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Autore: Freya_Melyor    09/06/2016    2 recensioni
Crossover parodistico, completamente folle e un po' demenziale delle fiabe della nostra infanzia (e non).
Chi dice che l'eroe della situazione debba spiccare per forza d'intelligenza?
Siamo sicuri che i "cattivi" siano veramente cattivi?
E se i "buoni" cambiassero idea?
Se i ruoli si invertissero, che accadrebbe?
Ecco un'ottica del tutto alternativa del classico ...e vissero per sempre felici e contenti!
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Cappuccetto Rosso,

la bimba più stupefacente delle fiabe.

 

 

 

Di Cacciatori, Lupi e Finali Alternativi…

 

- La tana del coniglio -


 

 

 

«Messere! Cosa ci fate qui? Vi avevo indicato la strada sulla quale proseguire. Perché non avete seguito il mio consiglio?»

Il Cacciatore si voltò e vide Cappuccetto Rosso poco distante da lui che lo fissava con aria interrogativa.

«Oh, cara bambina, che piacere incontrarti di nuovo» rispose con tranquillità, dal momento che non aveva creduto ad una sola parola del lupo cattivo; come poteva una bambinetta tutta trecce e lentiggini essere un demonio?

«Ho seguito il tuo consiglio e mi sono recato alle Rovine dei Tre Porcellini, ma della belva feroce non ho trovato alcuna traccia. In seguito, non so come – sai, mi stavo specchiando per controllare che il mio volto non avesse subito cambiamenti; essere un avventuriero stressa la pelle – mi sono ritrovato nel punto in cui ci siamo incontrati e le tue parole riguardo la tua cara nonnina ammalata mi sono ritornate alle mente. Allora ho pensato di venire a chiederle se sapesse qualcosa riguardo la creatura, ma… che fine ha fatto la tua nonnina?»

Cappuccetto Rosso ascoltò attenta le parole dell'uomo, meravigliata dal fatto che quell'individuo riuscisse a formulare un mini discorso di senso compiuto.

«Oh, per fortuna sono arrivata in tempo, messere. Lungo la strada per arrivare dalla nonnina, ho incontrato il coniglietto Tamburino – il migliore amico di Bambi – e da lui ho appreso le cattive intenzioni del lupo: voleva mangiare la mia nonnina...» e, a queste parole, la bimba cominciò a tirare su col naso cercando di non piangere, nonostante i suoi grandi occhi verdi si stessero riempendo di lacrime «…allora sono corsa a casa della nonna, l'ho portata via e l'ho nascosta in un luogo sicuro, dove il lupo non potrà mai trovarla».

Il Cacciatore, visibilmente confuso, cominciò a balbettare qualcosa di incomprensibile, guardando a momenti la bambinetta ed a momenti la porta chiusagli in faccia dal lupo.

«Mascalzone che non è altro!» disse alla fine, riferendosi all'animale che aveva occupato l'abitazione della nonna «E pensare che stavo quasi per credergli. Ma non temere, fanciullina, gli farò assaggiare la mia lama per le menzogne che mi ha raccontato».

Ma Cappuccetto Rosso, prima che il Cacciatore irrompesse nuovamente all'interno della casa, lo strattonò per un braccio piangendo disperata, costringendolo ad arrestare il suo intento.

«Messere, messere! Lasciate perdere quel ciarlatano di un lupo, venite piuttosto con me a controllare che la mia nonnina stia bene».

L'uomo, impietosito dalle parole della bambina, accettò di buon grado di accompagnarla… e poi, non poteva certo perdere l'occasione di mettersi nuovamente in mostra agli occhi di qualcuno (della cara nonnina questa volta): grandi o piccini, cavalieri o dame… non faceva alcuna differenza, l'importante era far sapere al mondo che lui valeva*!

Il Cacciatore stava per rimontare a cavallo, sul volto la tipica espressione di una star del cinema sul Red Carpet a farsi fotografare da ogni lato, quando Cappuccetto Rosso lanciò un urlo talmente acuto da far venire un infarto istantaneo a tutti gli uccellini che, in tranquillità, erano posati sui rami degli alberi lì attorno.

«No messere, il cavallo non può venire con noi!» pronunciò decisa.

«Cosa?! – disse il Cacciatore che stava palesemente entrando nel panico – Ma… ma non posso lasciare qui il mio fedele destriero; sai quanto mi è costato, Cappuccetto Rosso?! E se… se la creatura che sto cercando l'assalisse?! E se cadesse in depressione per via della solitudine a causa della mia assenza?! Dovrei portarlo in terapia poi… e non è facile per un Purosangue uscirne senza portarsi dietro dei traumi».

La bimba incrociò le braccia e corrucciò la fronte, assumendo un'espressione tra l'offeso e l'esasperato «Beh, fate un po' come volete. Ma non prendetevela con me quando verrà sbranato dal Ciciarampa, feroce creatura che si trova a guardia del luogo in cui siamo diretti; ho sentito che nutre una certa passione per i Mustang. Io vi ho avvisato» e, detto ciò, voltò indignata le spalle all'uomo.

Il Cacciatore cominciò allora a piangere disperato ed in maniera silenziosa, per quanto gli fosse possibile; non voleva di certo che il suo cavallo venisse sbranato, ma al contempo lasciarlo lì, solo soletto, nel bel mezzo del bosco, gli spezzava decisamente il cuore.

«Messere, non starete mica piangendo?» domandò la bambina, un sorrisetto di scherno appena accennato sul volto paffuto.

«Ovvio che no, bambina cara. È solo che… che… l'Ape Maia mi è… mi è appena passata vicino, lasciando che una scia di polline ricadesse sul mio viso ed io… io sono allergico al polline, ecco» rispose, cercando di camuffare la voce rotta dal pianto; Cappuccetto Rosso non gli credette ma, spazientita da quell'addio interminabile, decise di lasciar correre per non perdere ulteriore tempo.

Dopo vari tentativi e diversi strattoni per schiodarlo via dal collo del cavallo al quale si era aggrappato, la bambinetta riuscì finalmente a convincere il Cacciatore a proseguire verso il luogo in cui la nonnina aveva trovato riparo dal lupo cattivo.

Lungo il tragitto nessuno dei due parlò; l'uomo soffriva ancora per l'inaspettata separazione dal suo migliore amico, mentre la bimba era felice di godersi il silenzio.

Non si seppe per quanto camminarono, ma dopo aver attraversato un ponticello decisamente instabile, il paesaggio mutò: i fitti alberi del bosco lasciarono il posto ad un grande prato verde tipico della campagna inglese dove, in lontananza, poteva scorgersi una grande villa circondata da siepi e cespugli colmi di fiori.

In mezzo al prato, però, tra la villa e i due viaggiatori, vi era un albero ricurvo e molto grande, attorno al quale qualche fiorellino faceva capolino qua e là. Appoggiato al tronco, godendosi un fresco ristoro, un coniglio col panciotto dal pelo bianco dormiva beatamente.

Prima che il Cacciatore potesse rendersi conto di tutto, un fragoroso tuono squarciò la quiete della campagna, svegliando il povero roditore, mentre grossi nuvoloni grigi cominciarono a ricoprire la volta celeste.

«Sono in ritardo! Sono in ritardo!» gridò allarmato il coniglio, estraendo dal taschino un orologio per controllare l'ora.

Cappuccetto Rosso ed il suo accompagnatore raggiunsero il piccolo animale di corsa, domandandogli cosa ci fosse che non andava.

«Sono in ritardo! Questa volta mi taglierà la testa!!!» disse d'un fiato con la voce spezzata dal terrore, portando le zampine al collo come per impedire che lo decapitassero.

«Chi oserebbe mai fare del male ad un povero, piccolo, indifeso coniglietto come voi?» pronunciò il Cacciatore con tono deciso, il cui unico scopo era quello di mostrarsi gagliardo più che proteggere quella povera creaturina «Ditemelo e lo sfiderò a duello!»

«La Regina di Cuori, ecco chi!» rispose il coniglio «Mi farà decapitare ed userà la mia pelliccia per quel tanto agognato colletto di coniglio del quale parla sempre. Lo so! È la fine per me! Questa volta non ho scampo alcuno...».

Mentre il Bianconiglio si disperava e piangeva lacrime amare, il Cacciatore proruppe in una fragorosa risata che fece ammutolire l'animaletto.

«Ma cosa dite? Avete paura di una dama? Lasciate che parli con questa Regina, riuscirò sicuramente a convincerla a concedervi una grazia… santi numi!, avete detto che è la Regina di Cuori, dovrà pure averne uno. E, quando tutto manca, potrà prendere il mio!» asserì con tono sensuale l'uomo, ricacciando il frammento di Specchio delle Brame dalla bisacca e cominciando a rimirare nuovamente la propria immagine peggio di Narciso.

Il Bianconiglio rimase interdetto, spalancando la bocca fin quasi a far cadere la mascella in terra.

Era desto o stava ancora sognando? O meglio, stava avendo un incubo?!

«Ehm, credo di non aver ben capito il vostro nome, messere» disse poi.

«Perché non l'ho detto, creaturina. Io sono il Cacciatore, – pronunciò con orgoglio, accompagnando le parole con un teatrale inchino – piacere di fare la vostra conoscenza».

«Ehm, sì – rispose l'animale, scambiandosi uno sguardo con la bimba, la quale trattenne a stento una risata – piacere mio. Ora, vogliate scusarmi, ma devo scappare. L'orologio non mi da un attimo di tregua: quel tic-tac, tic-tac mi fa impazzire!» gridò esasperato, scomparendo poi all'interno di un grosso buco scavato nel terreno vicino alle radici del grande albero.

Nel frattempo cominciò a piovere e grossi goccioloni d'acqua iniziarono ad inzuppare i perfetti capelli del Cacciatore.

«Maledizione! La mia messa in piega! Presto fanciullina, ripariamoci all'interno di questa voragine, oppure le ore passate ad acconciare la mia chioma saranno state vane! Quando il tempo ritornerà ad essere clemente, proseguiremo con il nostro cammino e mi condurrai dalla cara nonnina. Suvvia, seguimi!»

La bimba sorrise in maniera dolce ed affettuosa; sorriso che il Cacciatore scambiò per un assenso. A sua volta sorrise alla bambina, catapultandosi poi all'interno della tana del coniglio… quanto mai poteva essere profonda?

«No, grazie, messere. Io ho il cappuccio a proteggermi dalla pioggia» rispose Cappuccetto Rosso, parlando più che altro con se stessa dal momento che il Cacciatore era già scomparso, risucchiato dalle viscere della Terra; la fanciullina, allora, ritornò da dove era venuta – saltellando sotto la pioggia e divertendosi a giocare nelle pozzanghere peggio di Peppa Pig & family – mentre sul suo volto un delizioso sorriso nacque spontaneo.

Il Cacciatore, al contempo, attendeva di toccare il fondo (non rendendosi conto di averlo toccato già da un pezzo!), pensando che forse aveva sbagliato i calcoli su quanto potesse essere profonda quella tana.

Man mano che il tempo passava, però, il suo precipitare si faceva sempre più veloce, cosa che lo mandò nuovamente in panico: “Oh, che sciagura ho patito! – pensò – Questa velocità ed il forte vento che ne consegue scompiglieranno di certo i miei capelli!”.

 

 

 

 

*: Ho preso in prestito questa citazione da una famosa pubblicità di cosmetici, ma credo l'abbiate individuata da soli.

 

 

NdA: Anche se con un giorno di ritardo rispetto al solito, ma ce l'ho fatta a presentarvi il quinto capitolo.

 

Come sempre, ringrazio Melz ed Elissa98 per la loro costanza

nel leggere e commentare ogni capitolo.

Grazie ancora a chi legge in silenzio e chi segue la storia.

 

Cappuccetto Rosso, sotto sotto, non ce la racconta giusta. Ma cosa nasconderà davvero?

Il Cacciatore è scemo, fine.

Fa la sua comparsa il Bianconiglio che, appunto, rimane shockato dal belloccio tutto muscoli e niente cervello.

Possiamo dedurre che il nostro beniamino (?) stia per arrivare nel Paese delle Meraviglie… cosa mai lo attenderà in quel luogo dove l'impossibile diventa possibile?!

Infine, non potevo non citare Peppa Pig XD

Saluti a tutti,

Freya

 

   
 
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