

*chi di voi, giuovincelli, ha mai visto “Scrubs, medici ai primi ferri”?
Pensatela con la voce del Dottor Cox

Angolo dell'autrice
Dato che tutti pubblicano, pubblico anche io.
No, scherzo, volevo pubblicare e basta.
Grazie a tutti quanti – quanti recensiscono, quanti seeeguono, quanti l'hanno messa nei preferiiiiti. Quanti chiamano il manicomio ad ogni nuovo capitolo...
Un bacione a tutti <3
   
 
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